sabato 25 aprile 2009

Un 25 aprile ancora all'insegna delle strumentalizzazioni

Il presidente del consiglio Giorgio Vianello
Ancora una volta un 25 aprile sprecato

Sono entrato nel mio 48 anno di vita, mi emoziono, e molto, quando ascolto oppure canto l’inno nazionale, ormai sono un bel po’ di anni che la ricorrenza del 25 aprile la vivo molto intensamente a livello locale e nazionale.
Sembrava che nel corso degli ultimi anni, dopo oltre 60 anni dalla fine della guerra, gli Italiani potessero finalmente arrivare a celebrare una festa della libertà di tutti, ricordo particolarmente l’intervento di Violante nel ’96 che arrivò a dichiarare di “ cercare di capire le ragioni di chi aderì alla Repubblica di Salò” , il che, giustamente, non vuol dire equiparare chi combatté per la libertà e chi per la dittatura.
Vuol dire cercare, almeno cercare, di capire perché degli Italiani in quel particolare momento storico scelsero un ideale diverso.
Da molte parti è giunto l’invito alla condivisione: Dal Santo Padre, dal presidente della Repubblica, da tanti esponenti della cultura e della società civile.
Invito che è stato raccolto compiutamente come dal discorso pronunciato dal presidente del consiglio in Abruzzo che, come, sempre l’ex presidente della camera Luciano Violante ha riconosciuto a Berlusconi “ di essersi comportato da uomo che esprime il senso delle istituzioni”.
Come dicevo…sembrava, invece continuiamo ad assistere ai soliti esempi di maleducazione pura, per non dire altro, come quello che è accaduto a Milano al comizio di Formigoni solo per citarne uno e, quelli di lucida volontà politica come abbiamo assistito a Chioggia ascoltando il discorso dell’ex assessore di sinistra Professor Sergio Ravagnan.
Infatti il centro sinistra di Chioggia nella persona del suo esponente…di pregio, infischiandosene tranquillamente degli inviti del capo dello stato, del Vaticano, del settimanale diocesano locale con due passaggi precisi ha affondato implacabilmente la possibilità che quella del 25 aprile fosse la festa di tutti. Il fatto grave è che mentre a Milano i fischiatori provenivano dalle file dei centri sociali, da giovani e meno con i quali siamo indulgenti per vari motivi qui a Chioggia siamo alla presenza di un soggetto già insegnante, già giornalista, che ha ricoperto incarichi amministrativi, una persona che sicuramente ha una maturità ed un’esperienza anche di rilievo che è perfettamente consapevole dei danni che produce. Non è un caso che il giorno dopo sono comparsi volantini e adesivi farneticanti che, ancora una volta, lanciano folli proclami.
Devo arrendermi agli amici che mi dicono :”Che cosa la città può aspettarsi da uno che è stato messo assessore da Guarnieri solo ed esclusivamente per i tanti articoli scritti “ al di sopra delle parti” a beneficio della sinistra?”
Grazie professor Sergio Ravagnan, grazie e complimenti per aver rovinato ancora una volta la festa della liberazione Chioggiotta.

2 commenti:

taita ha detto...

Relativamente al proff.Ravagnan non si può pretendere niente di meglio da chi professa un'ideologia che da oltre 60 anni incita al rancore e odio.

taita ha detto...

Relativamente al proff. Ravagnan non si può pretendere niente di meglio da chi professa un'ideologia che da oltre 60 anni incita al rancore e odio.