COPIA
VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
N. 72 IN SEDUTA DEL 11/09/2007
Oggetto: APPROVAZIONE VERBALE SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 23 LUGLIO 2007.
L’anno duemilasette, addì undici del mese di settembre alle ore 20.30 nella Residenza Municipale, si è riunito il Consiglio Comunale in adunanza Straordinaria di 1 convocazione.
Eseguito l’appello, risultano:
Presenti Assenti
1 TIOZZO Romano Pagio Sindaco X
2 VIANELLO Giorgio Presidente X
3 BOSCOLO Massimo Zemelo Vice Presidente X
4 MANTOVAN Mauro Vice Presidente X
5 SALVAGNO Maurizio Consigliere Anziano X
6 PENZO Manuel Consigliere X
7 MANTOVAN Brunetto Consigliere X
8 DA RE Andrea Consigliere X
9 BOSCOLO Giuseppe Palo Consigliere X
10 COMPARATO Andrea Consigliere X
11 APRILE Massimo Consigliere X
12 DI GIOVANNI Giovanni Consigliere X
13 BOSCOLO Guerino Cocuccia Consigliere X
14 PENZO Giuseppe Consigliere X
15 BOSCOLO Roberto Chio Bisto Consigliere X
16 SCARPA Gianfranco Consigliere X
17 CASSON Giuseppe Consigliere X
18 TIOZZO Massimiliano Caenazzo Consigliere X
19 MARANGON Sandro Consigliere X
20 DOLFIN Marco Consigliere X
21 GORINI Marcello Consigliere X
22 BULLO Claudio Consigliere X
23 MANCINI Massimo Consigliere X
24 DONIN Renzo Consigliere X
25 GIBIN Fabiano Consigliere X
26 GUARNIERI Fortunato Consigliere X
27 FORNARO Dario Consigliere X
28 VARISCO Giorgio Consigliere X
29 DIANIN Silvano Consigliere X
30 VARAGNOLO Sandro Consigliere X
31 TIOZZO Lucio Fasiolo Consigliere X
26 5
Partecipa alla seduta il Sig. Stefano Nen Segretario Generale del Comune.
Il Sig. VIANELLO Giorgio nella sua qualità di Presidente, constatato legale il numero degli intervenuti, dichiara aperta la seduta e chiama a fungere da scrutatori i Consiglieri , invita quindi il Consiglio a discutere e deliberare sull’oggetto sopraindicato, compreso nell’odierna adunanza.
Ufficio proponente: SEGRETERIA GENERALE\\UFFICIO CONSIGLIO COMUNALE
IL CONSIGLIO COMUNALE
Visto il verbale della seduta del Consiglio Comunale del 23 luglio 2007;
ad unanimità di voti, espressi mediante sistema computerizzato, su 26 Consiglieri presenti;
D E L I B E R A
Di approvare l’allegato verbale della seduta consiliare del 23 luglio 2007.
(Estrapolazione effettuata dalla ditta Meeting Service giusta determinazione n. 34 del 20.01.2006)
Sono le ore 20.30 quando il Presidente invita il Vicesegretario, dott. Paolo Boscolo, ad effettuare l’appello. Risultano presenti 21 Consiglieri.
DELIBERAZIONE N. 60 DEL 23.07.2007
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Procediamo con le interpellanze. Il firmatario della interpellanza “Sbocco del traffico sulla strada Arzeron, gravi conseguenze alla mobilità turistica estiva e alla economia del turismo di Sottomarina”, è Tiozzo Lucio, che risulta assente.
Passiamo all’altra interpellanza: firmatario è Guarnieri Fortunato “Vendita frutta e verdura per le vie della città”, e anche questo è assente.
Quella di seguito invece porta la firma di Fornaro Dario, oggetto: “Bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi. La Giunta Comunale si impegna a commemorare la figura dell’eroe dei due mondi”. Prego, a lei la parola. (prot. n. 39407 del 10.07.2007)
CONSIGLIERE FORNARO DARIO:
Signor Presidente, signor Sindaco, egregi Consiglieri. Siamo arrivati alla data storica del bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi. Il 2007 verrà ricordato come anno del bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi, creatore dell’unità d’Italia e figura di primaria importanza del Risorgimento. Garibaldi ha rappresentato per molti l’eroe contemporaneo e cittadino del mondo che anela alla libertà e per questa si batte.
La figura dell’eroe dei due mondi è inoltre intrecciata con la storia della nostra città, si pensi al più giovane garibaldino della spedizione dei mille, il chioggiotto Marchetti; il rocambolesco viaggio per mare con bragossi chioggiotti, quando i nostri pescatori salvarono Garibaldi; la visita a Chioggia e il suo discorso alla città avvenuto il 27 febbraio 1867 e ricordato da una lapide collocata all’esterno del palazzo municipale. Un altro concittadino che ormai tutti conoscono a Chioggia, che è un po' l’ambasciatore, certo Boscolo Luciano Cuco, che già in America al Columbus Day ha portato un bragozzo nostro, due giorni fa ha portato da Cesenatico a Chioggia i bragozzi con la stessa rotta che hanno fatto all’epoca.
Io chiedo al Sindaco e alla Giunta, affinché si faccia anch’essa promotrice di analoghe iniziative pubbliche ufficiali per commemorare adeguatamente, con convegni, mostre e quant’altro la figura di Garibaldi, riportando così alla memoria una parte importante della nostra storia nazionale e locale.
Dico solo due parole, qua a Chioggia abbiamo gridato sempre per quanto concerne la cultura, perché credo che siamo ancora un po' sotto la norma, vorrei che per questo bicentenario in qualche maniera -visto che Luciano Boscolo Cuco e mi sembra che il dottor Paolo Ardizzon abbiano già fatto qualcosa – ci si impegnasse per fare una cosa veramente degna di Giuseppe Garibaldi. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
L’Assessore alla cultura.
ASSESSORE BOSCOLO NICOLA “PECCHIE”:
Io ringrazio il Consigliere dell’interrogazione che è quanto mai puntuale, nel senso che ricorre un doppio anniversario: i duecento anni della nascita e i centoventicinque anni della morte. Ed è anno particolare per Chioggia, perché oltre ai duecento anni dalla nascita di Giuseppe Garibaldi sono anche i trecento anni della nascita di Goldoni, quindi sicuramente un anno che deve dare un significato a queste due importanti date. Lo ha ricordato lei, si è avviata una iniziativa di seguito alla settima edizione della rotta del sale, poi venerdì scorso è andato in scena lo spettacolo “Garibaldi e i chioggiotti”, un’azione nei confronti della quale l’Amministrazione Comunale per la verità ha fatto un’opera di coordinamento e di buona accoglienza di questo avvenimento che per buona parte, per essere molto sinceri, già aveva una sua organizzazione. Ma sicuramente c’è stata la piena disponibilità dell’Amministrazione a collaborare sicuramente con la Dragaggi, con Boscolo Luciano Cucco nella realizzazione di questo avvenimento e comunque c’è stato un impegno da parte dell’Amministrazione Comunale soprattutto per quanto riguarda l’annullo filatelico.
Mi permetta, ma senza voler assolutamente incedere nella polemica, che come è stata nostra ferma convinzione appena insediati come Amministrazione nel dire che non avremmo fatto rivoluzioni da subito, nel senso che specialmente quando c’è un programma culturale avviato sarebbe stato sicuramente sbagliato intervenire, metter mano e tentare di cambiare ciò che già era stato programmato e pianificato. Non che siamo d’accordo su tutto, non che ci piaccia tutto quello che viene programmato, ma sicuramente è fronte di una programmazione e di un qualcosa che la precedente Amministrazione aveva fatto.
Devo dire con un po' di sorpresa da una parte e con un po' di rammarico dall’altra che invece proprio sull’aspetto del bicentenario della nascita di Garibaldi non è stato previsto nulla, assolutamente nulla; qualcosa sì su Goldoni, anche se non è tema dell’interrogazione, anche se non perde quel vizio di autoreferenzialità che non esce dalla pur ottima messa in scena delle “Baruffe”, quest’anno dal primo al cinque agosto le baruffe in calle, sabato scorso abbiamo avuto le baruffe chiozzotte. Devo dire che invece sull’aspetto di Garibaldi nulla è stato messo in programma. Noi sicuramente tentiamo e tenteremo di dare un significato a questo bicentenario della nascita, abbiamo detto della rotta del sale, sicuramente nel mese di settembre, a scuole avviate, sarà promosso un convegno attraverso la rivista di studi “Chioggia”, tenteremo di fare una mattinata, seguirà sicuramente un articolo monografico su Garibaldi e Chioggia all'interno della rivista, la mattinata sarà dedicata a un convegno per i ragazzi e la sera nella stessa giornata, sceglieremo una data anche opportuna e per questo siamo anche disponibili a qualche suggerimento e dedicheremo un’intera giornata a questi due convegni, il mattino per i ragazzi e la sera per gli adulti.
Ma non solo, se ne parlava anche oggi col Sindaco, perché non valorizzare quel 4 luglio del 1807, data di nascita di Giuseppe Garibaldi a Nizza. Si progettava anche l’idea di poter avviare degli scambi culturali con la città natale di Giuseppe Garibaldi e portare i nostri giovani a Nizza e quelli di Nizza venire qua per tentare di fare, non dico una sorta di gemellaggio, vedremo se ci saranno le condizioni, ma sicuramente siamo due città di mare, Chioggia e Nizza, possiamo avere delle affinità e in questo senso ci potranno essere dei punti di contatto atti sicuramente a valorizzare la figura di Giuseppe Garibaldi. Ancora, tra settembre e ottobre all'interno di una stagione, di una proposta concertistica che è stata fatta in questi giorni dall’Amministrazione Comunale, ricorderemo sia Goldoni, sia Garibaldi con una serata concertistica dedicata interamente alla figura di Giuseppe Garibaldi. Nostra intenzione poi è tentare anche di fare un qualcosa, forse per il prossimo anno perché non so se avremo il tempo entro questo esercizio di focalizzare l’attenzione dei cittadini su queste lapidi che abbiamo affisse alla parete del palazzo municipale, laddove Garibaldi dice: “Parmi d’essere in mezzo alla mia famiglia”, nell’essere qui a Chioggia; cercheremo di fare qualcosa forse il prossimo anno che coinvolga anche la visione di queste lapidi.
Poi, la butto lì, cosa ancora da verificarsi, ma nel famoso ricordo delle assistenze, del rifugio che diedero i nostri due chioggiotti a Garibaldi mentre stava andando in ritirata, stiamo in questi giorni, ma davvero dopo mesi di amministrazione non ci è stato possibile aggiungere nuovi episodi, stiamo in questi giorni verificando se si tratta di leggenda metropolitana o se si tratta di qualcosa di più vero il fatto che esista ancora a Chioggia il cappotto, la palandrana che avrebbe protetto Giuseppe Garibaldi in questo suo tentativo accompagnato dai nostri due chioggiotti, di cui parla l’annullo filatelico. Noi abbiamo delle foto tutte da verificare, che sono del 1981-1982, in cui all'interno di una mostra di capitelli votivi figura un cappotto che alcuni testimoni dicono essere quello di Garibaldi. Stiamo verificando, stiamo raccogliendo osservazioni, per la verità le prime testimonianze che abbiamo raccolto non ci confortano, cioè dicono che non sia quello, che probabilmente è un cappotto dell’epoca, ma non quello utilizzato da Garibaldi, sicuramente stiamo verificando anche questo aspetto.
Riassumendo: le rotte del sale, quindi Garibaldi e Chioggia; il convegno di Chioggia rivista; gli scambi culturali con Nizza; la proposta concertistica; il restauro delle lapidi e questa vicenda del cappotto.
Io credo che sicuramente ci siano dei punti di contatto nei confronti di una figura che è stato l’eroe dei due mondi, come è solito dirsi, come ha ricordato lei, sicuramente un grande navigatore, sicuramente un grande condottiero, un uomo di grande immagine popolare e direi anche popolana, con dei sicuri contatti con Chioggia e direi che questo va al di là poi dell’utilizzo che della figura di Garibaldi si è fatta anche in termini politici negli anni successivi. Sicuramente Garibaldi, lo dicevamo l’altro giorno davanti ai Pompieri di New York, quando sono venuti anche loro a partecipare alla rotta del sale, è uno di quegli esempi che può ragionare di sentimento politico condiviso, comune a tutti quanti; si può ragionare di politica risorgimentale, di politica nazionale senza incorrere in fazioni, perché può essere davvero un elemento unificante.
L’altra volta, venerdì scorso, si faceva questo parallelo che i pompieri di New York subito dopo il crollo delle Twin Towers hanno impiantato la bandiera a stelle e strisce sulle rovine, a significare un grande sentimento di appartenenza nazionale. Quindi c’era nel 1861, c’è in America con il 4 luglio, queste figure possono anche aiutarci a riprendere un sentimento condiviso, a contribuire a ridarci elementi di storia condivisa che purtroppo, secondo me, per colpa di un dopoguerra interminabile, il nostro Paese non ha potuto avere una memoria condivisa e pacificata. Credo che anche Garibaldi possa contribuire a questo importante scopo.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Se desidera fare una replica a quanto esposto dall’Assessore.
CONSIGLIERE FORNARO DARIO:
Volevo dire che l’Assessore è stato molto esauriente e capisco che siete da poco in carica. Sono soddisfatto per quanto ha detto l’Assessore Pecchie. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ringrazio per questo. Ora c’è un’ulteriore interpellanza firmata da Tiozzo Massimiliano… scusatemi è Dolfin Marco prima ed è: “Situazione integrale di abbandono dei cantieri di Via Marco Polo”. (Prot. n. 41175 del 18.07.2007)
CONSIGLIERE DOLFIN MARCO:
Buonasera a tutti, buonasera signor Sindaco. Noi della Lega vorremmo sapere la situazione di degrado, appunto, che vige ormai da parecchi mesi in zona Pittarello Sottomarina, Via Marco Polo. L’Assessore purtroppo non c’è, addirittura abbiamo saputo che la ditta o l’ipotetica ditta che c’era prima - ditta fantasma, visto e considerato che ormai non esiste più nessuno - ha sbagliato anche i calcoli della gru che a quanto ci sembra addirittura è caduta, un giorno è caduta nel montaggio perché hanno sbagliato anche i calcoli. Se la gru fosse caduta dalla parte della strada penso che la situazione sarebbe stata abbastanza drammatica e visto e considerato che non so di chi sia la competenza, se della Provincia o della Regione, o del Comune, penso sia doveroso magari intervenire in qualche modo per sapere come mai questo cantiere sia da mesi abbandonato a sé stesso, con le pompe funzionanti, tra l’altro, però nessun operaio, nessun dirigente, nessuno che possa dimostrare che qualcuno stia lavorando. Grazie.
La seconda interpellanza che purtroppo non è stata messa a verbale, però l’avevamo presentata, non so se risulta vero questo ipotetico, parliamo di ACTV, volevamo sapere appunto se corrisponde a verità che esiste un buco di bilancio di circa sei milioni di euro, per quanto riguarda il servizio di trasporto pubblico locale. Se veramente è questa la situazione, è veramente una situazione molto drammatica, vuol significare che o per dieci anni, o per sei-sette anni il servizio pubblico non è mai stato pagato appunto dall’Amministrazione Comunale. Visto l’evolversi della situazione in settimana, che il Presidente Zoggia della Provincia ci ha addirittura abbandonati a noi stessi, a questo punto non so che ci resta da fare, visto e considerato che anche noi poi, tra l’altro, in campagna elettorale abbiamo detto di ridurre l’abbonamento del 50% ai pendolari, ora ci ritroveremo sulla situazione drammatica addirittura di togliere il trasporto pubblico, perché se la situazione è questa non so dove si possa arrivare a riuscire a tirar fuori sei milioni di euro per far fronte a questa situazione. Vorremmo sapere appunto se corrisponde a verità e, se corrisponde a verità, capire perché l’Amministrazione precedente non si sia mai impegnata a pagare questo servizio. Grazie.
SINDACO:
Rispondo brevemente. Riguardo la prima questione, Consigliere, la ringrazio per la segnalazione, io l’ho vista in questi giorni e l’ho passata all’Assessore Convento, il quale sta assumendo tutte le informazioni del caso, in maniera tale da essere molto preciso già nella prossima riunione. È una situazione che si nota anche passando, io passo spesso in quella zona e quindi la situazione di degrado, di abbandono e di pericolosità esiste. Però sugli interventi che l’Amministrazione vuol fare, intende fare, su questo so essere più preciso dopo questa verifica che l’Assessore Convento farà sulla situazione.
Riguardo invece alla seconda interpellanza che lei fa, che ho trattato direttamente assieme all’Assessore Boscolo Beniamino già in sede di preparazione dell’assemblea del martedì scorso, martedì 17, nella quale abbiamo appunto partecipato io e lui, ho iniziato ad assumere tutte le informazioni per capire se è vero o no che ci sia una situazione debitoria da parte dell’Amministrazione Comunale di Chioggia nei confronti della società ACTV S.p.A., se è sì, in cosa consista questa situazione debitoria, se esista o no una validità di un contratto di servizio tra il Comune di Chioggia e la ACTV e se esiste, in che misura noi siamo tenuti a rispettarlo ora e a rispettarlo anche nel passato, in maniera tale che rispettandolo e non rispondendo alle condizioni contrattuali avremmo – teoricamente dico – una situazione debitoria nei confronti della società.
Il quadro sarà molto più chiaro a breve, quando fisseremo con l’Assessore un incontro con il Presidente Panettoni, che ci ha dato già la disponibilità in sede di assemblea la settimana scorsa, proprio per approfondire questo argomento, non solo della presunta situazione debitoria, che, ripeto, noi eventualmente erediteremo dal passato, posto che già nei bilanci dell’Amministrazione Comunale di Chioggia ho notizia che non ci sia una scrittura tale da coprire contabilmente questa eventuale pretesa da parte della ACTV.
Comunque, questo tema è all’ordine del giorno nella mia agenda e nell’agenda dell’Assessore per essere verificato, le dico brevemente qual è la situazione che abbiamo ereditato: la prima è il fatto dell’esistenza di un contratto di servizio almeno fino al 2001 prorogato fino al 2003, che stabilisce dei rapporti tra il Comune e la ACTV. Dal 2003 in poi c’è stata una delibera della Giunta Regionale che ha prorogato di un anno l’esistenza di questo contratto di servizi. Dal 2004 in poi nulla esiste, nel senso che esiste una corrispondenza reciproca tra il Comune e la società ACTV, corrispondenza che individua una pretesa da parte della società e l’Amministrazione Comunale che dice che nulla è dovuto, non c’è nessuna pretesa, motivando questa pretesa, questa mancanza di pretesa dal fatto che il contratto non sussiste e della continuità con la situazione preesistente. Esistono anche dei pareri che l’Amministrazione Comunale ha fatto fare dall’ASP in merito, pareri abbastanza autorevoli, che conforterebbero appunto la tesi della non vedenza di questo debito, esistono anche pareri da parte di ACTV contrari, invece, che motivano le ragioni opposte.
Però su questo punto, ripeto, è necessario fare un approfondimento diretto con la Presidenza del Consiglio di amministrazione della ACTV, cosa che faremo nelle prossime settimane. Devo dire anche che, a onor del vero, anche la ACTV da quello che ho potuto vedere e conoscere, non avrebbe (uso il condizionale) iscritto nel proprio bilancio nessun credito o nessun presunto credito nei confronti dell’Amministrazione Comunale, però, ripeto, questa situazione è totalmente da verificare, perché è molto complessa, difficile anche da capire e soprattutto nel caso in cui fosse vera sarebbe un elemento di grave responsabilità da parte di chi ha amministrato da una parte, ma soprattutto di grave preoccupazione per chi si accinge oggi ad amministrare questo ente, perché partire con un debito di questa entità, veramente i presunti quattro milioni di avanzo di amministrazione, che poi non sono quattro, ma sono molto meno, con i quali iniziamo la nostra Amministrazione sarebbe un gravissimo pregiudizio.
Le devo dire anche che questa preoccupazione diventa grave non solo per il passato, ma anche per il futuro che ci aspetta, posto che la ACTV assieme all’ASP, ora VERITAS, ha dato un incarico ad una società, un’importante società, di riorganizzazione del servizio di trasporto urbano, un documento corposo che metteremo a disposizione velocemente anche della Commissione competente appena le Commissioni saranno avviate, perché ritengo che ci siano degli elementi di riflessione che dovranno coinvolgerci tutti, non soltanto rispetto al futuro del trasporto urbano nella nostra città, posto che comunque una pretesa da parte di ACTV da oggi in avanti potrebbe esserci, perché il servizio così com'è, dai calcoli presunti fatti, sarebbe un servizio che genererebbe forti perdite, oltre che una non sufficiente organizzazione rispetto alla domanda del trasporto urbano da parte dei nostri cittadini. Allora, questo documento, che è un documento che va valutato, dovrà essere posto all'attenzione, se lo riteniamo, o di una discussione con ACTV in sede di rinegoziazione del contratto di servizio, oppure di valutazione autonoma da parte dell’Amministrazione di affidamento – e questa è una valutazione che spetterà a noi – di questa attività di servizio da parte della nostra società Servizi Territoriali, che potrebbe teoricamente candidarsi anche a organizzarlo. Questa, ripeto, è la situazione attuale, la preoccupazione rimane, è una preoccupazione che è datata nel tempo e che trova delle responsabilità, troverà delle responsabilità nel caso in cui sia resa manifesta; l’impegno che noi possiamo assumere è sicuramente quello di approfondirla in tempi non veloci, velocissimi! Perché la questione potrebbe scoppiarci senza accorgercene completamente.
Questo è il punto sul quale noi oggi siamo, il tema vi riprometto di riprenderlo nella misura in cui le notizie che vi ho dato saranno confortate non solo da documenti, ma anche da un dialogo diretto con la ACTV, che io e l’Assessore Beniamino Bosco promuoveremo.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Consigliere, si ritiene soddisfatto?
CONSIGLIERE DOLFIN MARCO:
Sì, aspettiamo l’evolversi della situazione, dopo di che prenderemo atto della situazione. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Segue un’interpellanza di Massimiliano Tiozzo e riguarda il rinnovo della convenzione dello stadio Ballarin. Prego. (prot. n. 41903 del 23.07.2007)
CONSIGLIERE TIOZZO MASSIMILIANO:
Grazie, Presidente. Signor Sindaco, signori Assessori. Nell’imminenza dell’inizio di una nuova stagione sportiva a cui andiamo incontro, si pone anche quest’anno all'attenzione dell’Amministrazione la questione relativa alla gestione degli impianti sportivi comunali. Una questione particolarmente ampia, ma direi che un’attenzione particolare sicuramente andrà dedicata alla situazione dello stadio Ballarin, attualmente questa situazione è regolata da una convenzione, la convenzione in essere tra il Comune e la “A.C.Chioggia/Sottomarina”. Questa convenzione scadrà il 31.12.2007, quindi col finire di quest’anno solare.
In data 4 luglio 2007 il Presidente della società sportiva “A.C.Chioggia/Sottomarina”, il signor Luigi Levantacci, inviava ad amministratori e Consiglieri componenti della Giunta e del Consiglio una lettera in cui il Presidente della società stessa espone alcune considerazioni alla luce delle quali ritiene opportuno caldeggiare e invitare appunto l’Amministrazione a rinnovare questa convenzione e aggiunge che ritiene opportuno che il rinnovo di questa convenzione sia previsto senza prevedere l’utilizzo di questo complesso sportivo da parte di altre squadre di calcio.
Le considerazioni che appunto il Presidente della “A.C.Chioggia/Sottomarina” fa sono di carattere sportivo, in quanto ricorda che già da molti anni questa società rappresenta a livelli anche ultimamente abbastanza alti il nostro Comune; di carattere sportivo/storico, in quanto lui ricorda che la “A.C.Chioggia/Sottomarina” è l’erede delle due squadre, il Clodia e il Sottomarina, che fecero ormai qualche decennio or sono la fusione e rappresenta quindi tutto il territorio comunale e quest’anno, dopo qualche anno di assestamento nella massima categoria del dilettantismo, cioè la serie D, tenta di scalare una categoria e di portare il nostro calcio tra i professionisti.
Il Chioggia/Sottomarina effettivamente è la massima espressione calcistica del nostro Comune, raccoglie il seguito di un buon numero di sportivi di Chioggia e di Sottomarina, perché effettivamente è la squadra più seguita del nostro territorio. A seguito di questa presa di posizione, direi legittima e anche abbastanza scontata, c’è stato anche l’inizio di una discussione che si è vista in questi ultimi giorni anche sui giornali, ci sono stati alcuni interventi dell’Assessore competente in materia, la questione che coinvolge un’altra società in particolare che è stata costretta già lo scorso anno, il Sottomarina che è impegnato nel campionato di promozione, è stato costretto lo scorso anno a giocare le proprie partite casalinghe in trasferta, cioè fuori dal Comune di Chioggia.
Io intendo interpellare l’Assessore su tale questione al fine di comprendere se e in che modo verrà perseguito un duplice obiettivo, che io credo di poter definire in maniera abbastanza oggettiva e senza il cercare interessi di parte. Il duplice obiettivo deve essere quello di tutelare le ambizioni della società che è oggettivamente oggi più rappresentativa e di consentire ad altre società che pure svolgono campionati prestigiosi e sono espressione storica del nostro territorio di poter affrontare il loro campionato senza dover emigrare anche quest’anno nei comuni limitrofi. Già, come ho ricordato, si sono visti degli articoli di stampa, ma credo che sia importante capire la posizione dell’Amministrazione, in particolare gli atti che già sono stati fatti per conseguire questi obiettivi. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Grazie, Consigliere. La parola al Sindaco per la risposta.
SINDACO ROMANO TIOZZO:
Rispondo io perché ho seguito la questione assieme all’Assessore Nicola Pecchie e all’Assessore Paolo Convento, cercando un po' di ragionare a più mani su questa problematica, che è una problematica nota. Anche lo scorso anno si è presentata e quindi dovremmo arrivare al punto, tenendo conto che comunque quest’anno la convenzione viene a scadenza e quindi anche gli obblighi con la società sportiva del Chioggia/Sottomarina scadranno appunto al 31.12.2007.
L’obiettivo che noi ci siamo posti è quello di fare in modo che le nostre squadre di calcio, in particolare quelle che salgono dei gradini sul filo agonistico anche nelle categorie superiori, possano non giocare fuori della nostra città. Lei bene ha citato il fatto che il Sottomarina calcio ha svolto un campionato lo scorso anno giocando a Pegolotte, quindi in un campo sportivo fuori del nostro Comune, anche dal punto di vista dell’immagine non è sicuramente un’immagine molto buona e molto positiva; laddove il Sottomarina calcio comunque rappresenta, parimenti all’altra squadra, il Chioggia/Sottomarina, che è sicuramente la squadra numero uno dal punto di vista della rappresentatività della nostra città, però rappresenta una realtà sportiva molto significativa, non soltanto sotto il profilo agonistico, ma soprattutto sotto il profilo della promozione dello sport nell’ambito delle giovani generazioni, che è credo una delle funzioni principali che l’Amministrazione Comunale deve tutelare. Il fatto che ci sia uno sport per tutti, il fatto che i giovani si avvicinino allo sport, il fatto che tante persone e famiglie si fidino della continuazione del percorso educativo dei loro figli attraverso le società sportive, che sono numerose, ringraziando Dio, nella nostra città.
Quindi, primo obiettivo: quello che queste squadre, non solo nella disciplina del calcio, ma anche in altre discipline, queste società possano giocare nei limiti del possibile negli impianti della nostra città, impianti che sono quello che sono, però diciamo in particolare nel calcio l’impiantistica pur soffrendo di una programmazione che delle volte non è stata all’altezza dell’aspettativa, però è un’impiantistica che c’è, che esiste, occorre farla funzionare bene, dividere bene gli impianti nelle società che fanno lo sport, programmando i tempi di utilizzo, la fruizione eccetera.
Quindi, il nostro primo obiettivo è stato questo. In che modo? Attraverso quale prospettiva? Cercando di trovare delle risorse, in particolare poi l’Assessore Pecchie lo dirà anche meglio, delle risorse che potessero consentirci, assieme alle risorse comunali, di sistemare un campo che possa essere omologato per ospitare un campionato nella categoria della promozione. Questo è stato il primo obiettivo.
Secondo: quello di consentire e di prevedere anche nell’ambito della revisione della convenzione, che la squadra principale della città giochi e organizzi la propria attività nell’ambito dello stadio Ballarin di Chioggia, perché riteniamo che la prima squadra abbia questo titolo, abbia questo diritto. Questo perché il Chioggia/Sottomarina sta facendo quest’anno un grosso investimento dal punto di vista anche societario per poter fare quel salto di categoria che molti tifosi si aspettano e non solo i tifosi, ma anche quelli come me che si stanno avvicinando di più allo sport calcistico. Ecco, questo è il secondo obiettivo, quindi di rinnovare la convenzione tenendo in capo alla prima squadra – chiamiamola così per semplificazione – la titolarità del campo e la convenzione del campo.
Terzo obiettivo: definire nella nuova convenzione anche delle regole affinché questo campo così bello, prestigioso, soprattutto sotto il profilo della storia che rappresenta nella nostra città, possa nei limiti della fruibilità essere usufruito anche da altre realtà, soprattutto quelle che possono ambire a svolgere un ruolo nei gradini delle competizioni più elevate. Questo sarà un compito che da adesso fino a dicembre andremo a definire noi assieme alle società che più possono ambire a svolgere questo ruolo.
Terza questione: nella misura in cui il campo per la squadra, in questo caso di Chioggia/Sottomarina, non fosse possibile organizzare un campo adeguato, omologato e faremo di tutto per poterlo fare trovando le risorse che servono, risorse che fra l’altro ci sono già state con una delibera della Giunta Regionale messa a disposizione, faremo di tutto perché, se non è il campo di Brondolo, ma altri campi, possano essere attrezzati per poter ottenere e raggiungere il primario obiettivo che ci siamo posti. Nel caso in cui proprio non ci sia la possibilità, vedremo eventualmente nella seconda parte dell’anno a convenzione firmata di poter trovare delle soluzioni diverse da questa.
Questo è un po' il compito che ci siamo dati, dire semplicemente quando il campo del Ballarin non è utilizzato dalla prima squadra lo utilizza la squadra della categoria diversa, ci sembra una soluzione banale e soprattutto poco rispettosa magari di chi, in particolare quest’anno, per la storia, le tradizioni, l’ambizione che ha, vuole fare un salto di qualità, un salto di categoria, quello che tutti noi appunto ci aspettiamo. Vorremo creare una regola, auspicando comunque che ci sia sempre una squadra importante che possa raccogliere tutta la tifoseria della città, anche sotto il profilo degli investimenti che servono per poter far vivere una squadra in un campionato di livello superiore, auspicando quindi questo, cercheremo nella nuova convenzione di trovare delle regole di convivenza che consentano appunto, attraverso dei meccanismi che andremo a definire e d’accordo ovviamente con le associazioni sportive, l’utilizzo del campo Ballarin magari attraverso una forma condivisa. Però, ripeto, allo stato attuale non c’è nessun elemento di preoccupazione per la prima squadra e non c’è nessun elemento di discussione che è stato avanzato, ci sono delle prospettive, dei dialoghi in corso, però nelle prossime settimane, nei prossimi mesi cercheremo di metterle a punto con maggiore attenzione; ripeto, facendo in modo che tutte le nostre squadre possano giocare negli impianti della nostra città mettendoli a posto, facendoli funzionare bene e dando a tutti le soddisfazioni che si meritano.
Questo è il succo e la questione più importante. Non so se l’Assessore Pecchie magari vuole aggiungere qualcosa.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
L’Assessore Nicola Pecchie ha chiesto di dare il proprio contributo alla risposta all’interpellanza del Consigliere Tiozzo. A lui la parola.
ASSESSORE BOSCOLO NICOLA “PECCHIE”:
L’interrogazione del Consigliere Tiozzo, che condivido e ringrazio, perché dà modo di illustrare come si è mossa la Giunta in queste prime settimane, è un’interrogazione che mi è gradita, nel senso che malgrado in questi giorni ci siamo adoperati molto come Giunta, anche con l’azione concertata tra più Assessori per risolvere questa problematica, da notizie di stampa che anche lei richiamava pareva che in qualche maniera ci fosse una sorta di insoddisfazione e una sorta di gioco al rialzo, cioè che mentre comunque l’Amministrazione comunale qualcosa stia facendo, si chiedesse un qualcosa di più e che lasciasse presumere che comunque da parte di una delle due società non ci fosse un livello di soddisfazione. Quindi rispondo molto volentieri a questa interrogazione, ricordando soprattutto che circa un anno e mezzo fa, quando si discuteva del bilancio preventivo della scorsa Amministrazione, è stato il sottoscritto, da Consigliere di opposizione, che ha fortemente criticato le azioni della Giunta precedente, perché davanti ad una richiesta del Sottomarina calcio, che fin dal luglio scorso chiedeva di usufruire non tanto del Ballarin, ma chiedeva di usufruire del campo di Brondolo sistemato, non ha quella società, il Sottomarina, ricevuto nessuna risposta dalla scorsa Amministrazione e si è trovato nella spiacevolissima situazione di giocare le proprie partite in casa in quel di Pegolotte e proprio il sottoscritto è stato colui che ha tirato fuori allora questa situazione assolutamente, che io definii assolutamente incresciosa.
Giustamente come ha detto il Sindaco, non voglio sovrappormi, ciò che lei dice nella sua interrogazione è molto chiaro, dobbiamo realizzare un duplice obiettivo: non disperdere la possibilità di ragionare di qualità nel calcio agonistico, noi non faremo una promozione dello sport solamente agonistico, cercheremo di fare una promozione dello sport soprattutto per quello che riguarda anche il settore non agonistico, ma sicuramente all'interno del calcio agonistico bisogna abbracciare un concetto di qualità; se si abbraccia un concetto di qualità, è chiaro che nel momento storico in cui c’è una società che può fare un salto di qualità nei confronti della serie C, poi è chiaro che non si può prevedere il futuro, sicuramente l’Amministrazione Comunale accoglierà quelle preoccupazioni che lei dice nella sua interrogazione di affiancarsi a questa società. Dall’altra parte, il duplice scopo è che non ci siano squadre che giocano a Pegolotte, sebbene di due serie inferiori.
Allora quello che noi ci apprestiamo a compiere già dopodomani all'interno della Giunta municipale che si riunirà su questo, ci sarà una sistemazione del campo di Brondolo, grazie a un contributo regionale della Regione Veneto pari a centoquattromila euro, che cercherà di fare in tutte le maniere affinché il campo anche usufruendo di possibili interventi provvisori nelle more dell’inizio del campionato di promozione del Sottomarina, che il campo di Brondolo sia pronto. Non dovesse essere così, cercheremo soluzioni in altri campi locali, dovesse permanere una situazione così difficile cercheremo ovviamente di far fronte ai campi che si avranno a disposizione. Perché è chiaro quello che lei dice nell’interrogazione, che sarebbe soddisfazione massima di questa Amministrazione che due squadre che hanno fatto due buoni campionati ottenendo un settimo posto in promozione lo scorso anno e un terzo posto nel campionato nazionale dilettanti, potessero unirsi per mettere assieme le risorse per affrontare un campionato di C2 o magari di C1.
Così non è, le posizioni delle due società sono ad oggi distanti, davanti a una posizione di distanza l’Amministrazione Comunale pensa di trovare la sua soluzione nella gradualità, come diceva il Sindaco, da convenzione nuova cercare di compenetrare incontri clou che la squadra di promozione andrà a fare e man mano se ci saranno promozioni che si verificheranno cercare di recuperare e di dare quel prestigio che sicuramente il Ballarin offre. Però la realtà di oggi è di avere una squadra che può conquistare la serie C, che tra cinque anni compirà cent’anni di vita, lo stadio di Ballarin è quello che ci rende famosi in buona parte d’Italia, la squadra che gioca porta gli stessi colori di quei giocatori tragicamente scomparsi, quindi io credo che nella compenetrazione noi manterremo la nostra promessa anche elettorale che nessuna squadra di Chioggia, di Sottomarina deve giocare fuori dal Comune, il Sottomarina rientrerà a giocare nel Comune di Chioggia, il Chioggia/Sottomarina potrà giocare tranquillamente il suo campionato nazionale dilettanti all'interno del Ballarin, senza disperdere sforzi nell’auspicio graduale che si possa man mano tentare di limare quei punti di distanza che ci sono tra le due società e magari avvicinarle, perché io sono convinto che se mettessimo assieme le risorse che impiega il Chioggia/Sottomarina e le risorse che impiega il Sottomarina nel fare i due rispettivi campionati, sicuramente potremmo avere una squadra che potrebbe affrontare la C2, la C1, per non dire altri campionati ancora più importanti.
Oggi questo non è possibile, tentiamo una graduale convivenza, abbiamo un campo di Brondolo che sarà sistemato in maniera iper-veloce, in venticinque giorni ritengo che questa Amministrazione abbia fatto ciò che non ha fatto la precedente in almeno due anni, cioè da quando esiste questo problema, si va avanti su Brondolo, ci sarà la possibilità come nuova convenzione di avere una finestra entro la quale il Sottomarina possa usufruire anche del Ballarin e poi ci potranno essere delle divisioni qualora si verifichino delle promozioni; delle promozioni che non riguardano solo il Chioggia/Sottomarina e il Sottomarina, ma abbiamo anche altre squadre che disputano campionati agonistici. Io credo che questo possa portare alla soddisfazione di quel duplice obiettivo che lei diceva. Tutte le squadre debbono avere soddisfazione e giocare all'interno del Comune, ma ciò non deve andare a detrimento della nostra squadra di maggior prestigio, che ci auguriamo tutti, così come auguriamo al Sottomarina, possano fare due campionati da protagonisti e portare una squadra in C2 e l’altra speriamo in eccellenza.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Grazie, Assessore. Se intende richiedere perché non è soddisfatto la risposta.
CONSIGLIERE TIOZZO MASSIMILIANO:
Io mi reputo soddisfatto delle linee guida tracciate dal Sindaco e anche delle precisazioni dell’Assessore allo sport. Credo necessario sottolineare appunto come sia ovvio utilizzare un criterio di valutazione sportiva, visto che stiamo parlando di una competizione e di una tematica sportiva. Il criterio sostanzialmente suggerito anche dall’Assessore del rinnovo della nuova convenzione, in armonia con quelli che possono essere gli sviluppi, quindi i salti e, ci auguriamo di no, ma magari le retrocessioni di categoria, penso che sia il metodo più oggettivo. Credo pure, anche se non è tema dell’interpellanza, di spendere due parole sulla questione.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Due soltanto per cortesia.
CONSIGLIERE TIOZZO MASSIMILIANO:
Due soltanto, anche perché ho cinque minuti, ma ne userò di meno. Parlava l’Assessore e anche il Sindaco del finanziamento di più di centomila euro che la Regione ha stanziato per la sistemazione del campo di Brondolo. Io credo che questo sia un successo importante ottenuto con la collaborazione fra la Regione e la nostra Amministrazione; credo che in questo caso e nelle future, io spero numerose, occasioni in cui riusciremo ad avere dei finanziamenti per condurre dei lavori di questo tipo e con queste finalità, sia necessario che l’Amministrazione svolga un’azione in qualche modo di controllo, perché lo sport e l’impiantistica sportiva deve essere finanziata in quanto lo sport è un importante settore delle politiche sociali, cioè lo sport nella sua funzione sociale deve essere in qualche modo finanziato e deve essere sostenuto, noi non dobbiamo semplicemente sostenere le società, aiutarle magari in qualche loro sacrificio economico che opportunamente e giustamente sostengono poi nella stagione agonistica, noi dobbiamo accertarci che questi aiuti economici che vengono dati alle società possano far sì effettivamente che lo sport sia sport per tutti, che effettivamente i giovani, i ragazzi possano affrontare le discipline sportive, il calcio in sicurezza e in libertà. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ringrazio il Consigliere Tiozzo.
DELIBERAZIONE N. 61 DEL 23.07.2007
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Adesso procediamo all’approvazione dei verbali della seduta del Consiglio Comunale del 10 aprile 2007. Procediamo alla votazione. … Scusa, non l’ho visto.
CONSIGLIERE MANTOVAN BRUNETTO:
E’ evidente che gran parte dei nostri Consiglieri non erano Consiglieri in quella data, noi ci asterremo da questa votazione. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Prego.
CONSIGLIERE COMPARATO ANDREA:
Ho fatto mandare per posta elettronica il contenuto dei verbali, li ho letti e quindi approverò i verbali.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ringrazio il Consigliere Comparato per questa sua precisazione.
CONSIGLIERE BULLO CLAUDIO:
Anche Alleanza Nazionale.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Alla quale si associa Alleanza Nazionale col Consigliere Bullo. Ci sono altri? Consigliere Casson.
CONSIGLIERE CASSON GIUSEPPE:
Dichiarazione di astensione.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Dolfin?
CONSIGLIERE DOLFIN MARCO:
Sì, anche il gruppo della Lega Nord si astiene appunto da tale votazione.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
U.D.C.?
CONSIGLIERE VARAGNOLO SANDRO:
Sì, anche il gruppo della Lega Nord si astiene appunto da tale votazione.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Da questa parte? Se volete potete astenervi naturalmente, è un vostro diritto.
Bene, dopo questo passaggio io direi di procedere subito alla votazione.
La votazione ha dato questi risultati: si sono astenuti i Consiglieri Tiozzo Romano Pagio, Da Re Andrea, Boscolo Giuseppe Palo, Casson Giuseppe, Tiozzo Massimiliano.
Non hanno votato: Boscolo Massimo Zemelo, Dolfin Marco. Il discorso è questo: io sto leggendo quello che la macchina mi mette a disposizione, di volta in volta si trovano sempre alcune difficoltà proprio per motivazioni di tempo, nello schiacciare il bottoncino. Quindi o procediamo a rifare la votazione oppure a voce chi diremo non ha votato in modo corrispondente a quello che qui è scritto, per cortesia se lo dice.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Finché magari prendiamo mano con questo può essere più interessante, perché è risultato che molti non hanno votato. Pronti?
Dunque, io leggerò ora gli astenuti, che sono: Tiozzo Romano Pagio, Da Re Andrea; Boscolo Massimo Zemelo; Boscolo Giuseppe Palo; Marangon Sandro; Gorini Marcello; Dianin Silvano; Mantovan Brunetto; Aprile Massimo; Penzo Manuel; Di Giovanni Giovanni; Varagnolo Sandro; Casson Giuseppe; Tiozzo Massimiliano.
Non hanno votato: Dolfin Marco, Gibin Fabiano; Donin Renzo è assente e Fortunato Guarnieri è assente.
Mi sembra che siamo andati discretamente bene questa volta, speriamo la prossima volta di riuscire.
È approvato con 14 voti favorevoli.
DELIBERAZIONE N. 62 DEL 23.07.2007
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ora procediamo con la votazione per l’approvazione verbali della seduta del Consiglio Comunale dell’11 aprile 2007. Se ci sono delle dichiarazioni?
Io direi di andare direttamente a votazione.
Procediamo all’elencazione di chi si è astenuto: Tiozzo Romano Pagio; Da Re Andrea, Boscolo Massimo Zemelo; Boscolo Giuseppe Palo; Dolfin Marco; Marangon Sandro; Gorini Marcello; Dianin Silvano; Mantovan Brunetto; Aprile Massimo; Penzo Manuel; Di Giovanni Giovanni; Varagnolo Sandro; Casson Giuseppe.
Risulta che non hanno votato: Tiozzo Massimiliano; Donin Renzo e Fortunato Guarnieri.
Questa volta è corrisposto veramente a quella che è la volontà dei presenti. Per quanto riguarda l’esito della votazione, abbiamo 14 favorevoli.
DELIBERAZIONE N. 63 DEL 23.07.2007
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ora, prima di procedere al prossimo punto dell’Ordine del Giorno, costituito dalla istituzione delle Commissioni consiliari permanenti, il Sindaco mi ha chiesto di fare delle comunicazioni all’assemblea.
La prego Sindaco, se può esprimere queste sue comunicazioni.
SINDACO:
Io volevo chiedervi di poter instaurare sempre un rapporto così col Consiglio, magari prima degli argomenti volevo darvi delle informazioni che riguardano la vita dell’Amministrazione, in modo tale che il Consiglio sia sempre informato adeguatamente e tutti abbiano gli elementi per poter poi decidere e assumere le proprie determinazioni.
Gli argomenti di cui volevo parlarvi brevemente, in maniera molto concisa, sono sostanzialmente quattro. La prima è una questione che è stata anche trattata dalla stampa: voi sapete che martedì 17 luglio si è svolta l’assemblea della ACTV. In quella assemblea, cui abbiamo partecipato io e Beniamino Boscolo, avevamo precedentemente avuto con la Provincia in particolare, ma anche con il Sindaco Cacciari, degli incontri in sede di assemblea Veritas, ma anche precedentemente, nei quali avevamo convenuto un certo comportamento, un certo atteggiamento sulla scorta delle nomine da fare nel Consiglio di amministrazione, posto il fatto che la Legge Finanziaria, se pur in vigore nell’ambito delle norme che riguardano la riduzione della composizione dei consigli a tre e a cinque in relazione al capitale sociale, dava, in assenza di un regolamento di attuazione, ancora delle possibilità di poter, in assenza appunto di regolamento di previsioni, mantenere i consigli di amministrazione così come erano formulati.
Nell’ambito di Veritas è stata assunta una certa determinazione, che consentiva, su richiesta in particolare di alcuni comuni del mirese governati dal Centrosinistra, di poter avere una presenza nel Consiglio di amministrazione tale da rappresentare questi territori. Io mi sono fatto garante e ho aderito a questa iniziativa perché ho ritenuto che la rappresentatività nel Consiglio di amministrazione di Veritas, in un momento in cui la società stava partendo era una cosa importante, era un valore per la società alla quale noi affidiamo i servizi anche per il nostro territorio e ho risposto positivamente facendomi carico appunto di allargare, al di là dei patti parasociali firmati, il Consiglio di amministrazione per consentire la partecipazione di questo territorio, motivandola col fatto che potevano esserci altre situazioni analoghe sulle quali era opportuno e necessario che questo comportamento da gentiluomini fosse un comportamento mantenuto.
Martedì 17, nell’ambito dell’assemblea di ACTV non è avvenuto, come tutti sapete, questo fatto, nel senso che noi, io ho richiesto che un componente del Consiglio di amministrazione fosse nominato da Chioggia e questo non è avvenuto, la nomina fatta in particolare dal Presidente della Provincia, laddove nella assemblea precedente di ACTV era stato detto che la nomina del Consigliere veniva tenuta congelata per sentire appunto la nuova Amministrazione di Chioggia, questo fatto non è avvenuto. La cosa mi è dispiaciuta particolarmente, perché a me piace che quando si dicono delle parole, anche con patti non scritti, poi questi patti siano mantenuti. La situazione è oltremodo grave per le ragioni che dicevo prima rispondendo all’interpellanza che mi era stata fatta sulla situazione della ACTV, dove sarebbe stato quanto mai opportuno che un nostro Consigliere di amministrazione fosse stato presente nel Consiglio anche per fungere nei prossimi mesi da figura di osservazione di trait d’union con le determinazioni che l’Amministrazione Comunale di Chioggia assumerà.
Ripeto, per me è una situazione incresciosa che non si giustifica assolutamente e che è giustificata soltanto da scelte che poco hanno a che fare con una buona amministrazione. La presa di posizione ritengo che sia una presa di posizione giusta, corretta e spero che porterà anche a delle diverse determinazioni per il futuro. Su questo punto di ACTV, come dicevo, ho fissato un incontro col nuovo Presidente Panettoni proprio per esaminare la situazione generale della società e del rapporto tra la società e la nostra realtà territoriale.
Io spero che questo sia soltanto un episodio, perché ritengo che l’apertura, i rapporti leali e corretti devono informare l’attività amministrativa e soprattutto i rapporti istituzionali. Non vorrei che questo fosse un episodio negativo che ci condizioni nei rapporti futuri. Spero, desidero ardentemente che non sia così perché tra persone oneste e leali queste cose non devono succedere.
La seconda questione riguarda invece un’altra vicenda sulla quale vorrei fare chiarezza, riguarda i cantieri aperti in particolare nel centro storico della nostra città. La nostra Amministrazione Comunale in questo mese abbondante di insediamento, si è preoccupata fortemente di questo problema per due ordini di motivi, primo: per capire cosa sta succedendo in questi cantieri, capire le ragioni per cui una certa organizzazione di cantieri porta a tali difficoltà nella gestione dell’attività. L’esempio è stato quello dei primi giorni di insediamento dell’Arzeron, dove un intervento che io personalmente ho fatto chiedendo una Conferenza di servizi proprio qui a Chioggia tra tutti gli attori di quel cantiere, con insistenza, facendo vedere, motivando le ragioni per cui era sbagliato chiudere quella strada in un periodo estivo, soprattutto per la vita della nostra economia e l’economia del nostro territorio, ha portato al risultato di una riapertura e una rimessa in discussione dell’organizzazione di quel cantiere per i prossimi anni.
Su questo punto anticipo una cosa che dirò magari nell’interrogazione la prossima volta al Consigliere Lucio Tiozzo: ci sarà a settembre un incontro con chi sta facendo i lavori, con il committente proprio per pensare alla prossima stagione e come organizzare i cantieri, perché la situazione che è successa questa volta, dovuta anche a una cattiva vigilanza da parte di chi doveva farlo non succeda più. Con questo metodo, con questa modalità abbiamo posto alcuni problemi sui cantieri aperti che esistono nella nostra città, in particolare sul cantiere di Riva Vena, sul cantiere del Canal Lombardo, sulla prossima apertura di cantieri per la pavimentazione di Corso del Popolo e sul progetto della riapertura del canale Perottolo. In particolare per quanto riguarda il Canal Vena abbiamo analizzato la situazione e posto che la situazione del cantiere, la situazione dell’appalto per cui un ritorno indietro non era possibile materialmente, perché ciò comportava dei gravi danni a chi stava organizzando questo cantiere, abbiamo deciso di intervenire cercando di migliorare le condizioni del cantiere, l’organizzazione del cantiere e soprattutto di rendere meno difficile la vita ai nostri cittadini, proponendo delle soluzioni compatibili con la fragilità delle zone interessate, tenendo conto dell’esigenza dei residenti cittadini e imprese e mantenendo alto un dialogo con la consapevolezza dei problemi che un cantiere di questa natura può provocare in un territorio fragile e difficile su cui intervenire.
Le soluzioni trovate sono delle buone soluzioni, che andranno monitorate continuamente, che riguardano appunto il posizionamento di due elettropompe per il ricambio dell’acqua, qualche beneficio si sta già avendo, una implementazione dei lavori con la collettatura delle fognature che vanno attualmente nel Canal Vena, un intervento nuovo che non era previsto, che verrà realizzato e la realizzazione con un intervento appunto di 1,5 milioni di euro in più affidandoli all’attività del consorzio e la realizzazione di un ufficio informazioni adeguato che consenta ai cittadini di poter avere delle risposte, di poter segnalare delle disfunzioni, di poter far in modo che la nostra Amministrazione su segnalazione costante e vigile intervenga continuamente nella gestione dei lavori, ripeto, così complessi e difficili da realizzare.
Queste mi sembrano delle buone soluzioni per quanto riguarda il cantiere in essere, posto anche un’altra questione, che riguarda il posizionamento delle paratie nella parte nord del canale. C'è in atto un confronto anche con la Sovrintendenza per vedere un diverso posizionamento, su questo punto man mano che le cose andranno avanti io informerò appunto il Consiglio o la Commissione consiliare non appena si insedierà.
Dico questo perché rispetto a quello che è emerso nella stampa a me interessa dire la verità, dire come le cose stanno andando avanti e dire un modo nuovo, un modo diverso di intervento della nostra Amministrazione nel monitoraggio costante di quello dei cantieri, nell’organizzazione appunto dei cantieri, facendo in modo che questo crei minor disagio possibile per i nostri cittadini.
Seconda questione critica: i lavori nel Canal Lombardo. Con queste premesse che dicevo prima è stato costituito un tavolo di lavoro con l’impresa e con il consorzio per riprogrammare gli interventi in modo tale che siano interventi suddivisi in lotti più piccoli, di tre calli si immaginava che durino circa tre mesi, coordinando l’attività del lavoro delle imprese con l’attività delle altre imprese che stanno organizzando i lavori per quanto riguarda i sottoservizi, facendo in modo che i disagi per i cittadini siano contenuti in tempi molto, molto brevi.
Sul terzo aspetto, che riguarda la pavimentazione del corso, un lavoro che partirà con l’autunno, proprio perché è un lavoro nuovo e quindi vorremmo organizzarlo bene, abbiamo pensato di insediare anche qui un tavolo di ragionamento con l’impresa e con il consorzio, che consenta di ridurre attraverso una modalità di piccoli interventi, cinquanta-sessanta metri al massimo delle aree interessate a scacchiera, in maniera tale da ridurre fortemente l’impatto delle lavorazioni sulle attività economiche e sui cittadini, mantenendo comunque il risultato finale, magari di allungare un pochino, non di tanto, i lavori complessivi come tempo, ma recando sicuramente meno disagio di quello che era previsto attraverso lotti e interventi di dimensioni più grandi.
Per la questione del Perottolo mi permetto di dire soltanto questo: che abbiamo intenzione di verificare un’ipotesi di revisione del progetto, in particolare mantenendo nella parte finale dell’intervento una situazione così com'è, mantenendo una piazza più abbellita, più qualificata, che consenta di rendere più fruibile quell’area della Tombola. Entro fine mese ci saranno tutti gli elaborati che abbiamo fatto rifare per consentirci di decidere con più opzioni e soprattutto tenendo monitorato anche da questo punto di vista l’aspetto dell’impatto che questi lavori avranno sui cittadini e sulle imprese.
Penultima questione riguarda invece la società servizi territoriali, da qualche settimana l’organo amministrativo è stato rinnovato, determinando per il momento la figura di un amministratore unico con il compito di sviluppare nei prossimi tre mesi un piano industriale serio, importante per questa società, che io ritengo abbia tutte le caratteristiche per poter far bene, offrire servizi alla città di qualità, di peso e soprattutto aiutandoci ad avere una struttura dedicata che ci consenta di fare dei servizi alla città in maniera, ripeto, qualificata. Il piano industriale verrà rivisto alla luce di incontri che stiamo organizzando con uffici comunali per capire quali servizi oltre a quelli, non tutti, una parte magari di quelli indicati nella delibera che ha dato avvio appunto a questa società con lo scorporo della parte che è stata conferita in Veritas, in maniera tale da coprire quali servizi appoggiare, con quali costi e soprattutto con quali risorse, se tutte pubbliche oppure anche se servizi a domanda individuale da fare poi pagare proprio su domanda individuale appunto ai cittadini.
Verrà costituita anche nel prossimo Consiglio una Commissione ad hoc da parte del Consiglio di cinque Consiglieri, che ci accompagnerà in questo lavoro, quindi verrete coinvolti anche voi come Consiglio nel giudicare, valutare le proposte che verranno fatte, accompagnando la crescita di questa società.
Ultima questione - e poi termino - riguarda la presenza domani a Chioggia, nel pomeriggio, del Ministro Pecoraro Scanio, è una presenza che ci è stata comunicata venerdì nel pomeriggio, verrà ad inaugurare un impianto importante della nostra città, il programma l’avete ricevuto. Nel pomeriggio poi, dopo questa inaugurazione, in Consiglio Comunale si vedrà con la Giunta e con i Consiglieri per una breve presentazione alla stampa del patto sul clima che il Ministero sta cercando di diffondere e di incoraggiare in tutto il territorio nazionale. Questo è il programma ufficiale, faremo anche le dovute accoglienze a un Ministro della Repubblica che viene a visitare una città come la nostra, che è sempre una cosa molto importante. Vi invito ad essere presenti perché è un’occasione che va sfruttata, in particolare per gli interessi che la nostra città ha, che non sono soltanto quelli di fare buon viso a cattivo gioco a un Ministro che arriva, ma anche di far mettere sul tavolo alcune problematiche, penso al disinquinamento delle acque, alla balneazione, agli investimenti che servono sulla nostra laguna, eccetera, che è utile che siano segnalati in maniera tempestiva e mostrati in questa occasione a un Ministro della Repubblica.
Io avrei finito Presidente con le mie brevi comunicazioni, dandovi appuntamento in ogni Consiglio a questo momento di informazione che, ripeto, è doveroso da parte mia a tutti voi.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ringrazio il Sindaco delle sue comunicazioni e mi scuso se non ho rispettato il dato procedurale che vede appunto che l’esposizione di queste informazioni da parte del Sindaco sia effettuata all’inizio dell’assemblea. Però avevo pensato che fosse preponderante la possibilità di dare a tutti quanti, anche gli assenti, la conoscenza di queste informazioni e quindi ho atteso fino a questo momento. Mi scuso ancora, ma l’ho fatto con tutta la buona volontà e quella collaborazione che mi sembra che, almeno per quanto riguarda questo inizio, sia auspicata da tutta l’assemblea qui presente.
Ora procediamo al punto seguente… ah, scusi. Io vi prego di questo, siccome queste sono informazioni che sono circostanziate e diremo anche dovute al fatto che in questo periodo di tempo non abbiamo avuto modo di avere delle comunicazioni dirette attraverso le forme normali, ci fosse il minimo possibile di intervento per non portar via orario successivamente. Quindi non faccio assolutamente il divieto, ma soltanto una raccomandazione e ringrazio anticipatamente.
CONSIGLIERE TIOZZO LUCIO:
Sì, molto velocemente, avrei anch’io segnalato, Presidente, che l’intervento fatto dal Sindaco sì, importante, però ha delle regole all'interno dell’attività del Consiglio e quindi credo che sia buona cosa fare le comunicazioni o all’inizio o alla fine, per permettere uno svolgimento corretto del Consiglio. Per quanto riguarda invece le cose dette dal Sindaco, lei sa Presidente che ogni gruppo può intervenire per esprimere delle valutazioni su quanto riportato dal Sindaco, ritenendo corretto il metodo. Quindi se ci sono questioni importanti che riguardano la città, la sede più opportuna per dibattere questi aspetti credo sia sempre, e in termini di informazione, ma anche in termini di contraddittorio il Consiglio, quindi va benissimo questa modalità. Solamente due osservazioni. La prima riguarda la vicenda di ACTV: io credo che sia importante aprire un confronto, d’altronde le cose sono state dette in campagna elettorale in maniera abbastanza diffusa. L’idea di aprire un confronto nuovo con gli enti sovra-comunali credo fosse una delle priorità dell’Amministrazione attuale, credo sia importante, però, Sindaco, che questo avvenga nel rispetto di un confronto, di una logica di coinvolgimento, credo che su questa materia, al di là delle possibili telefonate informali, credo che su questa materia sia sempre importante che ci sia un coinvolgimento più generale di chi governa, ma anche di chi fa opposizione.
Io sono convinto che se sulla vicenda di ACTV, lei sa benissimo che non c’è un regolamento che prevede che Chioggia debba avere una rappresentanza in seno a questa importante società, questo avviene attraverso una logica di confronto tra istituzioni e credo sarebbe stato importante e che sia ancora oggi importante che questo avvenga, siccome dobbiamo tutelare gli interessi più generali della città, sia chi governa che chi fa opposizione, sarebbe importante che su queste materie quando si va a costruire anche un rapporto con gli enti sovra-comunali, credo che lei abbia avuto in questi giorni occasione di confrontarsi con la Regione e quindi di capire che quando si apre questo confronto c’è bisogno di allargare in maniera più ampia il confronto. Su questa materia gradivamo e gradiremmo essere coinvolti in maniera molto più forte, proprio perché mettere sul tavolo il peso di tutto il Consiglio, di tutta la città su queste tematiche, quando si tratta di rappresentare gli interessi più globali della città, lei sa che trova in noi sempre una disponibilità forte, credo che gli atti in solitudine, se pure importanti del Sindaco e della sua maggioranza, se vengono poi invece rafforzati da un rapporto collegiale anche con l’opposizione, credo che sicuramente la cosa possa aiutare.
Sulla vicenda di Canal Vena, su questo punto il fatto di intervenire per migliorare le opere sono cose che avevamo già detto in campagna elettorale, Sindaco, eravamo tutti d’accordo. C’è però un dato che va segnalato, che noi abbiamo segnalato in campagna elettorale, che voi avevate detto che quell’opera non veniva fatta e il nodo di fondo del contendere su questa materia è che voi avevate detto che quell’opera veniva bloccata perché è un’opera inutile. Io vi posso presentare decine di prese di posizione sulla stampa e nei dibattiti in cui si è detto che quell’opera doveva essere rifatta, sappiamo benissimo che era complicato, ma abbiamo perso anche i voti perché abbiamo avuto il coraggio di dire che quell’opera così come era stata iniziata, giusta o sbagliata, era ormai impossibile bloccarla, primo: perché ritengo utile per risistemare il Vena, che era diventato e ancor oggi è in quella posizione pessima dal punto di vista della qualità ambientale, sia dell’acqua, sia della gestione di tutta quella stecca di area del nostro Comune. Però noi in questi giorni abbiamo fatto notare che siamo di fronte - il primo caso, ce ne saranno tanti altri che vedremo nel prosieguo del dibattito politico in questa città - al primo caso in cui una promessa elettorale non viene mantenuta e non viene mantenuta per una logica superficiale di affrontare le cose: intanto prendiamo i voti dei commercianti del Vena e poi si vedrà. Il risultato è che adesso ci venite a spiegare che quell’opera, come sapevamo però, da parte nostra non c’è mica nessuna sorpresa, lo sapevamo che non si era in grado di bloccarlo, perché era utile per la città, semmai si dovevano portare quelle migliorie che in campagna elettorale sono diventate oggetto di un dibattito che ha prodotto le cose che voi conoscete.
Quindi registriamo, Sindaco, la prima bugia detta in campagna elettorale e la prima presa di posizione non rispettata ed è una presa di posizione importante, perché lì si gioca, si è giocato un impegno politico relazionale con la città molto importante. Non è mica che abbiamo scherzato in campagna elettorale e adesso ci siamo accorti! Ce ne saranno tante altre questioni che vi siete accorti di aver sbagliato in campagna elettorale, di aver detto cose che erano solamente utili dal punto di vista elettoralistico, in questi mesi ve le segnaleremo una alla volta le cose promesse e non mantenute, qua siamo di fronte al primo caso.
Sul resto dei lavori buon senso, mi sembra che lei l’abbia impostata in questo modo nel tentare di lavorare senza creare eccessivi disagi alla popolazione e alla città e quindi da questo punto di vista ben vengano le modalità operative che avete individuato. Quindi tornerei qua per segnalare questi due elementi intanto di riflessione: da una parte se si vuole la collaborazione con l’opposizione, con la minoranza, dovete coinvolgerci sulle vicende istituzionali di largo raggio, fatelo in maniera strutturale, non in maniera “ci vediamo al bar e ci mettiamo d’accordo e facciamo qualche battuta!”, lo si fa in maniera strutturale. Dall’altra, per quanto riguarda gli impegni che vi siete presi siamo di fronte alla prima “fuga” rispetto alle responsabilità che vi siete presi.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ringrazio il Consigliere Tiozzo, se c’è qualche altro? Dolfin.
CONSIGLIERE DOLFIN MARCO:
Rispondendo al Consigliere Tiozzo, purtroppo la Lega Nord non ha vinto le elezioni, pertanto quel programma di fermare i lavori in Riva Vena la Lega Nord appunto non ha potuto portarlo avanti. È entrata a far parte della maggioranza, ma purtroppo la maggioranza ha altre posizioni in merito a quella vicenda. Purtroppo devo dire anche un’altra cosa, visto e considerato che si parla di promesse non mantenute: se lei era presente prima, prima purtroppo lei non era presente, ho portato alla luce appunto una problematica sul trasporto pubblico, il bilancio in negativo di ACTV, se è vero, di sei milioni di euro. Allora, sarà un’altra promessa non mantenuta, Consigliere Tiozzo, per il semplice fatto che noi in campagna elettorale abbiamo detto appunto di ridurre l’abbonamento ai pendolari del 50%, ora ci troveremo sulla situazione, visto a dieci anni di amministrazione vostra, che purtroppo o non ha mai pagato o non lo so come, sta di fatto che a questo punto invece di ridurre l’abbonamento, saremo costretti a far andar a piedi i pendolari, se andiamo avanti di questo passo.
Vede, queste promesse noi le potremmo aver portate avanti, ma purtroppo se dopo ci ritroviamo delle situazioni che sono veramente drammatiche, purtroppo non possiamo fare altro. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Si è iscritto a intervenire Brunetto Mantovan per quanto riguarda Forza Italia.
CONSIGLIERE MANTOVAN BRUNETTO:
Il metodo adoperato dal Sindaco credo che sia un metodo innovativo, che rappresenta un modo diverso di atteggiarsi dell’Amministrazione pubblica nei confronti del Consiglio Comunale e ha avuto coraggio di dire delle cose, anche magari prendendosi le proprie responsabilità, facendo autocritica, però di informare il Consiglio Comunale delle cose come stanno andando avanti.
Vorrei però che qui cominciassimo a fare dei ragionamenti legati anche a un modo diverso di affrontare le problematiche delle opere pubbliche, perché dico questo? Utilizzando i soliti sistemi, diciamo esemplificativi, di interpretazione delle leggi, la 142 e successivamente la 267 dava la possibilità alla Giunta Comunale di elaborare i progetti, una volta che questi erano inseriti nei piani triennali che approvava il Consiglio Comunale. È un fatto positivo questo, finalmente la Giunta ha uno strumento operativo col quale riesce a realizzare mediante finanziamenti certi quei programmi dell’Amministrazione. Qual è il punto dolens di tutta questa questione? È che i progetti non vengono poi in Consiglio Comunale, non vengono discussi. Ci troviamo di fronte a fatti che ci lasciano molto perplessi.
In caso di Insula di Chioggia aveva come obiettivo piazzare Chioggia, il livello della città, a un metro e venti per permettere che la stragrande maggioranza delle altee maree non invadessero la città e questo è un fatto positivo che aveva portato avanti Todaro quando era Sindaco, che era stato fatto proprio, anche se prima veniva criticato dalle opposizioni, dalla nuova Amministrazione, l’Amministrazione Guarnieri, soltanto che l’obiettivo era di alzare tutte le rive. Purtroppo nel controllo successivo, dopo che sono stati fatti anche dei progetti, ci si è accorti che le fondazioni di palazzi sul Canal Vena non erano tali da poter permettere di eseguire questo lavoro nella sua completezza.
Altri fondi, altri destinanti, altre ricerche di soluzione, finché si è arrivati alle paratie, con una soluzione che, dico la verità, anche quando si è venuti in Commissione Salvaguardia per approvare questo progetto ci ha lasciati perplessi e però, tenendo conto della realtà così com'è, abbiamo dato un parere positivo. Ma quanto pesa sulla città il fatto che questi progetti non siano stati discussi dai cittadini e in particolar modo dal Consiglio Comunale, che è l’organo che una volta aveva la competenza nell’approvazione e che adesso invece utilizzando queste indicazioni di legge di fatto viene espropriato.
La Commissione ai Lavori Pubblici è una Commissione che dovrebbe esaminare questi progetti, l’importante è che questi avvengano come vengono in Consiglio Comunale, per evitare poi… non faccio accuse a nessuno, dico un metodo che anche noi dobbiamo applicare, perché su questioni di tale portata, che vanno a coinvolgere la struttura stessa della città, sia dal punto di vista morfologico, ma anche dal punto di vista urbanistico, e qui passiamo alla soluzione del Sagretto, hanno bisogno di vedere la città che discute queste questioni, per non trovarci poi a fare campagna elettorale per dimostrare chi è più bravo e chi è meno bravo e magari ci troviamo di fronte all’impossibilità di fare retromarcia. Qui abbiamo un esempio di un’altra cattedrale nel deserto, che è il cinema Astra; siamo partiti con mille e ottocento euro di appalto, non so quanti siano, si sono accorti poi che le fondazioni non reggono, sono venuti fuori altri problemi, ecco che i costi raddoppiano, triplicano e via dicendo.
Questi fatti sono gravissimi, perché chi paga poi è la città! A me fa ridere quando si dice “il costo della politica”, il costo della politica c’è, i Consiglieri fanno il loro lavoro, gli Assessori fanno il loro lavoro, ma quanto incidono sulla città questi lavori che partono da una cifra e vengono decuplicati per tre o per quattro per vederli terminati? In questo senso dico che se tutti noi, questo Consiglio Comunale riprende possesso dei propri compiti e tra questi c’è anche quello del concordare, che io non ho nessun problema ad accettare come un fatto positivo delle leggi, per cui quando si interviene su argomenti di questa portata, che hanno una valenza notevole per la città, il Consiglio Comunale, gli enti competenti, la Commissione consiliare deve ragionare e discutere in maniera da evitare dall’inizio buona parte degli inconvenienti che sono poi emersi e che poi alla fine, indipendentemente da quali sono le amministrazioni che si susseguono hanno un solo difetto: che aggravano la spesa, creano disagi e poi possono trovare soluzioni che forse se affrontate per tempo potevano essere migliori di quelle che alla fine si sono trovate.
Questo è un auspicio che faccio, credo che il Sindaco sia molto sensibile in queste cose, quindi lo ringrazio anche per l’intervento fatto, ma che ci devono vedere tutti quanti noi uniti per capire che la città è nostra, la città è dei cittadini, non è dell’amministrazione pro tempore, domani noi andiamo via, ci sono altri che vengono e se a queste persone lasciamo dei programmi che diventano sempre più difficili da risolvere, è chiaro che poi ci troviamo di fronte a una cittadinanza che non crede più agli uomini politici. Però se noi ci facciamo interpreti e chiediamo anche la loro collaborazione per darci finalmente delle soluzioni, vista anche la grossa massa di denaro che si butta in circolo, noi speriamo di aver fatto un buon servizio e potremmo avere un ringraziamento da parte dei cittadini per aver permesso loro di avere una struttura efficiente, riducendo al minimo i disagi.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ringrazio il Consigliere Brunetto Mantovan e tengo a precisare che quanto ha detto il Sindaco non è esaustivo in sé stesso, ma è soltanto indicativo di alcune linee tracciate, alcuni pensieri, alcuni progetti, le modalità specialmente di intervenire in futuro. Quindi sarà mio compito fare in modo che ci siano apposite Commissioni nelle quali questi che sono i problemi e le preoccupazioni di tutti noi possano trovare accoglienza nelle sedi appropriate e specialmente con i tempi che siano idonei a questo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Varisco.
CONSIGLIERE VARISCO GIORGIO:
Io credo che il metodo adottato dal Sindaco di informare il Consiglio Comunale sia ottimo, naturalmente anch’io convengo di farlo all’inizio di ogni Consiglio Comunale e che poi ci sia il dibattito, anche se limitato, ma comunque un dibattito.
Volevo intervenire solamente sul discorso della nomina del Consiglio di amministrazione della ACTV, siccome citato un po' direttamente e la stampa ha dato delle notizie un po' distorte su come si è pervenuti alla nomina del Consiglio in ACTV, io credo che sia bene chiarire la questione. ACTV essendo una società per azioni è passata da sette componenti a cinque componenti, per un discorso di quote Chioggia ha perso le proprie rappresentanze.
Io non so, e le credo Sindaco, che lei si era messo d’accordo col Presidente della Provincia che tra i due Consiglieri di amministrazione che toccano alla Provincia magari avesse nominato uno suggerito dal Sindaco di Chioggia, io do atto di questo, però la Provincia era autonoma e libera di nominare chi voleva nel Consiglio di amministrazione, tutt’al più doveva sentire il Sindaco magari per una questione di correttezza.
La battaglia che deve fare, invece, il Comune di Chioggia e su questo per quanto riguarda la mia parte ci troverà d’accordo, che nel Consiglio di amministrazione della ACTV ci sia un posto per Chioggia, questo è il discorso, come c’era prima. Quando l’ha fatto Veritas il Consiglio di amministrazione era formato di sette componenti, la paura che abbiamo espresso noi come gruppo di Rifondazione Comunista allora era che passando da sette a cinque Chioggia non avrebbe avuto nemmeno un suo rappresentante nel Consiglio di amministrazione, abbiamo con un emendamento fatto da Rifondazione Comunista preteso che nello statuto di Veritas comunque, anche passando a cinque, Chioggia avesse diritto ad avere un rappresentante nominato dal Comune, cioè dal Sindaco. Io credo che la stessa cosa vada fatta per l’ACTV, lasciando che la Provincia poi nomini chi vuole lei, bontà sua se avesse accolto magari il suggerimento del Sindaco, non l’ha fatto, però la battaglia, ripeto, del Comune di Chioggia, e ci troverà d’accordo, Sindaco, è quella di dire che Chioggia ha diritto ad avere un suo rappresentante dentro l’amministrazione della ACTV, a prescindere poi dalle nomine che fa la Provincia.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ringrazio per questa precisazione, però io ritengo, questo a livello personale, ma mi sembra anche di interpretare il pensiero di tanti qui presenti, che la Provincia pur essendo autonoma come lei ha detto, non possa considerarsi uno stato minore che toglie dei poteri di rappresentanza a una città come la nostra. Si è iscritto a intervenire… è dello stesso gruppo, non è possibile. Gli altri gruppi? Due battute veloci chieste dal Sindaco.
SINDACO:
Sì, due battute velocissime. La prima sulla vicenda ACTV: condivido sul fatto che Choggia deve avere il suo posto, magari discuteremo i patti parasociali se ce ne sarà tempo, noto soltanto che la disponibilità e l’apertura che io ho dato non è stata valutata positivamente in un caso analogo, come il caso della ACTV, e questa è una cosa che amareggia, fa male ed è politicamente scorretta.
Riguardo invece alla questione Canal Vena, Consigliere Tiozzo Lucio, io sono profondamente convinto della responsabilità che noi abbiamo di valutare attentamente le cose e i lavori come procedono, in campagna elettorale fra l’altro, come diceva benissimo il Capogruppo della Lega, la nostra posizione come raggruppamento che mi ha sostenuto e poi fatto l’apparentamento appunto con la Lega, era quella di valutare attentamente e di decidere con serenità e con responsabilità rispetto all’andamento dei lavori, la superficialità non è stata nostra, quindi, ma è stata un’attenta valutazione della procedura, del modo, dei danni che avrebbe provocato il fatto di non procedere alla redazione del lavoro, ma la superficialità è stata di qualcun altro che ha organizzato precedentemente l’organizzazione dei lavori in quel modo con quelle modalità. A noi spetta soltanto il compito di correggerli, di migliorarli, di sistemarli e questo lo faremo da oggi in avanti con responsabilità, responsabilità che non è stata altrettanto vigile nel modo in cui quei lavori sono stati organizzati e autorizzati.
Questo mi permette di dirlo perché a ognuno il suo compito e a ognuno le sue responsabilità. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ringrazio il Sindaco, credo che l’argomento sia stato chiuso e, anzi, andrà riaperto come abbiamo detto in altre situazioni e in altri luoghi.
DELIBERAZIONE N. 64 DEL 23.07.2007
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Il quarto punto riguarda l’istituzione delle Commissioni consiliari permanenti. Per accelerare i lavori avevamo chiesto nel corso della Commissione dei Capigruppo che venissero consegnati entro oggi i nominativi. I nominativi non mi pare che siano pervenuti e quindi io penso di interpretare un pensiero comune, quello magari di sospendere una decina di minuti per raccordarci col nostro Segretario Rosteghin, in modo da poter affrontare i lavori delle votazioni nei termini rapidi.
Questa è una mia proposta, se qualcuno vuole intervenire nel merito, naturalmente è una proposta che andrà votata. Consigliere Tiozzo.
CONSIGLIERE TIOZZO LUCIO:
Presidente, vorrei che lei formalizzasse in maniera palese quelli che sono gli impegni e le proposte che la maggioranza fa rispetto alla composizione delle Commissioni. Lei adesso ha iniziato ponendo all’ordine del giorno il punto, faccia un’istruttoria per porre le modalità e i numeri delle votazioni che dobbiamo fare.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ho inteso soltanto precisare che i lavori per essere rapidi e convincenti bisogna che abbiano la collaborazione di tutti, la collaborazione è stata chiesta …
CONSIGLIERE TIOZZO LUCIO:
Le sto chiedendo di formalizzare in Consiglio, dopo di che prendiamo i dieci minuti per assemblare, ma nel frattempo lei presenti la proposta di maggioranza sulla composizione delle Commissioni. Lo si fa qua, non in segreta stanza. Dopo di che, quando andiamo di là decideremo i nominativi, prepareremo i nominativi, lei formalizzi qui in Consiglio il numero dei rappresentanti in seno alle Commissioni.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Dunque, la deliberazione ha questo impianto, cioè: ritenuto di procedere alla composizione della Conferenza dei Capigruppo e di sei Commissioni consiliari permanenti, in conformità a quanto disposto dallo statuto/regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni consiliari; ribadito che la Conferenza dei Capigruppo è composta, giuste le dichiarazioni dei gruppi consiliari medesimi – e qua è tutta l’elencazione – atteso che la Conferenza dei Capigruppo ha raggiunto il seguente accordo; a) demandare alle Commissioni consiliari permanenti gli affari di seguito specificati: Conferenza dei Capigruppo, affari generali, statuto e regolamenti comunali, andamento dei lavori del Consiglio, ogni altro affare ad esso demandato dal Consiglio.
Prima Commissione consiliare: urbanistica, edilizia privata e pubblica, politiche abitative.
Seconda Commissione consiliare: Lavori Pubblici, legge speciale per Venezia e Chioggia, patrimonio, viabilità, demanio, infrastrutturazione territoriale.
Terza Commissione consiliare: bilancio, commercio, enti e società con rappresentanze comunali, personale, attività produttive, pesca e agricoltura, programmazione comunitaria, gestione mercati, rapporti coi tavoli di settore.
Quarta Commissione consiliare: pubblica istruzione, cultura, sport, politiche giovanili, marketing territoriale e manifestazioni, turismo, pari opportunità, formazione e lavoro.
Quinta Commissione consiliare: politiche sociali, sicurezza e sanità.
Sesta Commissione consiliare: ambiente, ecologia, qualità della vita, tutela dei consumatori.
Ecco, io credo che questo sia l’impianto della deliberazione, un impianto che del resto dovreste già conoscere perché è stato messo a disposizione. A proposito di questo, per quanto riguarda il numero dei componenti, nell’incontro che noi abbiamo avuto sono state fatte due proposte: la prima ipotesi era di 23 componenti; l’altra ipotesi era di 21 componenti. Tutti hanno chiesto che il numero dei componenti fosse il minimo possibile e che quindi ci si attenesse ai 21 componenti. La scorsa volta avevamo 20 componenti, abbiamo però qui una situazione di disagio notevole per quanto riguarda la possibilità di accedere alle Commissioni, dovuta al fatto che a fronte di due rappresentanze che nella passata Amministrazione erano fatte da un’unica persona, qui ne abbiamo sette. Questo comporta delle difficoltà per i gruppi maggiori di poter accedere.
Siccome ritengo, e questo l’ho sempre detto, che un dato fondamentale sia quello di avere la massima informazione e quindi è un diritto importante che ha il Consigliere, ho ritenuto opportuno non arrivare alle 23, perché non corrispondeva a quelle che erano le esigenze e le giuste istanze dei Capigruppo consiliari, ma non potere neanche consentire i 21, perché questo mi portava a una situazione per cui c’erano delle grosse difficoltà. Per questo si è passati alla proposta 22. Non è stato tolto nulla alla minoranza, prego.
CONSIGLIERE TIOZZO LUCIO:
Per quanto riguarda il dibattito che c’è stato in prima Commissione, noi abbiamo preso atto della proposta fatta dalla maggioranza, che era di ventuno membri per Commissioni, voglio ricordare che con 21 praticamente in ogni Commissione ci sarà quasi tutto il Consiglio. Insomma, in una fase in cui stiamo discutendo di abbassare i costi della politica, 21 su 30, perché il Sindaco non partecipa, onestamente è un bel numero, val la pena che segnaliamo questo elemento. La maggioranza non è riuscita a star dentro i 21, propone un’ulteriore variazione e lo si fa qui in Consiglio per arrivare a 22.
Qual è il nodo di fondo, Presidente? Ogni Consigliere se vuole partecipare attivamente per conoscere il buon funzionamento e le scelte che si fanno nella città e nell’amministrare, può farlo in maniera molto libera, in qualunque realtà amministrativa, regionale, provinciale, comunale, un Consigliere può partecipare alla seconda, terza, quarta, quinta, lo fa, il nodo di fondo è quante Commissioni vengono gettonate. Questo è il nodo di fondo! Io potrei partecipare come prima scelta a una Commissione, quindi vengo gettonato, alle altre partecipo, visto che sono un Consigliere coscienzioso, voglio partecipare a conoscere le cose, partecipo in maniera molto libera.
Il dato che emerge, salvo i gruppi di uno, per gli altri gruppi c’è il nodo di allargare, per esempio i DS con questa ipotesi parteciperanno con quattro rappresentanti per ogni Commissione. Serve? È utile ai fini della qualità, della conoscenza, del buon governo, del tenere in equilibrio? Io dico di no, perché l’importante è che ci sia una giusta rappresentanza all'interno delle Commissioni e quindi che i gruppi vengano informati di cosa viene, dopo di che se c’è qualche Consigliere, per esempio io se non sarò dentro la Commissione attività produttive e ci saranno delle tematiche legate al mondo della pesca, orticoltura, commercio, a cui parteciperò sicuramente, anche perché mi interessa lavorare su alcune idee di scenario abbastanza ampio.
Quindi, il fatto che adesso non solo non si sta sui ventuno come aveva proposto in sede di Commissione, ma allargate ulteriormente, dà il segno che più che pensare a una buona organizzazione, c’è il problema di come garantire a ogni Consigliere e a ogni gruppo una partecipazione robusta non di presenze e di conoscenze, ma di gettoni di presenza. Allora vi inviterei onestamente a riflettere su questa cosa, in una fase in cui proprio oggi il governo ha deciso di attivare una serie di risparmi sulla gestione della politica, sicuramente importanti, non vedo perché il Consiglio Comunale di Chioggia non debba fare altrettanto e dare un segno; poca cosa, guardate, io non sono uno di quelli che si scandalizza, io credo che sia sempre importante la qualità del lavoro della politica, non tanto quello che viene percepito dal punto di vista economico, però diamo, se vogliamo partire da questi piccoli gesti, un segno positivo e stiamo almeno alla posizione minima che avevate espresso, anzi, se riusciamo nei dieci minuti che ci prendiamo di tempo ad andare al di sotto dei venti, credo che sia sicuramente una cosa utile. Lavoriamo anche su questo fronte, perché i segnali che diamo sono sicuramente in contro-tendenza al dibattito che sta avvenendo su scala regionale, nazionale e quant’altro, facciamolo anche a partire da queste prime cose e diamoci un metodo sicuramente che può essere più interessante.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
E’ iscritto ad intervenire Tiozzo Massimiliano.
CONSIGLIERE TIOZZO MASSIMILIANO:
Volevo rispondere nel merito un attimo al Consigliere Tiozzo Lucio. Io parlerei essenzialmente di numeri: dalla scorsa legislatura a questa siamo passati da sette a dodici gruppi, passiamo da venti a ventidue componenti delle Commissioni consiliari. Come lei ben saprà, bisogna osservare anche il criterio della proporzionalità nella composizione delle Commissioni consiliari, quindi credo che il passaggio da venti a ventidue Consiglieri sia dettato appunto da questa necessità che è imposta e credo che sia giustamente osservata dai regolamenti.
Mi spiace constatare questa vis polemica per questa decisione di carattere tecnico, anche perché noi avevamo tutta l’intenzione di interpretare lo spirito della maggioranza di affrontare anche la questione delle Commissioni in uno spirito di confronto e di partecipazione al dialogo con l’opposizione; spero che non sia questo l’inizio, perché si brucerebbe proprio per niente questa buona intenzione che noi volevamo mettere nel dibattito. Peraltro non credo proprio che siano queste le rovine economiche del Comune, si tratta semplicemente di rispondere al regolamento e alla composizione numerica dei gruppi che ci sono oggi e che l’altra volta con una composizione diversa del Consiglio Comunale non c’erano.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Grazie. La parola al Consigliere Comparato.
CONSIGLIERE COMPARATO ANDREA:
Non mi sento di dare tutti i torti al Consigliere Lucio Tiozzo, infatti di questo argomento ero venuto a conoscenza un po' in ritardo e l’altro giorno in sede del mio partito, Forza Italia, avevamo appunto parlato di questa problematica. Anch’io ho espresso la perplessità che la gente che ci ha votato potrebbe non capire il problema di avere un numero maggiore di Consiglieri nelle Commissioni.
Effettivamente però durante questa nuova tornata elettorale abbiamo il problema di una maggior frammentazione di gruppi consiliari. E’ vero quello che dice il Consigliere Lucio Tiozzo, che si potrebbe fare in modo che anche se uno non viene gettonato può benissimo partecipare alle varie Commissioni, cosa che ho fatto anch’io diverse volte nella scorsa legislatura, alcune Commissioni non erano le mie, ma comunque partecipavo e cercavo di essere presente il più possibile.
Credo però che sia opportuno anche chiarire in questa sede, visto che abbiamo anche un po' di pubblico, che il lavoro del Consigliere è un po' vasto, non è solo venire, prendere il gettone e andare via, mi ricordo benissimo che c’era gente nella scorsa legislatura che magari non era molto presente, però era molto presente nel conoscere la documentazione, intervenire e lavorare per il Consiglio. Allora io credo che per evitare alcune polemiche che sono venute fuori negli anni scorsi, che i Consiglieri venivano in Consiglio e anche qualcuno, diciamolo, aveva un comportamento abbastanza scorretto, sia nella maggioranza di allora, sia nella opposizione di allora, che magari arrivavano cinque minuti e andavano via, addirittura c’era gente che veniva su delega di qualcun altro e non stava neanche cinque minuti; c’è stato anche qualche caso di qualcuno che è arrivato dopo l’orario di chiusura della Commissione, io credo che sarebbe importante fare in modo che questo non succeda e cioè convocare Commissioni… anche a me una volta è successo che ho convocato una Commissione, dopo ho fatto una figuraccia col Consiglio, ricordo benissimo che poi ci sono stati dei problemi per cui non siamo potuti essere presenti, c’è stata la Commissione convocata e non eravamo presenti. È stata una figuraccia nei confronti del Consiglio Comunale e anche della cittadinanza, e successo da parte nostra e anche da parte della maggioranza.
Dovremmo fare in modo che questo non succeda, che le Commissioni magari vengano concentrate, che venga fatto in modo che non ci siano Commissioni di cinque minuti e fare in modo che i Consiglieri che vengono devono essere presenti, magari legare il gettone a questo. Allora, anche se si sfora il numero dei Consiglieri, si può benissimo evitare questo tipo di problema. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ringrazio il Consigliere Comparato per quanto ha detto, era mia intenzione nella prossima Commissione di Capigruppo portare all’ordine del giorno proprio una variazione oppure un regolamento apposito proprio per regolare il sistema di presenze nelle Commissioni.
Ora, chi ha chiesto di intervenire? Bullo Claudio… scusate, prima era Fornaro.
CONSIGLIERE BULLO CLAUDIO:
Era solo per ricordare al Consigliere Tiozzo che nella passata Amministrazione è stato proprio cambiato il regolamento da parte della maggioranza, che da quattro Commissioni sono passate a sei appunto per soddisfare le esigenze di vari partiti. Ricordo anche che Alleanza Nazionale ha proposto come ordine del giorno il decurtamento del 10% del costo del gettone dei Consiglieri. Quindi è stato aumentato di un componente nelle Commissioni, non è che questo vada a gravare tanto sulle casse dell’Amministrazione. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
La ringrazio, Consigliere Bullo. La parola a Fornaro Dario e poi a Brunetto Mantovan.
CONSIGLIERE FORNARO DARIO:
Signor Presidente, io vorrei sapere che ruolo ha la Commissione dei Capigruppo. Siamo stati qua un’ora e abbiamo discusso sulle Commissioni, abbiamo lasciato ai due partiti più grossi, i DS e Forza Italia, di decidere se 21 o se 23. Allora, dico, se quel pomeriggio abbiamo parlato e abbiamo discusso, perché questa sera si è ritornati a ridiscutere di una cosa? Che senso ha venire in Commissione, discutere, parlare e poi trovarci qua che non siamo d’accordo perché Lucio Tiozzo dice che il governo ha stabilito già da oggi di fare certi tagli, il Consigliere della maggioranza dice che voi avete tutta la buona volontà come maggioranza di trovare accordo con l’opposizione, Comparato, che ha fatto tutto un discorso sui gettoni, sugli ultimi minuti o sulle mezz’ore che aspettano. Io direi che quando ci troviamo in Commissione ci sia un verbalizzatore, mettiamo a verbale e quello che viene deciso poi deve essere mantenuto, perché se no, che senso ha venire in Commissione che poi non serve a niente perché si decide differentemente? Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Io volevo rispondere a questo. In effetti quello che lei ha detto è corretto dal punto di vista formale e dei risultati, perché appunto è stato fatto un errore di valutazione del quale mi dispiace e mi assumo io personalmente la responsabilità e l’avrei fatto subito dopo.
Il discorso che lei però dice parte da un presupposto: a che cosa servono le Commissioni e a cosa non servono. Nelle Commissioni è stato esposto il tipo di Commissione come erano formate, quali erano le loro finalità ed erano state fatte due proposte nel senso che con ventitre componenti avremmo corrisposto perfettamente a tutti i dati proporzionali di forza che erano in campo, con ventuno componenti, invece, ci sarebbero state delle difficoltà. In quella occasione mancavano alcuni Capigruppo, i quali successivamente hanno ritenuto opportuno che venisse confermata la proporzionalità di quelli che erano i risultati. Siccome la minoranza era tutelata perché a voi sono rimasti esattamente il numero di componenti che vi erano stati assegnati e quindi l’informazione per quanto riguarda voi strettamente è corretta, non è altrettanto corretta l’informazione in base alle risultanze che si sono avute, ma non in base alla forchetta che si era posta, da 23 a 21 abbiamo scelto il 22, che è una riduzione comunque del 23 e il dato fondamentale è quello di un costo di lavoro.
A questo discorso di costo di lavoro, io per questo ho detto prima, mi troverò coi Capigruppo proprio per fare in modo che questo costo di lavoro venga compensato da una migliore qualità del lavoro. Questo non perché sia un’idea mia, ma perché parte da una proposta del mio predecessore, che su questo tema ci aveva convocato più volte e non siamo mai riusciti a trovare un accordo definitivo. Mi auguro che questa volta questo accordo possa essere definitivo e chiedo anche al Consigliere Penzo di potermi essere vicino per quanto riguarda la procedura per questa variazione che noi dobbiamo fare nel regolamento di conduzione interno.
Se c’è qualche altro, mi sembra che debba intervenire Brunetto Mantovan.
CONSIGLIERE MANTOVAN BRUNETTO:
La motivazione dell’ampliamento delle Commissioni consiliari dipende dal nostro regolamento del Consiglio Comunale, perché nel momento in cui questo assicura la presenza di tutti i gruppi consiliari, quindi siamo dodici gruppi consiliari, dodici sicuramente sono i rappresentanti, di cui sette rappresentano solo sé stessi, nel senso buono della parola, rappresentano la loro parte, è evidente che i gruppi che hanno più di un Consigliere Comunale non possono avere dei Consiglieri che vengano considerati quasi di serie B rispetto agli altri. I Consiglieri che hanno buona volontà di partecipare all’attività dell’Amministrazione Comunale e quindi ritengono che sia da parte loro doveroso avere una giusta rappresentanza in proporzione anche alla forza di gruppo. Il rapporto è due terzi, cioè nove tredicesimi è quasi due terzi, quindi le Commissioni consiliari mantengono lo stesso rapporto di forza ed inoltre la cosa che ci siamo raccomandati è quella che fra Capigruppo assieme col Presidente di fare un regolamento per la liquidazione dei gettoni di presenza in maniera da evitare uno pseudo-scandalo, che è stato anche riportato da alcuni giornali in questi giorni al Comune di Bologna, dove per una seduta che è durata sette minuti si sono presentati 30 Consiglieri Comunali a mettere la firma e andare via. Questi sono fatti gravi ed incresciosi, dopo di che ripeto un’altra questione: a me vanno bene tutti i discorsi per quanto riguarda la riduzione delle spese della politica, ma ripeto, la riduzione delle spese della politica non è solo il costo dei rappresentanti politici, è globale e quindi una presenza, un buon lavoro fatto dai rappresentanti politici di controllo della spesa, di controllo del modo con cui opera l’Amministrazione Comunale può essere un giusto veicolo per ridurre anche i costi della politica.
È assurdo, per esempio, portarci come esempio la buona volontà del governo di tagliare le spese della politica, quando poi ci accorgiamo che approvano le leggi di riforma della Magistratura con quasi la dettatura da parte delle associazioni nazionali Magistrati, a queste accordano quattromila euro in più all’anno, però di questi quattromila euro una certa percentuale va a gravare immediatamente sui loro emolumenti che sono collegati a quelli dei giudici. Quanta credibilità si può dare a queste persone che in un momento dicono che noi siamo la causa delle spese, dello sperpero della politica, quando per sé stessi alla chetichella fanno approvare degli aumenti automatici dei loro stipendi, dei loro emolumenti? Credo che sia poco serio e credo che alcuni fatti, in questi giorni mi sono arrivate in mano alcune determinazioni dirigenziali, io vedo spese di centinaia di migliaia di euro che vengono buttate così per aria. C'è stato un controllo? C'è stato qualcuno che ha verificato se questi lavori sono stati eseguiti? Se il lavoro che per esempio un professionista presenta ha trovato il gradimento da parte dell’Amministrazione Comunale? Risolve il problema che l’Amministrazione Comunale ha proposto di risolvere? Però vengono liquidati regolarmente e sono decine, decine di migliaia di euro! Alcuni di questi progetti ancora, che sono di competenza di approvazione del Consiglio Comunale non sono mai venuti in Consiglio Comunale. Allora, dico, se il nostro lavoro è quello di dire facciamo effettivamente il lavoro del Consigliere Comunale, che non è solo quello di approvare le delibere, ma anche di controllo dell’andamento della macchina comunale e anche delle spese che la macchina comunale va a sostenere, con l’impegno di dare tutti quanti un contributo in senso positivo, credo che abbiamo dato alla politica uno strumento utile per ridurre notevolmente le spese che questa deve sostenere, perché altrimenti facciamo solo dei bei discorsi che la gente che è qui presente può apprezzare, ma che poi alla fine va via e non riesce a comprendere bene di che cosa stiamo parlando.
Io credo che se vogliamo dare al Consiglio Comunale quel ruolo che tutti noi auspichiamo, è giusto che i Consiglieri Comunali partecipino effettivamente e svolgano effettivamente il loro ruolo di controllo, un ruolo di controllo che la precedente Amministrazione Comunale spesso non ha voluto dare. Noi cerchiamo in tutte le maniere di far capire che l’ottimo rapporto fra maggioranza e opposizione, anche qualche volta scontratesi in maniera dura, perché sono cose normalissime, però se è quello di dire di dare risposte positive ai cittadini, alleviamo i loro problemi, ai cittadini diamo degli strumenti operativi che permettano loro di ridurre notevolmente i tempi di attesa, avremo svolto il nostro lavoro, la nostra attività e penso che alla fine chi riesce a comprendere il lavoro che facciamo ci potrà anche apprezzare.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Grazie, Consigliere Mantovan. C'è qualcun altro che intende intervenire? A questo punto per motivazioni tecniche, come detto prima, ci sarebbe da votare una sospensione.
Passiamo alla votazione.
Scusa Boscolo Roberto Bisto come ha votato? sono le ore 22.30.
Sono le ore 22.58 quando il Presidente invita il Vicesegretario ad effettuare l’appello. Risultano presenti i seguenti 30 Vianello Giorgio, Tiozzo Romano “Pagio”, Bullo Claudio, Mancini Massimo, Comparato Andrea, Da Re Andrea, Boscolo Massimo “Zemelo”, Boscolo Giuseppe “Palo”, Dolfin Marco, Marangon Sandro, Gorini Marcello, Dianin Silvano, Mantovan Brunetto, Aprile Massimo, Penzo Manuel, Di Giovanni Giovanni, Varagnolo Sandro, Tiozzo Lucio “Fasiolo”, Penzo Giuseppe, Gibin Fabiano, Casson Giuseppe, Tiozzo Massimiliano “Caenazzo”, Varisco Giorgio, Scarpa Gianfranco, Mantovan Mauro, Boscolo Roberto “Chio Bisto”, Salvagno Maurizio, Boscolo Guerino “Cocuccia”, Fornaro Dario, Guarnieri Fortunato.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
In riferimento ai membri delle Commissioni elenco i nomi dei membri che sono stati elencati dai vari gruppi consiliari. La prima Commissione: Mantovan, Aprile, Da Re, Boscolo Giuseppe Palo, Boscolo Massimo Zemelo, Penzo Manuel, Tiozzo Lucio, Boscolo Cocuccia, Guerino Cocuccia, Roberto Boscolo Bisto, Scarpa, Dolfin Marco, Gorini, Bullo, Mancini, Tiozzo Massimiliano, Donin, Gibin, Guarnieri Fortunato, Fornaro Dario, Dianin, Varisco Giorgio, Varagnolo Sandro.
Seconda Commissione: Aprile, Boscolo Giuseppe Palo, Di Giovanni, Penzo, Comparato, Salvagno, Mantovan, Roberto Bisto, Dolfin Marco, Marangon Sandro, Bullo Claudio, Mancini Massimo, Tiozzo e Casson, Donin, Gibin, Fortunato Guarnieri, Fornaro Dario, Dianin, Varisco, Varagnolo.
Terza Commissione: Mantovan Brunetto, Da Re, Comparato, Boscolo Giuseppe Palo, Penzo Manuel, Salvagno, Mantovan, Penzo, Scarpa, gruppo Democratici di Sinistra. Dolfin, Gorini, Bullo, Mancini, Tiozzo, Casson, Donin, Gibin, Guarnieri Fortunato, Fornaro Dario, Dianin, Varisco, Varagnolo.
Quarta Commissione: Da Re, Aprile, Di Giovanni, Boscolo Massimo Zemelo, Comparato Andrea, Mantovan, Mantovan Cocuccia, Scarpa, Salvagno, cioè il gruppo Democratici di Sinistra. Gorini Marcello, Marangon, Bullo, Mancini, Tiozzo, Casson, Donin, Gibin, Guarnieri, Fornaro, Dianin, Varisco, Varagnolo.
Quinta Commissione: Mantovan, Di Giovanni, Boscolo Giuseppe Palo, Boscolo Massimo Zemelo, Penzo, Comparato, Tiozzo Lucio, Cocuccia, Penzo, Scarpa, Marangon, Bullo, Mancini, Tiozzo, Casson, Donin, Gibin, Fortunat Guarnieri, Fornaro, Dianin, Varisco, Varagnolo.
Sesta Commissione: Mantovan, Aprile, Di Giovanni, Boscolo Massimo Zemelo, Comparato, Mantovan, Penzo, Salvagno, Bisto, Dolfin, Gorini, Mancini, Tiozzo, Casson, Donin, Gibin, Guarnieri, Fornaro, Dianin, Varisco, Varagnolo.
Quindi, si delibera di approvare l’istituzione delle sei Commissioni, la sette è venuta fuori con un refuso perché era compresa anche quella dei Capigruppo che è già assegnata. Commissioni consiliari permanenti, così come in premessa indicato.
Quindi dobbiamo fare la votazione e poi la successiva votazione per l’immediata esecutività.
Volevo aggiungere che siccome alcuni non hanno ricevuto la comunicazione, per domani, per mercoledì alle 18.00, abbiamo già istituito di trovarci per la Commissione sul bilancio, di modo che già subito siamo operativi; cercheremo di essere operativi già nell’immediato con le altre Commissioni. Dovrebbe essere arrivata già oggi.
La parola a Tiozzo Lucio.
CONSIGLIERE TIOZZO LUCIO:
Volevo chiedere al dottor Boscolo se è possibile su questa delibera fare due votazioni distinte: una per quanto riguarda il numero dei membri delle Commissioni, perché sicuramente il nostro atteggiamento è diverso, perché sul numero avremo un atteggiamento, poi sui nomi ne avremo un altro.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Mi sembra di avere già anticipato, Consigliere, che questa ... voci fuori microfono ...
VICESEGRETARIO BOSCOLO PAOLO:
Secondo me il Consiglio è sovrano, quindi si fa una votazione e se passa questa proposta del Tiozzo Lucio si fanno due votazioni, altrimenti se ne fa una.
CONSIGLIERE TIOZZO LUCIO:
Chiedo che venga messa in votazione.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Passiamo alla votazione per quanto riguarda quanto proposto dal Consigliere Tiozzo Lucio. Ha chiesto una doppia votazione.
CONSIGLIERE TIOZZO LUCIO:
Due votazioni, una per definire il numero dei partecipanti alle Commissioni, un voto e quindi si definisce di quanti membri sono composte le Commissioni, l’altra riguarda invece i nomi che vengono indicati.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Mettiamo ai voti la proposta allora. Prego.
Scusate, quando si dice mettiamo ai voti si è pronti per votare, rivotiamo, per cortesia più attenzione!
I contrari alla proposta formulata dal Consigliere Tiozzo sono: Tiozzo Romano, Bullo Claudio, Mancini Massimo, Comparato Andrea, Da Re, Boscolo Massimo Zemelo, Boscolo Giuseppe Palo, Dolfin, Marangon, Gorin, Dianin, Mantovan, Aprile, Penzo, Di Giovanni, Varagnolo, Casson, Tiozzo Massimiliano.
Quindi la proposta non passa perché i sì sono stati 12 si e i no 18.
CONSIGLIERE DONIN RENZO:
Presidente, ma siccome vedo trentuno, ma il Consigliere Donin manca.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Non ha votato.
INTERVENTO:
Chiedo scusa. Probabilmente ha detto non votante Donin.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Dianin. Allora, mettiamo in votazione la proposta.
CONSIGLIERE TIOZZO LUCIO:
In attesa che ci organizziamo come gruppi dell’opposizione, nel frattempo mi danno la delega a presentare alcune riflessioni. La prima: se veniva accolta la nostra proposta noi avremmo fatto due voti, uno negativo per quanto riguarda il numero e uno positivo per quanto riguarda poi la rappresentanza, perché credo che comunque i colleghi Consiglieri abbiano pieno titolo e dignità per poter partecipare in maniera attiva a tutte le Commissioni.
Non essendo passata e quindi questa posizione di rigidità dimostrata dalla maggioranza, certamente ci fa arrivare a un voto che non può essere favorevole, noi ci asterremo dando un giudizio negativo su come avete condotto tutta questa vicenda. Abbiamo fatto una riunione di Capigruppo, era stato indicato un numero, l’avete cambiato qui in Consiglio, tra l’altro sono stato costretto a estorcere quasi il nuovo numero al Presidente, che ha cambiato in sede di Consiglio, credo che questo non sia Presidente un buon metodo, se vogliamo, una telefonata almeno ai Capigruppo per dire: “Guardate che la maggioranza si è trovata in queste ore e ha deciso di cambiare”. Io consiglierei una volta che si fanno riunioni di Capigruppo di mantenere, salvo che non ci siano ragioni particolari e comunque devono essere comunicate ai colleghi Capigruppo.
Ritengo che era possibile fare un lavoro utile di buon funzionamento e di miglioramento, così non usciva questa idea che ci sono tante Commissioni per andare a prendere il gettone, perché sono sicuro che ognuno di voi lo fa con grande passione. La voglia di partecipare a tutte le Commissioni è determinata dal fatto che volete sapere le cose e volete partecipare in maniera attiva, non sarà certamente il gettone di presenza che determina la qualità e la bontà del vostro lavoro.
Un altro elemento di non soddisfazione da parte nostra, ci poteva essere un voto favorevole per quanto riguarda i colleghi che sono stati indicati, sia di maggioranza che di opposizione, ma proprio per queste ragioni ci sarà un nostro voto di astensione.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ci sono altri interventi? Comparato.
CONSIGLIERE COMPARATO ANDREA:
Constato che il Consigliere Tiozzo continua sempre su quella falsa riga e credo che sia negativo, perché così, portando in giro voci che i Consiglieri - in questo caso dà la colpa ai Consiglieri di maggioranza - vengono per il gettone, è negativo per tutti noi. Il risultato delle Commissioni e del lavoro dei Consiglieri, e di maggioranza e di opposizione, si vedrà col tempo, dopo si potrà dire che uno viene o non viene per il gettone. Quindi credo che sia sbagliato alimentare queste polemiche, che sono solo negative per tutti noi, per tutto il Consiglio Comunale. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ci sono altri? Prego, Dolfin.
CONSIGLIERE DOLFIN MARCO:
Sarà allora opportuno che nella riunione dei Capigruppo si mettano finalmente delle regole, in modo tale da poter nelle varie Commissioni, appunto, avere dei paletti in modo tale che non ci siano queste divergenze. Penso che sia doveroso.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Mi sono assunto su di me la responsabilità e avere intenzione di venire qui con un secchio di cenere, ma purtroppo me lo sono dimenticato a casa, scusatemi.
Prego, dottor Guarnieri.
CONSIGLIERE GUARNIERI FORTUNATO:
Parlo momentaneamente dallo scranno del mio amico Guerino Cocuccia, io purtroppo, Presidente, non ho potuto partecipare alla discussione e mi scuso, però mi sono fatto riassumere un po' la discussione che c’è stata e ho sentito anche poco fa, non mi addentro naturalmente, perché appunto la discussione è stata fatta, la prendo unicamente come un intervento su dichiarazione di voto.
Ma io credo che state andando in una direzione che è sbagliata nella sostanza, perché è contraria a tutti i ragionamenti che nel paese, non a Chioggia, ma nel paese si stanno facendo rispetto ai costi della politica, come sicuramente avrete detto questa sera. Io credo che questo sia sbagliato, credo che sia sbagliato perché c’è una mentalità sbagliata, che guarda alla politica come quell’ambito dove gli sprechi stanno a gravare sulle spalle della povera gente, c’è una mentalità sbagliata che dice questo, io non sono d’accordo su questo, io dico che la politica ha dei costi, la politica è il confronto, la politica è il dialogo, la politica è anche lo scontro, la politica è anche il luogo dove si parla, che è il Consiglio Comunale, che sono anche le Commissioni.
Sbagliamo nel momento in cui noi facciamo strumento di questo. Quanti erano prima i componenti delle Commissioni? Venti. Perché noi vogliamo per forza, scusate, dare un segnale alla gente che sta fuori dicendo “noi ci vogliamo dilatare numericamente”? Perché venti rispetto a trenta era restrittiva? Abbiamo dovuto per forza allargarci perché quei due che arrivano in più sono fondamentali per poter riuscire a dipanare argomenti che quei venti non sarebbero stati capaci di fare? La motivazione che daremo al di là dopo del fatto, come dice Comparato, che noi ci asteniamo e quindi vi addosseremo tutta la responsabilità. ... voci fuori microfono ... Comparato, Comparato guardi, lei si deve dare una calmata! Faceva l’isterico ... voci fuori microfono ... quando stava all’opposizione, vedo con grande mio dispiacere che la vittoria elettorale non l’ha guarita da questa grave malattia. Non ha nessuna importanza, spero che il tempo, Comparato, riesca a guarire anche lei. ... voci fuori microfono ... Il Presidente deve dare la regola che quando un Consigliere sta parlando non c’è nessuno che lo interrompa, posso continuare Presidente? Grazie.
Quindi questo è un segnale negativo, non potete dire che con due persone in più in Commissione c’è una Commissione che è in grado di discutere meglio e di più sui problemi, io credo che questo sia sbagliato. Credo invece, e richiamo quello che ha detto il Presidente del Consiglio Comunale nella riunione dei Capigruppo del giorno 2, mi pare Presidente, credo che vada in questa direzione, lo intendo in questa direzione, cioè il Presidente diceva: oltre alle Commissioni noi ci avvarremo anche di consulenze esterne che sono di ausilio alle Commissioni stesse; non le ha chiamate consulte, quel giorno ha detto: “Ci avvarremo di altri esponenti di vario titolo, nel campo dell’economia, nel campo della cultura, del sociale e quant’altro”. Allora io sì, leggo questa cosa nel senso di come credo di poter interpretare il pensiero di allora del Presidente del Consiglio Comunale, che in quel momento lui Presidente, perché ho sentito altri della maggioranza, se la memoria non mi tradisce in questo momento, che non erano d’accordo con lei, il Capogruppo di Forza Italia diceva che non era d’accordo con quello che lei diceva.
Quindi vuol dire che stiamo assistendo a una maggioranza politica che vuole far diventare addirittura pletorica, a mio modo di vedere, la componente delle Commissioni e al Presidente che invece, io credo, ha detto giusto quella volta: “Voglio che le Commissioni abbiano degli ausili particolari nel momento in cui abbiamo delle problematiche particolari su cui trattare” e io credo che in quella direzione lì sicuramente io ci sto.
Pensateci bene a votare un provvedimento di questo genere, poi, insomma, non andiamo all’inferno, non è grave, però io credo che verrà letto male in città, rispetto a prima venti su trenta, ventidue, secondo me verrà letto male, adesso vedete voi.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Il Consigliere Bullo ha chiesto di intervenire.
CONSIGLIERE BULLO:
Era intanto per non fare i primi della classe, signor ex Sindaco, la sua Giunta da quattro Commissioni l’ha portata a sei, da quindici commissari sono passati a venti e da sei Assessori siete passati a dieci. Negli ultimi giorni della campagna elettorale la signora Lenoci ha deliberato consulenze per centomila euro, sono qua, questi sono documenti che sono agli atti, sono delibere che sono agli atti. Quindi, se volevate fare i primi della classe da quattro dovevano rimanere quattro e non sei, se erano quindici non dovevano diventare venti. Lei ha appena ripreso il Consigliere Comparato! ... voci fuori microfono ... Sono o non sono avvenute queste cose nella passata Amministrazione? Sì, perché c’ero anch’io. Nell’altro Consiglio da quattro sono passate a sei Commissioni, da quindici sono passati a venti, quindi questi cinque che sono venuti in più non è che siano stati determinati nell’apprendere o non apprendere i vari problemi che arrivano nelle Commissioni, anche perché nelle Commissioni c’eravamo tutti e abbiamo visto le Commissioni come andavano e gli Assessori da sei sono passati a dieci. Quindi se dobbiamo darci la medaglia, qua non credo che qualcuno…
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Qualcun altro intende intervenire? Prego.
CONSIGLIERE SALVAGNO MAURIZIO:
Io questa sera volevo attenermi un po' anche alle direttive del mio Capogruppo perché è giusto che sia così, soprattutto nelle prime sedute del Consiglio Comunale, però francamente sono molto avvilito, anche perché mi dispiace che ci sia il pubblico, perché mi sembra che spesso si parli per far sentire al pubblico più che andare avanti con dei lavori importanti di Consiglio. Io ho sentito delle considerazioni politiche fatte dal mio Capogruppo e delle risposte rivolte al mio Capogruppo, io penso che la qualità debba assolutamente migliorare ed aumentare, allora è vero quello che è stato detto, è vero da una parte, è vero anche dall’altra, però oggi signor Sindaco governate voi, quindi come la Giunta precedente si è comportata in determinati modi perché riteneva di comportarsi in questa maniera, voi vi dovreste comportare in maniera diversa. Siccome si parla di svolta, ma mi sembra che di svolta non si veda traccia, io mi rivolgo ad alcuni passi fatti dai miei predecessori quando si sono espressi, non mi sembra di vedere svolta, allora io prego i Consiglieri, è un invito che faccio, ad attenersi esclusivamente a quelli che sono i lavori del Consiglio e fare la vostra maggioranza, lavorare per dare le risposte alla città, sono stufo di sentire “voi avete fatto”, “voi avete detto”! Perché anch’io in qualità di amministratore ho fatto delle cose buone, probabilmente avrò fatto anche delle cose non buone e sono qua eventualmente per rispondere e anche per andare avanti con quella che è l’attività di Consiglio Comunale.
Io colgo positivamente ciò che viene detto dalla maggioranza quando ne ravvedo i motivi, ma mi rifiuto di stare qua ad ascoltare “voi avete fatto”, basta, la svolta datecela veramente, non avete bloccato nulla, c’è già una premessa che non diminuiranno gli abbonamenti, noi abbiamo sentito tutto. I bilanci i Consiglieri Comunali li conoscevano, le Commissioni venivano fatte, non è vero che le Commissioni non venivano fatte, perché le Commissioni venivano fatte tutte, quindi siamo onesti con noi stessi, siamo onesti con la città, non sprechiamo tempo, non parliamoci addosso per cortesia, se prima erano quattro e ne abbiamo fatte sei, riportatele a quattro! Se erano quindici i Consiglieri e noi li abbiamo portati a venti, non portateli a ventitre, portateli a quindici ancora!
Allora, ripeto ancora una volta, signor Sindaco, o ci prendiamo in giro oppure lavoriamo, finiamo in un’ora decente, diamoci degli orari, in modo che tutti quanti che vanno a lavorare tenteranno di andare a lavorare, perché non c’è solo il gettone di presenza, ma c’è anche la giustificazione, guardate. Io spero di non aver mai bisogno di questa giustificazione, perché nei consigli che ho fatto sono andato a lavorare lo stesso, perché sono dipendente e non autonomo, quindi i valori o ce li diamo noi e dal punto di vista etico dimostriamo alla città che siamo coerenti, altrimenti ci prendiamo in giro.
Allora io chiedo: andiamo avanti con i lavori, non prendiamoci in giro, governate e non dite “voi”, perché voi state governando e noi siamo qua, come ha detto il mio Capogruppo e come hanno detto gli altri, a disposizione per il bene comune, per il bene della città.
Quindi è un invito che rivolgo a tutti i colleghi del Consiglio di cominciare ad andare avanti con i lavori, di cominciare ad andare avanti e di non fare demagogia e soprattutto cose retoriche. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ci sono altri iscritti? Mi pare che con questo possiamo… prego, Consigliere Bisto.
CONSIGLIERE BOSCOLO ROBERTO “CHIO BISTO”:
Io invece intervengo perché ritengo che sull’impalcatura di questa organizzazione delle Commissioni ci siano parecchi punti che già prima e ancor più oggi languono e meritano di essere secondo me riaffrontati e ridiscussi. Non vorrei assolutamente ripetere quanto ha appena detto il collega Salvagno, io ritengo, per rafforzare ancora questa posizione, che è scandaloso forse prima aver portato da quattro a sei le Commissioni e scandaloso sia stato prima portarli da quindici a venti e lo dico con cognizione di causa, perché io da Assessore mi sono vergognato più di una volta, e lo dico apertamente e me ne assumo tutte le responsabilità, di partecipare a Commissioni che non servivano a nulla, Commissioni che sono state fatte tante volte su problemi importanti, Commissioni che sono state fatte appositamente per informare i Consiglieri su questioni vitali come quelle che prima il Consigliere Mantovan ha citato come se ci fosse stata la volontà di togliere alla discussione le scelte dell’Amministrazione.
Male ha fatto l’Amministrazione precedente a consentire questo, male ancor di più fa questa Amministrazione a portare da venti a ventidue il numero delle Commissioni, Commissioni in cui tra l’altro non si esprime un voto, si esprime un parere sul provvedimento e quasi sempre si rinvia la posizione al Consiglio Comunale; Commissioni che durano poco più di mezz’ora, anche se durassero tanto durano due ore ed è ingiustificato il valore di settanta euro a gettone, perché, signori, sessantaquattro euro lordi è circa l’ammontare di questi gettoni per così poco lavoro ed è lo stesso ammontare di una seduta di Consiglio Comunale, quindi già questa è una considerazione che mi fa propendere per una decisione negativa su questo discorso.
Tengo a precisare che due, quindi, per i valori che ho detto, due componenti in più comportano una spesa a fine aggiuntiva di circa quaranta-quarantacinquemila euro, moltiplicati per cinque anni di Amministrazione sono circa duecentoventimila euro. Ha poco da dire il buon Consigliere Mantovan che bisogna andare a controllare le liquidazioni che fanno i dirigenti, che sono tenuti a un altro tipo di controllo, non a un controllo politico, ma a un controllo amministrativo delegato giustamente dalla 241 e dalle leggi in materia ai responsabili dirigenziali, ma è anche giusto prendere in considerazione queste cose, però se partiamo già adesso con questo piede sbagliato, mi dispiace, io non ci sto a votare una delibera di questa natura, delibera, tra l’altro, che fa capo a una mutazione, a un cambiamento del regolamento, dello statuto del Consiglio Comunale, che dà la possibilità a tutti i gruppi di avere un rappresentante in Commissione.
Io non condivido neanche questa impostazione, credo che ci sia oggi la necessità di ridiscutere su questo tema, di ridiscutere sull’ordinamento del Consiglio Comunale e di fare veramente un lavoro basato sul valore etico del lavoro che siamo chiamati a fare qui attraverso la rappresentanza dei nostri cittadini e non tanto i conti del tempo che perdiamo e di come questo tempo debba essere corrisposto.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Il Consigliere Bisto forse non era presente precedentemente, quando ho precisato che questo provvedimento viene ad essere seguito sicuramente anche da una variazione del regolamento, proprio per avere una ottimizzazione della funzionalità delle Commissioni e proprio per questo mi sembra che sia appropriato. La scorsa volta, e qui mi dispiace ricorrere, ma la storia è storia e io ho partecipato, in alcune Commissioni ho ritardato di cinque minuti ed erano già finite, tanto per rafforzare quello che lei ha detto, però dipende non da me, ma da chi istituiva quelle Commissioni e per questo pensiamo che l’importante non è tanto il numero degli accessi alle Commissioni, quanto invece andare a istituire le Commissioni per una durata che sia correlata rispetto agli argomenti che vengono trattati.
Mi ha chiesto la parola il Consigliere Mancini.
CONSIGLIERE MANCINI MASSIMO:
Una brevissima precisazione: io volevo dire su questo dibattito che abbiamo avuto, che come stimo Lucio, Fortunato e anche Maurizio, i loro interventi, io credo che bisogna fare questa riflessione, ovvero che è giusto che voi come opposizione puntualizziate quelle cose che non vanno bene, che sono contro quella che è l’idea di svolta che ha detto il Sindaco, perché giustamente è nel vostro ruolo far questo, però, un attimo solo, cioè, noi quando eravamo in opposizione eravamo forse più leggeri, perché non avevamo certo lo spessore che ha Lucio e lo spessore che può avere Fortunato dopo dieci anni di legislatura, quindi io credo che sia giusto che voi puntualizziate, ma che siate più concisi e meno polemici. Dopo, alla fine quello che io dico è che è giusto che la gente come non vi ha votato in questo caso, vi ha penalizzato perché ha vinto il Centrodestra, valuti sulle indicazioni vostre e dei nostri errori se sbagliamo fra quattro anni o fra cinque anni, o fra sei mesi o fra un anno, quando sarà, valuti i nostri errori e cambi le sorti. Per cui è giusto che voi puntualizziate, però, come ha detto Maurizio, che io stimo molto, sì, diciamoci le cose, non siamo polemici, i cittadini vedono, sono passati da cinque a dieci, da dieci andranno a venti, giudicheranno loro se sbagliamo, in questo caso è giusto che però il Sindaco abbia anche un margine di libertà e non sia continuamente attaccato anche da argomenti giusti, ma troppo polemici. I cittadini sono quelli che giudicheranno alla fine tutto il nostro operato, quindi non è neanche male lasciare che sbagliamo. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Penso che abbiamo chiuso gli interventi e quindi passiamo alla votazione. Pronti?
Sono stati 19 voti favorevoli, 4 no e astenuti 7.
Non ha votato Donin, Varisco Giorgio ha votato no, Scarpa Gianfranco? Lo stesso mi dà no, confermato. Boscolo Roberto Bisto? No. Fortunato Guarnieri? No.
Astenuti: Tiozzo Lucio, Penzo Giuseppe, Gibin, Mantovan, Salvagno, Guerino Cocuccia, Fornaro Dario. Adesso procediamo a votare l’immediata esecutività di quanto è stato votato ora.
Abbiamo 24 voti sì, 2 voti no, 1 astenuto. Totale non votanti: quattro. Adesso li leggo e vediamo se c’è conferma per questo: Fornaro Dario, ha votato no? Fortunato Guarnieri? No. Penzo Giuseppe, astenuto? Sì. Roberto Bisto non ha votato? Sì. Salvagno? Guerino Cocuccia?
Quindi correggiamo il risultato della votazione: abbiamo 27 voti favorevoli, 2 no e 1 astenuto.
DELIBERAZIONE N. 65 DEL 23.07.2007
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Al quinto punto abbiamo l’istituzione delle Commissioni di sorveglianza per il controllo degli impianti sportivi. La parola al Consigliere Mantovan.
CONSIGLIERE MANTOVAN BRUNETTO:
Ecco, questa Commissione non è fra quelle previste dall’articolo 21 e 22 del regolamento del Consiglio Comunale, nel senso che la 21 è una Commissione consiliare di controllo e garanzia che è formata da cinque membri, di cui due della minoranza e tre della maggioranza, con Presidente della minoranza. Quella invece, la Commissione di indagine, è formata da tre Consiglieri, due di maggioranza e uno di minoranza, con Presidenza di minoranza. Così come è stata formulata questa Commissione non è né una Commissione permanente, né una Commissione di controllo e garanzia o di indagine, in quanto è formata da un rappresentante di maggioranza e uno di minoranza e da un tecnico che li aiuta.
Ora, bisogna far rientrare le commissioni che sono previste dal nostro regolamento, per cui io chiedo un rinvio di questo argomento, in maniera che la Commissione dei Capigruppo predisponga una delibera che sia compatibile con quanto previsto dal nostro regolamento. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Propongo che quanto esposto sia votato per poter arrivare ad una votazione generale che metta in condizione, come ha detto il Consigliere Mantovan, di predisporre questa variante o questa delibera ex novo che sarà fatta. Se ci sono dichiarazioni di voto da fare a tal proposito… è una Commissione di controllo presieduta dalla minoranza. Prego, Mantovan. Un unico intervento altrimenti sforiamo le ventiquattro, ci terrei a stare dentro nell’orario, perché mi sembra che sia corretto questo.
CONSIGLIERE MANTOVAN MAURO:
D’accordo Presidente, velocissimo. Nella passata Amministrazione questa Commissione ha regolarmente funzionato con una sua delibera, quindi se dal punto di vista della regolarità tecnica ci fosse stato qualche problema di inquadramento all'interno dello statuto, il dirigente avrebbe eccepito su quella delibera, per cui non capisco adesso il motivo per cui viene posto il problema di doverla rinviare. Chiedo lumi.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Siccome sono state formulate tutte le Commissioni, ci sembrava giusto che anche questa venisse inserita, però con un punto a parte, proprio per preannunciare che non c’è stato il tempo materiale per poter provvedere nel merito e quindi questo sarà un discorso che verrà visto nella sede appropriata e tra i Capigruppo.
CONSIGLIERE MANTOVAN MAURO:
Presidente, mi scusi, non mi sta rispondendo. Io ho chiesto se nella passata Amministrazione il dirigente non ha posto nessuna obiezione in merito alla regolarità tecnica di questo provvedimento. Allora, siccome non è cambiato nulla, non capisco adesso qual è il nuovo inquadramento che dobbiamo dare. O diciamo che la modifichiamo, per carità, questo fa parte del confronto politico-dialettico all'interno di questo Consiglio, però il problema posto dal mio omonimo di maggioranza era leggermente diverso, quindi mi aspetto una risposta. Non era un problema politico, abbiamo inteso un problema di natura tecnica.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Consigliere, mi è stato chiesto da parte dell’Assessore competente allo sport di specificare le motivazioni per le quali è stato chiesto questo rinvio.
ASSESSORE BOSCOLO NICOLA “PECCHIE”:
Al di là delle motivazioni che sono state esposte prima, di questa Commissione, così come proposta che noi facciamo al Consiglio, si intendono rivedere anche alcune competenze, nel senso di una sua funzione che non sia di mero controllo degli impianti sportivi e delle convenzioni in essere, ma che sia anche di ausilio alla quarta Commissione e al lavoro della Giunta, nella fattispecie dell’Assessore, in termini anche di una programmazione rispetto a quella che è la domanda di impianti e quella che è l’offerta sempre sotto-dimensionata che noi possiamo offrire. Quindi si voleva cogliere l’occasione di un rinvio per far sì di rivedere, chiaramente nel rispetto delle prerogative di queste Commissioni, anche un leggero ampliamento di competenze di questa Commissione.
CONSIGLIERE MANTOVAN MAURO:
Chiedo scusa del prolungato intervenire, ma questo in Conferenza dei Capigruppo non è stato posto.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ho detto prima di avere il quadro generale e quindi poi sarà provveduto a convocare i Capigruppo per illustrare meglio questa proposta. Io credo che questo sia un modo di procedere corretto e mi sembra che non presenti dei lati negativi. Quindi vi invito, se non ci sono altri interventi, a votare questa proposta che è stata formulata dal Consigliere Mantovan.
L’esito della votazione è di 18 voti favorevoli, 9 contrari e nessun astenuto. Dei non votanti ne abbiamo tre: Mancini Massimo? È andato via. Gibin Fabiano? È andato via. Fortunato Guarnieri. ... voci fuori microfono ...Per quanto riguarda gli altri no sono: Tiozzo Lucio, Penzo Giuseppe, Varisco Giorgio, Scarpa, Mantovan, Boscolo Roberto Bisto, Salvagno, Boscolo Guerino Cocuccia e Fornaro Dario. Confermati tutti.
CONSIGLIERE SALVAGNO MAURIZIO:
Volevo chiedere se potevo intervenire un attimo su questo punto, pur avendo votato no.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
E’ stato già votato a dire il vero.
CONSIGLIERE SALVAGNO MAURIZIO:
E’ una questione meramente tecnico-politica, anche perché siccome è stato citato prima dal Capogruppo di Forza Italia il regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni consiliari, io ci ho dato una lettura, lo dico al Sindaco, lo dico al Presidente e anche alla popolazione, sembra che si voglia… parla di “Commissione consiliare di controllo e garanzia esercita le seguenti funzioni attraverso” e cita diversi punti; guarda caso, questa Commissione di controllo e di garanzia sa a chi viene assegnata la Presidenza? Alla minoranza. Non vorrei che fosse una modifica per un non controllo.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
E’ rinviato questo discorso alla Commissione dei Capigruppo.
CONSIGLIERE SALVAGNO MAURIZIO:
Perché lo dico adesso? Perché in fase di modifica, quando ci troveremo in Conferenza dei Capigruppo che la modifica non sia sostanziale. Siccome ci sembra che l’Assessore allo Sport non voglia farsi controllare, allora!
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Mi sembra che sia un dato positivo aver avvisato prima quello che dobbiamo fare e l’Assessore si sia preso l’incarico anche di avvisare qual è il programma che si vuol svolgere, il Presidente quindi garantisce che non passerà niente se non sarà concordato prima con i Capigruppo. Poi potremmo anche dire delle cose improprie, ma non ci potete sicuramente accusare di non avere una dirittura democratica nell’esposizione dei fatti.
DELIBERAZIONE N. 66 DEL 23.07.2007
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Il punto sei è una mozione presentata dal Consigliere Boscolo Giuseppe Palo e altri, a sostegno delle iniziative e azioni dell’organizzazione agricola Coldiretti.
Prego, la parola a Boscolo Giuseppe Palo.
CONSIGLIERE BOSCOLO GIUSEPPE PALO:
Signor Sindaco, signor Presidente. Io credo che sostenere le iniziative di Coldiretti in questo caso, e non lo faccio da ex Presidente di Coldiretti, indubbiamente, anche perché ormai l’ex vale da tre anni e quindi credo oggi di parlare in termini molto oggettivi, io credo che la piattaforma Coldiretti vuole rispondere essenzialmente a dei bisogni, innanzitutto del consumatore e anche dell’impresa agricola. Sicuramente per il consumatore per un ragionamento fatto sulla trasparenza, sulla salute dei cittadini, sulla qualità dell’ambiente; per l’impresa agricola ovviamente per dare certezze, per dare reddito, per essere competitivi e soprattutto una competitività che possa esaltare la territorialità.
L’azione che è stata messa in campo da Coldiretti è un’azione volta a proteggere la qualità dei prodotti italiani, contrastare l’agro-pirateria, che è frutto della globalizzazione e incoraggiare la competitività dell’impresa. Tutto questo però ha trovato un ostacolo e quindi l’iniziativa di Coldiretti è stata contro un qualcuno, contro chi ha perpetuato un tentativo maldestro di cancellare la legge sull’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti per favorire le importazioni; il via libera all’invecchiamento artificiale del vino con i trucioli, che noi tutti beviamo, tra l’altro, e propone di sperimentare gli OGM, gli organismi geneticamente modificati, in prodotti base dell’agro-alimentare nazionale.
Queste decisioni sono state assunte dal Ministro De Castro, il Ministro del MIPAF, e vanno sommate anche a quei ritardi – e io ritengo anche con gravi responsabilità del Ministro stesso – nell’attuare praticamente tutte le misure previste in finanziaria, dal Decreto delle nuove società agricole a quello per la gestione assicurativa delle calamità. Questi ritardi stanno penalizzando e per la crisi anche dei mercati, della vendita diretta degli agricoltori e quindi penalizza anche un sistema nuovo di approccio delle imprese agricole, fino al mancato sviluppo delle energie pulite dalla campagna, necessarie per contrastare i cambiamenti climatici e quindi dare anche la possibilità alle piccole imprese di diversificare le fonti di approvvigionamento e alleggerire il peso anche di tutti noi, delle bollette dei cittadini.
Ogni rinvio, quindi, ogni tentennamento, costa alle nostre imprese danni a non finire. La protesta che c’è stata a Bologna l’11 luglio, che ha visto tra l’altro una grande presenza di autorevoli uomini politici, di autorevoli cariche, Galan, il Presidente del Consiglio della Regione Veneto, ma anche la rappresentanza dell’Amministrazione di Choggia, nella capitale dell’agro-alimentare italiano gli agricoltori insieme ai cittadini comuni, alle mamme, ai giovani e agli studenti hanno manifestato contro questo tentativo di standardizzare e omologare verso il basso la qualità dell’agricoltura italiana per asservirla a un modello di sviluppo produttivistico, contrario agli interessi delle nostre imprese, dell’ambiente e dei consumatori. In ballo quindi c’è il futuro del Made in Italy alimentare, è tutta l’agricoltura italiana a rischiare la chiusura definitiva, schiacciata dalla burocrazia di un mercato selvaggio che annulla la tipicità e il legame col territorio. Per questo serve che vengano emanati i decreti attuativi della Legge 204 del 2004 sull’indicazione obbligatoria in etichetta dell’origine dei prodotti agricoli, un’assenza di legge che offende il vero Made in Italy, ostacola la crescita del paese in un settore determinante e strategico per la formazione della sua ricchezza; una legge quindi che è stata drasticamente ridimensionata nella sua efficacia per la pretesa necessità di allinearsi alle disposizioni dell’Unione Europea. Una legge, vi ricordo a tutti, che è stata voluta dai cittadini italiani che hanno sottoscritto firme, quasi un milione, firme di iniziativa popolare, quindi, volute proprio da Coldiretti tre anni fa.
Io credo che il processo di rigenerazione e di rilancio dell’agricoltura passa pertanto attraverso il nostro sostegno alle iniziative di questa organizzazione, volta al perché si possano realizzare tutte le condizioni perché questo possa avvenire e che sono state elencate. Ricordo pertanto che bisogna che ci sia una centralità della concertazione come metodo, ricordo che ci sia la stabilizzazione di alcuni regimi fiscali in agricoltura, bisogna che ci sia una forte sensibilizzazione in Europa per affermare la centralità del consumatore europeo in tutte le sue possibilità di interessi nelle sue aspettative.
Ecco, voglio ricordare, concludendo questo mio intervento, che qualcosa c’entra in tutto questo anche con Chioggia e vi faccio un esempio anche banale: la mancata dicitura in etichetta dell’origine del prodotto è una delle cause della crisi che attanaglia il nostro comparto chioggiotto, basti pensare a una qualsiasi busta che noi tutti possiamo andare ad acquistare, quella della quarta gamma, l’insalata e il radicchio se notate c’è scritto l’indicazione del contenuto del prodotto, quindi è scritto “radicchio di Chioggia”, ma non c’è assolutamente l’origine del prodotto. Siccome questo modo ormai di consumare prodotto sta raggiungendo valori percentuali molto importanti, intorno al 40-50%, capite bene che una dicitura “radicchio di Chioggia” può essere anche un aspetto molto ingannevole per un consumatore disattento e credo che come disattenzione tutti quanti noi l’abbiamo.
Io vi chiedo pertanto un sostegno a questa iniziativa, che volge a tutelare anche un patrimonio agricolo nostrano, chioggiotto.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ringrazio il Consigliere Boscolo Giuseppe Palo per quanto ha espresso e passo la parola al dottor Guarnieri. ... voci fuori microfono ... Rinuncia al suo intervento per Mantovan? ... voci fuori microfono ... Se siete d’accordo.
CONSIGLIERE MANTOVAN MAURO:
Siamo d’accordo io e lui, penso che sia più che sufficiente. Ovviamente con questo provvedimento il sottoscritto, lo anticipo già da subito, è diametralmente di parere contrario, perché questo non è un ordine del giorno, comunque non rappresenta delle tesi a favore dell’agricoltura, o, meglio, spieghiamoci: nelle ovvietà tutti siamo d’accordo, volere un mondo più bello è pacifico, volere un’agricoltura più sana, attenta ai bisogni del consumatore e quant’altro, questo va bene a tutti. Sarebbe stato interessante che il Consigliere Palo avesse allegato al suo provvedimento, prenda pure nota del mio intervento Consigliere, grazie, anche la lettera che la Coldiretti ha mandato a casa a tutti i soci, io ne ho qui copia, se dopo i Consiglieri vogliono averne fotocopia, io sarò ben contento di dargliela.
Per usare un eufemismo, probabilmente è leggermente presuntuosa, perché Coldiretti si ritiene di rappresentare tutto, tutti, solamente la parte nobile, solamente la parte sana, come se solo l’agricoltura di Coldiretti fosse un’agricoltura con il bollino…
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Scusi, io direi di parlare di questo, non di esprimere pareri su altri enti.
CONSIGLIERE MANTOVAN MAURO:
Sto parlando dell’ordine del giorno, siccome si fa riferimento, non so se lei ha avuto piacere di leggerlo, si fa riferimento a piattaforma progettuale di Coldiretti, manifestazione di Bologna, quindi io sto parlando della manifestazione di Bologna, abbia pazienza. Questo qui è semplicemente un attacco politico al Ministro De Castro, non c’è un altro termine da usare. Il Ministro De Castro, per chi lo conosce bene e per chi non lo conosce, è un Ministro di provata competenza, è un Ministro che ha già ricoperto questa carica in altri mandati e nessuno ne aveva messo in discussione l’operato, le capacità, stimato in ambienti comunitari, non si capisce più perché adesso questo Ministro non va più bene. Non è della mia corrente politica, però io non ho nessuna difficoltà a stimare il Ministro De Castro, che è un Ministro anche prettamente tecnico, pur essendo di area, per carità.
Affermare che Coldiretti rappresenta la parte più nobile e innovativa dell’agricoltura italiana credo che non sia vero e molto presuntuoso in questa affermazione e se comunque il Ministro De Castro, che sicuramente può avere commesso degli errori, va giudicato nel suo operato politico, non nella sua persona, solamente per richiamare un paio di episodi che sono stati prima accennati, sulla vicenda del vino e trucioli, il problema non è a Roma, ma è a Bruxelles, questo è pacifico. Sulla soglia di tolleranza degli OGM nel biologico l’Italia ha votato contro; terzo esempio: sulla riforma OGM orto-frutta, il Ministro De Castro si è fatto portavoce di tutto quello che era stato deciso nella conferenza Stato/Regioni, nel Parlamento italiano e a maggioranza nel tavolo agro-alimentare.
Quindi, pensare che tutti i mali di oggi di questa agricoltura passino attraverso l’operato del Ministro De Castro sembra quanto meno pretestuoso, vorrei ricordare per esempio dov’era la coldiretti quando si parlava del famoso latte microfiltrato, non so se vi ricordate il latte che si voleva spacciare per latte fresco di una nota multinazionale italiana che ha avuto qualche problema con i Bond, senza fare nome e cognome, di fatto questa azienda importava il latte dall’estero, lo lavorava e lo faceva transitare come latte fresco, non c’era il Ministro De Castro, c’era un altro Ministro. E dov’era la Coldiretti quando c’è stato lo smantellamento della bieticoltura italiana, abbiamo degli esempi qui vicino, basta che guardiamo la riconversione di Portoviro, basta che guardiamo nella nostra provincia quello che è successo nel Veneto orientale o in Friuli. Su questo si tace!
Quindi io credo che alla fine sarebbe molto più corretto e opportuno sottoporre a un giudizio di natura più oggettivo dei problemi dell’agricoltura italiana, tentare di fare squadra, non tentare di dividere un settore che già è in forte crisi. Pensare che ci sia qualcuno che possa avere l’arroganza e la presunzione di rappresentare, e questo non è per fortuna, tutti e su tutto, questo non può essere, prova ne è che qualcuno gestisce l’agricoltura italiana da cinquant’anni e sappiamo che fine sta facendo l’agricoltura italiana. Quindi per questo motivo ritengo che questo documento che vuole far suo il parere, vuole far suo il peso del Consiglio Comunale di Chioggia in questa maniera strumentale, sicuramente dal mio punto di vista non possa essere accolto.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Bene, Consigliere Mantovan. Consigliere Guarnieri.
CONSIGLIERE FORTUNATO GUARNIERI:
Io non mi addentro nemmeno a fare una discussione, già è stato molto bravo credo il Consigliere Mantovan, io mi sento solamente, Presidente, di fare due riflessioni, anzi, la prima è una riflessione, che poi sottopongo ai colleghi, e l’altra è un invito. Questo credo che possa valere anche per il futuro, l’ho provato io sulle mie spalle quando in Consiglio Comunale venivano presentati degli ordini del giorno talmente, non voglio dire difficili, ma sicuramente complessi e articolati su argomentazioni specifiche, io magari mi ritrovavo nella stessa sedia dove in questo momento sta il Sindaco Pagio e non sapevo nemmeno di cosa si stesse parlando, perché? Perché viene presentato all’ordine del giorno, viene letto, come ha fatto stasera l’amico Consigliere Giuseppe Palo e io rimango lì, sì, qualcosa capisco, ma molte cose anche non capisco. Io non so se possa valere anche per il futuro, ma credo che su un argomento così importante per l’economia nazionale ma sicuramente per l’economia locale, con tutti i riflessi che voi tutti sicuramente conoscete più di me, la storia della città, le vicende e le problematiche collegate appunto all’orticoltura e in particolare al radicchio rosso, la vicenda legata al mercato orticolo e quant’altro, argomenti di questo genere, domando e vediamo se qualcuno magari è del mio parere, se veramente vogliamo discuterne per tentare di capire se l’argomento che viene proposto è un qualche cosa sul quale tutti noi cerchiamo di esprimerci, tentando di dare il nostro contributo, la nostra intelligenza eccetera, lo dobbiamo discutere stasera e votare, oppure magari ci diamo un po' di tempo e nel frattempo lo facciamo passare in Commissione, come sarebbe giusto forse sempre fare per vedere se siamo in grado ognuno di noi di aggiungere un nostro piccolo contributo?
Io credo che questa sarebbe una cosa seria. La seconda, che è più un invito al mio amico Giuseppe Palo e mi pare che anche nelle parole di Mauro Mantovan ci fosse questa cosa: io credo che quando si fa il Consigliere Comunale bisogna avere una visione totipotente delle problematiche della città, esprimersi per una forma di partecipazione storica, come quella onorevole del Consigliere Palo, di fatti è partito con “la coldiretti, la storia della coldiretti, noi abbiamo proposto, noi abbiamo fatto”, eccetera, è sbagliato in radice per un motivo molto semplice: quando ci sono problemi, locali o nazionali, il peggio che si possa fare è fare un sindacato di parte e tentare di portare avanti delle problematiche spaccando magari in una unitarietà nell’ambito delle organizzazioni che difendono i coltivatori, in primis la CIA e che questo possa essere un elemento che porta uno scompenso poi nel tentativo di raggiungere l’obiettivo che lo stesso Giuseppe Palo con il suo dire questa sera ci ha detto.
Quindi io credo e ti faccio questo invito, se me lo permetti, Giuseppe, di essere un po' più asettico, di sollevare la problematica ma di non scendere in maniera enfatica nel problema, di dire le cose, di proporre, di articolare il tuo pensiero, i tuoi ragionamenti, in forza anche della tua esperienza, ma mai di partire dal consolidato personale, perché se no io mi metto sempre a parlare di ospedale e siamo tutti fritti, Lucio Tiozzo parla anche lui magari dell’agricoltura, visto che ha avuto una storia di questo genere, Maurizio Salvagno delle banche e io credo che non sia il nostro mestiere questo, credo che il nostro pensiero invece sia di tentare di mai scendere non solo con qualche piedino e qualche unghia, ma con tutto il corpo, come mi pare sia stato fatto stasera, e invece di articolare in maniera un po' più espansa, cercando di coinvolgere e non di rompere una unità che io credo dal Consiglio Comunale, proprio se si vuole dare questo contributo si possa fare già da questa sera, sapendo però, e io mi rivolgo a tutti, che le cose che sono state dette sia da Giuseppe Palo, sia da Mauro Mantovan hanno una loro specificità e non credo che tutti i Consiglieri e magari neanche qualche buon componente di Giunta, siano in grado di dire la stessa cosa.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
C'è qualche altro che ha chiesto di intervenire? Ha chiesto di intervenire per replicare Boscolo Giuseppe Palo, che invito però ad essere molto conciso, perché non si può sforare di più di tanto il tempo. A proposito, prima che inizi, siccome qui è presente anche del pubblico e siccome la scorsa volta abbiamo avuto delle difficoltà, intervengo ora perché sono passate le ore ventiquattro. Abbiamo fatto un po' di corsa prima per poter star dentro con l’ultimo punto, che è questo, perché non viene pagato il gettone se non viene evaso tutto l’ordine del giorno e però si supera anche l’orario delle ventiquattro. L’ultima volta nel giornale era scritto che venivamo pagati con un gettone, non corrisponde a verità e in ogni caso, lo dico anche per il pubblico qui presente, siccome è uno dei tanti argomenti della sera era proprio questo, noi dovremmo, se debordassimo del numero dell’ordine del giorno, dovremmo fare dopo le ventiquattro la verifica dei presenti e dare il gettone soltanto a quelli che risultano presenti. Mi scuso di questa precisazione, però mi sembra che l’atmosfera di questa sera era adeguata a questo argomento. Prego.
CONSIGLIERE BOSCOLO GIUSEPPE PALO:
Io volevo solo ringraziare l’amico Consigliere Fortunato, accettando di buon grado il suo consiglio, ovviamente, infatti un po' di disagio lo avevo anch’io nell’esprimere una parte di una organizzazione, però voglio ricordare che questa organizzazione rappresenta un buon 60% dell’agricoltura italiana e quindi quando scende in piazza qualche volta noi cittadini italiani un po' di attenzione in più e anche attraverso un Consiglio Comunale, era questa l’intenzionalità.
È chiaro però che queste divergenze anche tra organizzazioni hanno portato qualche disagio all'interno dell’attività chioggiotta, nei rapporti anche tra amministrazione e organizzazioni, però bisogna ricordare che, e l’ho detto all’inizio e voglio ricordarlo ancora, che comunque sono tre anni abbondanti che io sono uscito dall’organizzazione, quindi mi calo perfettamente nel ruolo del Consigliere. Questo non è avvenuto nei dieci anni passati e non succederà neanche in questi cinque che verranno per il Consigliere Mantovan, che comunque è sempre stato segretario della CIA e lo sarà ancora per i prossimi cinque anni.
Mentre io parlo di una difficoltà ... voci fuori microfono ... mentre io parlo di una difficoltà, mentre io parlo di una difficoltà che stanno attraversando le imprese italiane, è chiaro che gli argomenti vanno approfonditi, è chiarissimo che vanno approfonditi, ma io ho voluto fare anche un esempio banalissimo, quello della bustina di un prodotto di un etto e mezzo che ha delle ripercussioni sulla esistenza o meno dell’impresa agricola, proprio per dire che i no espressi tante volte da questo conflitto di interessi che c’era e c’è e ci sarà per difendere la propria organizzazione, ha provocato un disastro nell’agricoltura e nell’orticoltura chioggiotta. Io mi auguro che questo proprio non succeda e invece si vada nel merito delle questioni, qua si chiede il sostegno a una organizzazione che ha una sensibilità, che sicuramente c’è anche nelle altre organizzazioni, ci mancherebbe altro che non c’è, ma in questo momento è quella che è scesa in piazza e non le altre. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Un momento soltanto, scusate, io ho chiesto prima se c’era nessuno che si era iscritto e non si è iscritto nessuno, ho invitato nel procedere ad una replica; adesso io vi inviterei a fare una dichiarazione di voto. ... voci fuori microfono ... per fatto personale? Va bene. Intanto vediamo le dichiarazioni di voto.
CONSIGLIERE MANTOVAN MAURO:
Allora, io devo rispondere alla mia associazione che non ho mai citato in Consiglio Comunale, punto primo e non devo rispondere a lei. Nel mio statuto io posso fare il Consigliere Comunale, punto, il collateralismo agricolo non l’abbiamo inventato noi, questa è storia di qualcun altro.
Secondo aspetto: se lei non fa più parte della Coldiretti da tre anni è perché, mi dispiace, l’hanno mandata a casa! Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Grazie. …
CONSIGLIERE TIOZZO LUCIO:
Io ho molto rispetto della storia e del ruolo che è stato giocato in questi cinquant’anni dalla Coldiretti nel nostro paese, è stata una grande organizzazione ed è una grande organizzazione del mondo agricolo, certamente è un’organizzazione diversa da quella di cinquant’anni fa, è cambiato il mondo agricolo, ci sono delle trasformazioni importanti che stanno colpendo questo importante settore e quindi non riconoscere un ruolo a questa organizzazione sarebbe sicuramente anti-storico e non tener conto di quello che è stato fatto nel paese e in particolar modo io dico anche nel nostro territorio.
Quindi chiedo al collega di ritirare questa proposta, perché corriamo il rischio con questa logica di entrare in una spirale dove in funzione di una volta un sindacato, una volta un’organizzazione, scatta un meccanismo di sostegno di quella o quell’altra organizzazione che toglie autonomia e prestigio anche al ruolo del Consiglio. Siccome alcune tematiche che ci sono nella lettera inviata dalla Coldiretti al mondo agricolo nazionale e credo anche alla politica meritano una giusta attenzione e potrebbero trovare anche condivisione in un dibattito allargato, ma dove non adottiamo le posizioni della Coldiretti o della CIA o dell’Unione Agricoltori, adottiamo una serie di significative azioni a sostegno del mondo agricolo nella sua interezza e quindi rifuggiamo ed evitiamo di entrare in una logica di adesione tout court alle prese di posizione nazionali, che io rispetto. La Coldiretti fa il suo mestiere, però il ruolo del Consiglio Comunale è un altro, è quello di tener conto di una pluralità di soggetti, di impegni, di azioni e allora io proporrei al collega di ritirare questa mozione, andare in Commissione, adesso l’abbiamo attivata, discutiamo dei temi dell’agricoltura nazionale e anche locale e da lì tiriamo fuori assieme un provvedimento che tenga conto dei disagi e dei problemi che il mondo agricolo sta vivendo. Se non succede questo, sta tentando di fare un’operazione di propaganda, siccome la vedo già scettico per la mia proposta, vuol dire che state lavorando non in una logica di impegno generale, state lavorando una volta per dare ragione a questa organizzazione, una volta all’altra, perdendo di vista un’idea generale rispetto ai problemi che dobbiamo affrontare.
Quindi, ripeto, la invito a ritirare questo provvedimento, andiamo in Commissione, discutiamo, facciamo un provvedimento che può essere votato. Se ogni volta, ragazzi, state lavorando per marcare una vostra appartenenza su queste tematiche, perché questo è il dato, voi volete marcare un’appartenenza, quasi a ripagare magari, che so, di un impegno particolare della Coldiretti in questo territorio a sostegno della maggioranza di Centrodestra. Credo che non sia così, credo che ci siano degli iscritti alla Coldiretti che in maniera libera hanno deciso di votare quello che meglio credevano rispetto ai loro obiettivi, evitate di cadere su questa trappola, perché votando questo provvedimento così come lo proponete diventate soggetti di parte, compito nostro invece è quello di avere una visione globale e di impegno collettivo, il Consiglio deve recepire quello che di buono viene proposto dalla Coldiretti, dalla CIA, dall’Unione Agricoltori e da tutto quel mondo agricolo che si esprime anche senza avere rappresentanza sindacale. È compito nostro dar voce a questo mondo, che spesso è misconosciuto, non ascoltato, allora ritiriamo il provvedimento, andiamo in Commissione, votiamo un documento che sia unitario. Le chiedo di fare uno sforzo, se no corre il rischio sul serio di dare questa patente di particolarità alla sua azione che credo non sia neanche negli interessi che eventualmente lei vuole rappresentare con questo lavoro.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Grazie, Consigliere Tiozzo. La parola a Varisco.
CONSIGLIERE VARISCO:
Mi associo a quanto proposto dal Consigliere Lucio Tiozzo nell’auspicare un ritiro dell’Ordine del Giorno per una discussione più ampia in Commissione Agricoltura e in Commissione di Capigruppo per vedere di trovare un ordine del giorno unitario, anche perché per la verità questa non è nemmeno una mozione, non si capisce cos’è, è una mozione/non mozione, non si capisce benissimo cosa sia. Anche perché se dovessi dare in due parole un mio giudizio direi che voto contrario, ma sarebbe riduttivo, perché i problemi dell’agricoltura sono talmente tragici, talmente gravi che sarebbe stroncare qualsiasi discussione; i problemi dell’agricoltura sono problemi che non nascono oggi col Ministro Di Castro, non nascono dieci anni fa, sono lontani negli anni quando la potente organizzazione della Coldiretti esprimeva anche i Ministri dell’agricoltura del governo della repubblica, un nome per esempio, se ricordiamo, il Ministro Mariano Rumor, per esempio, è stato Ministro dell’agricoltura espressione della Coldiretti. Quindi per dire che i problemi non sono di oggi ma vengono da lontano. D’altronde, Consigliere Giuseppe Palo, quando era Presidente della Coldiretti provinciale, ci siamo trovati tante volte, spessissimo, soprattutto nella battaglia contro gli OGM e in questo Consiglio Comunale spronati diverse volte da ordini del giorno presentati dal gruppo di Rifondazione Comunista e anche dal gruppo della Margherita, abbiamo presentato diversi ordini del giorno proprio a difesa dell’agricoltura e l’ultimo, presentato qualche mese fa, prima della chiusura della passata Amministrazione, era proprio sulla difesa del vino italiano, perché si sta giocando nei confronti del vino italiano una grande truffa per far passare tutto il vino mondiale uguale e invece non deve essere così. Per questo, ripeto, l’iniziativa della Coldiretti mi è sembrata strumentale e solamente una presa di posizione politica, si vede che la dirigenza della Coltivatori Diretti vuole riprendere la sua azione politica come svolgeva qualche decennio fa, ma io ripeto che i problemi dell’agricoltura sono gravi e allora sediamoci tutti quanti insieme, cerchiamo di fare un vero ordine del giorno a difesa dei nostri agricoltori, a difesa dei nostri prodotti.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
La parola al Consigliere Gibin.
CONSIGLIERE GIBIN FABIANO:
Grazie, Presidente. Io sinceramente non volevo intervenire su questa mozione, ma diciamo che mi sento in un certo senso anche costretto. La questione legata all’agricoltura, al mondo agricolo, al mondo orticolo, sinceramente l’ho vissuta abbastanza da vicino qualche anno fa, una delle cose che non accetto e che non vedo di buon gusto in questa mozione è il farsi paladini esclusivi di quella che può essere la salute dei cittadini, di quella che può essere la questione dell’ambiente, di quello che può essere la questione legata a un reddito e via-via. Io non sto con Coldiretti, non sto con CIA, non sto con Unione, ma sto con gli agricoltori, sto con i consumatori, sto con l’ambiente, sto con il mondo del lavoro e via dicendo.
Perché questo? Perché nella fase di discussione iniziale anche del Consiglio Comunale, il quale il Sindaco ne ha merito, spesso si comincia con una premessa legata a “vogliamoci bene”, “lavoriamo”, “cooperiamo”, “discutiamo” e via dicendo, per arrivare poi alla fine a trarre una conclusione univoca su una questione che è di interesse comune. L’agricoltura non è Coldiretti, non è CIA, non è Unione, ma è di tutti gli agricoltori che sono fuori e che aspettano da noi, per quanto è possibile ovviamente, un interesse. Il Consiglio Comunale precedente, la Giunta precedente, per quanto è stato possibile ha cercato di fare qualcosa.
Si accennava poco fa alle famose etichette, ai famosi marchi, io non voglio star qui a tediare e ad annoiare, ma a chi siede qui per la prima volta io dico questo: smettiamola di predicare bene e razzolare peggio, perché la questione per esempio, tanto decantata, caro Sindaco, dell’IGP, che è una vergogna, va avanti da decenni ormai e lo dico in maniera amichevole, a cuore aperto se volete; la grande difficoltà che personalmente ho incontrato nell’affrontare le tematiche legate all’agricoltura, le ho incontrate purtroppo nel rapporto tra le associazioni di categorie, tra la CIA, tra l’Unione e la Coldiretti. Allora mi chiedo: se il problema, se il fine, se l’obiettivo è unico e cioè quello di garantire il prodotto ai consumatori sotto l’aspetto della qualità, di garantire il reddito agli agricoltori e se alla fine siamo tutti d’accordo, perché continuiamo a distinguerci “noi Coldiretti”, “noi CIA”, “noi Unione”?
E’ mai possibile che un provvedimento importante come questo non si poteva, visto e considerato, io accetto di buon grado la proposta che ha fatto il collega Guarnieri e Lucio di rimandare tutto in Commissione. Sulla questione OGM mi ricordo che sulla proposta di Coldiretti di tre o quattro anni fa abbiamo rimandato, Coldiretti ha fatto la proposta, l’abbiamo passata, studiata, vista e rivista in Commissione sesta, abbiamo fatto un documento unanime, condiviso dalle tre associazioni di categoria e con l’Assessorato l’abbiamo mandato a Roma. Ora mi chiedo: perché da una parte chiediamo di mettere assieme maggioranza e minoranza per arrivare alla fine, Consigliere Giuseppe Palo, per condividere un obiettivo, per trovare una soluzione, per dare una risposta ai cittadini e poi alla fine continuiamo sempre a distinguerci?
Finiamola, poniamo la questione nella sede istituzionale che è quella del Consiglio, che è quella della Commissione, dopo di che ne trattiamo, poi ne discuteremo, poi qui verremo a discutere di una frase magari che il Consigliere Gibin o che l’altra associazione o che l’altra ancora associazione non ha voluto e dopo di che apriamo un dialogo, apriamo un dibattito, dopo di che possiamo dire “siamo d’accordo” o “non siamo d’accordo”.
Io non voglio difendere il Ministro De Castro, non è compito mio, anche se appartiene alla mia compagine politica, ma, se mi permette, qui dentro nessuno ha la titolarità per mettere in dubbio le capacità tecniche professionali, anche perché, e io di questo ne sono convinto e ho finito, Consigliere Palo, il Ministro De Castro a livello comunitario è una delle cosiddette “teste fine” per quanto riguarda il settore agricoltura e orticoltura e se, come sono convinto, lei segue un po' tutta la questione anche comunitaria, perché poi bisogna anche capire e bisogna anche dirlo ai cittadini, per quanto riguarda la legislazione nel comparto orticolo l’Italia non è che decide da sola, ma è la Comunità Europea che decide. Su questo proprio i nostri rappresentanti comunitari, i nostri, quindi metto in mezzo anche i rappresentanti politici che stanno da questa parte, sono i più inefficienti, i più incapaci.
Accenno una cosa e poi finisco: in una regione della Camargue francese, per esempio, il settanta per cento del reddito degli agricoltori è garantito dalla Comunità Europea, cosa che noi non riusciamo a fare.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
La parola al Consigliere Comparato.
CONSIGLIERE COMPARATO ANDREA:
Ho ascoltato con attenzione tutti gli interventi, io anche questa mattina alle otto ero venuto in ufficio di Presidenza e ho preso una copia dell’ordine del giorno del collega Giuseppe, io credo che anche nell’ottica con cui abbiamo iniziato questa legislatura di collaborare insieme con l’opposizione, io mi permetto di dire che sarebbe opportuno, a mio avviso, accogliere le istanze dell’opposizione e portare in Commissione questo ordine del giorno e vedere di parlarne insieme. Anche perché so che alcuni colleghi qui della maggioranza, parlando tra di noi so che qualcuno vuole già astenersi, appunto per il motivo che non abbiamo parlato a fondo tra di noi, io stesso onestamente di questi argomenti ne conosco poco e mi sono fatto un’idea generale.
Allora, premesso che credo che sono importanti le istanze dell’intero Consiglio Comunale, non vedo sbagliato portare in Commissione e discutere insieme questo provvedimento, ovviamente se il collega decide di votarlo ovviamente senz’altro voto a suo favore.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mantovan, chiederei di stringere i tempi, perché passiamo alla votazione e quindi verifichiamo se è quello che ha intenzione di fare anche il Consigliere Boscolo Giuseppe Palo, nel senso di acconsentire e di rimettere in gioco il discorso nel suo insieme o se ritiene che invece vada votato questo.
CONSIGLIERE MANTOVAN BRUNETTO:
Io ringrazio il Consigliere Palo perché ha posto un problema il giorno successivo l’insediamento di questo Consiglio Comunale. È stata un’esperienza, c’è sempre una campagna di ricordo delle attività della nostra agricoltura durante le campagne elettorali, dove si promettono tanti interessi, c’è una volontà di venire incontro alle esigenze dei nostri operatori agricoli, c’è l’impegno di dare tutto il possibile per risolvere problemi che magari aspettano da cinquant’anni, il giorno successivo delle elezioni tutti ci siamo dimenticati o passano in seconda o in terza fase questi problemi perché siamo assillati da problemi di altra natura.
Io credo che il Consigliere Palo abbia invece intenzione, anche per, non dico il mondo che rappresenta, la vita che da generazioni porta avanti queste problematiche per chi le vive, che noi ci dimentichiamo di questi impegni che ci andiamo a prendere durante la campagna elettorale. Quindi è doveroso da parte sua dire: “Guardate, noi abbiamo dato impegno al mondo dell’agricoltura di prendere a cuore i loro problemi e dare delle soluzioni”. C'è stata prima della campagna elettorale una certa posizione diversificata sull’utilizzo del mercato orticolo appena comperato tra la posizione della CIA e la posizione dell’Amministrazione Comunale e la posizione dell’associazione della Coldiretti.
Io credo che in questo senso lui abbia fatto bene a porre queste questioni proprio in un momento molto delicato, giustamente il nostro Ministro De Castro sarà bravo, però poi vediamo, come ha detto fino adesso l’amico Gibin, che a livello comunitario non è che brilliamo per le capacità dei nostri tecnici, anche se possono essere molto bravi, ma a quei livelli o si riesce a fare, senza fare alleanze, qualche realtà e quindi si portano i nostri prodotti all'attenzione di supporto da parte delle altre nazioni, altrimenti a dei giochi delle maggioranze perdiamo la nostra competitività.
Io ritengo che questa sera Palo non abbia fatto mica una provocazione, ma che abbia detto “ricordiamoci che c’è questo problema”. I problemi personali poi non hanno nessun significato, se Palo avesse questo tipo di… per cui il Consigliere Mantovan prima aveva quasi cercato di denigrare, non sarebbe qui a fare propaganda alla Coldiretti se fosse stato cacciato via. Nelle organizzazioni c’è democrazia e nella democrazia c’è un momento in cui uno è euforico e un momento in cui uno può cadere in disgrazia. Lui è un coltivatore diretto, indipendentemente che giochi un ruolo o meno all'interno di quella organizzazione, ci tiene a portare avanti la politica di quella organizzazione. Noi lo designiamo anche come Presidente della Commissione delle attività produttive e avrà tutto lo spazio in quella Commissione di riportare quell’argomento e di confrontarlo con le altre forze politiche, possibilmente aprire il discorso anche con altre realtà, con le realtà del nostro territorio del mondo agricolo, possibilmente io chiedo anche se sia possibile ricostituire il tavolo verde, se questo può dare dei frutti per questo settore di grossa crisi e in questo senso io ritengo e invito l’amico Giuseppe a riportare in Commissione l’argomento, in maniera che sia sviscerato e arrivare in Consiglio Comunale con una proposta la più unitaria possibile, che ci veda tutti quanti d’accordo su questi interessi. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Credo che l’argomento sia stato preso in considerazione correttamente da tutti i gruppi consiliari. Chiedo al Consigliere Boscolo Palo se ritiene opportuno ritirare provvisoriamente la sua mozione per poterla correggere nel senso di renderla ampia per tutti oppure se ritiene opportuno in questa fase già partire e tralasciare alle Commissioni e magari fare qualcos’altro successivamente.
Ecco, io inviterei proprio a esprimere in breve una sua risoluzione.
CONSIGLIERE BOSCOLO GIUSEPPE PALO:
Io non volevo certamente abusare nel portare via tanto tempo, anzi, ne ho portato via veramente poco, il dibattito invece, e mi ha fatto indubbiamente piacere, si è allargato. Io credo che si sia terminata l’attività dell’altra legislatura proprio il 12 aprile parlando di agricoltura. Porre al primo Consiglio utile, successivo all’insediamento, una questione agricola è significativo della necessità di fare presto, perché poco tempo si ha; è chiaro che tra tutte le voci che hanno rappresentato quel documento da me proposto io ho posto una questione, la necessità di far presto sulla identificazione dell’origine del prodotto in etichetta, perché è là che si gioca il futuro dell’orticoltura chioggiotta.
Oggi io chiedo questo tipo di sostegno, io non l’ho mica con De Castro o con altri, ho sempre sostenuto e l’ex Sindaco Guarnieri mi deve dare atto… bravo Sindaco per certi versi, poi si è perso per strada, ma comunque bravo Sindaco, mi ha sempre dato atto che si doveva far presto, si è conclusa una legislatura, si è portato l’ultimo sacco dei novantanove, fatto cento il 12 aprile, io credo che su una questione come questa non si debba perdere tempo, per questo io non ritiro la mozione, oggi votiamo e io spero anche nel consenso dell’opposizione che non si vuole difendere niente, si vuole difendere l’agricoltura italiana, si vuole difendere l’ortolano chioggiotto, se vogliamo esternarla in questa maniera, con una presa di posizione chiara.
È chiaro che questi temi vanno approfonditi ... voci fuori microfono ...
CONSIGLIERE TIOZZO LUCIO:
presidente, io propongo il rinvio, quindi chiedo che venga messa in votazione questa mia formulazione: il ritorno in Commissione, tra l’altro mi fa piacere di sentire che la maggioranza proporrà il Consigliere Boscolo Giuseppe come Presidente, sarebbe stato opportuno che la discussione avvenisse nell’ambito della Commissione così come avviene normalmente, però c’è già questa anticipazione.
Tra l’altro volevamo proporla noi come rappresentanti dell’opposizione una Presidenza perché abbiamo personalità molto valide nel mondo agricolo, però abbiamo capito che i giochi sono già fatti e ...
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Quindi vorrei votare il rinvio in Commissione di questo. Seguiamo la procedura normale, scusatemi. Pronti? Via!
All'unanimità. Abbiamo avuto l’unanimità dei consensi. Buonanotte a tutti.
Sono le ore 00.37.
Il presente verbale viene letto, approvato e sottoscritto come segue.
IL PRESIDENTE IL SEGRETARIO GENERALE
Fto VIANELLO Giorgio Fto dr. Stefano Nen
REFERTO DI PUBBLICAZIONE (art. 124, comma 1, del d. lgs. 18 agosto 2000, n. 267)
Il sottofirmato Segretario Generale certifica che la copia della presente deliberazione viene affissa all’albo di questo Comune il giorno 19/09/2007 ove rimarrà esposta per 15 giorni consecutivi.
Addì 19/09/2007 IL VICESEGRETARIO GENERALE
Fto dr. Paolo Boscolo
Ricevo copia del presente atto per esporlo all’Albo Pretorio del Comune per la pubblicazione. F.to Il Messo ComunaleCopia conforme all’originale in carta libera per uso amministrativo.Lì, 19/09/2007 IL SEGRETARIO GENERALE ................................................
imp. n.
Protocollo n. 50778\2007

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