martedì 4 novembre 2008

verbale del consiglio comunale del 30 ottobre 2008

IL CONSIGLIO COMUNALE

Visto il verbale della seduta del Consiglio Comunale del 30 ottobre 2008;

con voti favorevoli, contrari, astenuti, espressi mediante sistema computerizzato, su Consiglieri presenti;

D E L I B E R A

Di approvare l’allegato verbale della seduta consiliare del 30 ottobre 2008.



(Estrapolazione effettuata dalla ditta Stenotype Service giusta determinazione n. 1571 del 14.09.2007)

DELIBERAZIONE N . 136 DEL 31.10.2008

PRESIDENTE:
Abbiamo il numero legale e prima di iniziare i lavori mi hanno chiesto di intervenire tre Consiglieri, darei la parola per primo per motivazioni di commemorazione importanti all’Avvocato Aprile.

CONSIGLIERE APRILE MASSIMO:
Presidente la ringrazio dell’opportunità che mi dà e ho già anticipato a lei prima i motivi di questo mio brevissimo intervento, che è dato da questo. Oggi è il 30 ottobre, è il primo Consiglio Comunale che si tiene dopo una ricorrenza, ricorrenza del 28 ottobre, tranquilli non ho intenzione di commemorare il 28 ottobre del 1922, ho intenzione di ricordare brevissimamente la data del 28 ottobre del 1958 e quindi esattamente cinquanta anni fa, che è il giorno in cui uscì dal conclave l’elezione al Soglio Pontificio del patriarca di Venezia Angelo Roncalli.
Credo che sia doveroso nella prima occasione utile e in questo consesso ricordare questo avvenimento storico che ha sicuramente segnato la vita del mondo e delle persone, quindi ritenevo opportuno segnalare che c’è questo avvenimento che si sta celebrando peraltro con diverse manifestazioni nella città di Venezia, con varie manifestazioni ovviamente a Roma e ci saranno interessanti programmi televisivi.
Mi sentivo di farlo perché la figura di Papa Giovanni indipendentemente dai sentimenti di ognuno di noi, è una figura che ha segnato la storia, è destinata a segnarla anche in futuro e quindi per tale motivo ritenevo opportuno semplicemente ricordare a ciascuno di noi questo grandissimo uomo santo e questa ricorrenza dei 50 anni dalla sua elezione a Papa. Grazie. (applausi)

PRESIDENTE:
La ringrazio il consigliere e ora si è iscritto a intervenire Giuseppe Palo:

CONSIGLIERE BOSCOLO GIUSEPPE “PALO”:
Volevo ricordare un fatto che tra l’altro è stato già pubblicizzato attraverso i giornali, da pochi giorni è stato raggiunto un risultato importante a Chioggia con l’ottenimento dell’indicazione geografica protetta per il radicchio di Chioggia. Credo che questo sia un risultato importante, un valore aggiunto per tutta la città, mi piace comunque ricordare su questo il lavoro fatto partendo dal 31 gennaio del 1999 con la domanda di registrazione al Ministero delle politiche agricole fatto dalle tre organizzazioni di rappresentanza, Coldiretti, Cia e Unione agricoltori. Da quel giorno fino a oggi molte persone si sono adoperate per ottenere questo risultato, credo che sia giusto intanto ringraziare gli assessori che di volta in volta si sono succeduti in questo lasso di tempo, da Romeo Conselvan all’attuale assessore, a Fabiano Gibin, a Renzo Ranzato perché il loro impegno è stato sicuramente decisivo.
Credo sia giusto ricordare la provincia e la regione per il contributo che hanno dato e soprattutto il comitato e quindi i produttori ... voci fuori microfono ...

PRESIDENTE:
Per cortesia chi intende parlare fuori dal contesto si accomodi in altra posizione per non disturbare. Prego consigliere.

CONSIGLIERE BOSCOLO GIUSEPPE “PALO”:
Grazie Presidente e quindi i produttori. Credo che il riconoscimento della Comunità Europea è un riconoscimento importante l’indicazione geografica protetta perché si va a aggiungere tra l’altro a altri 173 prodotti di specialità alimentari italiana, in un contesto della U.E. di circa 800 prodotti. Credo sia un segnale importante, un segno importante questo riconoscimento al lavoro, alla fatica, al sacrificio anche dei produttori e alla loro capacità perché sono riusciti attraverso un prodotto che non esisteva, attraverso un incrocio da una insalata da una scarola a un radicchio di fine ottocento, partendo dal 1935 con un lavoro massale di procedure di semine anticipate, a fare sì che questo prodotto poi sia conosciuto in tutto il mondo.
Credo che sia un valore aggiunto non solo per i produttori che adesso, sicuramente, a un lavoro ti organizzazione possa dare i risultati auspicati di valorizzazione anche sotto l’aspetto reddituale, ma credo sia importante anche come città, credo che una città che abbia un riconoscimento europeo di un proprio prodotto sia la valorizzazione giusta di un territorio dove anche qualsiasi attività, dall’aspetto turistico e enogastronomico, ne possa trarre vantaggio.
È l’occasione oltre al ringraziamento doveroso come ho detto all’ultimo assessore che si è impegnato a livello istituzionale perché questo possa essere stato il risultato da tutti auspicato, invitando proprio l’assessore a non demordere e cominciare a organizzare il tavolo istituzionale per incontrare le organizzazioni di rappresentanza e il comitato stesso per avviare questo processo che possa valorizzare appieno il prodotto. Grazie (applausi). ... voci fuori microfono ...

PRESIDENTE:
Sarà una idea sua questa, il Consiglio Comunale ha un modo di procedere ... voci fuori microfono ... la prego di attendere ancora perché c’è un’altra persona, c’è un altro consigliere che intende intervenire, prego Gibin.

DELIBERAZIONE N . 137 DEL 31.10.2008

CONSIGLIERE GIBIN FABIANO:
Signor Presidente, signori capigruppo, colleghi consiglieri, sono convinto che chi siede in questa aula è legato sia al partito che lo identifica e sia agli elettori che hanno speso il loro consenso e la loro fiducia manifestando un mandato a essere rappresentati. Queste due dimensioni della logica democratica e rappresentativa non sono però di eguale peso, i partiti sono ormai una istituzione consolidata e spesso manifestano alcune fughe da chi invece deve essere tutelato e rappresentato.
Gli elettori invece sono il termine più debole dell’equazione e non sempre lungo il mandato rappresentativo sono considerati e ascoltati come invece, una logica rappresentativa, vorrebbe.
Personalmente sin dall’inizio l’idea di costruire un nuovo soggetto politico, il Partito Democratico, non mi entusiasmò soprattutto per il metodo, per la tempistica imposta quasi con prepotenza dall’alto. Per la sua imposizione di modello di partito voluto da pochi e imposto a tutti.
Ma la coerenza e il rigore che debbono connotare un senso di appartenenza di chi si rende disponibile a svolgere il servizio politico verso il proprio partito mi portò di impegnarmi per la sua nascita con senso di dovere, ma senza quella passione che dà energia e giustificazione alle nostre scelte più importanti. Mi sono dato da fare con tutti i miei limiti e con le mie semplici capacità.
Ci sono però, purtroppo o per fortuna, ragioni che a volte travalicano le discipline di partito e si scontrano con la propria coscienza, con la propria formazione culturale e sociale, con il proprio passato e con la propria sensibilità, sono le ragioni che spingono una persona a impegnarsi nel fare politica e soprattutto a mettersi in gioco mostrando il proprio viso, impegnando la propria credibilità garantita solo dalla propria coerenza di fronte agli elettori. È difficile accettare imposizioni dall’alto quali il regimentarsi, il fondersi, il mescolarsi se non c’è piena e totale condivisione di un percorso di ideali ma soprattutto il rispetto più profondo nel riconoscimento della pari dignità che non deve mai passare attraverso uno sterile e improduttivo confronto numerico.
Ho scoperto la passione per la politica ancora giovane muovendo i primi passi nella D.C. di cui ne vado fieri, poi nel Partito Popolare e poi nella Margherita. Di questi soggetti partitici ne ho condiviso gli ideali, la cultura ma soprattutto le comuni radici in una comunione e in una cultura e sensibilità che non sono riuscito a trovare nel Partito Democratico, soggetto a tavolino costruito interessante ma artificiale e distante, a mio giudizio, da tutte le anime che lo compongono soprattutto per chi come me proviene, vive e si muove nella grande famiglia del cattolicesimo democratico.
Ciò mi spinge stasera a annunciare che non mi iscriverò al Partito Democratico e che è mia intenzione uscire dal gruppo consiliare, è una scelta squisitamente politica e ancora di più progettuale. E la responsabilità data dalla rappresentanza di persone che si riconoscono in valori, interessi di categorie, problematiche territoriali che il Partito Democratico non rappresenta, non coglie, forse non ben comprende, ciò costituisce per me un onere e un impegno di grave portata ma assume il sacro impegno dell’obbedienza che con Don Lorenzo Milani vorrei molto modestamente fosse qui intesa come una virtù. Tento di farmi carico della responsabilità di esprimere al meglio l’ideale e gli interessi positivi e legittimi degli elettori che mi hanno dato fiducia e chi ha sostenuto il simbolo della Margherita perché vedeva in essa un equilibrio e una visione delle cose più consona alla propria visione della vita, di chi non vuole e non vede nel PD una alternativa sufficiente al berlusconismo, ma non si vuole spingere su prospettive estreme, di chi crede che il centro non sia un luogo ma una ipotesi, di chi spera in una prospettiva nuova di ricomposizione della politica.
Non posso ignorare la volontà chiaramente espressa dai cittadini, da molti elettori, da una forza che anche numericamente può e deve ancora farsi ascoltare e intervenire, con dignità, autorevolezza e soprattutto con autonomia nella discussione del governo della cosa pubblica.
Le ragioni di questa scelta per me non facili da assumere ma ormai divenute inevitabili si legano alla situazione di incertezza e confusione che caratterizza tutti i livelli del PD, un progetto nato per rafforzare il centro-sinistra attraverso lo slancio riformista e il coinvolgimento democratico della base ma che in realtà oggi appare drammaticamente distante dal suo spirito originario, debole e quasi avulso dalla realtà.
Senza poi considerare la spirale perversa di opposizione senza mediazione indirizzate nella spirale distruttiva del muro contro muro, oggi la strada migliore per potere dare un seguito al lavoro che intendo portare avanti con sempre maggiore entusiasmo e determinazione al fine di rendere un servizio alla nostra comunità e in primis ai miei elettori, è quella di proseguire il mio impegno istituzionale nell’ambito di un gruppo indipendente.
Ora non è in discussione la mia collocazione nell’ambito dell’attuale minoranza comunale, dato che i miei valori e gli ideali di riferimento che sono quelli del cattolicesimo democratico non possono prescindere dall’identificazione in un progetto politico per il quale sono stato votato e per il quale non intendo pormi in contrasto, ma al quale anzi spero di potere dare, nella nuova e più serena dimensione di impegno, un costante contributo. Non nascondo la consapevolezza che questa mia decisione darà adito a una serie di illazioni circa il mio passaggio ad altri forza politica, un amico intervistato dal Corriere del Veneto sosteneva che solo i saltimbanchi fanno i salti tra questi banchi! Io non farò così.
Confido nell’onestà intellettuale politica di ciascuno qui dentro, ribadendo che tale scelta è maturata in modo esclusivamente personale ed è ingenua e onesta nella sua profondità, che nessun contatto e tanto meno accordo mi ha visto protagonista in conciliabili con segretari di partito, capi corrente, leader o pseudo tali. A tale proposito la piazza, signori, è già ricca di leggende metropolitane su prospettive di questo genere ma assicuro tutti fin d’ora, soprattutto gli elettori, io qui dentro non farò così. I miei unici interlocutori sono stati, saranno i cittadini a cui spetterà giudicare questa mia scelta che questo Consiglio Comunale al quale espongo la mia decisione.
Colleghi consiglieri, con il massimo rispetto questo mio percorso è aperto a chiunque, a chi vuole disegnare una prospettiva diversa, chi non si trova ben compreso e soprattutto che ha difficoltà a spiegare le proprie scelte agli elettori, la diversità è il lievito della democrazia, il cambiamento costa ma si può solo promuovere da dentro le istituzioni e il tempo necessario non spaventi nessuno. Aldo Moro sosteneva che per fare le cose occorre tutto il tempo che occorre. Detto ciò consegno a lei Presidente questo mio intervento, ufficializzo la mia uscita dal gruppo consiliare del Partito Democratico augurando ai colleghi del PD un buon lavoro. Grazie.

PRESIDENTE:
Scusi consigliere, vorrei la conferma da parte sua di avere deciso di entrare a fare parte del gruppo Misto. Ha chiesto di intervenire preliminarmente il Consigliere Tiozzo.

DELIBERAZIONE N. 138 DEL 31.10.2008

CONSIGLIERE TIOZZO LUCIO:
Avremmo modo con il collega Gibin di discutere e approfondire in altra occasione le scelte che l’hanno portato a decidere di scegliere il gruppo indipendente, naturalmente gli auguro buon lavoro e di garantire quella coerenza politica che ha espresso nella lettera che ha letto stasera.
Intervengo però su un altro punto Presidente, mi sembra che stasera ci sia un ordine del giorno molto nutrito e tra l’altro avevamo chiesto di affrontare, ed è stato inserito al terzo punto all’ordine del giorno la tematica riferita ai lavori pubblici nella città, tema sicuramente molto importante però non tanto importante quanto la presenza che vedo qua stasera. Stasera ci sono tantissimi cittadini delle frazioni, credo che siano qua per affrontare il tema, il punto n. 11 all’ordine del giorno, il tema legato alle scelte strategiche che l’amministrazione ha in campo di fare sul tema della scuola e allora chiederei gentilmente a lei e al consiglio se fosse possibile già da subito, visto che ci sono lavoratori, donne che sicuramente domani devono chi lavorare e chi accudire i figli, se possiamo da subito affrontare questa tematica. Ringrazio se il tema verrà accolto.

PRESIDENTE:
Prego Donin.

CONSIGLIERE DONIN RENZO:
Sì sono d’accordo con quello che ha detto adesso Lucio Tiozzo e penso sia giusta l’inversione di questo ordine. Grazie.

PRESIDENTE:
Siccome c’è da mettere in votazione e alcuni sono usciti chiederei un attimo di fare in modo di potere. Su proposta del Consigliere Tiozzo votiamo l’inversione dell’ordine del giorno. Votazione. La votazione è stata positiva all’unanimità dei presenti.
Prego Consigliere Dolfin.

DELIBERAZIONE N . 139 DEL 31.10.2008

CONSIGLIERE DOLFIN MARCO:
Presidente volevamo chiedere a nome della Lega e della lista per Todaro chiedere una sospensione ulteriore, se possibile almeno dieci minuti, grazie.

CONSIGLIERE TIOZZO LUCIO:
Sono contrario al rinvio, questo provvedimento l’avete preparato con tempo sufficiente per quanto riguarda voi e quindi chiedo che venga discusso subito, però in via preliminare chiedo un’altra cosa che fareste molto bene a fare stasera, a fare una azione, sindaco lo dico a lei, di ritiro di questo provvedimento in modo che lo discutiamo con grande calma tra i consiglieri, i cittadini, tutte le realtà sociali della nostra città. Sindaco, mi richiamo a un fatto importante, ci sono dei momenti in cui chi amministra deve sapere che ci sono momenti, punti e situazioni che meritano di essere approfondite, così come è arrivato questo provvedimento non risponde assolutamente a una situazione reale, a dei bisogni che esistono soprattutto nelle frazioni.
Quindi la invito, con tutta la sua autorevolezza, a chiedere al Consiglio Comunale di ritirare il provvedimento, di discuterne con grande calma, di fare tutte quelle valutazioni possibili per trovare scelte che siano concordate con i cittadini, con le forze politiche e con le realtà sociali di questo nostro territorio.

PRESIDENTE:
Ho una proposta di votazione che devo evadere, chiedo se chi ha fatto la richiesta di sospensione conferma la sua idea di avere una sospensione, la conferma e devo passare alla votazione. Votazione.

CONSIGLIERE TIOZZO LUCIO:
Siamo contrari!

PRESIDENTE:
Abbiamo capito sa! Votazione. Hanno votato no Bullo Claudio, Tiozzo Lucio, Penzo ... voci fuori microfono ...Io seguo le procedure normali consigliere , se lei invece vuole fare la serata non è questo l’ambiente! Penzo Giuseppe, Varisco Giorgio, Guarnieri Fortunato, Scarpa Gianfranco, Mantovan Mauro, Boscolo Roberto, Boscolo Guerino, Donin Renzo, Fornaro Dario. Non hanno votato Mancini Massimo, Casson Giuseppe, Gibin Fabiano, Salvagno Maurizio.
Tutti gli altri hanno votato sì.

La sospensione è della durata di dieci minuti. Sono le ore 21.10.

Sono le ore 22.26 quando il Presidente invita il Segretario Generale ad effettuare l’appello. Risultano presenti i seguenti Consiglieri: Tiozzo Romano “Pagio”, Vianello Giorgio Boscolo Massimo “Zemelo”, Mantovan Mauro, Penzo Manuel, Mantovan Brunetto, Da Re Andrea, Boscolo Giuseppe “Palo”, Comparato Andrea, Aprile Massimo, Di Giovanni Giovanni, Boscolo Guerino “Cocuccia”, Penzo Giuseppe, Boscolo Roberto “Chio Bisto”, Scarpa Gianfranco, Tiozzo Massimiliano “Caenazzo”, Marangon Sandro, Dolfin Marco, Gorini Marcello, Bullo Claudio, Mancini Massimo, Donin Renzo, Gibin Fabiano, Guarnieri Fortunato, Fornaro Dario, Varisco Giorgio, Dianin Silvano, Varagnolo Sandro, Tiozzo Lucio “Fasiolo”.

PRESIDENTE:
La parola all’Assessore Pecchie.

ASSESSORE BOSCOLO NICOLA “PECCHIE”:
Buonasera a tutti. Il provvedimento in discussione stasera, che giustamente, dopo ampia discussione, che credo duri da quasi un anno ... voci fuori microfono ... (Consigliere Guarnieri Fortunato: ... un’altra richiesta da parte del Consigliere Tiozzo, una richiesta di rinvio del provvedimento, se lo fate ... voci fuori microfono ... signor Sindaco, io lo faccio parlare, non voglio interrompere nessuno… no, mi scusi… o dite che avete sostanziali novità che vadano nella stessa direzione ... voci fuori microfono ... bon, basta! ... voci fuori microfono ... no, no! Perché sembra che qua si faccia la figura degli scemi! Allora doveva il Presidente, prima di dare la parola all’assessore, doveva dire: “Siccome ci sono comunicazioni che vanno nella direzione di quanto è stato chiesto, non votiamo e diamo la parola…) Consigliere, assumendomi impropriamente compiti non istituzionalmente della Giunta, gliel’avrei detto io, anche se è un’occasione più politica.
Ritengo che l’intervento sia pregiudiziale anche rispetto alle questioni poste da parte dell’opposizione. Dopo ampie discussioni, dopo ampio coinvolgimento che ritengo si sia effettuato sia presso le frazioni che in commissione e nelle riunioni di Giunta, stasera abbiamo portato un provvedimento, che è una proposta che dovrebbe poi essere passata alla Provincia e poi successivamente alla Giunta Regionale, e poi entro il 2 dicembre votato dalla stessa Giunta Regionale, quindi stiamo approvando dei piani di dimensionamento che riguardano tutta la Regione Veneto di cui noi facciamo parte, abbiamo e avevamo proposto questa delibera al Consiglio dopo un passaggio in commissione mercoledì 22, e anche dopo che questo provvedimento – senza una delibera davanti – era passato in commissione il 1° aprile dell’anno scorso proprio per dire: “Attenzione a come sta andando, c’è un bassissimo numero di iscrizioni presso le classi prime” e anche dopo discussioni presso la frazione, in particolare di Ca’ Bianca, che erano cominciato anche nel dicembre 2007, laddove si era deciso di mantenere la scuola per l’anno scolastico 2008-2009 rafforzandola anche con provvedimenti come la mensa, con mio rammarico devo constatare questa sera che il provvedimento proposto stasera in Consiglio non ha un appoggio tale da parte della maggioranza consiliare, quindi da parte mia annuncio il ritiro in toto del provvedimento e, contestualmente, essendo un provvedimento sul quale c’è la mia personale convinzione e il mio lavoro di oltre un anno, in cui credo fortemente, e che questo provvedimento, anche se sarà amaro per le frazioni, però migliorerebbe la didattica nel suo complesso, credendoci fortemente e quindi considerando personalmente e politicamente messa in discussione tutta la mia linea politica sull’istruzione, nel ritirare il provvedimento stasera annuncio rassegnare le dimissioni da Assessore di questa Giunta.

applausi in aula

PRESIDENTE:
La parola al Consigliere Bullo.

CONSIGLIERE BULLO CLAUDIO:
Grazie signor Presidente. In linea con quanto detto dal mio assessore, anche Alleanza Nazionale da stasera apre una crisi di maggioranza.

applausi in aula

CONSIGLIERE MANTOVAN BRUNETTO:
Data la situazione politica che si è venuta a creare, invito il Consiglio Comunale a sospendere i lavori di stasera in maniera ... voci fuori microfono ... perché è evidente che quando si viene in Consiglio Comunale ci deve essere un accordo politico di maggioranza ben chiaro e definito, per cui il rapporto tra maggioranza e opposizione deve avvenire su basi chiare. Quindi credo che la seduta di oggi debba essere sospesa in maniera tale che per quello che segue come valutazioni politiche, nella prossima seduta del Consiglio ne parleremo ampiamente e daremo notizie dell’andamento dei lavori.

PRESIDENTE:
No, no, no, un momento, non ho capito! Lei chiede una sospensione *** cosa?

CONSIGLIERE MANTOVAN BRUNETTO:
Della seduta!

PRESIDENTE:
Quindi metto in votazione la sospensione della seduta… prego!

CONSIGLIERE BULLO CLAUDIO:
Invece chiedo che si vada avanti con questa seduta!

applausi in aula

PRESIDENTE:
Votiamo la sospensione proposta ... voci fuori microfono ... va bene! Dichiarazione di voto!

CONSIGLIERE VARISCO GIORGIO:
Non capisco perché si debba sospendere qua riunione che ha ... voci fuori microfono ... non sono nettamente d’accordo con quanto proposto dal capogruppo di Forza Italia di sospendere la riunione: questo Consiglio Comunale ha tanti punti all’ordine del giorno, importantissimi, che vanno discussi al di là di questo ordine del giorno che è stato rinviato. Volevo solo esprimere la mia solidarietà all’Assessore Pecchie, anche perché stasera mi ero preparato con un Consiglio Comunale del settembre 2004 in cui l’Assessore Pecchie chiedeva le dimissioni dell’Assessore Borella, sempre su questo tema! Credo che l’Assessore Pecchie dimettendosi abbia dato dimostrazione di coerenza e di onestà intellettuale! Non ha importanza se domani ritirerà le dimissioni o gli faranno ritirare le dimissioni, no, stasera l’Assessore Pecchie ha dato un esempio di coerenza politica, di dignità e quant’altro! Ripeto, avevo pronto il discorso che aveva fatto lo stesso assessore nel 2004, e l’avrei letto integralmente, per dire come l’opposizione di quella volta si comportava, e si era comportata su questo argomento, che è delicato!
Quindi avevo detto all’Assessore Pecchie che capivo la difficoltà in cui si trovava in questo momento, così come capivo la difficoltà in cui si era trovata nel 2004 l’Assessore Borella e due mesi dopo l’Assessore Ravagnan! Perché quando si parla di scuola e di tagli ... voci fuori microfono ... cos’à questa, chi è questa, no, allora, scusate un attimo eh no, scusi un attimo! quindi quando si parla di scuola i problemi si discutono sempre sulla pelle delle persone! Quindi al di là di questo, ripeto, sono contrario a sospendere la riunione perché ci sono tanti punti all’ordine del giorno, tra cui l’elezione del nuovo difensore civico che è un anno e mezzo che è prorogatio, è una vergogna, e questa maggioranza non ha avuto il tempo di eleggere quello nuovo! Quindi stasera dobbiamo andare avanti con i lavori!

PRESIDENTE:
La parola al Consigliere Tiozzo.

CONSIGLIERE TIOZZO LUCIO:
Credo che il fatto che si sia arrivati al ritiro di questo provvedimento sia un fatto importante e una vittoria, non nostra ma di chi è venuto qua stasera a chiedere di essere ascoltato e di condividere con la politica, con chi ha il difficile compito, signor Sindaco, di amministrare una città così complessa come la nostra. E’ una loro vittoria, credo che debba servire da monito a tutti noi: chi governa, chi fa opposizione, chi aspira, come noi un domani a diventare di nuovo maggioranza per sapere ascoltare e interpretare, soprattutto la cosa importante – lo dico soprattutto agli amici della Lega – il Consiglio ha il compito di essere autonomo, di rompere gli schemi, si va verso l’idea di federalismo, l’idea che dobbiamo noi dal territorio governare i processi di cambiamento, e allora è bene stasera se abbiamo avuto questo “scatto d’orgoglio” che ci permette di dire “rompiamo una schema che non condividiamo” e che sicuramente portava degli svantaggi a delle realtà che erano già state penalizzate! Ricordo, Sindaco, che in campagna elettorale si diceva – soprattutto voi! – “Dobbiamo avvicinare le frazioni alla città!” e la prima cosa che avete fatto è stato quella di tagliare le corse dei pullman… applausi in aula ...

PRESIDENTE:
Qua ho una richiesta di sospensione, per cortesia! Si attenga… non c’è da fare di più…

CONSIGLIERE TIOZZO LUCIO:
Chiudo! Allora credo che sul tema delle frazioni dobbiamo tutti quanti – voi in primis – rivedere le politiche… Chiudo con una battuta, dicendo che capisco la crisi di questa maggioranza, capisco che c’è un dibattito ruvido al vostro interno, però questa città ha bisogno di essere governata, di una maggioranza solida, i problemi che abbiamo di fronte sono complessi! Signor Sindaco, fino a adesso tu hai snobbato l’opposizione! Sappia che questa è un’opposizione costruttiva, che sui grandi temi della città, se viene coinvolta in maniera intelligente è disponibile a dare una mano! Non siamo e non vogliamo avere una cultura disfattista! Se da domani capite che avete sbagliato tutto fino a adesso, e si riapre una fase di confronto… non cambiamo le maggioranze! Gli elettori hanno deciso che resteremo opposizione per 5 anni! Questo è quello che ha deciso la città, ma dovete capire che non potete più fare quello che volete! Dovete confrontarvi con noi e soprattutto con le istanze sociali della nostra città!

PRESIDENTE:
Metto in votazione ... voci fuori microfono ... scusi, non avevo visto che aveva chiesto…

CONSIGLIERE DONIN RENZO:
Non voglio più commentare cos’è successo prima, ha già detto tutto il Consigliere Tiozzo, non credevo mai che questa serata finisse in questo modo pietoso, ma va bene così! Presidente, le ricordo che all’ordine del giorno c’è la presentata dal Consigliere Giuseppe Penzo, per la quale eravamo già fuori termine dei 20 giorni! Abbiamo concordato che si poteva fare oggi, anche fuori termine… si ricorda? Lei adesso mi mette in sospensione un provvedimento … voci fuori microfono ... sì, una proposta, esatto!

PRESIDENTE:
Mi scusi, sa ... voci fuori microfono ... ma un conto è il programma e l’ho rispettato! Quindi lei non ha nulla da ridire! Un conto è le vicende del Consiglio che sono queste! Le vicende del Consiglio bisogna interpretarle!

CONSIGLIERE DONIN RENZO:
Vediamo lei cosa vota! Voglio vedere lei cosa vota! Perché abbiamo concordato con lei…

PRESIDENTE:
Ma ha concordato con me quello che poteva concordare! Quello che succede qui non può concordarlo con me! Deve concordarlo…

CONSIGLIERE DONIN RENZO:
Siccome lei ha diritto di voto, vediamo cosa vota adesso!

PRESIDENTE:
Secondo i riti che ci sono in questo Consiglio… la parola al Consigliere Varagnolo.

CONSIGLIERE VARAGNOLO SANDRO:
Nulla, volevo anch’io unirmi al Consigliere Varisco nella solidarietà all’Assessore Pecchie, perché forse sarà bene fare un po’ di chiarezza: non ci troveremmo in queste condizioni se nella delibera di Giunta Sandro Todaro e l’Assessore Conselvan avessero votato “sì”! Quindi se votavano “no” aprivamo un ponte di discussione all’interno della maggioranza ... voci fuori microfono ... no, no! Dico la verità! ... voci fuori microfono ... allora, pertanto ... voci fuori microfono ... no, voglio fare un po’ di chiarezza sulla questione! ... voci fuori microfono ... signor Presidente … ... voci fuori microfono ... signor Presidente, non parlo più perché non mi fanno parlare!

PRESIDENTE:
Passiamo alla votazione della sospensione…votazione.
Sono le ore 22.43.

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