Proposta di Deliberazione di Consiglio Comunale
PROPONENTE SEGRETERIA GENERALE\\UFFICIO CONSIGLIO COMUNALE
ANNO 2007
NUMERO 79
OGGETTO APPROVAZIONE VERBALE SEDUTA CONSIGLIO COMUNALE DELL'11 SETTEMBRE 2007.
(Estrapolazione effettuata dalla ditta Meeting Service giusta determinazione n. 34 del 20.01.2006)
Sono le ore 20.30 quando il Presidente invita il Segretario Generale ad effettuare l’appello.
DELIBERAZIONE N. 70 DELL’11.09.2007
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Iniziamo subito. Prima delle interpellanze il Consigliere Marangon intende intervenire.
CONSIGLIERE MARANGON SANDRO:
Signor Presidente, signor Sindaco, signori Consiglieri, a nome del gruppo consiliare Lega Nord chiedo la disponibilità a tutto il Consiglio di commemorare le vittime della strage dell’11 settembre con un minuto di silenzio. Grazie.
L’Assemblea osserva un minuto di silenzio.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
La ringrazio a nome del Consiglio comunale. La proposta fatta dal Consigliere Marangon è doverosa, ho visto che ha accolto l’unanimità delle adesioni e il rispetto per le vittime.
Ora procediamo con le interpellanze da discutere. La prima riguarda un’interpellanza formulata dal Consigliere Dolfin. Era formate da due interpellanze insieme, delle quali una riguarda la situazione di degrado e abbandono del cantiere di via Marco Polo e un’altra a quanto ammonta il presunto passivo dell’ACTV. Ad una è stato risposto, all’altra non è stato risposto per l’assenza dell’Assessore.
SINDACO:
Siccome so è stata fatta una nota scritta su questa, mi ha appena telefonato che è in ritardo di dieci minuti. Se hai pazienza, passiamo alla successiva.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Allora possiamo passare alla seconda, formulata da Boscolo Giuseppe Palo ed altri. (prot. n. 42551 del 26.07.2007)
CONSIGLIERE BOSCOLO GIUSEPPE PALO:
Grazie, Presidente. Faccio una brevissima premessa, nel senso che a distanza di quasi due mesi da quando avevo scritto questa interpellanza, credo che due mesi siano passati e credo che anche qualche decisione sia stata presa in merito. Volevo dire proprio per questo che lo spirito che ha accompagnato la stesura dell’interpellanza è legato al fatto che sul compendio del mercato ortofrutticolo di Brondolo sono state più le occasioni che hanno potuto minare la possibilità di approfondire una tematica su un progetto complessivo, che poteva vedere in maniera complessiva l’utilizzo di quell’area a fini agricoli. La mia interpellanza era legata al fatto che, se non si correva il rischio nel concedere la possibilità di ampliamento di un campo di calcio, quindi fare delle opportune spese, mettendo in campo anche risorse importanti, che potesse venire preclusa una possibilità al mondo agricolo di rilanciarsi attraverso la struttura del mercato.
Quindi la domanda che si poneva era questa: se si è pensato di avviare un processo di progettazione per l’area del mercato in forma complessiva.
Io, signor Sindaco, avrei finito, perché comunque il campo da calcio non è partito nella ristrutturazione, quindi penso che poi quell’idea, quel progetto di ampliamento non sia stato fatto. Questo sicuramente fa piacere a un ortolano, no?, che non venga, così, messo in difficoltà il settore. Grazie.
Durante l’intervento del Consigliere Boscolo Giuseppe “Palo” è uscito dall’aula il Presidente; presiede il Vicepresidente Boscolo Massimo “Zemelo”.
VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Chiedo al Consigliere Gibin, che ho visto che ha una interpellanza molto simile, se può essere esauriente.
CONSIGLIERE GIBIN FABIANO:
Io mi riservo la risposta alla mia interpellanza in base alla risposta che avrò, se mi consente.
VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Va bene. Se magari la intende illustrare, Consigliere, così il Sindaco risponde.
CONSIGLIERE GIBIN FABIANO:
No, io vorrei seguire l’ordine di presentazione delle interpellanze. Vedo che la mia è esattamente al numero 16, quindi eventualmente aspetto la risposta del signor Sindaco, dopodiché...
VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Sono le 20.36. Come da regolamento, le interpellanze hanno il tempo di un’ora, pertanto noi alle nove e 37 chiuderemo la parentesi delle interpellanze e interrogazioni. Prego.
SINDACO:
Sulla questione posta dal Consigliere Boscolo Giuseppe devo dare queste informazioni. La prima, che è stata presentata a cura degli Uffici dei Lavori Pubblici una richiesta di finanziamento per la Regione per l’ampliamento del campo sportivo di Brondolo, una richiesta di finanziamento che è stata accolta positivamente, con un finanziamento che chiedeva una compartecipazione del 60% rispetto al 40% che veniva messo dalla Regione, con l’intesa che il 60% della parte mancante potesse essere in qualche modo, o attraverso direttamente i lavori o attraverso un contributo di tipo finanziario, realizzato dalla società, che ha in passato utilizzato il campo sportivo di Brondolo per il Sottomarina Calcio. Durante l’estate c’è stata una serie di incontri, di trattative, eccetera, chiedendo la disponibilità dell’associazione sportiva; per una serie di ragioni non è andata a buon fine questa iniziativa. Quindi abbiamo pensato di realizzare il minimo di interventi, che sono un ampliamento degli spogliatoi e una rivisitazione dello spazio, della recinzione, per poter consentire l’omologazione di questo campo per lo svolgimento del campionato, della promozione, cosa che si sta realizzando in questo periodo. Le strutture che verranno acquistate e verranno poste nel campo non sono strutture fisse, quindi non verrà compressa la destinazione futura dell’impianto.
La cosa importante era realizzare l’obiettivo di avere più campi sportivi nella nostra città che fossero omologati dalla Federazione Sportiva Gioco Calcio per i campionati della promozione.
Detto questo, si è andati avanti con questo lavoro. Esiste un accordo tra l’Assessorato e la Federazione Gioco Calcio per arrivare ad una riverifica dei campi sportivi in tempi brevi, mettendo quindi a disposizione non uno, ma due campi, perché anche il campo di Borgo San Giovanni può essere omologato in questo senso, delle squadre che giocano in promozione.
Questo è il lavoro che è stato fatto, quindi senza compromettere nulla rispetto anche all’utilizzo finale, alla destinazione futura di quell’area, che è, appunto, parte del compendio del mercato di Brondolo. Questo è lo stato dell’arte attuale.
Ho anticipato alcune cose che l’Assessore Nicola Boscolo poteva... casomai dopo se vuoi integrare...
Per quanto riguarda invece la realizzazione delle opere di ristrutturazione del mercato ortofrutticolo, io ho preso visione in questo periodo dei lavori di preparazione, di studi di fattibilità, eccetera, che sono stati fatti in passato. Li stiamo analizzando assieme con l’Assessore e abbiamo convocato anche il giorno esatto, dovrebbe essere la settimana prossima, adesso non ho l’agenda sottomano, un incontro del Tavolo Verde che riprende i ragionamenti avviati a luglio con le associazioni di categoria del mondo dell’agricoltura. E’ un tema importantissimo, che va valutato attentamente, ed è nell’agenda della Giunta per poter arrivare velocemente quanto meno a mettere in sicurezza l’intera struttura prima di pensare ad una destinazione completa con un progetto che sia ben definito e delineato, che necessita non soltanto delle risorse che sono a disposizione, ma anche di altre risorse. Su questo tema ritorneremo a breve, facendo anche delle proposte operative concrete, non prima di aver avuto un confronto con le organizzazioni di categoria del mondo agricolo.
CONSIGLIERE BOSCOLO GIUSEPPE “PALO”:
Se posso, forse vado oltre, nel senso che ieri in Commissione si è discusso anche sui progetti speciali...
VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Consigliere, mi perdoni, l’interrogazione non è un dibattito, pertanto se...
CONSIGLIERE BOSCOLO GIUSEPPE “PALO”:
Posso...
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
No. Se è soddisfatto o non è soddisfatto.
CONSIGLIERE BOSCOLO GIUSEPPE “PALO”:
In parte.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Se magari ha la pazienza di attendere anche che l’Assessore le risponda...
ASSESSORE BOSCOLO NICOLA “PECCHIE”:
Io mi scuso se intervengo a discussione in corso, però mi pare di intuire la questione, anche perché credo che in qualche maniera avevamo già risposto in un precedente Consiglio comunale, avevamo già trattato la questione in Consiglio comunale. La questione che pone il Consigliere Palo è se l’ampliamento del campo sportivo di Brondolo possa causare, in qualche maniera intralciare, anche se pur da un punto di vista, e vado a memoria, psicologico, la questione orticoltura. L’avevo già preannunciato in un precedente Consiglio comunale, ma non mi fa problemi ripetere la questione. Questa interrogazione è nata l’indomani in cui si pensava che sul campo sportivo di Brondolo ci fosse un importante intervento, anche da un punto di vista economico e, quindi, da un punto di vista infrastrutturale, che potesse in qualche maniera limitare o comunque cambiare la destinazione orticola, la vocazione orticola di tutta quell’area oggetto del recente acquisto e quindi della recente anche acquisizione o comunque assegnazione da parte della SST e quant’altro. La risposta è no. Era no quando stavamo vagliando quel progetto; è no più no più no adesso semplicemente perché quel progetto non si farà.
Quel progetto che sfruttava 104 mila euro di finanziamento regionale e 130 mila euro, che era il 60% che metteva a disposizione il privato, tra l’altro credo che questo possa anche anticipare una interrogazione, ma se poi il Consigliere Gibin vorrà riproporla non ci sarà nessun problema, ma mi pare che l’oggetto sia simile, quel progetto non si farà più, perché il soggetto privato, che inizialmente era disponibile a compartecipare per la misura del 60% ha ritenuto in via formale di rispondere di non essere più disponibile a quel tipo di intervento. Da parte nostra rimane il problema di come salvare al massimo il finanziamento di 104 mila euro regionale, che è un finanziamento comunque fortunatamente prorogabile per 5 anni, anche se non si può cambiare il sito in cui quei soldi verranno spesi. Quindi sicuramente ci sarà una proroga di quel finanziamento. Giocoforza vorrà che o si trova un altro soggetto privato disponibile a spendere 130 mila euro o ci sarà un’opera di... come dire? Si ricrederà il soggetto Sottomarina Calcio e quindi sarà disponibile tra qualche tempo a fare quell’intervento, o molto più verosimilmente non si farà quel progetto da 230 mila euro, si farà uno degli interventi minimali che serviranno, a), ad omologare il campo, b), a migliorarlo a prescindere dalla omologazione. Tutto questo sarà un intervento non infrastrutturale, ma parliamo di interventi amovibili, quali prefabbricati per spogliatoio, tribunetta anch’essa amovibile, qualche intervento da un punto di vista della illuminazione, qualche intervento idrico. Tutto questo ci permetterà di salvare parte di quel finanziamento regionale che comunque la Giunta regionale ci aveva concesso.
Quindi va da sé che questi tipi di intervento non intralceranno la vocazione orticola più di quello che intralcia l’attuale campo.
VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Prego.
CONSIGLIERE BOSCOLO GIUSEPPE “PALO”:
Avevo premesso infatti che, a distanza di due mesi, poi le cose sicuramente erano mutate, quindi io ho avuto conferma. La cosa - e mi scuso nuovamente - è il fatto che ieri sono state presentate le schede per i progetti speciali e, guarda caso, il progetto numero 8 riguarda proprio il compendio di Brondolo.
Volevo dire che proprio su quel campo di calcio benedetto c’è una “P” di parcheggio. Io volevo solo chiedere se questa è un’idea definitiva oppure... Se sarà per questo, io annuncio un emendamento. Lo faccio il giorno dopo la Commissione, ma tanto per dire che là, che sia un campo da calcio o che sia un parcheggio, se non è in funzione della struttura del mercato, va bene. Grazie.
VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Soddisfatto?
CONSIGLIERE BOSCOLO GIUSEPPE “PALO”:
Sì.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Consigliere Gibin.
CONSIGLIERE GIBIN FABIANO:
Grazie, Presidente. Visto e considerato che lei mi aveva sollecitato, considerata la risposta negativa del Sindaco, che non mi soddisfa, tanto meno quella dell’Assessore, e considerato che avrei anche ulteriori quesiti da porre sulla questione, mantengo la mia interpellanza, che discuteremo ovviamente appena possibile.
VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
D’accordo. Terza interpellanza, a firma di Marangon Sandro, stato di degrado della stazione ferroviaria. Prego, Consigliere. (prot. n. 42772 del 27.07.2007)
CONSIGLIERE MARANGON SANDRO:
Era indirizzata principalmente all’Assessore Convento, però posso rivolgerla anche al Sindaco, che penso possa rispondere. Con la presente interpellanza volevo segnalare lo stato di degrado in cui versa da troppo tempo la stazione dei treni, che rappresenta il biglietto da visita della nostra città per chi viaggia via rotaia. Si sta parlando di ampliare il treno del mare, o si è già ampliato, per tutti i turisti che vengono a Sottomarina la domenica. Naturalmente parliamo per il prossimo anno. Si sta parlando di nuovi collegamenti con Venezia e Padova. Sarebbe, quindi, importante cominciare a dare un nuovo volto alla stazione, tenendola pulita, dipingendola a nuovo, allestendo dei bagni decenti, una sala d’aspetto, e magari videosorvegliarla per mantenere ordine e sicurezza.
Penso che, se anche questo non dipendesse dal Comune, sarebbe importante sollecitare le Ferrovie dello Stato a fare qualcosa. Grazie.
SINDACO:
Intanto la ringrazio per la puntualità delle osservazioni fatte riguardo a questa zona importante della nostra città. So che l’Assessore Convento e gli uffici hanno preso contatti. Bene lei ha detto che tutta l’area dipende dalle Ferrovie dello Stato. Hanno preso contatti con le Ferrovie dello Stato, sollecitati anche dalla sua interrogazione, in modo tale da aprire un dialogo, un tavolo di discussione per riqualificare la nostra stazione. Da questo punto di vista, appena ci sono informazioni ulteriori o avanzamenti su questa proposta, sapremo essere più precisi anche in questo Consiglio. Grazie.
CONSIGLIERE MARANGON SANDRO:
Sono soddisfatto.
VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Quarta interpellanza, a firma di Varisco Giorgio, alienazione alloggi ex Stato: a che punto è la questione?
SINDACO:
La questione la sta seguendo l’Assessore Rossi, che attualmente non è presente, oggi non poteva venire. Quindi le chiedo cortesemente se possiamo rinviarla alla settimana prossima. Grazie.
VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
In attesa che l’Assessore Convento prenda possesso del suo posto, possiamo passare alla quinta interpellanza, a firma del Consigliere Da Re, mancanza di collegamenti ADSL nella località Sant’Anna. (prot. n. 44471 del 06.08.2007)
CONSIGLIERE DA RE ANDREA:
Grazie, signor Presidente. La mia interpellanza verteva nel mettere in luce il fatto che nella frazione Sant’Anna, e per Sant’Anna posso intendere anche Adige-Brenta, perciò Cavanella d’Adige, Calino e tutto il resto, manca il collegamento con l’ADSL. Nei giorni in cui avevo presentato l’interpellanza la Telecom stava attivando il collegamento ADSL con il Volto di Rosolina, perciò una frazione del Comune di Rosolina confinante col nostro territorio comunale. Siccome tempo fa erano state fatte delle raccolte di firme da parte dei cittadini, segnalazioni alla Telecom e quant’altro, e non è mai stata data una risposta, chiedevo delucidazioni in merito. Grazie.
SINDACO:
Lei sa, Consigliere, che la posa delle linee ADSL ha dei risvolti di tipo commerciale, quindi le scelte commerciali che le aziende fanno autonomamente rispetto a questa infrastrutturazione del territorio sono oggetto di autonoma valutazione delle aziende stesse. L’iniziativa che noi possiamo fare, e da questo punto di vista mi impegno anche a fare una nota scritta nei confronti di Telecom, è quella di sollecitarla a valutare attentamente, anche in ordine all’espansione che quella zona sta avendo, di poter arrivare ad una infrastrutturazione di quel territorio affinché il servizio sia reso disponibile alla nostra gente, ma anche ad un utilizzo del territorio stesso, anche dal punto di vista pubblico, una iniziativa che noi prenderemmo, chiedendo anche un incontro con i responsabili locali dell’azienda, in maniera tale da porre la questione in maniera sera e di arrivare anche a condizionare, per quanto ci è possibile, le scelte commerciali.
Io ho in calendario di organizzare una iniziativa di un incontro, dopo aver scritto anche una lettera, in maniera tale che la problematica sia sollevata nelle sedi competenti.
CONSIGLIERE DA RE ANDREA:
Volevo far presente anche, signor Sindaco, che effettivamente la frazione... non è che siamo proprio dei contadini, punto e fine, ma ci sono attività commerciali e artigianali.
Era una definizione usata da... Grazie.
VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Da Re, per cortesia, farebbe la proclamazione delle vostre idee, in piedi in questo caso?
CONSIGLIERE DA RE ANDREA:
Ho chiuso così, grazie.
VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ritorniamo alla prima interpellanza, a firma di Dolfin Marco, vista la presenza ora dell’Assessore Convento, circa la situazione di degrado e abbandono del cantiere di via di Marco Polo.
CONSIGLIERE DOLFIN MARCO:
Ha già risposto l’altra volta, mi sembra.
VICERESIDENTE DEL CONSIGLIO:
E’ la seconda parte. A quanto ammonta... Mancava questa. Se il Consigliere si dichiara soddisfatto, anche se a me sembra che la volta scorsa sia stata rimandata... Chiedo conferma se sia stata rimandata. Fatto sta, se il Consigliere si ritiene soddisfatto ed è rimandata la questione in un altro momento, proseguiamo i nostri lavori.
Numero 6, firmatario Scarpa Gianfranco. Il Consigliere chiede la parola per illustrare questo problema del parcheggio indiscriminato di piazzetta Vigo. Prego, Consigliere. (prot. n. 44479 del 06.08.2007)
CONSIGLIERE SCARPA GIANFRANCO:
Grazie, Presidente. Questa interrogazione è stata fatta in un momento particolare del periodo estivo, diciamo, di Chioggia. Sabato 4 agosto 2007, camminando per il corso del Popolo, ho sentito diversi cittadini che lamentavano il fatto che a ridosso della piazzetta Vigo insistevano parcheggiate in parallelo 4-5 macchine, che praticamente impedivano il passaggio di pedoni e di mezzi di servizio in quel tratto. Da qui la necessità di fare questa interpellanza, per capire se rispetto a qualche mese fa qualcosa è cambiato in termini di viabilità e in termini di isola pedonale.
Vado a leggere l’interrogazione. “Sabato 4 agosto 2007, ore 21.30, Festa del Pescatore, grande folla che passeggia per il corso del Popolo in direzione sud-nord, da porta Garibaldi a piazza Vigo, e viceversa. In particolare i cittadini che giungono in piazza Vigo sono costretti a deviare il proprio percorso a destra della colonna perché sulla sinistra sono parcheggiate in parallelo 3-4 autovetture che ostruiscono il passaggio. Si tenga inoltre conto che di fronte all’ex bar Italia, sottostante l’omonimo albergo, all’interno di una cinta di fioriere sostavano 7-8 autovetture probabilmente di proprietà degli ospiti dell’albergo sovrastante. Premetto che nella piazza di Vigo insiste un divieto di sosta per tutte le autovetture.
Il sottoscritto Consigliere comunale interroga l’Assessore competente e il Sindaco per sapere se qualcosa è cambiato in merito al mantenimento del divieto di sosta, se sia legittimo che venga istituito un parcheggio privato anche se su una concessione comunale per la posa di tavolini ed ombrelloni a servizio di un bar nella piazza di Vigo, porta di ingresso di una delle zone più prestigiose della città di Chioggia e delicatissima sotto il punto di vista architettonico”.
Devo aggiungere che quella sera io ho fatto intervenire anche la Polizia municipale, la quale prontamente si è recata a verificare la situazione. Ho riscontrato che il proprietario dell’albergo ha effettivamente spostato le macchine, spostando, dal mio punto di vista, il problema della piazza Vigo alle fondamenta del Canal Lombardo. Ho constatato anche nel corso di tutta l’estate che questo tipo di atteggiamento veniva reiterato tutti i sabati e le domeniche, creando ovviamente un certo disordine in piazza Vigo. Io vorrei capire da lei, Sindaco, e dalla Giunta se questo atteggiamento può essere limitato, anzi, deve essere cassato, secondo il mio punto di vista, perché i cittadini hanno il diritto di camminare liberamente per il corso del Popolo e ovviamente anche nella piazza Vigo, che è una delle più belle piazze di Chioggia.
SINDACO:
Come lei sa, Consigliere, e conosce bene questa situazione, l’albergo Grande Italia è l’unica struttura ricettiva che noi abbiamo in un’area di pregio in centro storico di Chioggia, e segnatamente nella piazzetta Vigo. Quindi è una attività ricettiva che è sì di fronte a una struttura, ad una posizione prestigiosa, ma che subisce tuttavia una carenza di spazi per consentire la sosta delle autovetture dei clienti. Tanto che nei periodi... non solo nel periodo estivo, ma tutto l’anno sono stati concessi anche all’albergo Grand’Italia, nei periodi di difficoltà, di chiusura della riva del Canal Lombardo, degli spazi da utilizzare per i propri clienti all’inizio della città.
Io credo che noi dobbiamo favorire al massimo la possibilità di avere dei servizi da parte di questa struttura ricettiva.
Questa è una situazione di difficoltà che accomuna molte imprese che sono a Sottomarina, in particolare strutture alberghiere che non hanno nelle vicinanze degli spazi sufficienti per parcheggiare le auto. L’Amministrazione, di cui anche lei ha fatto parte fino a qualche tempo fa, ha determinato con una impostazione che non si può non condividere che le sole aree attività alberghiere, per le particolari problematiche a queste connesse, possano usufruire di spazi ad uso plateatico, quindi a fronte di un corrispettivo per l’ente da utilizzare per la sosta e il carico e scarico dei veicoli dei propri ospiti.
L’albergo Grand’Italia ha chiesto e ottenuto alcuni spazi all’inizio di Calle Stretta Bersaglio, sul lato est della struttura ricettiva, presso la piazzetta. Gli spazi, da quello che mi viene segnalato, sono stati regolarmente delimitati da una segnaletica orizzontale gialla.
Come è altresì noto anche a lei, la peculiarità architettonica e paesaggistica della piazzetta Vigo ha indotto da tempo l’istituzione di un divieto di sosta che viene rappresentato mediante i consueti segnali stradali verticali. La corrispondenza, la vicinanza dell’area a plateatico con una delle piantane sulla quale è collocato un segnale stradale indicante il divieto di sosta sull’intera piazza, è da ritenere meramente casuale e non inficia né la regolarità di comportamento della società interessata - questo nel rispondere alla sua domanda - né l’effettività del divieto di sosta ai sensi del Codice della Strada.
Il segnale di divieto non ha nulla a che vedere con il plateatico concesso all’albergo. Qualora questa situazione possa arrecare comunque una perplessità a riguardo o degli equivoci, io attiverò tempestivamente gli uffici affinché la segnaletica di divieto sia collocata in un altro sito. Questo per dire che è pienamente legittimo non soltanto negli spazi che sono stati consegnati, dati all’albergo, ma anche nell’area di vicinanza, di pertinenza all’albergo che è stata data in concessione posizionare delle auto, almeno fintantoché quel plateatico lì non asservirà l’albergo per altro utilizzo. Plateatico che viene pagato regolarmente dalla società.
CONSIGLIERE SCARPA GIANFRANCO:
Signor Sindaco, secondo il mio punto di vista, a parte il fatto che non mi ritengo assolutamente soddisfatto della risposta, io conosco la situazione dell’albergo Italia, so che lui ha a disposizione un certo numero di posti macchina, per i quali credo paghi anche il plateatico, ma è specificatamente assegnato per il parcheggio delle macchine. Cosa diversa è il plateatico per la posa di ombrelloni e tavoli a servizio del bar.
Io penso che non sia giusto che venga utilizzato quello spazio, che tra l’altro è delimitato con delle fioriere, cosa abbastanza pericolosa in quella piazza, perché con il buio si potrebbe anche inciampare e quindi creare dei danni fisici alle persone. Poi tutto sommato non è giusto che in quella piazza, appunto per il valore della piazza, ci si ritrovi con un miniparcheggio di questo tipo che crea solamente delle storture.
Io penso che sarebbe più opportuno cercare di trovare degli spazi anche in corso del Popolo rispetto a questa attività, però di regolarizzare la posizione sia sua che degli altri, cioè per mettere alla pari di tutti i cittadini che in piazza ovviamente non possono parcheggiare, perché se qualcuno mette addirittura un motorino nella piazza si ritrova evidentemente con la contravvenzione.
Nel ribadire la mia insoddisfazione alla sua risposta, spero che si riesce a trovare una soluzione che sia compatibile con le esigenze ovviamente dei cittadini che utilizzano lo spazio del corso del Popolo e della piazza di Vigo e ovviamente anche di questa attività che io ritengo evidentemente importante, ma che non può, secondo il mio punto di vista, bypassare le norme e i regolamenti dell’Amministrazione comunale solo perché è una attività di una certa importanza.
VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Consigliere, non è soddisfatto.
CONSIGLIERE SCARPA GIANFRANCO:
No.
VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Passiamo all’ulteriore interpellanza a firma di Donin Renzo, doppia esumazione del signor G.A. dell’anno 2006. (prot. n. 45587 del 10.08.2007)
CONSIGLIERE DONIN RENZO:
Grazie, Presidente. Mi riferisco ad un fatto squallido successo l’anno scorso in questa città che non ha precedenti. E’ successo che il 18 ottobre dell’anno scorso scadevano i termini naturali per l’esumazione di una salma, che è avvenuta regolarmente con gli addetti cimiteriali. E’ stato redatto il verbale, firmato, pagati gli oneri, pagato tutto. Il giorno successivo cosa è successo? Alle 07.30 di mattina il padre di questo ragazzo di 24 anni, morto in un incidente, si trova con la salma ancora esumata, aperta, con un certo signore Pierobon Massimo e con gli addetti cimiteriali che non sapevano dare una risposta al perché. Allora abbiamo chiamato le forze dell’ordine, siamo andati con un legale. Questo signore, in uno stato un po’ emotivo, un po’ confusionale, parlava di tangenti, di situazioni varie che secondo lui ha voluto rivedere che veramente la salma fosse rimasta al proprio posto. Io voglio sapere che ruolo hanno questi impiegati comunali, cosa sono, ufficiali di Polizia giudiziaria, magistrati, che si inventano... Se questo signore era convinto che fosse stato commesso un reato, andava e lo denunciava all’autorità giudiziaria, giusto, Sindaco? Questo di sua iniziativa è andato e ha riesumato la salma.
Voi vi trovate con un dipendente comunale che ha commesso un reato in flagranza, dove esiste anche l’arresto facoltativo. Voi non avete fatto niente, voi, dico anche la Giunta precedente, perché abbiamo parlato con l’ex Sindaco. Il Sindaco aveva anche fatto delle indagini, penso, poi non so come siano andate a finire.
Allora, dico, non esiste un codice deontologico? Questo signore si ritrova ancora al proprio posto di lavoro. Cosa è stato fatto per questo signore? Adesso ci sarà la Procura che indagherà e farà il suo ruolo, ma io dico: il Comune cosa fa con questa gente? Io sono in una Amministrazione dove il codice deontologico è importante. Anche una semplice regalia e da noi uno rimane a casa, è successo. Qui uno si inventa, un Giudice, questo magistrato, di riesumare una salma, poi parlando di tangenti, di situazioni... poi i Carabinieri hanno messo a verbale. Quando saranno interrogati... la legge purtroppo è così, la Procura, le cose vanno a rilento, non sappiamo, però, dico, il Comune cosa fa? Voglio sapere questo signore se occupa ancora il suo posto e perché. Grazie.
VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Prego.
CONSIGLIERE GUARNIERI FORTUNATO:
Quando si parla di un dipendente comunale non può essere fatto in seduta pubblica.
SINDACO:
Intanto la ringrazio per questa segnalazione, che ho visto scritta a mano, però non riuscivo a capire la gravità di... quindi la ringrazio per le ulteriori informazioni che lei, Consigliere, ci ha fornito. Io avvierò subito, innanzitutto chiedendo agli Uffici cosa è successo veramente e come sono andate le cose anche dal punto di vista dei fatti. Quindi su questo punto, dopo aver avviato questa indagine, aver capito cosa è successo, le darò una risposta scritta, in maniera tale che evitiamo anche di... raccogliendo anche il suggerimento del Consigliere Guarnieri, quando si parla di persone, di intervenire in sedute pubbliche. Quindi mi riprometto di farlo nel tempo minore possibile, in maniera tale che lei sia soddisfatto su questa sua osservazione. La ringrazio comunque.
VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Andiamo avanti. Interpellanza a firma del Consigliere Comparato Andrea, problematiche del centro storico. Consigliere, prego. (prot. n. 45656 del 10.08.2007)
CONSIGLIERE COMPARATO ANDREA:
Grazie, Vice Presidente. Come abbiamo potuto ascoltare poco fa l’interpellanza, non quella precedente del collega Donin, ma dell’ex Assessore Gianfranco, anch’io ho scritto questa interpellanza, diciamo, sulla scorta di alcuni comunicati che sono stati fatti sulla stampa. Voglio fare una piccolissima premessa, e ovviamente per quanto vado a dire non c’è la minima volontà di essere in qualche modo, diciamo, scortese nei confronti dell’opposizione, che rispetto al massimo, oltre ad aver fatto il Consigliere d’opposizione per cinque anni, anche per il livello dei colleghi eletti all’opposizione.
Vado a leggerla. “Oggetto: interpellanza relativa alle problematiche del centro storico. Nei giorni scorsi lo scrivente Consigliere comunale ha appreso dalla stampa che uno dei colleghi dell’opposizione ha protocollato una interpellanza ricordando che la piazzetta Vigo è interdetta al traffico e al parcheggio di automezzi. Premesso che è nel pieno diritto di qualsiasi Consigliere utilizzare gli strumenti di cui dispone per indirizzare, criticare, proporre gli indirizzi dell’Amministrazione comunale, e quindi il collega ha fatto benissimo a richiamare al rispetto delle regole, credo però che le regole debbano rispettarle tutti. Nel contesto del centro storico, di cui sono estremamente note le criticità, credo sia opportuno che l’Amministrazione, composta sì dalla maggioranza, ma anche dall’opposizione, operi affinché si possano trovare delle soluzioni convergenti, che almeno attenuino i disagi del centro storico, con particolare riferimento alle categorie economiche già notevolmente provate.
Nel caso di specie il sottoscritto Consigliere chiede che, come giustamente debbano seguire le regole attività di ricettazione turistica importanti del centro storico, che portano a Chioggia 20 mila persone all’anno, con conseguenti effetti positivi per tutto l’indotto, debbano seguire le stesse regole anche gli operatori del commercio ambulante, che da quel che mi risulta nessuno rispetta le misure degli spazi in concessione, quindi non è certo con l’ottica di promuovere azioni di rappresaglia verso soggetti che hanno dato il loro contributo alla passata campagna elettorale, ma con lo spirito di chi vuol fare una buona amministrazione per tutti, sollecito l’Assessore competente affinché si trovino soluzioni adeguate”.
Aggiungo un brevissimo inciso. Io ringrazio, prima ho sentito l’ex Assessore Gianfranco Scarpa, però, con tutto il rispetto, dovrebbe seguire anche lei le regole, perché spesso vedo che usa l’isola pedonale con la moto tranquillamente, sulle rive con la moto, il bar che gestisce lei fa tutta una serie... Io non vorrei che questa interpellanza fosse stata strumentale perché quella attività... Chiedo scusa, ma credo sia stato meglio precisare questo. Se volete le regole, seguitele anche voi, in prima persona chi è stato ex Assessore.
VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Bene... ... voci fuori microfono ... Se il Sindaco vuole rispondere, grazie.SINDACO:
Come ho detto prima, la questione è molto complessa e problemi sia per le attività economiche sia per le attività alberghiere, eccetera, nel centro storico ce ne sono in maniera infinita, nella misura in cui non si fanno delle scelte radicali, cosa che noi faremo, di avviare un piano dei parcheggi, di costruire parcheggi, di trovare delle sistemazioni a tutto il tema della sosta, avremo sempre queste problematiche. Allora, l’Amministrazione nel breve è impegnata in particolare sulle attività ricettive a trovare delle soluzioni vicine a queste attività. Ripeto, saremo più precisi prossimamente, perché questi lavori di ricerca, di sistemazione, eccetera, sono stati avviati.
Per quanto riguarda il mercato, io credo che tutti i giovedì sia fatto un lavoro molto accurato da parte della Polizia urbana, di vigilanza, di attenzione, di cura, affinché il rispetto degli spazi che sono consentiti per ogni operatore siano quelli giusti e adeguati. Poi sicuramente c’è la tendenza sempre ad allargarci un pochino, perché questo è nella logica delle attività economiche. Io credo comunque che siano sempre nei limiti delle soluzioni che sono accettabili e soprattutto che non pregiudichino la sicurezza, non pregiudichino il passaggio delle ambulanze, e quant’altro.
Da questo punto di vista stiamo tranquilli che gli aspetti della vigilanza sono tutti curati. E’ chiaro che ci sono dei problemi di carattere radicale che vanno affrontati con scelte radicali e con soluzioni che non sono quelle del breve periodo, ma del medio e lungo periodo. Su questo la Giunta è impegnata e su questo i programmi che nella nostra campagna elettorale abbiamo indicato li realizzeremo con solerzia.
VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Consigliere Comparato, è soddisfatto?
CONSIGLIERE COMPARATO ANDREA:
Era evidente che l’interpellanza non era rivolta al Sindaco, comunque sono soddisfatto.
VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Passiamo all’interpellanza numero 9 del Consigliere Dolfin, problematiche del quartiere Tombola. Prego, Consigliere. (prot. n. 45807 del 13.08.2007)
CONSIGLIERE DOLFIN MARCO:
Grazie, Presidente. Vorrei gettare di nuovo benzina sul fuoco, visto e considerato che il tema dei parcheggi è talmente importante a Chioggia, speriamo che con la variante al piano regolatore siano ben intenzionati, appunto, su questo problema.
Porgo alla luce, ma sicuramente è un problema che ormai da anni è presente nella nostra città: il quartiere della Tombole. Purtroppo da tanto tempo è il quartiere più sacrificato della città per quanto riguarda sia il traffico, la viabilità, lo smog e i cantieri aperti ulteriormente ormai da qualche mese. Anche perché la zona Tombola è considerata da tanti cittadini, e non soltanto dai cittadini chioggiotti, l’unica zona di parcheggio, diciamo, per accedere al centro storico, la zona più accessibile per avvicinarsi al centro storico. Per non parlare poi del continuo passaggio di circa 24 ore di pullman, circa 200 extraurbani che vanno a Padova e che vanno a Venezia. Più volte i residenti hanno denunciato questa situazione, hanno creato ultimamente anche un comitato. Basti pensare alla situazione caotica che si crea anche al giovedì, giorno di mercato, dove la caserma dei Vigili del Fuoco è presa sotto assedio, questi devono uscire dalla caserma e tante volte trovano anche difficoltà a uscire. Urge, appunto, visto e considerato che parliamo anche della variante del piano regolatore, di dare la possibilità a loro di trovare una zona importante per la loro attività, che sia consona all’attività che svolgono, perché quella che ricoprono adesso è veramente fatiscente. Anche perché i mezzi che hanno a disposizione, con la città ormai che si sta ingrandendo, penso siano veramente poco.
Noi della Lega Nord chiediamo all’Amministrazione di prendere in considerazione, come abbiamo già ipotizzato in campagna elettorale, abbiamo portato avanti, abbiamo ipotizzato, appunto, di creare un percorso alternativo dei pullman extraurbani, creando una rotatoria fuori delle mura o utilizzando, se proprio proprio non dovesse succedere questo, l’interscambio, utilizzando il piazzale della stazione, creando un ipotetico utilizzo di bus navetta per il trasporto dei pendolari, abbandonando definitivamente il capolinea ipotizzato dalla passata Amministrazione, poi stoppato anche da parte della stessa maggioranza, ossia il capolinea di Saloni, perché comporterebbe solo disagi e aumenti di costi.
Soprattutto bisogna dare delle risposte a questi cittadini che ormai sono allo stremo, visto e considerato che 15-20 giorni fa, come ricorderemo, un camion si è portato via di nuovo un poggiolo, diciamo. Questo dimostra ancora una volta che quella zona, via Cavour, è veramente una zona che... bisogna prendere attenzione della problematica di quel quartiere. Grazie.
ASSESSORE CONVENTO GIAN PAOLO:
Volevo un attimo precisare alcune premesse. Diciamo che il quartiere Tombola in questo momento è un’area fortemente compromessa da continui cantieri che stiamo eseguendo in quell’area. Sono a conoscenza dell’incidente che è successo in via Cavour e proprio in questi giorni stiamo verificando la possibilità di creare dei percorsi a senso unico alternativo, in modo tale da garantire la sicurezza. Certamente tutta questa operazione di riorganizzazione di quell’area passa con la definitiva apertura di alcuni cantieri. Adesso abbiamo via della Repubblica che è interdetta al traffico per una corsia, dovremmo aprirla a breve. Sappiate che il 17, lunedì, si chiuderà anche il Duomo, la zona Duomo, con esclusione della strada, perciò i disagi purtroppo continueranno. Ci sarà poi la successiva chiusura della strada a ridosso del Duomo e l’apertura di via della Repubblica, in coincidenza prima l’apertura e poi la chiusura della strada.
Tutta questa serie di interventi li stiamo monitorando io, il Sindaco e il Vice Sindaco per cercare di alleviare i disagi dei cittadini.
Quello del senso unico di via Cavour è un problema su cui io e il Sindaco stiamo lavorando, è un problema abbastanza grosso, di non facile soluzione, però adesso proporremo... i Vigili stanno studiando insieme all’ingegner Penzo alcune soluzioni che andremo poi a verificare, a sondare e a testare, diciamo, proprio nel posto. Vediamo se può risolvere la questione che tanto ci sta a cuore, che è quel budello di strada che è a ridosso, tra l’altro, di alcune attività commerciali, tipo un’officina e altre attività che ci sono.
Questa è un po’ la situazione che abbiamo in quella zona, che noi stiamo continuamente seguendo con molta attenzione, anche per il Perottolo che dovrà partire, ci saranno alcune modifiche, ma in ogni caso anche quello comprometterà, ci saranno determinati problemi per la circolazione e anche per la gente residente.
CONSIGLIERE DOLFIN MARCO:
Più che altro volevo sapere, visto e considerato che si ipotizza un senso unico, come abbiamo portato avanti, il discorso di una ipotetica rotatoria fuori delle porte per i mezzi extraurbani. Questa potrebbe essere una soluzione, evitando appunto il transito di via Cavour, senza dover transitare in via Cavour. Sono sicuro che i residenti sarebbero già contenti di questo, senza ipotizzare un senso unico, che non ci sarebbero altre alternative perché o si entra o si esce e non ci sarebbe altra alternativa per entrare o per uscire.
ASSESSORE CONVENTO GIAN PAOLO:
Comunque è una cosa che stiamo studiando e a breve verremo anche con una proposta nelle Commissioni, in modo tale da risolvere la questione. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Grazie all’Assessore Convento. Interpellanza numero 10 a firma del Consigliere Scarpa Gianfranco, bus che attraversano corso del Popolo nelle ore di istituzione della zona a traffico limitato. Prego, Consigliere. (prot. n. 46034 del 14.08.2007)
CONSIGLIERE SCARPA GIANFRANCO:
Vado a leggere subito l’interrogazione. “Considerato che nel corso degli ultimi 10 anni numerose ordinanze sindacali e della Polizia municipale hanno affrontato il problema del trasporto dei clienti dell’albergo Grand’Italia, situato nell’estrema parte nord del corso del Popolo, rilevato che l’ultima ordinanza della Polizia municipale, la numero 185 del 17 ottobre 2001, regolamenta in modo definitivo l’attraversamento del corso del Popolo dei bus diretti all’albergo Grand’Italia anche nelle ore di istituzione della zona a traffico limitato, considerato che il passaggio di detti autobus, oltre che inquinare pesantemente l’ambiente con i gas di scarico, determinano un grave pericolo per i bambini e i pedoni adulti legittimamente presenti in corso del Popolo, considerato inoltre che da quando la Giunta di centrodestra si è insediata nel governo della città il proprietario dell’albergo più volte citato scorazza per il corso del Popolo con una jeep elettrica trasportando clienti e non, tra i quali anche il Consigliere Comparato, con grande imbarazzo e pericolo per i cittadini; tutto ciò considerato e rilevato, il sottoscritto Consigliere comunale interroga il Sindaco e l’Assessore competente per sapere se si intende confermare la concessione dei sopraddetti privilegi o se si ritenga necessario individuare soluzioni compatibili con le esigenze dell’albergo Grand’Italia e le legittime aspettative dei nostri cittadini che pretendono di passeggiare nel corso del Popolo in assoluta igienicità e sicurezza”.
SINDACO:
Grazie, Consigliere. Io rispondo molto francamente a queste proposte e a queste soluzioni che lei ci ha indicato, dicendo che ci sono anche delle cose buone che la precedente Amministrazione ha fatto. Tra le cose buone ritengo sia proprio quella di consentire ad una attività economica come quella che lei ha indicato, che è una attività fondamentale per la nostra città, perché significa avere nel centro storico la possibilità di ospitalità dei turisti che vengono nella nostra città, che vengono volentieri, è un’attività sempre aperta tutto l’anno, quindi io condivido totalmente la scelta che lei e la precedente Giunta avete fatto.
Questa scelta ritengo che sia una buona soluzione, perché le attività in centro storico devono vivere e per poter vivere hanno bisogno di una accessibilità. La soluzione proposta, la soluzione attualmente in vigore, fintantoché non ce ne saranno di migliori, è la migliore soluzione possibile. Quindi io ritengo che gli orientamenti assunti in passato in questo momento non verranno modificati.
VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Consigliere.
CONSIGLIERE SCARPA GIANFRANCO:
Questa volta, signor Sindaco, devo dichiarare di non ritenermi soddisfatto, perché io non è che voglia impedire l’accesso dei clienti all’albergo Italia. Chiedevo all’Amministrazione, a lei soprattutto, delle soluzioni che fossero compatibili con una attività economica e contemporaneamente compatibili anche con le esigenze dei cittadini. Oggi lei, rimarcando il fatto che noi avevamo fatto delle scelte, praticamente dà ragione solamente in un senso e non nell’altro. Privilegia l’attività economica, cosa giusta tra l’altro, però penalizza una grande quantità di cittadini che avrebbero, secondo il mio punto di vista, il diritto di camminare in corso del Popolo in assoluta tranquillità.
Quello che chiedevo in questa interpellanza era solamente la possibilità di ragionare magari in termini diversi per trovare una soluzione che fosse compatibile per tutti. Si potrebbe lanciare un’idea, la butto lì: mandiamo gli autobus ai Saloni e facciamo fare una camminata in centro storico a questi clienti. Per quanto riguarda le valigie, credo che ci siano dei minibus anche a disposizione dell’albergo, che potrebbe fare questo tipo di servizio. Sono soluzioni così, dette in due minuti, ma sulle quali l’Amministrazione dovrebbe studiare sopra e vedere di trovare un qualcosa di utile per la città e anche per i cittadini.
Volevo, se mi permette, Presidente...
VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
No, se è soddisfatto o non è soddisfatto.
CONSIGLIERE SCARPA GIANFRANCO:
Ho detto che non sono soddisfatto, ma volevo intervenire per fatto personale, per dare una risposta sostanzialmente al Consigliere...
VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Sul fatto personale sarà forse il caso, se mi permettete, che vi legga l’articolo 47 del regolamento. “La seduta del Consiglio comunale non può essere mai pubblica - come questa sera - quando si debbano trattare questioni concernenti persone che comportino apprezzamenti sui meriti, demeriti, capacità, comportamento pubblico o privato, moralità, oppure abbiano per oggetto il conferimento di impieghi, licenziamento, punizioni, promozioni o che comunque comportino valutazione sulla qualità delle persone”, eccetera. Ritengo utile, visto che è la seconda volta in questa seduta che inciampiamo su questa faccenda. Si può assolutamente trattare tutto questo che io ho appena letto in una seduta segreta. Questo è un richiamo, penso, doveroso, anche per l’inesperienza di molti di noi. Questo è scritto sul regolamento, vorremmo tanto che fosse rispettato.
Prego.
CONSIGLIERE GUARNIERI FORTUNATO:
Presidente, il fatto personale non centra niente con quello che dice lei. Guardi che non è così, si sbaglia.
CONSIGLIERE SCARPA GIANFRANCO:
No, chiedo una interpretazione autentica da parte del Segretario generale, mi scusi.
VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Proseguiamo... Signori, andiamo avanti. A firma del Consigliere Varisco...... voci fuori microfono ...
CONSIGLIERE BOSCOLO ROBERTO “CHIO Bisto”:
Il Consigliere comunale ha chiesto una interpretazione autentica.
VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Prego, non ho inteso.
CONSIGLIERE SCARPA GIANFRANCO:
Io ho chiesto una interpretazione autentica dell’articolo che lei ha appena letto.
SEGRETARIO GENERALE:
Il fatto personale, penso, al quale si riferisce il Consigliere Scarpa è trattato dall’articolo 62: “Costituisce fatto personale l’essere attaccato sulla propria condotta o sentirsi attribuire fatti ritenuti non veri od opinioni diverse da quelle espresse. Il Consigliere che domanda la parola per fatto personale deve precisare in cosa esso si concretizzi e il Presidente decide se il fatto sussiste o meno. Se il Consigliere insiste anche dopo la pronuncia negativa del Presidente, decide il Consiglio, senza discussione, per alzata di mano. E’ facoltà del Presidente rinviare la discussione per fatto personale al termine della seduta. Possono rispondere a chi ha preso la parola per fatto personale unicamente il Consigliere o i Consiglieri che lo hanno provocato. Gli interventi sul fatto personale non possono durare nel loro complesso più di 5 minuti. Qualora nel corso della discussione un Consigliere sia accusato di fatti che ledano la sua onorabilità, può chiedere al Presidente di far nominare in Consiglio comunale una Commissione composta da tre membri che indaghi e giudichi sulla fondatezza dell’accusa. Detta richiesta deve essere preventivamente accettata da parte del Consiglio comunale, a maggioranza. La Commissione riferisce per iscritto entro il termine assegnatole. Il Consiglio prende atto delle conclusioni della Commissione senza votazioni”.
VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Prego.
CONSIGLIERE SCARPA GIANFRANCO:
La ringrazio, Presidente, quindi il fatto personale si può discutere, stante anche l’articolo appena letto da... come è sempre stato discusso, diciamo, nei precedenti Consigli comunali.
Io volevo rispondere al Consigliere Comparato, il quale ha fatto delle accuse, secondo il mio punto di vista, pesanti, perché nel momento in cui afferma che il sottoscritto dovrebbe rispettare le regole come tutti i cittadini in termini di passaggio nella zona a traffico limitato, la cosa mi ha offeso non sostanzialmente per i motivi che dirò più avanti, ma per il fatto che lui ha dato intendere al pubblico che è presente in aula che il sottoscritto, in qualità di Consigliere comunale, pretenda dei privilegi, cosa che non è assolutamente vera.
Voglio ricordare, perché sono sicuro che il Consigliere Comparato la cosa la conosce, che io sono titolare di un permesso per disabili, il quale mi dà la facoltà, per legge ovviamente, di parcheggiare con la macchina anche nei centri di zona a traffico limitato e mi permette anche il passaggio con l’autovettura o anche con il motociclo nel corso del Popolo.
Voglio chiudere la questione facendo anche un appello. Io mi auguro onestamente che né il Consigliere Comparato né ovviamente i suoi familiari possano avere bisogno di utilizzare il mezzo nella stessa condizione che oggi utilizzo io.
VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
L’articolo 62 concede al Presidente la facoltà di rinviare la discussione per fatto personale al termine di questa seduta. Io intendo avvalermi di questa possibilità.
Andiamo avanti con l’interpellanza numero 11, a firma di Varisco Giorgio, Commissione sociale e Consulte comunali: come intende operare l’Amministrazione comunale. Vista l’ora, credo proprio questa sia l’ultima interpellanza discussa questa sera. Pertanto, Consigliere Varisco, prego, a lei la parola. (prot. n. 46043 del 14.08.2007)
CONSIGLIERE VARISCO GIORGIO:
Questa interpellanza nasce da due considerazioni principali. La prima è la tradizionale ad oltranza difesa delle prerogative del Consiglio comunale e dei Consiglieri comunali, che con riforme varie è stata un po’ messa da parte. La seconda nasce dalle dichiarazioni programmatiche fatte dal signor Sindaco al primo Consiglio comunale, in cui sosteneva, se non ho capito male, che le Consulte comunali esistenti non sarebbero più esistite.
Vado a leggere l’interrogazione, così, per capire un attimo. “Commissione sociale e Consulte comunali: come intende operare l’Amministrazione comunale. Con delibera del Consiglio comunale numero 76 del 26 maggio ‘98 veniva istituita la Commissione Servizi e Politiche Sociali, con lo scopo di individuare ed intervenire in campo sociale. La Commissione per regolamento tuttora vigente è presieduta dall’Assessore alle Politiche Sociali e ne dovrebbero far parte, tra gli altri, anche tre Consiglieri comunali, due di maggioranza e uno di minoranza. Con delibera del Consiglio comunale 78 del 26 maggio ‘98 veniva istituita la Consulta comunale dell’Anziano come organo di partecipazione ed espressione delle diverse componenti sociali che raggruppano i cittadini che intendano prestare la loro opera a favore delle persone anziane”. Questo è l’articolo 1 dello statuto della Consulta.
“Con altra deliberazione del Consiglio comunale, la numero 163 del 26 novembre ‘98, veniva istituita la Consulta comunale dell’Ambiente, con funzione consultiva e propositiva, quale strumento della partecipazione delle organizzazioni sociali e culturali interessate alla conoscenza della tutela del patrimonio del territorio. Per ultima, con delibera del Consiglio comunale del 21/12/98, veniva istituita la Consulta comunale per il Lavoro, con funzione sempre consultiva e propositiva, quale strumento della partecipazione delle organizzazioni sociali interessati alla programmazione delle economie del lavoro.
La Commissione sociale e le sopra indicate Consulte comunali hanno operato, sia pure con fasi alterne, con serio impegno dei propri componenti e con risultati abbastanza lusinghieri per le attribuzioni allora indicate dai rispettivi statuti, e sino a scelte diverse, a parte naturalmente del Consiglio comunale, risultano essere ancora parte integrante delle organizzazioni in capo all’Amministrazione comunale.
A tale proposito il sottoscritto Consigliere del partito della Rifondazione Comunista interpella il signor Sindaco e gli Assessori competenti per essere messo a conoscenza di come intenda operare l’attuale Amministrazione comunale per quanto riguarda l’organizzazione e i programmi futuri della Commissione sociale e delle Consulente per l’Anziano, per l’Ambiente e per il Lavoro”. Grazie.
SINDACO:
La ringrazio intanto, Consigliere, per aver dato questi spunti di riflessione riguardo alla Commissione sociale, servizi sociali e politiche, alla Consulta dell’Anziano, alla Consulta per l’Ambiente e alla Consulta per il Lavoro, temi questi di grandissima importanza e di assoluta rilevanza.
Io prendo buona nota di quello che lei ha detto, perché il fatto di ampliare la discussione, al di là dei banchi del Consiglio comunale, anche alle associazioni di categoria, anche ai sindacati, anche alle associazioni ambientaliste e al mondo degli anziani con le loro strutture associative, ritengo che sia una cosa utile. Mi riservo di valutare quanto è stata l’utilità in passato di queste Consulte, quanto le Giunte che si sono susseguite ne hanno poi preso i frutti per poter fare proprie le proposte che nell’ambito delle Consulte emergevano e venivano poi alla luce.
Fatte queste valutazioni, ritengo anch’io che sia utile aprire attraverso questi strumenti un dialogo con questi mondi, nella misura in cui però siano utili all’attività amministrativa e all’attività di programmazione che la Giunta ha in animo di fare.
Fatta questa valutazione, io mi riprometto, nel caso in cui ne ravvisi la necessità, di utilizzarle come strumento di partecipazione e come strumento utile anche per questa Amministrazione.
CONSIGLIERE VARISCO GIORGIO:
Ringrazio il signor Sindaco. Naturalmente rimango in attesa di queste verifiche che il Sindaco ha annunciato di voler fare. Ricordo solo, così, a titolo di cronaca, la Consulta che ho seguito personalmente essendo stato Assessore all’Ambiente, la Consulta per l’Ambiente ha prodotto proprio in questi giorni in cui discutiamo del piano regolatore del Comune tanti documenti che sono stati discussi nel 2001, quando si è cominciato a discutere di piano regolatore. Quindi per dire l’importanza che hanno le Consulte, certo, hanno poco potere perché sono solo Consultive, però se lavorano qualche frutto lo danno. Grazie.
Entra in aula il Presidente.
DELIBERAZIONE N. 71 DELL’11.09.2007
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Credo che abbiamo ultimato le interrogazioni. Ora procediamo con l’approvazione del verbale della seduta del Consiglio comunale del 2 luglio 2007. Partiamo con il voto.
La votazione ha espresso i sì all’unanimità dei presenti, con 22 nominativi. Vedo qui che il Sindaco non ha votato. Favorevole. Dianin? Ha votato precedentemente? No, non ha votato, astenuto. Mantovan? Scarpa? Sì. Mantovan non c’è. Roberto Bisto è fuori. Donin Renzo? Sì. Fornaro? Sì. Quindi va aggiornato a questi no, però il risultato è sempre positivo.
DELIBERAZIONE N. 72 DELL’11.09.2007
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Passiamo alla seconda approvazione del verbale della seduta del Consiglio del 26 luglio 2007. Questa volta siete pronti?
Chiedo scusa, erroneamente ho menzionato il 26 luglio, invece... cioè, il 23 e poi il 26, quindi andrà invertito, non cambia.
Abbiamo avuto 26 votanti con il sì, quindi mi sembra che... Ci sono Bullo Claudio che non c’è, Varisco Giorgio è uscito, Mantovan Mauro non c’è, Boscolo Roberto Bisto e Boscolo Guerino Cocuccia non c’è. Quindi la votazione questa volta è stata precisa.
DELIBERAZIONE N. 73 DELL’11.09.2007
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Adesso l’approvazione del verbale della seduta del Consiglio comunale del 26 luglio, che è l’ultimo dei tre verbali. Pronti? Via!
Per quanto riguarda la votazione abbiamo acquisito 26 sì, gli stessi di prima. Bullo Claudio non c’è, Varisco Giorgio non c’è, Mauro Mantovan non c’è, Boscolo Roberto Bisto non c’è e Boscolo Guerino Cocuccia non c’è.
DELIBERAZIONE N. 74 DELL’11.09.2007
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Passiamo allora al punto 5. E’ la rettifica della delibera consiliare numero 64 del 23/07/2007, con l’oggetto: “Istituzione delle Commissioni consiliari permanenti”.
Su comunicazione del Capogruppo Tiozzo Lucio nella VI Commissione viene sostituito il Consigliere Mantovan Mauro con il Consigliere Boscolo Guerino Cocuccia. Sempre nella VI Commissione viene sostituito il Consigliere Boscolo Giuseppe Palo, trascritto erroneamente, con il Consigliere Boscolo Massimo Zemelo.
Passiamo alla votazione di questa ratifica. Pronti?
Hanno votato sì 24, si è astenuto Guarnieri Fortunato... risulta questo, se non è così correggiamo. Sì. Bullo Claudio non c’è, Brunetto Mantovan non c’è, Mantovan Mauro non c’è, Boscolo Roberto Bisto non c’è, Boscolo Guerino Cocuccia non lo vedo, non c’è, Fornaro Dario cosa ha fatto? Sì. Quindi viene corretto a 26, quindi la proposta è passata.
Ora votiamo l’immediata esecutività di questa proposta. Pronti?
La votazione ha dato 26 voti favorevoli, quindi abbiamo Bullo Claudio che non c’è, Mantovan Mauro lo stesso, Boscolo Roberto Bisto e Boscolo Guerino Cocuccia c’è, Fornaro Dario sì, quindi forse non funziona bene il pulsante.
DELIBERAZIONE N. 75 DELL’11.09.2007
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Passiamo ora al punto numero 6, che è ratifica della deliberazione di Giunta numero 312 del 17/07/2007, oggetto: “Variazione di bilancio di previsione 2007”.
La parola all’Assessore al Bilancio, prego.
ASSESSORE BOSCOLO BENIAMINO “CAPON”:
Questa delibera portata in Commissione il 24 agosto, ampliamente e approfonditamente discussa, dato che è durata un paio di ore la Commissione, la illustro e poi facciamo aprire la discussione, casomai vi fossero ulteriori approfondimenti da chiedere, o per chi non ha partecipato o per chi vuole ulteriormente integrare gli interventi fatti in Commissione, insomma, sono qui a disposizione.
Questa variazione di bilancio viene fatta a fronte di un aumento nei capitoli dell’entrata proprio per un maggior consumo dell’energia elettrica nel nostro Comune. Il Comune ha diritto ad una addizionale sul consumo di energia elettrica, quindi riusciamo ad aumentare i capitoli di entrata per un importo pari a 208.993,78 euro. Questo a fronte di una comunicazione che l’ENEL aveva dato già nei mesi precedenti, già il 21 febbraio, poi effettivamente i soldi sono stati a disposizione verso fine marzo, inizi aprile. A fronte di questo aumento in entrata abbiamo posto nei capitoli di bilancio in uscita un aumento di questi finanziamenti, di questa addizionale dell’energia elettrica.
Sui capitoli abbiamo avuto un aumento di 15 mila euro per quanto riguarda l’assunzione di personale a tempo determinato, 40 mila euro per spese di consulenza, 60 mila euro su personale a tempo determinato e 70 mila euro per quanto riguarda le consulenze legali e tecniche, soprattutto legate alla gestione dell’urbanistica e gestione del territorio.
Nello specifico, per chi non lo sapesse, 15 mila euro sono andati per l’assunzione a tempo determinato all’interno della Segreteria del Sindaco; per quanto riguarda poi i 40 mila euro previsti a bilancio, sul capitolo degli organi istituzionali, partecipazioni e decentramento, abbiamo avuto un incarico affidato dopo una selezione ad evidenza pubblica, tra l’altro affissa all’albo comunale per 10 giorni, per una serie di collaborazioni dovute all’assistenza giuridica e amministrativa sui rapporti istituzionali con le aziende e le partecipate del Comune, una competenza per quanto riguarda anche le problematiche legate alle future esternalizzazioni, aspetti giuridici per quanto riguarda la pianificazione territoriale, quindi anche il futuro PAT, poi per quanto riguarda le problematiche relative all’acquisto e restauro della futura gestione del mercato ortofrutticolo e l’eventuale acquisizione dell’area dell’Isola della Fossetta.
Queste competenze vengono svolte da un collaboratore e questi sono i 40 mila euro.
Poi per quanto riguarda l’uscita di 60 mila euro per personale a tempo determinato relativo all’urbanistica e alla gestione del territorio, proprio perché la posizione dirigenziale assunta ad interim dall’ingegner Napetti è provvisoria, quindi serve un dirigente su questo settore, che i due invece dirigenti che c’erano prima erano scaduti con la precedente Amministrazione. Nel frattempo per quanto riguarda l’uscita di 70 mila euro, riusciamo ad affidare un incarico a due collaboratori, uno in linea di continuità con la precedente Amministrazione per chiudere il piano regolatore indirizzato all’architetto Pacchiani, quindi per i rimanenti 6 mesi una spesa di circa 35 mila euro, l’altro invece dopo una gara ad evidenza pubblica verrà affidato all’ingegner Chiappini, se non mi sbaglio, che seguirà, appunto, tutta la vicenda relativa all’urbanistica e alla gestione del territorio.
Poi all’interno, anche se non fa variazioni per uno storno all’interno dei settori... poi se ci sono domande tecniche abbiamo a disposizione il ragioniere generale. Abbiamo un minore introito per quanto riguarda i canoni ad uso di terreni demaniali, non un minore introito, una minore spesa, perché con l’acquisto del mercato ortofrutticolo, da una previsione di 200 mila euro di spesa che il Comune poteva avere per la gestione consumo dei canoni dei terreni demaniali abbiamo avuto una riduzione di 70 mila euro.
Basta così, questo è il provvedimento che è stato discusso durante la Commissione del 24 agosto.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Consigliere Scarpa.
CONSIGLIERE SCARPA GIANFRANCO:
La ringrazio, Presidente, anche se, secondo il mio punto di vista, l’elaborazione, la presentazione in Consiglio comunale di questa proposta, che poi non è una proposta, ma una ratifica di delibera di variazione di bilancio, non riveste a mio avviso i requisiti di urgenza previsti dalla legge.
Dico che non ha questo tipo di requisiti perché, per tutta una serie di figure secondo le quali l’Amministrazione comunale avrebbe intenzione di dare l’incarico, allo stato attuale, da quel che mi risulta, non sono stati ancora affidati e sono passati quasi 50 giorni, quasi 2 mesi. Tutto sommato credo che per lo meno il requisito dell’urgenza non ci sia.
Mi pare anche molto strano che nel momento in cui l’Amministrazione comunale ha a disposizione delle cifre che tutto sommato non erano previste nel bilancio di previsione, parliamo di una cifra consistente, sono 208 mila euro, che si vada a decidere di spendere questi importi per dare degli incarichi quando, secondo il mio punto di vista, all’interno dell’Amministrazione comunale ci sono le figure professionali idonee a ricoprire anche questo tipo di incarico.
Io credo che la distribuzione delle cifre testé annunciate dall’Assessore al Bilancio, parliamo di 15 mila euro per l’assunzione di personale da adibire alla Segreteria del Sindaco, è la prima volta che succede nella storia del Comune di Chioggia che venga fatto questo tipo di procedura... 70 mila euro per l’affidamento di incarichi a professionisti per il settore urbanistica: anche questo, con il nostro personale molto probabilmente riuscivamo a coprire anche questo tipo di servizio.
Altri 60 mila euro per l’affidamento di un incarico dirigenziale nel settore urbanistica. Teniamo anche presente che questi 60 mila euro fanno riferimento alla copertura di spesa, credo, fino al mese di dicembre, quindi tutto sommato, se non sbaglio, credo che il costo complessivo annuo di questo tipo di servizio sia intorno ai 120 mila euro.
Infine i 40 mila euro per l’affidamento di un incarico per consulenza giuridica.
Io credo che queste cifre sarebbe stato più opportuno destinarle in altri settori e magari andare a toccare i settori di quei cittadini che effettivamente hanno bisogno di risorse economiche sapendo le difficoltà che le famiglie hanno nello sbarcare il lunario. Io resto convinto che lei, Sindaco, in campagna elettorale ha sbandierato... insomma, è stata una delle sue bandiere quella secondo la quale si dovevano ridurre i costi dell’Amministrazione comunale, soprattutto in termini di incarico. Lei mi risponderà ovviamente che con questi stanziamenti mantiene il costo di prima, io dico invece che lei aveva promesso di ridurli. Questa è una promessa, secondo il mio punto di vista, mancata.
Detto questo, voglio anche precisare la questione relativa alla riduzione delle spese per la gestione dei beni demaniali. L’Assessore diceva che questa risorsa finanziaria si rende disponibile perché non parliamo più il canone del mercato ortofrutticolo. 70 mila euro mi sembrano tanti. Quando ero Assessore so che avevamo sempre grosse difficoltà a coprire tutte le concessioni demaniali. Bravi voi che riuscite a recuperare 70 mila euro, anche se ho dei dubbi. Il dubbio è che magari si vada a procrastinare questa spesa in esercizi successivi. E’ una mia preoccupazione, questo lo verificherò magari nel bilancio del 2008, andrò a verificare se il capitolo relativo alla gestione dei beni demaniali aumenterà in maniera consistente, e questo avvalorerebbe la mia tesi secondo la quale voi procrastinate questo tipo di spese.
Il mio partito, e il partito della Rifondazione Comunista, fa una proposta al Consiglio, anche per essere coerenti, insomma, con la vostra e la nostra campagna elettorale: chiediamo al Consiglio di ritirare questa delibera e di proporne una successiva per permettere al Consiglio comunale di destinare queste maggiori risorse, che, voglio ricordare, a parte una piccola cifra, che è un conguaglio relativo all’anno scorso, è una cifra che ormai è consolidata, perché è rapportata ai consumi, quindi ce la troveremo ovviamente anche negli esercizi successivi. La proposta che fa il mio partito, che facciamo io e il partito della Rifondazione Comunista è quella di destinare 38 mila euro per le spese di servizio di trasporto urbano, da destinare con separato provvedimento agli ultrasettantacinquenni per l’esenzione del pagamento dell’abbonamento del servizio del trasporto pubblico locale, ovviamente a quegli ultrasettantacinquenni che sono in determinate condizioni economiche, di destinare 120 mila euro per spese di servizio di trasporto extraurbano da destinare alla riduzione degli abbonamenti di pendolari per il servizio di trasporto pubblico extraurbano, anche in considerazione della possibilità di futuri aumenti di questo trasporto. Il nostro partito è molto sensibile alla situazione dei pendolari e anche un piccolo aiuto, un piccolo contributo economico può sicuramente far piacere a 1.500-2.000 cittadini che tutti i giorni devono sbarcare il lunario andando a lavorare fuori Chioggia. Infine destinare 50 mila euro al capitolo 204100, fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione, da destinare quindi ai richiedenti il contributo per l’affitto dell’anno 2005, per il consulto dalla Regione nella misura del 50%, demandando ovviamente all’Amministrazione comunale la possibilità di integrare il restante 50%. Anche questo mi sembrerebbe un provvedimento che va incontro alle esigenze dei nostri cittadini che hanno minori possibilità economiche.
In buona sostanza noi ribadiamo la necessità di ritirare ovviamente questa delibera e di valutare la destinazione di queste maggiori risorse in una maniera che vada un po’ incontro alle esigenze dei nostri cittadini, che non vada incontro all’esigenza ovviamente di consulenti, professionisti e quant’altro. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Consigliere Scarpa, io ho qui una nota che è stata inviata dal Capogruppo DS e dal Capogruppo del PRC Varisco, che riferisce di questi dati. Posso considerare che questa nota corrisponde a quanto lei ha detto oppure vogliono...
CONSIGLIERE SCARPA GIANFRANCO:
Certo.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
La nota corrisponde a questo, altrimenti mi sarei fatto interprete di un altro passaggio.
Ora la parola al Consigliere Comparato, che l’ha chiesta.
CONSIGLIERE COMPARATO ANDREA:
Chiedo scusa se il mio intervento potrebbe sembrare un voler prendere il posto del Sindaco, che penso che risponderà, e dell’Assessore al Bilancio, però in virtù anche del fatto che ho già fatto cinque anni di Consigliere di opposizione, quindi ho visto diversi passaggi, mi ritengo proprio in diritto di prendere la parola e di rispondere un attimo all’ex Assessore Gianfranco Scarpa.
Premetto il massimo rispetto del ruolo dell’opposizione, giustamente l’opposizione, come dicevo prima, l’ho fatta anch’io per cinque anni, quindi capisco che si debba cercare di venire in Consiglio, soprattutto quando c’è pubblico, e cercare di dire qualcosa. Ho letto anche nelle scorse settimane i numerosi interventi, non per ultimo quello dell’ex Sindaco Guarnieri sul settimanale Nuova Scintilla, in cui praticamente non faceva altro che ripetere queste critiche verso questa delibera di variazione di bilancio.
Devo dire che mi sarei aspettato degli interventi un po’ più di qualità, visto che i Consiglieri di opposizione sono quasi tutti ex Sindaci, ex Assessori, con esperienza pluriennale di amministrazione. Sinceramente venir qui a tirare fuori queste che sono proposte evidentemente chiarissimamente demagogiche, tra l’altro proprio è stata una sorpresa per me leggere nel settimanale Nuova Scintilla la risposta del direttore alla lettera dell’ex Sindaco Guarnieri, in cui proprio in virtù del fatto che voi accusate questa Amministrazione che ha assunto delle segretarie, che ha messo delle persone a pagamento di cambiali, eccetera, lo stesso direttore del settimanale Nuova Scintilla dice: “Anche nelle passate Amministrazioni avete preso persone di vostra fiducia, tra l’altro con incarichi a tempo indeterminato”. Allora, riferendomi a quello che dicevo prima, io comprendo le critiche dell’opposizione, però credo che siano veramente vuote, perché? Solo un piccolo esempio, e poi chiudo perché penso che l’Assessore e il Sindaco non mancheranno di rispondere. Già quella dei dipendenti è una sciocchezza, perché voi sapete benissimo che ci mancano i dipendenti, quindi se il Sindaco, posto che il Sindaco, credo qualsiasi Sindaco, abbia tutti i diritti di prendere all’interno del suo ufficio persone di sua fiducia, quindi non credo che possiamo... in questo caso non capisco perché non dovrebbe farlo. Se vogliamo l’ex city manager della passata Amministrazione, centinaia di migliaia di euro, eccetera... sorvoliamo, non stiamo neanche a tirarli fuori. Ma queste sono veramente accuse prive di significato.
Io mi sarei aspettato da parte vostra... Innanzitutto voi sapete benissimo che questo bilancio noi lo ereditiamo, quindi in questo momento non è che possiamo fare chissà quante modifiche. Alla fine, se andiamo a fare due conti matematici, due conti proprio... come si dice?, i conti della serva, questa Amministrazione ha speso meno di quello che avete speso voi, molto meno, con più trasparenza, con gare di evidenza pubblica e tra l’altro riservando una parte di questi soldi per future acquisizioni di personale all’interno del... dirigente per il posto dell’urbanistica. Chiedo scusa, spero di non togliere punti alla nostra...
Giustamente prima sentivo anche l’ex Assessore Varisco che faceva la svolta. Io credo che sia opportuno darci il tempo materiale perché credo... io ho visto che tutti gli Assessorati, tutti quanti i Consiglieri, le varie Commissioni si stanno muovendo. Io credo sia opportuno darsi il tempo; dopo credo che saranno gli elettori che quando sarà il momento decideranno se queste variazioni sono sbagliate.
Vi ribatto: voi in questi 5 anni cosa avete fatto per fare in modo che, invece di tirare fuori la democrazia dei pendolari... A me sembra che i pendolari in questi anni siano aumentati, quindi venire adesso a dire a noi: “Ma potete dare il contentino ai pendolari” è proprio una cosa strumentale, non degna delle vostre capacità. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ci sono altri che intendono intervenire? Prego, Consigliere Guarnieri.
CONSIGLIERE GUARNIERI FORTUNATO:
Sull’intervento del Consigliere Comparato credo valga la pena di stendere un velo pietoso, ma per carità di patria, non per pietà. Credo che invece il dovere sia quello di riflettere su quanto ci è stato detto questa sera in maniera garibaldina dall’Assessore Capon, perché la trasparenza avrebbe dovuto anche essere significata in altro modo. Stasera se l’è cavata dicendo grazie, ci ha informato che le nomine dei due consulenti, del Capo di Gabinetto e del superconsulente di urbanistica, sono già state fatte. Alla faccia del “noi vi avvertiremo di tutto quello che faremo”, veniamo a sapere da buoni ultimi quello che avete già fatto. Anzi, signor Sindaco, se per favore dopo, quando mi risponderà, dice con quale atto e a firma di chi è stato fatto, magari avremo modo anche in seguito e in futuro di comprendere se quell’atto è un atto che sta in piedi.
Veniamo allora al significato di quello che si sta votando questa sera, che non ha senso, anzi, ha senso anche se lo lasciamo a sé stante; ha molto più senso se lo rapportiamo a ciò che ancora l’eco della campagna elettorale risuona anche in questa sala. Vi eravate presentati come coloro i quali, oltre che alla trasparenza, andavano verso un nuovo modo di spendere. Basta alle consulenze, i comunisti hanno distrutto con i loro amici tutte le vicende della città, sono state governate da un rapporto univoco con le loro relazioni, abbiamo dissipato il denaro pubblico, la sinistra ha fallito, occorre una svolta. Troppi dirigenti, troppi Assessori, troppi direttori generali, eccetera.
Bene, la situazione oggi è questa, mi risulta; se mi sbaglio, che qualcuno mi fermi immediatamente. Il numero degli Assessori, 10, sono gli stessi pari pari di come li abbiamo lasciati. 10 erano 4 mesi fa, 10 sono oggi. Almeno noi a 10 ci siamo arrivati nell’arco di 10 anni. Voi invece siete entrati, signor Sindaco Tiozzo Romano, alla faccia di quello che avete detto e immediatamente ne avete fatti 10, senza colpo ferire. Capisco, non è una critica grave, anzi, è una mera riflessione.
Il corpo dirigenziale è stato praticamente riconfermato, perché dove avevate detto che eravamo degli sperperoni, che buttavamo via il denaro pubblico, l’ha ricordato anche in un momento di lucidità il Consigliere Comparato, il direttore generale, che ora non è più direttore... Lucidità politica, non intellettiva, Consigliere Comparato. Il direttore generale non è più direttore generale, si chiama direttore operativo. C’era il direttore operativo 4 mesi fa e c’è il direttore operativo anche oggi. I dirigenti sono gli stessi di prima, anzi, i due dirigenti, due, che dovevano seguire uno una parte dei lavori pubblici, è stato menzionato anche questo, l’ingegner Napetti, e l’altro, quello che doveva seguire lo schifoso piano regolatore che doveva essere eliminato - lo voteremo uno di questi giorni, è stato ripresentato pari pari - la dottoressa Pacchiani, sono stati di fatto rinominati. Quindi la situazione è questa.
Manca il dirigente dell’edilizia privata, quello manca. Io ricordo a tutti che il dirigente di edilizia privata è fondamentale, perché tutte le vicende legate alle esigenze di tutti i cittadini sulle concessioni edilizie, autorizzazioni, e quant’altro, è fondamentale nella direzione, è quello che firma. Quello lì ancora non si vede all’orizzonte.
Non è la stessa cosa dire oggi, come dice il Sindaco sul giornale rispondendo alle riflessioni che sto facendo adesso: “L’ha fatto anche Guarnieri prima di me”. No, signor Sindaco, io non avevo un consulente di urbanistica, non lo avevo. Non avevo un Capo di Gabinetto a 40 mila per 4, 120 mila euro all’anno, signor Sindaco. Io non lo avevo. 3-4, quelli sono i soldi.
Allora domando: non c’erano due avvocati bravi, visto che lei ce l’ha ricordato anche di recente, non sono bravi due avvocati civici tali da suggerirle le operazioni migliori per quanto riguarda le indicazioni che lei ha dato e darà all’avvocato che di fatto deve essere stato nominato, ce l’hanno detto adesso, però sono due mesi che lo vediamo circolare, cioè, senza titolo? E’ stato anche un brutto spettacolo, me lo consenta, glielo dico in via del tutto amichevole. Non va bene che un soggetto estraneo all’Amministrazione calpesti gli uffici comunali, è una cosa che non sta. Sarebbe come dire che uno viene in ospedale, si mette un camice e va in sala operatoria, insomma, non esiste questa roba. Dovreste avere anche un po’ di tatto in queste cose. Va beh, anche questo è un peccato veniale.
Però, vede, signor Sindaco, ciò che invece voi avete, secondo me, stracciato gravemente è stata una assunzione, anzi, due assunzioni nel suo ufficio, nell’ufficio del Sindaco. Noi non abbiamo fatto come dice il Consigliere Comparato assunzioni a tempo indeterminato. Non è possibile. E’ vero, le due assunzioni che lei ha fatto nel suo ufficio, persone, come dice lei, di sua fiducia... lei in questo modo, mi scusi, straccia un principio fondamentale, cioè: “Vieni tu, figlia di..., e vieni tu, figlia di..., perché voi avete un rapporto con me attraverso i vostri genitori”. Non si fa una cosa di questo genere. Se no un figlio qualsiasi dei Consiglieri che ci sono in questa sala, di maggioranza o di opposizione, un figlio qualsiasi delle persone che sono qui oggi, un figlio qualsiasi di quei pendolari che voi avete detto che volete difendere, un figlio qualsiasi delle persone che aspettano magari anche attraverso questo soldi che avreste potuto benissimo impegnare nel cominciare a fare quello che avete detto tre mesi fa, non tre anni fa... Avete detto che toglierete l’ICI. Non lo potrete fare, ma potevate dare un segnale, un piccolo segnale: 0,5 nella rata di dicembre. Una sciocchezza. Lo potevate fare. Avevate del personale qui in Comune da poter impegnare nell’ufficio del Sindaco. Non c’è bisogno di un consulente, mi scusi, di urbanistica. Dovete prendere un dirigente di urbanistica, quello dovete fare. Voi avete stracciato un principio fondamentale.
Dice l’Assessore Capon attraverso un bando pubblico. No, Assessore, voi avete fatto una comunicazione esposta all’albo pretorio, ma la diffusione, se veramente volevate avere un consulente in grado di avere competenze espanse, la dovevate fare in modo molto ma molto più ampio, mettendo dei manifesti, facendo sul giornale delle dichiarazioni, pubblicando qualche cosa. Avreste probabilmente trovato magari gli stessi due che avevate già nei corridoi. Saresti stati fortunati, l’avreste indovinata il primo giorno, avreste un... enorme in quel momento, ma almeno avreste dato una nota di grande trasparenza. E invece no. Invece no, avete indovinato al primo colpo. Io credo che quello che avete fatto non è la partenza, non è la svolta. Voi avete fatto un atto grave scientemente. Non è stata una sbadataggine, non lo potete spiegare con “è un rapporto fiduciario”. Voi avete calpestato i diritti e le difficoltà di tante persone che tutti i giorni in questa città... quelle che voi avete detto in campagna elettorale di salvare le avete oltraggiate.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Consigliere, per cortesia, le chiedo...
CONSIGLIERE GUARNIERI FORTUNATO:
Presidente, le risparmio la ramanzina.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
No, non faccio ramanzine, è soltanto perché ritengo che le cose quando sono dette una volta hanno un senso, se sono ripetute forse ne hanno meno. Quindi io colgo la foga per permettere...
Direi che potremmo già passare ad una risposta da parte del Sindaco, se ritiene, oppure da parte del... Non ho visto nessuno che si è iscritto.
CONSIGLIERE APRILE MASSIMO:
Io mi rendo conto che il mio intervento potrà destare qualche perplessità, in particolare fra i colleghi di maggioranza e immagino anche da parte dell’Amministrazione. Ma non è da oggi che io segnalo un disagio abbastanza profondo, insomma, nel vedere che probabilmente non si è partiti con il piede giusto, o forse si poteva partire un po’ meglio. Nel senso che ci sono delle situazioni nelle quali c’è probabilmente il dovere o comunque ci sarebbe stato il momento giusto per dare il segnale che qualcosa è cambiato e invece queste occasioni non si colgono. Io credo che questo sia uno dei momenti di quelli che ho appena indicato che non sono stati colti.
Questo non significa che sia tutto da buttare, che le cose siano drammaticamente messe male. No, non sto dicendo assolutamente questo, anzi, se lo dico, lo dico proprio perché probabilmente siamo in presenza di situazioni... vorrei sotto questo punto di vista richiamarmi al discorso che faceva il Consigliere Guarnieri, che forse si tratta di peccati veniali, però comunque si tratta di situazioni che non sono da condividere al 100%. Sono situazioni sulle quali, diciamo, per spirito di corpo, ci sarà magari anche l’approvazione, ma con un certo travaglio, perché io credo, come ho detto, che in momenti qualificanti bisognerebbe dimostrare che si è cambiato qualcosa.
Quello che non mi sta bene, perché purtroppo sento che è un atteggiamento un po’ diffuso, che, ripeto, ho già segnalato in altre cose, è il dire: “Questo malvezzo è già stato fatto dagli altri, da chi ci ha preceduto, quindi tutto sommato ci sentiamo in qualche modo autorizzati a fare anche noi così”. Sotto questo punto di vista io personalmente non ci sto, cioè non ci sto a dire: “Sono stati fatti degli sperperi di qua e di là, eccetera, tutto sommato qualcosa possiamo fare anche noi”. Io credo che il nostro agire nell’interesse della cittadinanza, dell’Amministrazione, della quale abbiamo in questo momento la titolarità, deve essere ispirato al principio di maggior trasparenza, ma soprattutto di miglior andamento. Se questo è il modo, io prendo atto che l’Amministrazione intende agire in questo modo, che le delibere sono confortate, diciamo così, dal parere di regolabilità contabile, amministrativa, tutto quello che c’è, però una grossa perplessità da parte mia - da parte mia, parlo a titolo personale - sicuramente c’è. Il che significa che il mio voto ci sarà, però se mi consentite di mutuare una sorta di figura che viene dal mio mondo professionale, una sorta di condizionale, va bene adesso, però se si intende proseguire in questo modo, cioè non dando corpo a quelle motivazioni che hanno condotto, a mio avviso, alla vittoria elettorale, cioè dare un segnale di cambiamento, e quindi di rottura con certi malvezzi del passato, così ho l’impressione che non si possa proseguire e sicuramente per quanto mi riguarda non ci sarà il confronto.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
La parola al Consigliere Fornaro.
CONSIGLIERE FORNARO DARIO:
Signor Presidente, signor Sindaco, a nome del gruppo socialista dico subito che voterò contro questo provvedimento. Dopo la lunga esposizione dell’amico Guarnieri... mi ha in qualche modo anticipato su quello che poteva essere il mio svolgimento. Comunque le dico subito che il fatto di pagare un consulente per l’urbanistica, l’ingegner Chiappini, che ha una certa età, che era abituato a lavorare a Venezia con 6-7 esperti solo per siglare... mi sembra che proprio esperto dannoso, e gli amici della Lega in primi scrivevano sul Tabloid che non c’era carta, che non c’era computer, ecco, non capisco perché all’epoca scrivevano che non c’erano i soldi per la cancelleria o per gli strumenti e adesso vediamo che voi date incarico a un signore di Venezia che ha un passato senz’altro nobile, ma che adesso credo che non servirebbe assolutamente.
Per quanto concerne le assunzioni di personale che lei ha fatto in Segreteria, qua non ho nulla da dire, perché penso che un Sindaco abbia forse la possibilità e anche il bisogno di avere due persone di fiducia, in quanto sappiamo quanto il Sindaco dovrà lavorare in questi 5 anni.
Dopo come consulenze legali, io penso che se lei ha tolto l’incarico all’avvocato Carlin, che seguiva il problema dell’oasi, e l’ha dato ai nostri due legali, all’avvocato Papa e all’avvocato Perini, non capisco perché non si possa usufruire anche di tutto quello che invece darete agli altri consulenti legali. Per cui credo che questo sperpero veramente sia dannoso per la città, come inizio di una nuova Amministrazione che doveva dare una svolta, diciamo, a quello che voi definivate prima malcostume, sperperi. Non dimenticate che anche i nostri governanti stanno guardando di ridurre a Roma le consulenze, perché se vediamo sul bilancio, ci sono miliardi e miliardi di consulenze e veramente, se andiamo avanti di questo passo, Beppe Grillo farà cadere i partiti o avverrà una rivoluzione in Italia. Diamo il buon esempio anche noi qua a Chioggia, ai cittadini che hanno bisogno di una svolta, di dimostrare che cambiamo pagina e andiamo avanti col nuovo metodo. Spero che questa Seconda Repubblica muoia presto, che ci sia la Terza e possa essere molto più seria e più capace di amministrare. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Consigliere, io la inviterei la prossima volta a rinunciare ad avere alcuni apprezzamenti a proposito di professionisti che sono serissimi e che, con l’avanzare dell’età, che poi non è così grave come lei mi sembra che abbia detto, credo maturino e non diventino peggiori. Questo mi sono tenuto proprio nel modo ... ... voci fuori microfono ... Scusi, abbiamo letto prima il regolamento a questo proposito ... voci fuori microfono ... Abbiamo letto prima il regolamento a questo proposito. Io le ho fatto questa raccomandazione perché...
CONSIGLIERE FORNARO DARIO:
Mi dica cosa ho detto di Chiappini.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ha detto che è un professionista serio, però ha detto che col passare dell’età non vale più di tanto ... voci fuori microfono ... Senta, forse è meglio che andiamo ad ascoltare quello che lei ha detto registrato, va bene? Boscolo Giuseppe.
CONSIGLIERE BOSCOLO GIUSEPPE “PALO”:
Questa sera, come le altre sere, si fa sempre riferimento al passato e ad una campagna elettorale, che credo sia stata, sì, aspra, ma comunque leale tra i due Tiozzo. Io credo, non essendo molto prolisso di parole come il collega Guarnieri, però su quel discorso credo che... so anche esprimerlo. Si parla del peso del cambiamento, la svolta sì, la svolta no. Io credo che, così come qualsiasi Amministrazione che va a governare, questo peso del cambiamento lo si misuri alla fine del bilancio consuntivo oppure alla fine del bilancio di mandato, quindi è là che si misura. Difatti basta guardare l’esito finale o l’esito iniziale di questa Amministrazione, o della passata. Se a Chioggia la sinistra ha perso, ha perso perché l’ha deciso l’elettorato, è chiaro questo. C’è stato un risultato chiarissimo, ma è un risultato molto più chiaro se si fa riferimento ai 5 anni dove Guarnieri aveva vinto strapazzando l’allora candidato del centrodestra, e se si fa un raffronto dei 5 anni fino a questo momento si è perso... avete perso il 20% abbondante di consensi. E’ la città che vi ha bocciato, è la città che in effetti ... voci fuori microfono ... ha deciso in funzione di una cosa: ha deciso perché avete forse combinato un qualcosa che io oggi non riesco a percepire, ma che la gente ha percepito in maniera chiara a maggio e soprattutto a giugno.
Mi dispiace per Lucio Tiozzo, che si è impegnato in questa battaglia, forse non merita... una compagnia.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ha chiesto di intervenire Dolfin.
CONSIGLIERE DOLFIN MARCO:
Grazie, Presidente. Mi sembra fuori luogo questo atteggiamento da parte del Consiglio Guarnieri. Fa una predica moralista, anche spropositata. Sembra quasi che l’Amministrazione sia intenzionata ad assumere a destra e a sinistra. Il Sindaco ha ritenuto di crearsi un Gabinetto amministrativo e lo ha fatto. La sua Segreteria è di supporto e penso sia doveroso questo.
Quello che non riesco a capire nell’atteggiamento del Consigliere Guarnieri è quando parla di assunzioni, di cambiali fatte, appunto, CL, come riferimento all’articolo sulla Nuova Scintilla, non dimentichiamo le cambiali di Azione Cattolica. Per non parlare poi - e qui andiamo un po’ sul pesante - della disgregazione che avete fatto dell’ASP, dell’Azienda Servizi Pubblici, che avete ridotto a mille cooperative, e tuttora quei ragazzi che lavorano là sono in condizioni veramente scandalose. Tutti sono bravi a guardare i bilanci, ma, signori, bisogna anche guardare le condizioni di lavoro, come avete ridotta sull’amministrazione pubblica un’azienda come l’ASP.
Allora, prima di venire a parlare di certi atteggiamenti buonisti e moralisti, bisogna un attimo che vi fate un bell’esame di coscienza prima di parlare. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ha chiesto di intervenire Massimiliano Tozzo.
CONSIGLIERE TOZZO MASSIMILIANO:
Grazie, Presidente. Io non sono molto interessato, non sono stato molto attratto dalla polemica che pure è andata abbastanza di moda, anche a livello nazionale, quest’estate sui costi della politica, perché purtroppo molte volte sfociano in una demagogia poco produttiva, che credo abbia fatto capolino anche questa sera. Mi sento un po’ motivato ad intervenire dall’intervento del Consigliere Guarnieri, un intervento che peraltro è in linea con quelle che sono state le sue dichiarazioni molto frequenti negli ultimi tempi. Un intervento che sicuramente sfocia anche in termini offensivi, secondo me assolutamente inopportuni.
La delibera in esame viene attaccata quasi fosse il primo passo di una inversione a U di chi aveva proposto e promesso la svolta. Bene, io credo che il Sindaco e noi Consiglieri ci siamo impegnati in campagna elettorale a realizzare una macchina comunale che funziona meglio, una macchina comunale che quindi può dare dei risultati migliori. Questa scelta dell’Amministrazione io credo che vada vista in questo senso, un investimento per realizzare una struttura che possa essere più valida e anche più capace di affrontare questioni che sicuramente non mancheranno di porsi all’attenzione dell’Amministrazione e della macchina comunale stessa.
Credo peraltro che il Consigliere Guarnieri ci inviti a ritornare al clima della campagna elettorale, in qualche modo anzi a vedere le cose alla luce della campagna elettorale. Ma io invito lui ad uscire da una campagna elettorale permanente che sta portando avanti ormai a 3 mesi dal responso delle urne. Peraltro, visti i risultati abbastanza scadenti che ha ottenuto, credo sia più produttivo per tutti, anche per lei, abbandonare questa vis polemica che la contraddistingue.
Io sono l’ultimo arrivato qui dentro, lei viene da 10 anni di onorato servizio come Primo Cittadino. Però proprio perché so anche quello che pensano i cittadini che stanno dall’altra parte, credo che dopo 6-7 mesi di campagna elettorale assolutamente vigorosa, qualcuno ha detto corretta, io credo quasi corretta, ci sia anche il bisogno, come lei spesso ci invita nelle sue lunghe lettere a fare, di guardare al futuro. Quindi su questa tematica ci sono tutte le possibilità di soffermarsi e di presentare delle proposte provocatorie, stimolanti come quelle del Consigliere Scarpa del gruppo dei DS, ma credo che non sia corretto parlare di cambiali da pagare, di figli di... che vengono assunti solamente perché appartengono a determinati... a comunione e liberazione, come ha detto lei. Io credo che questo sia insultante, perché lei manca in questa maniera di rispetto sia a coloro i quali si stanno già impegnando nel loro effettivo ruolo sia coloro i quali sarebbero gli effettivi destinatari di queste cambiali elettorali, persone che liberamente hanno scelto di schierarsi magari, hanno liberamente scelto di dare il loro consenso ad una parte politica, come liberamente hanno scelto magari in passato di appoggiare la sua parte politica, come liberamente alcuni hanno scelto di appoggiarla anche in questa tornata elettorale.
Io credo che anche lei nei suoi 10 lunghi anni di amministrazione abbia avuto molto spesso un occhio di riguardo per gli amici e gli amici degli amici. Credo sia il caso in qualche modo, come anche ha detto lei al Consigliere Giuseppe Palo, di chiudere forse questa sera la pagina della campagna elettorale. Spero che anche per lei questo possa essere il momento adatto, altrimenti continueremo ogni volta a incastrarci con polemiche che servono solamente a fare un teatrino che non è utile a nessuno. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Io chiederei al pubblico di fare la parte del pubblico, non dell’applauso, che è un fatto che non appartiene a questa Aula, se non in casi particolari e straordinari. Quindi per cortesia tenete per voi la vostra sensibilità e i vostri apprezzamenti. Grazie.
Si è iscritto il Consigliere Salvagno.
CONSIGLIERE SALVAGNO MAURIZIO:
Grazie, Presidente. Questa sera mi ero ripromesso di non intervenire perché avevo già manifestato la mia intenzione in sede di Commissione. Però ovviamente sono stato un po’ preso in causa a proposito di alcune affermazioni che ritengo poco corrette, visto che oggi si sta tentando di dare del “corretto” o “non corretto” a tutti. Io sono d’accordo con quanto ha detto chi mi ha preceduto a proposito di fare un passo avanti. Infatti invito il Sindaco, invito i Consiglieri di maggioranza e invito i Consiglieri di minoranza a fare questo passo avanti, che deve essere un passo avanti intelligente. Per me il capitolo campagna elettorale è chiuso da un pezzo e sono qui per tentare di vincere la prossima campagna elettorale. Però vi chiedo, per onestà intellettuale, se uno deve parlare per parlare e basta, è meglio che non lo faccia, perché se deve parlare, o lo fa con dati alla mano e con cognizione di causa, altrimenti deve tacere, perché è un insulto che fa a chi lo sta ascoltando e può essere smentito in qualunque momento.
Allora io dico questo: in sede di Commissione a proposito della delibera che dobbiamo votare, della ratifica della deliberazione che dobbiamo votare stasera, mi sembrava che quella fosse stata una Commissione interessante che poneva alcuni quesiti, giustamente, di opportunità. Era già stata sollevata la questione dell’opportunità del Sindaco di avere nella propria Segreteria persone nominate direttamente. Ecco, c’è qualcuno che ha qualcosa da opinare perché non l’ha fatto, io posso essere anche tra questi, perché si andava a tentare di ridurre i costi, quindi selezionare persone interne, e altri che magari con risparmi fatti altrove riescono a sopperire a questa spesa. Io non mi fermerei qua, io andrei avanti.
Parlare di ratifica di bilancio e ascoltare quello che dice il Consigliere Scarpa a proposito di indicazioni mi sembra che sia costruire questo, sia proporre questo, non sia insultare e offendere le persone. Quindi se qualcuno ha la coda di paglia e deve intervenire solo per il semplice fatto di intervenire, ecco, lo invito magari a intervenire in maniera appropriata.
Tra l’altro c’è da notare, l’Assemblea deve notare che qualcuno anche da parte della maggioranza ha posto qualche perplessità. Evidentemente qualcosa c’è, non siamo pazzi. Il Consigliere Fortunato Guarnieri quando interviene, interviene perché evidentemente ha dei dati alla mano sui quali poter opinare scelte fatte da voi. Quando si parla di campagna elettorale, possono essere degli sfoghi fatti al momento, che però portano la verità in quanto alcuni soldi, alcune spese, alcune partite risparmiate dovevano essere dirottate per alcuni temi importanti.
Allora, in Commissione quando si dice e si portano questioni tipo “le casse sono vuote e ci sono debiti del Comune di 6 milioni di euro a proposito di ACTV”, poi smentiti immediatamente e categoricamente dai dati, voi capite che la minoranza cos’è che deve dire? Deve dire: “State attenti, perché voi vi siete impegnati con l’elettorato e non potete trovare scuse assurde, che non hanno nessun fondamento, e dire che non diminuirete l’ICI, dire che non diminuirete gli abbonamenti e dire quello che voi avevate promesso in campagna elettorale”. Allora, ecco, il nostro ruolo ce lo dovete far fare, però voi dovete fare il vostro non dicendo menzogne, non dicendo bugie a proposito di disgregazione di ASP, perché abbiamo fatto 50 Commissioni, abbiamo portato l’azienda in una situazione di garanzia e non di disaggregazione, abbiamo aumentato i posti di lavoro, non è stato mai mandato a casa nessuno. Per quanto riguarda le cooperative, è una terziarizzazione che sta avvenendo da 15 anni e che noi comunque abbiamo continuato perché la riteniamo, fermo restando il mantenimento dei posti di lavoro dell’azienda, l’aumento e il mantenimento dei posti di lavoro per quelle cooperative che oggi ci permettono, permettevano all’azienda di ridurre i costi. Quindi semplificare alcune battute, ecco, io le ritengo gratuite e anche di poco rispetto.
Ovviamente anch’io mi riservo poi il voto, e probabilmente non sarà un voto favorevole, a proposito della ratifica di deliberazione, proprio perché condivido pienamente l’impostazione fatta dal mio collega Scarpa Gianfranco. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
E’ iscritto il Consigliere Donin Renzo.
CONSIGLIERE DONIN RENZO:
Grazie, Presidente. Io devo dire una cosa: mi sento a disagio. Devo un attimo fare le congratulazioni all’avvocato Aprile, che personalmente ha fatto una critica veramente giusta alla propria parte politica. Però vedo volare delle offese gratuite. Se questo è il modo di governare, non abbiamo futuro, il futuro non esiste. Allora ben vengano le critiche come ha fatto l’avvocato Aprile alla propria parte politica, però offendere penso sia una cosa che non fa piacere a nessuno.
La mia dichiarazione sarà di astensione a questa delibera. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ha chiesto la parola il Consigliere Mantovan.
CONSIGLIERE MANTOVAN BRUNETTO:
Questa sera siamo chiamati a ratificare la delibera oggetto della discussione. E’ evidente che è una delibera che mette l’intero Consiglio comunale di fronte a delle problematiche che hanno una storia antica, di cui tutti ritengo siano venuto il momento, una volta per tutte, di dare delle indicazioni di trasparenza, correttezza e via dicendo, ma poi generalmente si trova sempre difficoltà ad essere coerenti con i discorsi che si vanno a fare.
Voglio qui ricordare che fra il 31 maggio 2007 e il 12 giugno 2007 - 12 giorni - sono state fatte determinazioni dei dirigenti nel campo di incarichi professionali per 161.141,68 euro, prelevando questi fondi in buona parte dai costi del bilancio ordinario, senza che venisse almeno predisposta una assegnazione attraverso una indicazione di trasparenza e di imparzialità, così come prevede la legge europea, che prevede poi l’articolo 62 del DPR 554/99, poi modificato successivamente, che dice che i servizi di cui all’articolo 50 di importi inferiori a 40 mila euro sono affidati alle Amministrazioni appaltanti previa adeguata pubblicità dell’esigenza di acquisire la relativa prestazione professionale. L’avvenuto affidamento deve essere reso noto con adeguata formalità, unitamente alle motivazioni delle scelte effettuate.
Anche se la legge regionale è un po’ più tenera su questo aspetto, la legge regionale non può precludere da una legge nazionale. La legge regionale può solo dare le indicazioni operative, però non può andare fuori dallo spirito della legge nazionale. Cosa vuol dire questo? Vuol dire che c’è stato, e, ripeto, motivi per cui anche l’avvocato Aprile esprime le sue preoccupazioni, un modo di operare da parte delle Amministrazioni comunali, in particolar modo di quella passata, dove questi incarichi venivano assegnati senza sapere chi sia buona parte di queste persone. Troviamo nomi che a Chioggia nessuno conosce, nessuno dà garanzia di chi siano queste persone, troviamo addirittura che per lo stesso incarico abbiamo progettisti di nome diverso che eseguono lo stesso lavoro, posso portare qui anche le documentazioni. In passato io, pur non essendo Consigliere, sono stato avvicinato tante volte da dipendenti comunali che mi segnalavano tutta una serie di incarichi professionali dati, a trattativa privata, senza che ci fosse una giustificazione, se non quella di scrivere sulla delibera: “Il nostro personale non ce la fa, siamo carenti” e senza che ci fosse almeno una individuazione attraverso bando pubblico di soggetti che avrebbero potuto essere in grado di eseguire questa opera. Addirittura sono stati assegnati incarichi per oltre 200 mila euro a trattativa privata diretta, di progettazione.
Noi che in campagna elettorale ci siamo adoperati per dire: “Facciamo una svolta”, la svolta è quella che vogliamo che anche le Amministrazioni Pubbliche, in particolar modo il Comune di Chioggia, rispettino la legge dello Stato. Questo è quello che vogliamo. Se la legge dello Stato dice che gli incarichi devono essere assegnati in una certa maniera, anche il Comune di Chioggia deve seguire quella procedura.
Vogliamo, per esempio, che i concorsi... Per esempio, all’ASP, che c’è il mio amico, dal 1998 in poi concorsi pubblici non se ne sono visti. Anche se precedentemente era possibile, facevamo sempre concorsi pubblici, anche se facevamo eventualmente delle segnalazioni private, non so come tecnicamente si dice, c’era sempre l’avviso pubblico, l’avviso sui giornali, la gente poteva partecipare. Addirittura in un concorso per assumere 3 persone hanno partecipato 1.032 persone, 1.032 provenienti da tutta Italia.
Ora, questo non è che voglia dire che siamo più bravi, meno bravi, e via dicendo, però se vogliamo essere coerenti con noi stessi, o ci imponiamo delle regole e cerchiamo tutti di farle rispettare... Allora io suggerivo ai Consiglieri comunali, anche se non sono di maggioranza, ma ringraziavo i Consiglieri di opposizione di essere incalzanti nei confronti della maggioranza, perché le cose che abbiamo detto in campagna elettorale dobbiamo mantenerle. Le stesse cose gliele dico al Sindaco, è buon testimone, ai colleghi di maggioranza, ci siamo impegnati per ridurre l’ICI, ci siamo impegnati per venire incontro ai pendolari, ci siamo impegnati per cambiare un attimo il modo di operare dell’Amministrazione comunale, dobbiamo essere coerenti. Giustificazioni, come rinviare nel tempo le cose, non è che sia molto piacevole accettarle, perché quando si prendono degli impegni, da galantuomini poi dobbiamo essere anche in grado di saperli mantenere.
Io ritengo che, dovendo in questa fase il Sindaco far fronte ad impegni che si è preso in campagna elettorale, che sono la chiusura del piano regolatore, quindi era giocoforza avvalersi della collaborazione dell’attuale dirigente che abbiamo... Ripeto, io non entro nel merito delle persone, perché sono stato critico su alcune questioni, però io prendo atto delle questioni. E’ nostro dovere dare una risposta alla variante al PRG e l’Amministrazione comunale, non avendo un dirigente interno, si è rivolta allo stesso progettista del piano regolatore. Dovendo avviare i PAT, dovendo far fronte a tutta una serie di impegni, è giusto che, come prevede il nostro regolamento, che ci sia una Segreteria del Sindaco, addirittura questa Segreteria dovrebbe essere presieduta da un Capo Gabinetto, che ha lo stesso equiparamento di un dirigente, che si può nominare dei collaboratori di sua stretta osservanza, lo ha fatto. Si prende la sua responsabilità, speriamo che questa Segreteria risponda alle esigenze di un rapporto continuo e positivo nei confronti dei cittadini e nei confronti poi degli altri enti. Di questo renderà conto anche a noi della maggioranza se le cose, le scelte che ha fatto sono buone o meno. Non possiamo sicuramente metterci lì a contestarle.
Quello che è importante è che ci dobbiamo tutti noi impegnare a seguire l’Amministrazione comunale. Le determinazioni dei dirigenti devono essere seguite giorno per giorno, prima di tutti dal Sindaco, dagli Assessori competenti, dai Consiglieri comunali di maggioranza e minoranza. Oggi per 200 mila euro siamo qui che ci battiamo, ci stracciamo le vesti. Ci sono milioni di euro che ci passano sopra la testa e nessuno li controlla, nessuno sa da che parte si spende, da che parte vadano a finire le spese. Se noi facciamo una buona azione di controllo dell’Amministrazione comunale, anche per criticarci, ma la critica deve andare una volta per tutte nella direzione di voler risparmiare, e più soldi risparmiamo, più servizi diamo alla città... Gli amici sono amici, ma l’amico prima di tutto nei confronti di un uomo pubblico... l’amico permette a questo uomo pubblico di fare bene il suo lavoro. Poi il resto può anche... abbiamo purtroppo la politica del voto e qualche volta ci caschiamo, però se c’è da parte nostra un impegno a voler seguire l’attività dell’Amministrazione comunale, seguendo tutti i vari gangli e i vari momenti in cui questa si evolve, avremo la possibilità tutti di dare un contributo positivo e forse alla fine otterremo un risultato che era insperato.
Io sono convinto che con una buona amministrazione, un buon controllo, possiamo risparmiare una buona fetta di denaro che ci permette di dare quei servizi e fare quegli interventi per i quali ci siamo impegnati in campagna elettorale, che tutti noi ci auguriamo. Questo è l’auspicio, per cui io a nome del mio gruppo e dei gruppi di maggioranza votiamo questo provvedimento, sapendo che è un provvedimento che non accettiamo, diciamo, nella sua interezza come un fatto di completamento o di avvio della nuova gestione. Sappiamo che è un momento difficile, diamo gli strumenti perché l’Amministrazione comunale possa cominciare a operare bene, però siamo certi... ci impegniamo perché i passi successivi siano coerenti e rispettosi di tutti quanti i cittadini. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
La parola al Consigliere Tiozzo Lucio, che l’ha chiesto.
CONSIGLIERE TIOZZO LUCIO:
Io cercherò di essere abbastanza breve e di far sintesi su due punti che reputo importanti. Il primo: mi sembra di cogliere soprattutto dai colleghi della maggioranza un eccessivo nervosismo rispetto a delle posizioni che sono state espresse in taluni casi in maniera colorita e forte, in altri - a supporto anche - in maniera molto razionale. Io credo che questo nervosismo da parte vostra nasca dal fatto che oggettivamente, Sindaco, le promesse fatte in campagna elettorale... Io capisco, non dobbiamo fare come quel ciclista che corre guardando indietro, perché corre il rischio di andare a sbattere contro il muro, però non possiamo non pensare che c’è stata una campagna elettorale, qualcuno diceva corretta, ma con una serie di impegni e di promesse fatte da una parte e dall’altra che oggi sono al vaglio dell’opinione pubblica, ma anche al vaglio di questo Consiglio. Non si può pensare che ogni volta che si interviene per criticare un atteggiamento, una scelta, un’azione dell’Amministrazione, sembra che si cominci a smontare o a creare chissà quale tipo di opposizione. E’ una normale dialettica, dovete abituarvi, ognuno col suo bagaglio, col suo modo di intendere, di affrontare la discussione. E’ una normale dialettica, dove ci sono questioni che possono trovare sintesi nell’azione del Consiglio, ma che possono trovare anche momenti di scontro.
Siccome la campagna elettorale credo sia stata vinta da voi in maniera brillante, perché vi siete impegnati su alcune questioni centrali e coraggiose, noi vi richiameremo in ogni momento della vostra vita amministrativa a rispettare gli impegni che vi siete presi. Voi non potete pensare che questa diventi ogni volta una offesa che facciamo alla maggioranza. Abbiate pazienza e soprattutto lavorate per rispondere agli impegni che vi siete presi con i cittadini. Questo è il dato. Che poi oggi si comincino a registrare delle difficoltà, perché tra le promesse elettorali, le azioni promesse in campagna elettorale, poi il vivere quotidiano di una Amministrazione così complessa e difficile come la nostra, sicuramente ne passa. Quindi oggi registriamo un dibattito che avrà questi elementi di confronto aspro, ma, se mi permettete, per quanto riguarda il mio gruppo e i gruppi dell’opposizione, abbiamo fatto anche delle proposte. Non c’è una opposizione becera che viene qua oggi a dire che non siamo d’accordo, chiuso. Abbiamo detto e vi sfidiamo, vi chiediamo di mettere in votazione questa sera la nostra proposta presentata al Presidente del Consiglio rispetto a delle proposte concrete, che sarà l’atteggiamento che useremo sempre in questo Consiglio comunale e nel rapporto con la città.
Voi fate un’azione tipica di un sistema bipolare. C’è una maggioranza che governa e una minoranza che fa delle proposte alternative, e noi ci sentiamo, e lo diciamo con grande tranquillità. Questi soldi, anche se pochi, potevano essere uno strumento per dare un primo segnale ad alcune categorie della città che sicuramente vivono una fase difficile, ed erano le questioni che erano incarnate soprattutto nella proposta della Lega. Io veramente ero in qualche misura lusingato di questa sfida che la Lega proponeva a tutta la città, a tutto il Consiglio, quando diceva: “Dobbiamo intervenire per sostenere i nostri pendolari, gli anziani, l’ICI”. Era una sfida che sta nel nostro DNA culturale. In fondo mi sentivo anche vicino alla Lega, perché dicevo: “Sto occupando gli spazi della politica tradizionali della sinistra sociale, che noi vogliamo ancora oggi rappresentare in questa città”. Ecco le difficoltà, ecco il balbettare oggi della Lega che non sa cosa dire, quindi inventa, fa qualche battuta per giustificare i ritardi, perché i segnali devono partire da subito, bisogna essere subito in grado di dimostrare che si va in una certa direzione.
Non entro nel merito, guardate, delle scelte fatte dal Sindaco o dalla Giunta. Mi interessa molto poco oggi. Io dico che c’erano 200 mila euro che venivano da una partita non prevista e potevano essere utilizzati in un certo modo, magari personale poteva essere attinto dalla macchina comunale, quindi non aggravare i costi della situazione attuale.
Sono scelte legittime che l’Amministrazione poteva fare. Ma non potete pensare che oggi noi non siamo qua invece a proporvi una manovra alternativa. Noi vi chiediamo di mettere in votazione la nostra proposta. Tra l’altro vi dico di più: sarebbe per noi auspicabile che ci fosse un segno.
Siccome molto probabilmente c’è una maggioranza, diciamo, dal punto di vista etico e morale in difficoltà, ma dal punto di vista del richiamo all’appartenenza costretta a votare, vi invito a fare qualche ritocco. Per esempio, abbiamo il coraggio di dare almeno 47-50 mila euro per gli anziani ultrasettantacinquenni che utilizzano i nostri pullman? Aiutiamo una categoria che sicuramente dal punto di vista sociale ha bisogno, facciamo una manovra di questo tipo. Vi sfidiamo su queste cose e vi sfideremo sempre di più nei prossimi giorni, nei prossimi mesi, in maniera molto lineare. Guardate, a me non interessa una opposizione di rottura, a me interessa vedere se condividete con me e con noi, se riusciamo a fare qualcosa che sia utile per la nostra città.
Chiudo su un punto di apprezzamento rispetto a qualche intervento, laddove si dice: “Attenzione all’antipolitica”, l’idea che dobbiamo a tutti i costi pensare che ci sia da parte di chi governa, anche di questa maggioranza, sempre e comunque qualcosa che non funziona. Credo però che in questo momento ci sia bisogno, come si dice, di lavorare in maniera concreta, di lavorare sui contenuti veri delle proposte che noi vogliamo mettere in campo e quel modo di pensare lo sconfiggiamo solamente se facciamo questo. Ecco la sfida che noi proponiamo questa sera.
Infine due battute per il collega Capogruppo di Forza Italia. Lui ogni volta tira fuori questa cosa dei dirigenti che firmano decine... Capisco che piaceva molto di più il sistema dove il politici controllavano e firmavano le licenze. E’ cambiato il sistema, caro collega. Molto probabilmente tu hai un retaggio degli anni Ottanta ... voci fuori microfono ...... Non ti ho interrotto. Quando parlate non vi interrompo mai. Molto probabilmente il tuo profilo, il tuo attaccamento, diciamo, al governo, al modo di amministrare è più legato a quegli anni, figli forse di una stagione politica che per certi versi dal mio punto di vista non andava buttata nel cestino tutta, però ci sono stati dei cambi legislativi, i dirigenti hanno responsabilità. Se i dirigenti non rispettano le norme, vanno colpiti, e avete tutti gli strumenti per colpirli se non rispettano le norme. Una volta per tutte, finiamola di mettere sul banco degli imputati chi invece utilizza i dettati della legge, i dettati che dicono che la politica e l’Amministrazione hanno un ruolo e i dirigenti, i funzionari e gli amministratori ne hanno altri. C’è una separatezza che credo vada garantita, anzi, più parliamo di queste cose e più si ha la sensazione che vogliamo quasi intimidire i nostri dirigenti. Lasciamoli lavorare con tranquillità. Li controlliamo e se sbagliano devono pagare, secondo quello che prevede la legge.
Un’ultima battuta, non perché il mio amico Salvagno ne abbia bisogno, però l’ASP in questi anni ha fatto solamente - lo voglio ricordare - tre concorsi. Sono stati tre concorsi pubblici, sono stati assunti dei tecnici e degli operativi. Purtroppo non sono stati fatti tanti altri concorsi perché negli anni che, caro Brunetto, tu conosci molto bene c’è stata una infornata di personale che ci vorranno anni e anni, soprattutto nella parte amministrativa, per poterli smaltire.
Quindi, come si dice, vediamo anche proprio sulla logica che voi dicevate prima, non continuiamo a rivangare il passato, a metterci lì a discutere sulla cosa, perché ce n’è per tutti se andiamo su questa logica. Stiamo invece sulle questioni concrete dell’oggi. Alla gente domani interesserà sapere di questi 200 mila euro cosa ne abbiamo fatto. Io vi chiedo se possiamo... vi chiediamo di utilizzarli tutti e quindi di bloccare le operazioni che avete fatto e di rinviarle a fasi successive, quando ci sarà un bilancio consolidato, quando avrete un quadro più generale su come dovete intervenire. Molto probabilmente c’era una sola emergenza, dal mio punto di vista, che era quella legata alla chiusura del piano regolatore. Le altre forse potevano essere rinviate ad una fase di maggiore chiarezza sulla gestione dei conti e sulla prospettiva.
Allora, vediamo se ci date una mano e se diamo una mano soprattutto ad alcune categorie più deboli. Cari amici e colleghi della Lega, voi che avete sbandierato queste cose oggi votate assieme a noi questo provvedimento, perché questa è la vera sfida, è la vera lealtà che bisogna svolgere nei confronti della città e nei confronti degli elettori che vi hanno votati.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Prima di passare la parola al Consigliere Casson, che l’ha chiesto, volevo puntualizzare alcune cose. Innanzitutto fin dall’inizio ho chiesto se, visto che stava leggendo questa parte di questa nota che è stata presentata, se era proprio questa che veniva letta e mi ha dato conferma. Io credevo che fosse una raccomandazione che rientra nella discussione; sento che lei invece mi parla di votazione. Però io le posso dire questo, che nell’ambito di questa nota si dice: “Chiedono al Consiglio di respingere la ratifica della delibera”. Allora la votazione sarà della delibera. Nell’eventualità la delibera dovesse essere respinta, questo che avete scritto voi verrà ad essere considerato un indirizzo di programma. Ho il conforto anche del Segretario comunale.
Prego.
CONSIGLIERE CASSON GIUSEPPE:
Una parola sulla nostra nuova collocazione fisica all’interno del Consiglio comunale, perché cercavo di riorientarmi dopo che ci sono stati degli spostamenti da destra verso sinistra. Occupiamo noi oggi le posizioni che sono tradizionalmente della sinistra radicale, non sono le nostre, noi facciamo una politica diversa di centro, pur rispettando nel profondo le idee di chi sta alle spalle. Vorrà dire che noi faremo una politica di centro radicale, visto che siamo nelle postazioni tradizionalmente della sinistra radicale. Colgo con piacere la novità rappresentata dal fatto che i DS si stanno spostando verso il centro, ma è la storia del Partito Democratico!
Detto questo, io ho sentito questa sera una certa demagogia, devo dire la verità, anche con qualche proposta interessante da parte della minoranza, che chiamo minoranza come suggerito bene dal Consigliere Lucio Tiozzo, e non opposizione, perché vorrei fosse sempre collaborativa e non invece mera opposizione. Si è detto 120 mila euro all’anno al Capo di Gabinetto, un’altra montagna di soldi al consulente Chiappini e quant’altro. Io non vorrei mai che, visto che parlare dei costi della politica è senz’altro di moda, e credo che un po’ tutti noi abbiamo letto con grande attenzione il libro La Casta di Gianantonio Stella, che parla giustamente dei tanti sprechi che nel pubblico ci sono, che vanno senz’altro combattuti, io non vorrei mai che si considerassero sempre e comunque i costi della politica come negativi tout court, come negativi in sé. In realtà i costi della politica sono negativi solamente se la politica non produce, se la politica cioè non dà risposte ai cittadini che risposte concrete chiedono. Quindi in questo senso io non mi sognerò mai... Vi confesso che, per esempio, quando mi arrivano delle e-mail, e credo siano arrivate un po’ a tutti, che fanno riferimento agli emolumenti, alle indennità che vengono percepite dai parlamentari o dai Consiglieri comunali, che sono senz’altro molto importanti, confesso che quelle e-mail le cestino immediatamente, perché il problema è mal posto. I Consiglieri regionali, i parlamentari svolgono un ruolo che è il più importante in assoluto nella nostra società. Noi qui oggi, Consiglieri comunali, siamo in teoria - molto in teoria, lo dico nei miei riguardi per primo - coloro i quali sono stati chiamati ad occuparsi della cosa pubblica e sono considerati i più degni. Non è vero, principalmente nei miei confronti. I più degni di occuparsi della cosa pubblica, della cosa di tutti, cioè degli interessi della collettività.
Un padre di famiglia si occupa, principalmente ha responsabilità nei confronti dei propri figli, della propria moglie, dei propri familiari. Un professionista come me ha delle responsabilità importanti nei confronti dei propri clienti. Il politico ha responsabilità dirette nei confronti della collettività. In questo senso io non censurerò mai il fatto che un parlamentare, un Consigliere regionale percepisca indennità così importanti, ma in questo senso - devo dire la verità - mi ha colpito e faccio anche un esempio concreto che è di plauso all’iniziativa che Lucio Tiozzo ha preso circa un mese fa - mi ha colpito questa cosa non poco - in Consiglio regionale, in cui ha proposto una variazione di bilancio che era intesa a far sì che venissero messi a disposizione della collettività chioggiotta di fatto circa 20 milioni di euro perché venisse risolto il problema dell’inquinamento del mare a Chioggia. Quella iniziativa, che pure è stata anche condivisa dal Consigliere Tesserin, in uno spirito bipartisan che io vorrei tanto venisse più spesso adottato, non è poi passata, ma avrebbe comunque prodotto delle cose estremamente importanti per la nostra collettività.
In questo senso, dico, senz’altro non mi lamenterò mai delle indennità percepite dal Consigliere regionale Tiozzo, o Tesserin, che pure sono importanti, se a quelle indennità corrisponde un beneficio importante, importantissimo per la collettività cittadina in questo caso.
Venendo al problema che ci occupa oggi, si fa riferimento agli emolumenti che percepisce il Capo di Gabinetto, oppure il Chiappini come consulente del settore urbanistica. Ecco, senz’altro sono figure importanti, ruoli estremamente delicati, e non mi scandalizzo in alcune modo, come ho detto prima, se quei luoghi vengono giustamente compensati. Sono persone di sicura competenza, di sicuro spessore morale e personale. Saranno in grado di regalare alla città molti più benefici di quanti non siano i costi invece che la collettività sosterrà in rapporto al loro ruolo.
Mi veniva in mente prima, ascoltando anche la discussione che si è sviluppata al riguardo, una storiellina che mi è arrivata via e-mai, era anche molto interessante e carina, che meglio dice del mio pensiero. E’ una storiellina che non ho censurato e cassato, così come invece faccio con riferimento alle e-mail che mi arrivano riguardo agli emolumenti dei parlamentari. E’ una storiellina che si riferisce ad un titolare di un’azienda importantissima, il quale aveva un macchinario che sosteneva, che sostanzialmente guidava la funzionalità dell’intera azienda, il quale un giorno scopre che quel macchinario importantissimo che sostanzialmente manteneva in vita la sua azienda si è rotto. Si rompe. Convoca più persone, più esperti al capezzale di questo macchinario e nessuno riesce a dare soluzione a quel problema. A quel punto decide di chiamare, di convocare il massimo esperto mondiale di soluzione di questi problemi, il quale arriva, verifica la funzionalità di questa macchina, dà un’occhiata al complesso meccanismo che ne presiedeva al funzionamento, si avvicina ad un punto di questo macchinario, sottrae, toglie una vite, la cambia, mette una nuova vite e all’improvviso il sistema funziona. Il titolare di questa azienda è contentissimo perché chiaramente il problema è stato risolto, l’azienda ha ricominciato a funzionare, questa azienda il cui funzionamento dipendeva in modo assoluto dal funzionamento di questo macchinario. Dice a questo esperto: “Attenzione, mi raccomando, mi mandi al più presto la nota della sua competenza”, che arriva dopo qualche giorno. Arriva dopo qualche giorno e per la nota di queste sue competenze viene richiesto l’importo di 10 mila euro. Il titolare dell’azienda dice: “Ci mancherebbe altro, non pagherò mai un importo di questo genere per avere semplicemente cambiato una vite al macchinario dal cui funzionamento dipendeva l’intera azienda”. A questo punto dice alla segretaria: “Imponga all’esperto di mandarmi una nota specifica del lavoro che ha svolto, vediamo cos’ha il coraggio di dire”. La nota specifica arriva dopo qualche giorno, il titolare dell’azienda sorride e dà immediata disposizione alla segretaria di pagare quanto richiesto. Nella nota delle competenze era scritto: “1 euro quale costo della vite, 9.999 euro il costo per aver saputo quale vite cambiare”.
Questa storiellina l’ho raccontata per dire che c’è più che mai bisogno nella nostra Amministrazione di persone che sappiano quale vite cambiare e le persone che sono state incaricate quale Capo di Gabinetto e quali consulenti senz’altro sono in grado di sapere quale vite cambiare della macchina comunale per farla funzionare al meglio. In questo senso ritengo che tutto il resto, delle considerazioni diverse siano solo ed esclusivamente demagogia. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
C’è qualcun altro che intende intervenire? Prego, Consigliere Penzo.
CONSIGLIERE PENZO MANUEL:
Non voglio entrare nel merito della delibera in se stessa, perché è stata spiegata abbondantemente dal mio Capogruppo e abbiamo già deciso come votarla. Però vorrei ricordare come memoria storica, dottor Guarnieri, che si è scandalizzato per i due nuovi assunti nella Segreteria del Sindaco, che già suoi predecessori, Giunta Ballarin, Giunta Tiozzo e Giunta Pellegrini, hanno assunto segretari esterni, al di fuori della macchina comunale, e nessuno ha avuto niente da dire. Rispondo al Consigliere Guarnieri, che era scandalizzato per l’assunzione di due esterni.
Preciso inoltre che i due segretari del Sindaco assunti vengono pagati esclusivamente coi soldi che il signore Sindaco Guarnieri, in base all’articolo 90 del contratto nazionale di lavoro, ha elargito per anni ai suoi due segretari, 6 mila euro a testa ogni anno in più degli altri dipendenti comunali. come non è vero? Articolo 90 del contratto nazionale di lavoro. 6 mila all’anno per uno, 6 mila per l’altro. Con 15 mila parliamo di due dipendenti intanto.
Andiamo avanti. Per quanto riguarda invece il discorso che faceva l’Assessore Scarpa dei 50 mila euro che mancavano per il contributo alla... ricordo al signor Scarpa che 50 mila euro la Regione li ha messi. Mancando i soldi, il contributo generale mandato dallo Stato alla Regione, mancava di 100 mila euro e la Regione ha detto: “50 li mettiamo noi e 50 li mettete voi come Comune”, Comune che non aveva più soldi, per un motivo semplicissimo: perché... Ti spiego perché. Non aveva più soldi per un motivo semplice, Assessore Scarpa: perché erano stati spesi tutti quanti per gli sfratti per morosità nell’albergo, che è l’anticamera dell’occupazione abusiva delle case popolari, caro Assessore Scarpa. Ecco perché mancavano i 50 mila euro.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Prego.
CONSIGLIERE VARISCO GIORGIO:
Non credo che valga la pena di rispondere a queste cose che sono dette da uno che lavorava all’Ufficio Casa!
CONSIGLIERE PENZO MANUEL:
Appunto per quello, Assessore Varisco.
CONSIGLIERE VARISCO GIORGIO:
Sarebbe tutto un ridere. Comunque io non voglio fare polemica e non avevo intenzione di fare polemica su questo caso qua. Avremo modo di discutere. Tra l’altro credo che tra qualche giorno, forse, per la prima volta dopo 14 anni, cioè dopo 4 anni di Amministrazione della Lega e 10 anni di Amministrazione Guarnieri, per la prima volta dopo 14 anni qualche famiglia verrà a dormire sotto il Municipio. Questa è una grande vittoria, questa è la svolta che farete voi moralisti.
Comunque, a parte questo, e non voglio entrare su questo argomento, avremo occasione di parlarne, volevo dire: qualcuno ha detto che la campagna elettorale è finita. In effetti è vero, per quanto riguarda la mia parte politica la campagna elettorale è finita il giorno dopo delle elezioni, e siccome siamo stati il partito che nel centrosinistra è stato più penalizzato, abbiamo perso due terzi dei voti, e siccome noi comunisti abbiamo l’abitudine di analizzare anche questi fenomeni, sia quando abbiamo eclatanti vittorie sia quando abbiamo dolorose sconfitte, noi abbiamo analizzato seriamente il perché di questa nostra sconfitta e abbiamo constatato che abbiamo fatto in questi 10 anni tanti errori. Io ho sempre sostenuto che i cittadini hanno in mano un’arma straordinaria, che è quella del voto, che premiamo quando governi bene e ti mandano a casa quando governi male. Noi abbiamo fatto questa autocritica, assumendoci però tutte le nostre responsabilità di questi 10 anni.
Quindi ci assumiamo dal giorno dopo le elezioni e fino alle prossime elezioni tutte le responsabilità dei 10 anni di amministrazione del centrosinistra e ci assumiamo anche le responsabilità delle tante volte che non abbiamo votato, Fortunato, i provvedimenti della stessa maggioranza perché non eravamo d’accordo, perché quando hanno fatto certe assunzioni, come quella che diceva qualcuno del city manager, noi non eravamo d’accordo e non abbiamo votato quel provvedimento, però ci assumiamo la responsabilità, perché questo fa parte di una maggioranza, dell’essere parte integrante di una maggioranza. Ripeto, noi ci assumiamo le nostre responsabilità e non abbiamo paura. Per questo dico: affrontiamo qualsiasi dibattito, non abbiamo paura di questo. Però, dico, stop, la campagna elettorale è finita, ognuno ha fatto i propri esami. Diceva giustamente l’amico o compagna Salvagno che dobbiamo prepararci per vincere le prossime elezioni, ed è quello che abbiamo fatto noi come Rifondazione Comunista, il nostro Segretario ha messo a disposizione non solo la carica di Segretario, ma anche la carica di Consigliere comunale, quindi per dire quanto noi ci assumiamo le nostre responsabilità.
Detto questo, guardiamo in avanti. Dobbiamo governare per i prossimi 5 anni, in modo diverso naturalmente. La maggioranza che faccia la maggioranza, l’opposizione che faccia l’opposizione. Dicevo al signor Sindaco, nella riunione del 2 luglio, il primo Consiglio, che noi avremmo fatto una opposizione serrata, ma non pregiudiziale. Questa sarà la nostra posizione per tutti questi 5 anni.
Detto questo, la proposta che abbiamo fatto, sia il gruppo dei Democratici di Sinistra che il gruppo di Rifondazione Comunista, è una proposta di validità. Cioè, noi diciamo questo: non individuiamo la necessità dell’urgenza di questi provvedimenti portati con la delibera 312. Per fortuna abbiamo questi 208 mila euro che sono piovuti dal cielo, cerchiamo di spenderli il meglio possibile. Allora cosa hanno detto? Bene, c’è il problema degli anziani che devono viaggiare nei pullman. Il Comune di Venezia ha fatto questo provvedimento, per cui facciamolo anche noi. Mettiamo una parte di questi soldi, 38-40 mila euro per questo. C’è il problema dei pendolari. Io non so se sia il cavallo di battaglia dell’uno o dell’altro, però il problema esiste. Ci sono i nostri lavoratori pendolari che lavorano a Mestre e che ogni giorno oltre a fare un’ora, un’ora e mezzo ormai di viaggio ad andare e un’ora, un’ora e mezza di viaggio per tornare, hanno anche un costo aggiuntivo, che è l’abbonamento. Perché non spendiamo una parte di questi soldi per cominciare a fare una politica di... per alleviare il costo economico di questi abbonamenti?
E poi i 50 mila euro che chiediamo di mettere per il contributo all’affitto per l’anno 2005, certo, quando abbiamo fatto la Commissione ho chiesto all’Assessore e al Segretario generale se questi soldi li avremmo potuti usare prima noi. Giustamente hanno detto no, perché non erano in cassa. Se li avessimo avuti noi, state sicuro che i 50 mila euro per il contributo all’affitto sarebbero venuti fuori. Per questo oggi chiediamo che dei 208 mila euro piovuti dal cielo 50 mila vadano messi sul capitolo per i contributi all’affitto.
Poi abbiamo messo la gente negli alberghi. Risponderemo, stiamo qua, non abbiamo paura. Risponderemo e ci assumeremo le nostre responsabilità, però oggi c’è questa necessità. Mettiamo almeno questi 50 mila euro per pareggiare il contributo all’affitto. Credo che questa non sia una scelta demagogica. D’altronde io ho sempre inteso la politica come una cosa seria e non demagogica, quindi mi associo a quanto detto dal Consigliere Tiozzo, di mettere al voto, disposti anche, credo, a ridiscutere. Si può anche ridiscutere e rivedere un attimo di trovare un accordo su questo. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Io credo che a questo punto abbiamo discusso sufficientemente. Non vedo nessun altro che si è iscritto, quindi passerei la parola all’Assessore Capon per una risposta nel merito di quanto è stato espresso finora.
ASSESSORE BOSCOLO BENIAMINO CAPON:
Io ringrazio veramente i Consiglieri che sono intervenuti, sia coloro i quali - ma la maggioranza dell’opposizione non c’entra - hanno fatto delle critiche costruttive, sia quelli che a mio avviso non hanno fatto critiche costruttive, ma semplicemente pretestuose, demagogiche, chiamatele come volete, non positive, insomma. Anche perché, per rispondere a tutti in maniera incondizionata, io non ci sto al processo alle intenzioni, perché, senza scadere nelle chiacchiere da bar, ma durante il calcio mercato quando si fanno degli acquisti e le squadre spendono i miliardi, ci sono sempre quelli di una squadra o dell’altra che dicono: “La vostra squadra ha buttato via i soldi, ha scialacquato, ha sperperato”. Però io vi dico una cosa: se i soldi sono spesi bene lo si vede a fine campionato, quando durante l’anno si vede il calciatore, l’atleta che ha voglia di vincere, ha voglia di correre, voglia di fare squadra. Allora a fine campionato potrete dare un giudizio su quel giocatore. Adesso forse la metafora calcistica non calza a pennello con quello che oggi andiamo a verificare sulla variazione di bilancio che questo Consiglio comunale deve ratificare.
Però, dando dei dati più certi, dando delle cifre più vere, possiamo dire che una somma urgenza noi l’avevamo, perché la precedente Amministrazione ha coperto gli uffici di urbanistica ed edilizia privata solo per 6 mesi, con le delibere 538 e 539 deliberate in Giunta per rispettivi incarichi della dottoressa Pacchiani e della dottoressa Lenoci per coprire tali incarichi. Tali incarichi che sono scaduti con la scadenza del mandato dell’ex Giunta. Di conseguenza, preso possesso questa Giunta degli uffici comunali, ci siamo trovati sguarniti per quanto riguarda le posizioni dirigenziali in questi settori, quindi a fronte di due dirigenti noi prevedremmo un dirigente solo, e questa è già una scommessa, una svolta nel dare il 50% di spesa su quello che precedentemente, addirittura con le stesse persone, perché comunque 130 mila euro per la Pacchiani e per Lenoci... oggi noi con 70 mila euro avremmo due consulenti, che comunque avrebbero due funzioni diverse dalle posizioni dirigenziali, ma noi guardiamo l’obiettivo, che sia quello di concludere l’iter del piano regolatore per poi avviare gli altri strumenti con la nuova legislazione, andremo a spendere 70 mila euro. Quindi su quell’ufficio noi abbiamo risparmiato il 50%.
Partendo dalla considerazione del direttore operativo, che noi abbiamo a costo zero perché l’abbiamo attribuito ad un dirigente, che è il dottor Paolo Boscolo, se non vi ricordate male la precedente Giunta Guarnieri, con una delibera del 19 giugno 2006, era subito partita con l’incarico di dirigente generale del city manager a Giovanni Bardino, spendendo annualmente 110 mila euro per l’incarico, per 2 anni e mezzo mi pare. 103.291 più 10.329 di spese, in tutto 116 mila euro. Questo fino a gennaio 2004, se non ricordo male. Noi anche qui diamo un segnale di riduzione.
Per quanto riguarda poi le dotazioni dell’ufficio del Sindaco, io credo abbia senso criticare tra 2-3 anni, tra un anno, mettendo alla prova proprio le competenze di chi è assunto per quanto riguarda le funzioni e le loro competenze, perché comunque ricordiamoci bene che se l’Amministrazione precedente ha perso è anche perché i cittadini non sono stati soddisfatti nelle loro esigenze, non hanno avuto risposta alle loro domande. Quindi se questi soldi vengono spesi bene vuol dire che i cittadini riceveranno le risposte per le quali fanno domanda all’Amministrazione.
Andando avanti rispetto alla bontà di questo provvedimento, rispetto al quale invito comunque l’intero Consiglio comunale a votare favorevolmente, non possiamo non evidenziare che anche se nell’Amministrazione la disponibilità economica di questi 200 mila euro che abbiamo avuto come aumento dei consumi sull’addizionale ENEL... una lettera dell’ENEL protocollata al numero 9913 del 21 febbraio già quantificava che per effetto del ricalcolo nel Comune di Chioggia per l’anno 2007 sarebbero venuti 600 mila euro anziché 400, arrotondando le cifre. Quindi la risposta che il ragioniere generale ha dato in Commissione a Varisco è che la disponibilità di cassa è avvenuta tra marzo e aprile, non ricordava bene. Quindi, se c’era l’intenzione di fare qualcosa con quei soldi e si aveva la capacità di farlo, si poteva comunque prima di concludere l’esperienza amministrativa della precedente Amministrazione, si poteva mettere in cantiere di poter fare qualcosa con quei soldi. Non è stato fatto, sono capitati a noi. Quindi la Giunta cerca nel miglior modo possibile di impiegarli per dare delle risposte ai cittadini che in tutti questi anni sono mancate. Lì sta il giudizio che dovete dare, non come processo alle intenzioni. Scusate se mi sono dilungato.
Tra le altre cose ho sentito parlare tutta questa sera di Capo di Gabinetto. Io non ho visto formalmente nessun incarico di Capo di Gabinetto. C’è stata una consulenza per quanto riguarda degli aspetti legali e amministrativi legati a determinati argomenti, tra l’altro delicati, ereditati dalla precedente Amministrazione, che noi abbiamo intenzione di risolvere. Se questo è un torto, ditecelo.
Non aggiungo altro perché mi soffermo sulla bontà del provvedimento e lascio al Sindaco ogni risposta sulle divagazioni fatte dal Consiglio comunale. Comunque grazie per l’intervento di tutti i Consiglieri comunali.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Invito il Sindaco a procedere alle risposte.
SINDACO:
Anch’io vorrei ringraziare tutte le persone che ci hanno dato dei suggerimenti positivi, come quelli contenuti anche nelle proposte di attenzione alla popolazione anziana, di attenzione ai pendolari e di attenzione ai temi degli affitti e della casa. Sono attenzioni che noi dobbiamo avere, ma che in questa fase non con queste risorse possiamo legittimamente attribuire.
Io dico, rispondendo al Consigliere Scarpa, che i requisiti di urgenza previsti dalla legge ci sono. Avevamo un obbligo non soltanto morale, ma un obbligo di buona e sana amministrazione di garantire fin da subito che gli uffici dell’urbanistica e dell’edilizia privata potessero avere delle competenze tali da poterci permettere di mettere in atto gli atti che stiamo mettendo in atto adesso sulla variante e sulle controdeduzioni al piano regolatore. Lo abbiamo fatto attraverso non tanto l’assunzione di personale a tempo determinato di figure dirigenziali, come invece erano in passato; l’abbiamo fatto attraverso un lavoro certosino di qualità, fatto attraverso delle figure consulenziali. Anche questa è una scelta operativa, sulla quale esiste la più totale autonomia. L’importante è raggiungere il risultato che noi ci eravamo prefissi, risultato che io credo raggiungeremo nei tempi che con il Consiglio ci siamo prefissati.
Per questo ritengo che ci siano i requisiti di urgenza e di necessità previsti dalla legge, non soltanto per quanto riguarda l’urbanistica, ma anche per quanto riguarda la strutturazione della mia Segreteria, che è una Segreteria operativa al servizio di tutta la Giunta e al servizio soprattutto dei rapporti con il cittadino, attraverso persone assunte a tempo determinato, perché? Perché ho trovato una situazione del personale assolutamente priva di programmazione. Voi sapete benissimo che da un paio di anni non è stata fatta... più di 2 anni, non è stata fatta la programmazione del personale, in parte dovuta anche alle situazioni della finanziaria, ma probabilmente se una buona programmazione del personale fosse stata fatta oggi non ci sarebbe la situazione che noi abbiamo trovato. L’assoluta conflittualità che esiste, una non chiusura degli accordi anche sindacali mi ha portato responsabilmente a ritenere che le persone che erano nella Segreteria del Sindaco precedente fossero destinate a degli uffici operativi e che attraverso il meccanismo legale previsto di potersi dotare di personale a tempo determinato la Segreteria del Sindaco avesse questa dotazione.
Per quanto riguarda la consulenza che mi sono preso l’onere di fare, anche questo è un modello organizzativo. Io ritengo che prima di dover fare delle scelte concrete e successive fosse utile avere una consulenza di questa natura per poter meglio organizzare e meglio strutturare tutta l’attività operativa della macchina comunale.
Ripeto, queste sono scelte organizzative, così come in precedenza altre scelte organizzative hanno portato ad assumere all’inizio del mandato una direzione generale con oneri importanti.
Quindi ritengo che di queste scelte organizzative io ne sia responsabile e ritengo che il Consiglio comunale dovrà valutare i risultati di questa scelte responsabile che io ho operato.
Riguardo alle osservazioni del Consigliere Guarnieri, io non mi sono permesso e non mi permetterò di entrare, come è costume, come è consuetudine da parte della mia persona, in vicende di ordine polemico. Non ritengo che la campagna elettorale debba continuare, come è stato sottolineato da alcuni, ancora per molto. Ritengo che sia opportuno guardare avanti, come ho detto fin dal mio insediamento, e che occorra valutare le cose in base ai risultati che producono. Quindi tutte le illazioni, tutte le offese, tutti gli accanimenti vanno messi da parte, caro Consigliere, e bisogna guardare avanti con grande attenzione alle prospettive.
Riguardo alle osservazioni delle risposte che noi dobbiamo dare in particolare sui temi dell’ICI, della riduzione delle tasse, eccetera, sono all’attenzione della Giunta. Lei sa benissimo che servono dei provvedimenti per fare in modo che le imposte locali siano ridotte, provvedimenti che nella misura in cui lo riterremo opportuno faremo all’interno del prossimo bilancio. Abbiamo trovato anche una situazione del bilancio difficile, come lei sa. Nelle passate gestioni l’applicazione dell’avanzo di amministrazione veniva fatta per sanare le difficoltà di bilancio in fase di preventivo. Noi questo non l’abbiamo potuto fare. Abbiamo trovato anche un bilancio dove molta parte degli impegni era stata assunta nel primo semestre, con grave difficoltà poi nella gestione del secondo semestre. Questo è un dato sotto gli occhi di tutti, quindi il bilancio di quest’anno è sicuramente un bilancio transitorio, dove, se fosse stata una oculata e una buona amministrazione, avremmo potuto anche noi avere delle risorse per iniziare fin da subito a realizzare i nostri programmi, cosa che non abbiamo potuto fare e che faremo con il bilancio del 2008.
Per quanto riguarda l’osservazione del Consigliere Fornaro, mi permetto di dire che per quanto attiene la qualità delle persone che sono state assunte, che sono state prese da me come consulenti per realizzare gli strumenti urbanistici, ritengo che siano persone di assoluta qualità, di assoluta anche trasparenza nel modo in cui sono state scelte, ripeto, attraverso strumenti legali previsti dalla legge, previsti dai nostri ordinamenti, cose che in passato ritengo siano... quanto meno si è avuta poca attenzione.
Riguardo alle osservazioni del Consigliere Donin, che ringrazio per il suo voto di astensione e di fiducia, ritengo che la sua indicazione di non continuare attraverso meccanismi che sono poco appropriati di offese gratuite e di illazioni sia un suggerimento che non deve dare a me, ma che deve dare a qualche altro componente di questo Consiglio.
Riguardo alle osservazioni che ha fatto il Consigliere Lucio Tiozzo, da parte mia non esiste nessun eccessivo nervosismo. Mantengo la calma, come è mia consuetudine e tradizione. Questo è il modo con il quale intendo andare avanti nella mia Amministrazione: affrontare i problemi con tranquillità, con serenità, accettando anche le critiche della maggioranza laddove siano critiche costruttive all’operato della nostra Amministrazione. Abbiamo bisogno di guardare i problemi veri della città. Io credo che in questi tre mesi alcuni problemi seri e alcuni compiti importanti che avevamo abbiamo iniziato ad affrontarli, a metterli a fuoco e a cercare di centrare gli obiettivi che ci siamo previsti di raggiungere.
Questo per quanto riguarda le osservazioni sulla delibera in discussione, quindi invito serenamente, facendo buona nota delle indicazioni anche poste, che voi avete fatto nella prospettiva, invito tutti a dare fiducia, a dare credito all’impostazione, al modulo organizzativo che abbiamo individuato, perché ritengo che sia il modulo organizzativo giusto, che ci porterà sicuramente ad avere dei risultati.
Per quanto riguarda invece l’organizzazione complessiva io mi sono riservato di poterla rendere nota avendo l’opportunità anche di incontrare figure dirigenziali nuove, che possono ricoprire con stabilità i ruoli di responsabilità previsti, in particolare nel settore dell’urbanistica, dove ritengo dobbiamo guardare tutti con molta attenzione soprattutto alle prospettive future, ai compiti che abbiamo di fronte al piano di assetto del territorio, di fronte agli strumenti attuativi poi che discenderanno anche dalle osservazioni, dalle controdeduzioni alle varianti che presenteremo alla Regione. Questo è il lavoro sul quale mi sono dedicato in questo periodo e sul quale sono impegnato nel prossimo futuro.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Adesso proporrei di passare alla votazione per la ratifica della deliberazione. Volevo ribadire quanto detto prima, che forse non ci siamo capiti bene. Allora, la nota che è stata presentata è una nota che chiede - queste sono le parole scritte - al Consiglio di respingere la ratifica della delibera numero... variazione di bilancio e propone di destinare l’importo, eccetera. In questa configurazione sta innanzitutto che la richiesta è quella di respingere la ratifica. Secondo, l’impostazione che viene data è quella dell’emendamento, che non risulta possibile. In ogni caso, se fosse stato emendamento, io avrei dovuto acquisire il parere tecnico, cosa che non ho fatto perché non è previsto, non è scritto che è richiesto l’emendamento. Per questa motivazione io ritengo che si passi direttamente alla votazione, ferme restando tutte le cose che sono state dette, gli apprezzamenti anche che si sono avuti per l’iniziativa dei Consiglieri, ma l’impianto è tale per cui non mi riesce di poter operare diversamente da questo, perché ritengo che questo sia corretto. Ripeto, anche l’Ufficio è d’accordo su questo. Prego.
CONSIGLIERE PEZNO GIUSEPPE:
Rispetto alla proposta che abbiamo presentato noi chiediamo il ritiro del provvedimento e vogliamo che venga sottoposto a votazione prima del punto che riguarda la ratifica. Il Consiglio si deve misurare sul ritiro del provvedimento perché rispetto alla proposta di ritiro noi abbiamo dato un indirizzo alla Giunta per articolare la delibera di Giunta sulla base delle proposte evidenziate sia dal Consigliere Tiozzo che dal Consigliere Varisco. Quindi io chiedo di non considerarlo emendamento, bensì una proposta di ritiro specifica ed eventuale indirizzo politico della Giunta per modificare l’atto di Giunta e riportarlo in Consiglio comunale.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Così come è scritta la vuole trasformare dalla respinta, che significa votare, ad un ritiro di questa deliberazione. Io vorrei capire bene i termini.
CONSIGLIERE PENZO GIUSEPPE:
Mi spiego meglio. Il Consiglio comunale non può modificare una delibera di Giunta, quindi il Consiglio comunale si misura sull’eventuale ritiro o sulla bocciatura del provvedimento. E’ chiaro che se noi chiediamo il ritiro e diamo anche un’indicazione di come si deve comportare la Giunta, quello è un elemento che naturalmente sarà la Giunta poi a produrre successivamente, in altra occasione, in Consiglio comunale.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Per quanto riguarda il ritiro credo che dipenda da una volontà anche da parte dell’Amministrazione di ritirare, perché la parola ritirare sta a significare che il soggetto è quello che deve agire. Per quanto riguarda la respinta, è la votazione, quindi dovrei non portare la votazione così come è come ratifica di deliberazione, ma bocciatura. Questo non credo che rientri nella disponibilità, perché è un voto che io non posso rigirare per dire no invece di sì, perché mi pare che in definitiva l’acquisizione dell’atto finale è sempre la stessa. Quindi io ringrazio per quanto avete proposto, capisco l’importanza che date a questo, però non mi sembra che sia possibile accogliere ... voci fuori microfono ... Come faccio a cambiare una proposta di ratifica in ritiro? Devo chiedere all’Amministrazione se intende ritirarla. Sarà un atto unilaterale dell’Amministrazione di ritirare, non può essere una votazione. Il ritiro è questo.
CONSIGLIERE SCARPA GIANFRANCO:
Chiedono al Consiglio di non ratificare la delibera della Giunta comunale.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Chiede di respingere, non è bocciare ... voci fuori microfono ... Consiglieri, io direi di procedere alla ... voci fuori microfono ... Io ascolto perché ho molta stima della persona del Consigliere Penzo e faccio, diremo, uno strappo... Prego.
CONSIGLIERE PENZO GIUSEPPE:
Il Consiglio si deve misurare sul ritiro e sulla base anche di quanto è inserito nella proposta avanzata dai gruppi consiliari DS e Rifondazione Comunista sull’indirizzo politico che il Consiglio può dare alla Giunta, quindi è collegato. Noi chiediamo che venga messo in votazione il ritiro e chiaramente il ritiro di questo provvedimento significa che la Giunta deve essere conseguente rispetto agli elementi che noi abbiamo dato, se viene approvato. Quindi ha un significato di natura politica rispetto alla ratifica.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Io trovo il tutto macchinoso, ma se è per arrivare a mezzanotte invece di superarla con discussioni inutili, posso anche procedere, se siamo tutti d’accordo. Allora procediamo. Procediamo, ma sono sempre convinto di avere ragione ... voci fuori microfono ... Procediamo a quanto detto ... voci fuori microfono ... Il ritiro del provvedimento sulla proposta della minoranza. E’ una proposta un po’ estemporanea, ma, insomma... Si voti. 18 contrari, nessun astenuto, 2 non votanti... I contrari sono Tiozzo Romano, Bullo Claudio, Mancini Massimo, Comparato Andrea, Vianello Giorgio, Da Re, Boscolo Massimo Zemelo, Boscolo Giuseppe Palo, Dolfin Marco, Marangon Sandro, Gorini Marcello, Dianin Silvano, Mantovan Brunetto, Aprile Massimo, Penzo Manuel, Di Giovanni Giovanni, Guadagnalo Sandro, Tiozzo Massimiliano e Casson Giuseppe. Donin Renzo...
Prego.
CONSIGLIERE TIOZZO LUCIO:
Presidente, perché non venga letta come estemporanea e un po’ anche di poco senso la proposta che ha fatto il collega Penzo, noi l’abbiamo fatta perché di fatto la maggioranza rispetto alla nostra proposta di ritiro e alle nostre proposte di indicazione date alla Giunta ha detto di no. Quindi il significato politico, perché un conto è votare il vostro provvedimento... Voi avete detto di no alle nostre proposte, è una cosa diversa, quindi lei capisce... E’ importante dal punto di vista politico questa cosa, quindi capisca l’aspetto intelligente posto dal nostro Consigliere.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ora votiamo il provvedimento. Siamo pronti alla votazione del provvedimento di ratifica? ... voci fuori microfono ... Se volete in dichiarazione di voto sono qui naturalmente. Non mi pare che sia superfluo... Io vorrei arrivare a mezzanotte ... voci fuori microfono ... Se riteniamo di fare la dichiarazione di voto, la dichiarazione di voto sia fatta. Prego. ... voci fuori microfono ... Si è parlato in modo diffuso, ho chiesto in dichiarazione di voto; mi è stato proposto, invece che in dichiarazione di voto, di provvedere in sistema diverso. Tutto il Consiglio comunale ha accettato questo, credevo che fosse superata questa condizione. Lei ritiene di avere ancora delle cose da dire, io non le nego la parola, le ho dato la parola. Non mi pare che ci sia nulla che sia fuori dal mondo in questo discorso. ... voci fuori microfono ... Certo, se le ho dato la parola, altrimenti ... voci fuori microfono ... Gliel’ho concessa ancora prima. Evidentemente leggo il suo pensiero!
CONSIGLIERE GUARNIERI FORTUNATO:
Signor Sindaco, io ho l’abitudine di non offendere nessuno. Sono una persona - le posso garantire - mite e pacata. Questa sera mi sono permesso di farle notare che l’atto che voi avete fatto e la conseguenza di questo atto sono un qualche cosa che lede - io credo - lo spirito di tante persone che tutti i giorni combattono per dare un posto di lavoro ai principi. E’ questo il principio che è stato leso. Sulla vicenda del Capo di Gabinetto o quel cavolo che volete voi, come l’ha chiamato Capon, non c’entra assolutamente niente, è un’altra questione. Su questo invece, siccome ho visto poco fa il Consigliere Varisco che mi ha fatto vedere la nota con la quale lei nomina il dottor Gallimberti in quella funzione, ma siete sicuri che è il Sindaco che deve fare questa cosa? Cioè, è sicuro lei che è compito suo e non un atto del dirigente? Avete verificato questa cosa? Se l’avete verificata va bene. Io la pregherei di andare fino in fondo su questa vicenda, di andare a verificare bene se è un atto che può fare lei, perché se lei fa le determine per l’assunzione in questo caso di un consulente, allora vuol dire che lei può fare anche tutto il resto, lei può fare le assunzioni di personale e gli incarichi di personale, per esempio, di progettazione, come diceva il Capogruppo poco fa di Forza Italia. Guardi che non è un atto suo questo, ci pensi bene, rischia di essere non valido. Primo.
Secondo, il clima, come sono stato richiamato intelligentemente ed educatamente da Tiozzo Massimiliano, io sono perfettamente d’accordo su questo, ma i climi positivi poggiano su atti positivi, Massimiliano. Il clima positivo, l’obiettivo principale per il bene, come hai detto, della Città si poggia su atti che siano eticamente corretti. Qui dal punto di vista della legittimità almeno io non ho messo in discussione questa cosa. E’ potere del Sindaco fare quello che ha fatto. Dal punto di vista etico è sbagliato, perché vuol dire: a) che non prende atto che questa è una città che soffre di gravi problemi; b)... e non perché si deve richiamare questa cosa ad ogni piè sospinto. Non chiedermi, Massimiliano, di dimenticare la campagna elettorale, perché dimenticare questo significa dimenticare un qualche cosa che è indimenticabile. Siete prigionieri di voi stessi.
Per questo, visto che capisco che vi dà tanto fastidio sentire queste cose, però dovete avere la pazienza anche di ascoltare e non pensare che tutto quello che voi voterete, secondo me anche in forma abbastanza cieca, sia corretto, io credo che questo sia un provvedimento che fate male a votare. Io non vorrei tagliare il burro con il coltello caldo, ma quello che ha detto l’avvocato Aprile su questa cosa non è una stupidaggine. Mette allerta su provvedimenti di questa natura, quindi dovete fare attenzione.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Possiamo procedere alla votazione? Volete chiedere con una dichiarazione di voto, ma molto rapida? Non è che voglia far fretta, credo che abbiamo diffusamente discusso del problema e c’è una convinzione ben precisa da parte della maggioranza di quello che sta votando. Quindi io credo che questo sia ... voci fuori microfono ... No, non faccio il Capogruppo di maggioranza. Io ho detto che la votazione è da riprova. Ho detto questo perché la riprova che è stata voluta da parte della minoranza ha avuto un esito e quell’esito è incontrovertibile. Io qui non faccio la parte duplice, Consigliere. Io qui faccio la mia parte. ... voci fuori microfono ... Prego, andiamo avanti col voto. Prego. 19 sì e 10 no, 1 astenuto. I no sono Gibin Fabiano, Tiozzo Lucio, Penzo Giuseppe, Varisco Giorgio, Guarnieri Fortunato, Scarpa Gianfranco, Boscolo Roberto Bisto, Vianello Giorgio... ho sbagliato, scusate. Non so come sia venuto fuori, mi sembrava di aver votato... Boscolo Guerino Cocuccia, Fornaro Dario. Astenuto Donin Renzo. Il provvedimento è passato.
DELIBERAZIONE N. 76 DELL’11.09.2007
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Passiamo al punto numero 7, che è la ratifica deliberazione della Giunta comunale numero 330 del 07/08/2007, all’oggetto: “Variazione di bilancio di previsione 2007”. Ritengo di dare inizio alla discussione. Se prima c’è una presentazione... prego.
ASSESSORE BOSCOLO BENIAMINO “CAPON”:
La delibera 330, anche questa passata in Commissione nella stessa data dell’altro provvedimento è molto più semplice, perché comunque a fronte di tre contributi regionali per quanto riguarda 30 mila euro della legge regionale 4 del 2006 sulla realizzazione di iniziative culturali del terzo centenario dalla nascita di Carlo Goldoni, sono entrati 30 mila euro e sul capitolo di spese in uscita sono stati imputati come funzioni relative alla cultura e ai beni culturali. abbiamo avuto un contributo poi sempre per finanziamento regionale a copertura degli oneri derivanti dal rinnovo del contratto collettivo per gli addetti del settore del trasporto pubblico, 68.558 euro, e a fronte di questa entrata sul capitolo delle spese funzioni nel campo della viabilità e trasporti” sono stati trasferiti. Infine 30 mila euro di contributo regionale in conto capitale per l’acquisizione di dotazioni per la Protezione Civile, anche questi imputati in un capitolo di spesa riguardante l’acquisizione di beni mobili, macchine e attrezzature tecnico-scientifiche.
E’ da evidenziare che all’interno del provvedimento ci sono degli spostamenti per quanto riguarda la legge Merloni su richiesta dei dirigenti tecnici per l’avvio della progettazione interna o il completamento della progettazione interna per quanto riguarda i dipendenti comunali. Quindi è una sorta di partita di giro per cui, a fronte di provvedimenti regionali e di finanziamento, prevediamo delle uscite corrispettive vincolate per quei provvedimenti.
Questa è la delibera nella sua semplicità che oggi ratifichiamo qui in Consiglio comunale.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Io credo che l’impianto di questa ratifica sia abbastanza semplice e semplificato, quindi vi chiedo di essere piuttosto brevi nei vostri eventuali interventi, in modo da poter andare a casa in un orario che sia accettabile. C’è nessuno che intende intervenire? Allora andiamo in dichiarazione di voto oppure direttamente al voto. Votiamo la ratifica. ... voci fuori microfono ... Prego.
Possiamo chiudere la seduta.
CONSIGLIERE PENZO GIUSEPPE:
Presidente, per cortesia, indichi chi ha votato e chi non ha votato.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ho già visto tutti in piedi!
Abbiamo 18 favorevoli, 9 contrari, 1 astenuto. Hanno dato voto no Gibin Fabiano, Tiozzo Lucio, Penzo Giuseppe, Varisco Giorgio, Scarpa Gianfranco, Boscolo Roberto, Salvagno Maurizio, Boscolo Guerino Cocuccia, Fornaro Dario. Astenuto Donin Renzo.
Sono le ore 23.59.
Proposta di Deliberazione di Consiglio Comunale
PROPONENTE SEGRETERIA GENERALE\\UFFICIO CONSIGLIO COMUNALE
ANNO 2007
NUMERO 80
OGGETTO APPROVAZIONE VERNALE SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 12.09.2007.
(Estrapolazione effettuata dalla ditta Meeting Service giusta determinazione n. 34 del 20.01.2006)
Sono le ore 20.45 quando il presidente invita il Segretario Generale ad effettuare l’appello.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ha chiesto di intervenire... Prego.
DELIBERA N. 77 DEL 12.09.2007
CONSIGLIERE DONIN RENZO:
Grazie, Presidente, vorrei fare una comunicazione. Io questa notte ho dormito poco, dormo poco. Sono arrivato a casa, era tardi, però ieri sera, signor Sindaco, secondo me si è consumata in questo Consiglio comunale una serata nera. Solo il buonsenso del Consigliere Scarpa, persona sicuramente di ottimi principi morali, che conosco da poco, ma stimo già moltissimo, è stato molto sobrio e tranquillo.
Io dico che nessun Consigliere né di destra né di sinistra né di centro si può permettere di sbeffeggiare in una assemblea pubblica un portatore di handicap. Così facendo si è offesa un’intera categoria. Chiunque sia questo Consigliere, non è degno di solcare l’aula di un Consiglio comunale, perché noi tutti rappresentiamo il popolo. Non so cosa poteva fare lei o cosa può fare, ma sicuramente per questo signore non ci voleva solo il cartellino giallo, ma il cartellino rosso.
Mi auguro, signor Sindaco, che quello che è successo ieri sera non succeda mai più. Vorrei che anche lei dicesse qualcosa in seguito. Io speravo che ieri sera intervenisse. Ho visto che molti colleghi sono stati solidali, il Presidente del Consiglio e molti altri colleghi hanno chiesto scusa. Questo fa molto bene al Consiglio comunale. La ringrazio.
SINDACO:
Consigliere, io andrò a vedere il verbale della seduta e cercherò di capire bene anche le parole che sono state dette. Non ho avvertito la gravità della situazione che ha avvertito lei. Comunque sia mi riservo di guardare i verbali e di capire se vi sono elementi da censurare. Comunque sia, nell’assemblea la sovranità è del Presidente del Consiglio, non ho titolo per intervenire nell’assemblea, se non quello personale.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Io ritengo che in questa aula non debbano assolutamente succedere le risultanze che dice lei, però io non ho avuto la percezione che sia successo qualcosa di così estremamente grave. Può succedere qualche volta che ci siano dei momenti nei quali uno si abbandona a delle dimostrazioni non pertinenti né alla sua volontà né alle sue caratteristiche personali, quindi può succedere questo. In ogni caso ritengo che la stima di tutti i presenti, non soltanto di questo Consiglio, ma anche del passato Consiglio, sia sempre stata ampia nei confronti del Consigliere e prima Assessore Scarpa. Naturalmente quelli che sono i contrasti a livello politico alle volte, ripeto, possono debordare in alcune situazioni che possono essere considerate spiacevoli, se non addirittura compromettenti della buona conduzione e del rispetto reciproco che è indispensabile in questo contesto.
Io ritengo che questo vada considerato come un caso sporadico e isolato. Non credo che ci siano delle motivazioni specifiche, a meno che il Consigliere Scarpa non ritenga che vi sia un qualcosa di personale che portino questi fatti ad avere dei risvolti che vanno oltre quello che è il normale andamento dei lavori nell’ambito di questa aula.
Poi ne parlerò ulteriormente con il Consigliere Scarpa, che è il diretto interessato. Assicuro a tutti che qui all’interno il senso dell’umanità, il senso del rispetto reciproco e il senso della buona volontà di collaborazione non deve mai mancare. Noi siamo qui perché chiamati dai cittadini e siamo qui per svolgere un ruolo che non sia contro nessuno, meno che meno contro chi rappresenta delle categorie importanti, che vanno salvaguardate prima di tutti, come quelle che presentano delle difficoltà personali in ordine fisico.
Riservandomi questo, la ringrazio comunque del suo intervento. Mi auguro che non corrisponda in definitiva nella volontà quello che lei dice e passerei alle interpellanze.
L’interpellanza che sono a presentare è quella da parte del Consigliere Varisco Giorgio ed è relativa alla ricollocazione della scultura del Monachesi. Prego. (prot. n. 46423 del 20.08.2007)
CONSIGLIERE VARISCO GIORGIO:
Questa interrogazione più che una interpellanza è una informativa, perché già precedentemente avevo fatto una interrogazione, adesso è cambiato il Consiglio comunale...
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Scusate, siamo in tre persone in piedi ed è giusto che ce ne sia una sola. Per cortesia!
CONSIGLIERE VARISCO GIORGIO:
E’ importante segnalare il problema. Do lettura della interpellanza. Nel 1973, Sindaco il professor Luigi Tomaz, lo scultore di fama internazionale Sante Monachesi, (presidente del Consiglio: mi scusi consigliere, può alzare il microfono verso di lei? grazie) lo scultore Sante Monachesi (Macerata 1910-Roma 1991) - di cui alcune sue opere sono esposte permanentemente in diverse università americane e dal ’79 persino alla Sorbona di Parigi - ha fatto dono alla città di Chioggia di una sua opera scultorea intitolata L’anima di Chioggia. La scultura fu collocata provvisoriamente in piazza Granaio, lato nord, poi dimenticata presso il magazzino comunale ed infine collocata, ma sarebbe più giusto dire occultata, tra piante ed arbusti nel giardino di piazza Europa, lato sud, di Sottomarina, dimenticata e abbandonata all’incuria del tempo e degli uomini.
Come dicevo prima, nella mia precedente interpellanza datata 11 dicembre 2002 mi era stato assicurato che la scultura, una volta restaurata e portata all’antico splendore, avrebbe trovato giusta collocazione in un piazzale di Sottomarina.
Con la presente interpellanza il sottoscritto Consigliere comunale vuole segnalare al signor Sindaco e all’Assessore competente il problema e la sua eventuale soluzione, giacché si ritiene non solo opportuno, ma anche doveroso e giusto ricollocare la scultura, dopo una accurata e necessaria opera di restauro, e magari aggiungendo alla sua base una targa per ricordare il dono e il nome dell’artista, in una piazza della città, che potrebbe essere così arricchita con l’esposizione di questa opera di questo grande artista.
In via del tutto indicativa nell’interpellanza ho messo anche alcune sequenze fotografiche, ma è solamente indicativa, si segnalano alcune possibili soluzioni. Una potrebbe essere piazza traghetto a Sottomarina, il giardino del parcheggio davanti all’Isola dell’Unione, lato est, il piazzale di fronte all’ingresso del museo civico, ma, ripeto, questo è solamente a livello indicativo. L’importante è riprendere quella scultura, restaurarla e renderla visiva alla cittadinanza e anche, tutto sommato, ai cittadini che vengono a visitare la nostra città.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Consigliere, la ringrazio personalmente per questa sua interpellanza, perché è un dato importante quello che lei ha rilevato. Io avrei aggiunto anche come ubicazione il museo, davanti al museo... Ah, l’ha detto, non sono stato attento. Ad ogni modo chi è addetto a tutto questo è l’Assessore Convento, il quale replicherà alla sua istanza.
ASSESSORE CONVENTO GIAN PAOLO:
Ringrazio il Consigliere Varisco. E’ nostra premura trovare collocazione per questa opera d’arte, perciò ci stiamo già attivando per sondare alcuni siti che possono essere di particolare interesse per la collocazione di questa scultura. A breve darò un segnale di cosa abbiamo intenzione di fare e dove abbiamo intenzione di collocare questa opera. Grazie.
CONSIGLIERE VARISCO GIORGIO:
Ringrazio, Assessore. Io naturalmente rimango in attesa del suo interessamento e spero che presto potremo ammirare, come ho detto prima, questa opera importante. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Siccome il Consigliere Varisco ha già presentato diverse interpellanze, lo inviterei a presentarne una seconda, che è la riqualificazione e l’utilizzo pubblico del giardino del complesso scolastico ITIS di Borgo San Giovanni. (PROT. N. 48588 DEL 04.09.2007)
CONSIGLIERE VARISCO GIORGIO:
Grazie, Presidente. Anche questa è una interpellanza informativa tutto sommato. Tra l’altro mi ero interessato personalmente per l’utilizzo pubblico di questo giardino, quindi volevo capire l’Amministrazione cosa sa, cosa vuole fare e in che modo.
Riqualificazione e utilizzo pubblico del giardino del complesso scolastico ITIS di Borgo San Giovanni. La Provincia di Venezia e il Comune di Chioggia all’interno dell’accordo di programma per la sistemazione e la definizione delle proprietà e delle strutture scolastiche di vario livello, approvato con una deliberazione del Consiglio comunale di Chioggia il 03/03/2004, ha previsto tra gli altri interventi la sistemazione ad area attrezzata e a giardino pubblico per il quartiere di Borgo San Giovanni della zona sita a nord del complesso ITIS. Dopo vari passaggi dovuti a revisione da parte del progetto presentato dalla Provincia, che riguardava soprattutto la costruzione di un manufatto da adibire a bar, il progetto, con le dovute correzioni, veniva votato definitivamente dal Consiglio comunale il 18 settembre 2006. Stante l’assoluta esigenza di avere disponibilità di verde pubblico attrezzato da parte del quartiere di Borgo San Giovanni e sollecitato anche da diversi cittadini abitanti del quartiere stesso, il sottoscritto Consigliere comunale interpella il signor Sindaco e l’Assessore competente per essere messo a conoscenza della situazione dell’area in questione e quando sia prevista la sua apertura al pubblico, o se vi siano ancora difficoltà tecniche o istituzionali e, una volta superate queste eventuali problematiche, quando si intenda aprire definitivamente all’uso pubblico questa area a verde così importante per il quartiere. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Chiedo ancora all’Assessore Convento se può...
SINDACO:
Intanto la ringrazio per le informazioni che ci h a dato, alcune non mi erano note. So che venerdì c’è un incontro, verrà da inaugurato dalla Provincia - ha invitato anche noi - il bar, quindi il bar sarà reso disponibile, attivo. Sugli aspetti gestionali incontreremo l’Assessore a breve, quindi le dirò con più informazioni anche che tipo di convenzione adotteremo con la Provincia, in modo tale che sia resa disponibile per la città.
Sulla questione del bar sono certo che venerdì la questione si chiude con l’inaugurazione, sarà aperto. Sulla gestione, essendo proprietaria la Provincia, non ho informazioni a riguardo.
CONSIGLIERE VARISCO GIORGIO:
Volevo dire, proprio sulla questione del bar, mi erano venute all’epoca alcune perplessità. Il bar... non so chi l’ha dato in affidamento, la Provincia o il Comune di Chioggia? La Provincia. Non vorrei - non so se l’Amministrazione comunale possa intervenire - che, una volta a regime... siccome chi gestisce il bar doveva anche tenere in ordine tutto il giardino, non diventi poi praticamente il proprietario del giardino, cioè che quello che gestisce il bar tra qualche mese si arroghi il titolo di essere padrone del giardino. Sollecito il signor Sindaco a fare buona vigilanza perché questo non succeda. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Procediamo con le interpellanze, Fabiano Gibin, la prossima, è relativa alla disponibilità del campo sportivo Aldo e Dino Ballarin alla A.S.D. di Sottomarina Lido Calcio. Prego, Consigliere. (prot. n. 46857 del 22.08.2007)
CONSIGLIERE GIBIN FABIANO:
Grazie. Io ho quasi l’impressione che della questione abbiamo già discusso, se non sbaglio in Commissione consiliare e ieri sera. Sta di fatto che comunque la questione legata alla richiesta pervenuta all’Amministrazione comunale da parte della società Calcio Sottomarina Lido, eccetera, la situazione rimane stagnante, in netta contraddizione con quanto spesso - forse troppo - è stato detto da più di qualcuno, dove si diceva che lo sport a Chioggia doveva trovare sbocco, doveva trovare disponibilità da parte dell’Amministrazione in termini di servizi e in termini di attenzione, eccetera. Quello che non si è fatto, se andiamo a vedere il panegirico nella lettera protocollo 002 del 31 luglio 2007, sembrava quasi che la questione fosse pressoché risolta, cioè l’Amministrazione comunale andava incontro alla società dando la disponibilità di attrezzatura in altri campi. Sta di fatto che questa società a stretto giro di posta rispose non più tardi di 8 giorni rispondendo picche a quella che era la proposta dell’Amministrazione, a fronte dei 104 mila euro che la Regione aveva dato per la sistemazione del campo di Brondolo, più il 60% che doveva mettere la società, e via dicendo.
Se non ho capito male, e spero comunque di essere poi aggiornato sulle ultime questioni, ora come ora la società - se non vado a leggere in maniera sbagliata - Sottomarina Calcio sarà costretta di nuovo a giocare fuori della nostra città, dando comunque disponibilità... leggo: “Siamo a non confermare il nostro consenso alla proposta da voi formulata il 31 luglio 2007, comunque la piena disponibilità da parte di questa società a ricandidarsi per quanto riguarda la gestione dell’Aldo e Dino Ballarin”, stadio di prima categoria di cui l’Amministrazione è in possesso.
Ora io chiedo: ma è mai possibile che proprio nella logica di quello che si diceva anche ieri sera, cioè che maggioranza e minoranza dobbiamo collaborare per elevare anche le condizioni di vita, le condizioni sociali, le condizioni di lavoro e via dicendo della nostra società, del nostro Comune, non riusciamo a trovare la chiave per poter dare disponibilità anche a questa società? Perché questo?
Inutile dire che a livello superiore di categoria già ci sono tantissime squadre che usano questo campo e via dicendo. Se una delle scuse per cui non viene soddisfatta questa richiesta è perché il campo come è strutturato non riesce a soddisfare continuamente l’uso del prato, perché non utilizziamo i fondi a disposizione per intervenire sul prato in maniera tale che qualsiasi o comunque le squadre titolate possano giocare? Perché? Qui sta un po’ la questione dell’interpellanza.
Non ci rendiamo o non vi rendete conto di quello che la comunità intera e nello specifico la società perde anche in termini economici, oltre che in termini di visibilità, e in termini anche di prospettive future per lo sport chioggiotto non potendo giocare nella nostra città? Voglio dire, se la libertà o comunque la funzione di una Amministrazione è quella di dare opportunità ad una società si misura in questi termini, io dico, ora come ora quello che si sta facendo con la società Sottomarina Lido è tarpare le ali in maniera tale che rimangano lì buoni e tranquilli e non possano anche loro avere una prospettiva di sviluppo di squadra, di sviluppo anche economico, perché sappiamo tutti che attorno ad una società più alta è la categoria che riveste e più sono gli interessi anche di tipo economico che gravitano, quindi noi freniamo, blocchiamo queste opportunità di tipo, ripeto, economico, ma anche di sviluppo, di aggregazione sociale, per non so quale motivo.
Leggo l’interpellanza. Più volte si è discusso dell’urgenza e della necessità di dare convenienza e sostegno alle associazioni sportive della nostra città allo scopo di valorizzare al meglio l’aspetto positivo delle stesse, non solo per una questione prettamente agonistica fine a se stessa, ma anche per tutte le finalità che lo sport porta con sé, quali per esempio l’aspetto sociale, socievole e collettivo di aggregazione e di competizione.
Ora, però, di fronte ad una reale e legittima esigenza da parte di una società qual è la A.S.D. Sottomarina Lido Calcio, che con spirito di proposta e di professionalità chiede all’Amministrazione di poter usufruire di un loro diritto - perché di un loro diritto si tratta - e di poter disporre del campo di calcio Aldo e Dino Ballarin per il campionato di calcio 2007-2008, la risposta che viene data è l’impegno, o, meglio, la promessa dell’Amministrazione, come si va a leggere nella missiva datata 31 luglio, di un intervento di adeguamento di un campo, o anche di più campi, come si è detto, di secondo ordine - chiaramente senza togliere niente agli altri campi, ma ovviamente sono campi che potremmo anche definire di tipo parrocchiale - per adattarli ai requisiti di omologazione richiesta, precludendo da subito - quindi senza dare una prospettiva, una possibilità - un’eventuale disponibilità di utilizzo dello stadio Aldo e Dino Ballarin.
A seguito di queste breve considerazioni si chiede quanto segue, anche perché poi l’Assessore giustamente, io penso, anche preso un po’ dall’enfasi, dalla voglia di fare, di lavorare... è positivo questo, molto positivo. Sempre la stampa riportava che noi abbiamo quattro campi omologati. Noi sappiamo benissimo che l’omologazione passa attraverso dei criteri, dei requisiti ben definiti. Quindi chiedo proprio se la nostra città dispone di quattro campi sportivi omologati e poi se l’Amministrazione comunale mantiene questa decisione di non dare nessunissima opportunità di utilizzo del campo Aldo e Dino Ballarin all’associazione sportiva Lido Calcio per il campionato di calcio 2007-2008. Grazie.
ASSESSORE BOSCOLO NICOLA “PECCHIE”:
Consigliere Capogruppo Gibin, cosa vuole che le dica che non sia già stato detto in questa aula a proposito di questa parossistica vicenda? Mi tocca ripetere cose, ma rispondo molto volentieri, parossistica vicenda calcistica, non chiaramente legata alla sua legittimissima e puntuale interrogazione. Dobbiamo ripetere alcune cose che abbiamo già ripetuto, ma lo faccio volentieri.
Lei ha parlato di situazione stagnante, palese contraddizione, panegirico, nessunissimo intervento, tarpare le ali a chi deve giocare. Questo non è che lo respinga al mittente. E’ palese strumentalizzazione politica, che ci sta, che accetto, che è legittimo che ci sia in questa aula, ma che nulla c’entra col merito della vicenda. Nel senso che io potrei benissimo rispondere: dove ha giocato questa società nella scorsa Amministrazione? Dove ha giocato questa società lo scorso anno? Quando faceva il campionato medesimo di promozione e si è fatto tutto un anno presso il campo di Pegolotte. Non vale l’anticipo, la possibile giustificazione che c’è una convenzione in essere, perché se questa fosse la giustificazione, è la stessa giustificazione che noi assumeremo in questa fase dal momento che la convenzione scade il 31, quindi non serve dire che prima c’era una convenzione in essere, perché la convenzione è tuttora in essere.
La questione del Sottomarina, lo dico senza nessunissimo timore di smentita, l’ho sollevata io in questo Consiglio comunale credo un anno fa, quando, dopo essere stato a Pegolotte a vedere le partite casalinghe del Sottomarina Calcio, non occorreva andare a Pegolotte, ma me ne sono voluto rendere conto di persona, ho ritenuto scandaloso, scandalosissimo che ci fosse una squadra di buon livello, di discreto livello, quale in un campionato che comunque è di promozione, dove per giocare si è costretti a giocare fuori della nostra realtà. L’ho fatto sottoforma di interrogazione, l’ho fatto sottoforma di protesta in termini di bilancio preventivo, consuntivo, ma poco importa. Da lì è nato l’interesse mio da Consigliere di opposizione riguardo a questa vicenda, una vicenda che ho avuto la fortuna, l’onere e l’onore di trattare da Assessore allo Sport. Quel criterio che applicavo e che ritenevo di individuare quella volta lo abbiamo applicato oggi come maggioranza e come Giunta di questa città e come Assessore allo Sport, ovverosia: ritengo anche adesso scandalosissimo che una squadra locale giochi fuori dal territorio comunale, ma ciò che noi dicemmo quella volta non era che il Sottomarina Calcio doveva giocare nello stadio A, B o C, ma che fosse necessario che quella squadra giocasse all’interno del territorio comunale di Chioggia. Quella squadra, il Sottomarina Calcio, se vuole oggi può giocare all’interno del territorio comunale di Chioggia.
Mi spiego. Lo ha citato lei, abbiamo avuto una richiesta del Sottomarina Calcio dell’agosto 2006, del febbraio 2006, rinnovata in agosto 2006, riconfermata nel febbraio 2007, il cui oggetto della domanda diceva: “Sistemazione del campo sportivo di Brondolo”. Quel progetto pedissequamente sposato dalla vostra precedente Amministrazione è stato posto ai sensi della legge 5 del 2000 all’attenzione della Regione, la Regione aveva ritenuto di finanziare parte del progetto, abbiamo cercato di innalzare ciò che era finanziabile, perché alcuni interventi non erano assolutamente finanziabili, e l’abbiamo portato a quel finanziamento di 104 mila euro regionale, che ovviamente è il 40% di 230 mila, 235 mila. Quel progetto non è il progetto dell’Amministrazione Guarnieri firmato dall’ingegner Napetti, è formalmente un progetto comunale, ma pedissequo a ciò che il Sottomarina Calcio propose.
In questi giorni, perché questa Amministrazione era disponibile addirittura, forse forzando un po’ i termini dal punto di vista del bilancio, ad anticipare il finanziamento regionale, non avendolo ancora di fatto, ad anticipare attraverso gli oneri di urbanizzazione il finanziamento regionale, pur di fare i lavori quanto prima dal momento che esistono le stagioni calcistiche, inizia il 23 settembre il Sottomarina a giocare in casa.
Tuttavia quel finanziamento poi due settimane fa è diventato ufficiale. Noi disponiamo dalla Regione di un finanziamento di 104 mila euro. Al che abbiamo dovuto dare un termine ai primi di agosto, ed è quella lettera che lei ha giudicato panegirico, ma mi pare assolutamente una proposta puntuale, concreta ed efficace, costruita in pochissimo tempo, di quelle che erano le soluzioni che noi davamo. Anticipavamo 104 mila euro, abbiamo chiesto alla società di completare il finanziamento. Abbiamo dato un termine perentorio che era quello dell’8 agosto, perché se andavamo oltre ovviamente ci avvicinavamo troppo all’inizio della stagione calcistica. Lei ha la documentazione sottomano. A quella proposta ci è stato risposto: “Non ci interessa”. Legittimo da parte del Sottomarina Calcio, legittimo il ripensamento. Mi sia consentito dire, io non ho la vostra esperienza amministrativa, che credo che sia la prima volta che succede che si ottiene un finanziamento per un progetto di 230 mila euro, ci finanziano il 40% pari a 104 mila euro e il soggetto attuatore poi si tira indietro dicendo: “Non siamo più disponibili perché vogliamo giocare non nel Comune di Chioggia, ma vogliamo giocare in quel preciso stadio che si chiama Aldo e Dino Ballarin”.
La proposta non si fermava a questo, perché eravamo ben consci che quell’intervento chiaramente poteva portarci a fine settembre, a fine ottobre, a fine novembre. C’era un problema di iniziare il campionato comunque nel territorio comunale di Chioggia. L’alternativa che noi abbiamo individuato era il campo di Borgo San Giovanni, con interventi in corso tali da farci ottenere l’omologazione del campo, e poi arrivo sulle quattro omologazioni. Quindi noi proponevamo questo ticket Borgo più Brondolo per cominciare a giocare nel territorio comunale di Chioggia.
Davanti a questa situazione abbiamo detto di più in quello che lei chiama panegirico, che è invece puntuale osservazione costruita in pochissimo tempo. Abbiamo detto: “Esiste anche un altro campo omologato”, che non abbiamo omologato né noi, Giunta Romano Tiozzo, né la vostra Giunta Guarnieri, ma abbiamo una omologazione datata 1981: campo di Ca’ Lino. Solo che nel 1981 il campo di Ca’ Lino, grazie alle Giunte vostre, non aveva tutta questa infrastrutturazione, perché abbiamo fatto una infrastrutturazione successiva a livello di spogliatoio, fatta dalla Giunta Guarnieri, quindi quella omologazione che noi abbiamo del 1981 a oggi è molto migliore, perché in più dal 1981 in qua abbiamo fatto degli spogliatoi che sono eccellenti, mentre nel 1981 chiaramente non c’erano.
La nostra proposta constatava di questo: collaborazione sul campo di Brondolo; finché non era pronto Brondolo, Borgo San Giovanni; in più campo di Ca’ Lino per il settore giovanile, quindi tre campi sostanzialmente; in più, con trattativa informale, a questo punto dobbiamo dirlo, di permettere al Sottomarina Calcio anche a convenzione in essere, quindi anche scontrandoci con precedenti pareri legali del Segretario generale dottor Nen, anche di far giocare un’altra società a convenzione vigente, perché comunque vige fino al 31/12, nella misura di un certo numero di partite. Quindi tre campi, non quello del Ballarin, possibilità di fare un certo numero di partite al Ballarin, fino ad arrivare ad una parità di partite con l’altra società, che è il Chioggia Sottomarina. Questa è stata la nostra offerta. Non esiste offerta se poi non si va a lavorare nei campi.
Allora quell’articolo di stampa del 10 agosto che lei cita, il titolo dice quattro campi omologati, ma, se non si fosse letto l’articolo con malafede, le dichiarazioni dell’Assessore Pecchie dicono: “Stiamo predisponendo degli interventi per ottenere l’omologazione di quattro campi”, non: “Abbiamo già quattro campi omologati”, perché di campi omologati ne abbiamo due: Aldo e Dino Ballarin e Ca’ Lino. Gli altri due sono Borgo e saranno omologati o comunque i lavori finiscono questa settimana a Borgo San Giovanni, finiranno entro il 30 settembre a Brondolo. Chiaramente su questi interventi che la Federazione ci ha chiesto... che la Federazione ci ha chiesto, né il Sottomarina Calcio né l’Assessore Pecchie si sono sognati di fare quegli interventi. La Federazione ci ha chiesto atti all’omologazione. A fine settimana finisce Borgo, a fine mese finisce Brondolo. A quel punto chiederemo l’omologa della Federazione. Lo dico con sincerità, forse questa può essere l’unica colpa che abbiamo, da quando non ci è stato richiesto un campo alternativo, perché in quella lettera il Sottomarina Calcio dice: “Qualsiasi altra soluzione la riteniamo insoddisfacente o comunque non consona”, è chiaro che abbiamo avuto un po’ di fretta in meno, quindi magari abbiamo fatto un lavoro un po’ migliore, perdendo magari qualche giorno in più dal momento che non avevamo la richiesta di quei campi che sono ritenuti insoddisfacenti. Quindi noi confermiamo che, direi, tra 15 giorni, potranno essere 20, poi se si vorrà fare la polemica sul giorno, comunque in brevissimo tempo noi avremo quattro campi omologati.
Quindi, Consigliere Capogruppo, assolutamente non abbiamo tarpato le ali a nessuno. Non si può dire, come lei dice nell’interrogazione, che la società è “costretta” a giocare. E’ una società che legittimamente ha scelto di continuare a giocare probabilmente fuori dal Comune. Dico probabilmente perché personalmente come Giunta a noi non consta in nessuna maniera dove la società abbia scelto di giocare, perché non ci hanno chiesto né aiuti per avere campi fuori dal Comune, non ci hanno chiesto né la disponibilità di campi entro il Comune, quindi io nulla so da quella lettera.
Non vorrei essere eccessivamente lungo, ma c’è di più. Sul campo sportivo di Brondolo, siccome era uno scandalo pensare di non sfruttare il finanziamento di 104 mila euro, comunque andiamo a fare un intervento. Sommiamo l’intervento che fa la società all’intervento che fa il Comune per l’omologa e ci prendiamo il 40% del finanziamento regionale, quindi la società comunque ha un beneficio economico nella sistemazione del campo di Brondolo.
Per quanto riguarda la sua sospetta tesi della perdita economica o della non cura dell’aspetto dell’aggregazione sociale, mi permetta, col massimo rispetto che ho nei suoi confronti, di dire che è completamente campata in aria, perché l’aggregazione sociale la fa il settore giovanile e il settore giovanile continuerà a usufruire del campo di Brondolo. Qua non stiamo parlando di dove gioca il Sottomarina Calcio, stiamo parlando delle partite ufficiali casalinghe del campionato di promozione, non se il Sottomarina Calcio ha o meno un campo a disposizione per i suoi 300, 350, 400 e spero 500 giovani più avanti.
Nessuna enfasi sulla stampa, perché ho detto che abbiamo detto che facciamo degli interventi atti a sistemare il campo. Oggi la situazione qual è? Non ci nascondiamo dietro a un dito: interrotti quei rapporti, sfumata la mediazione affinché il Sottomarina potesse giocare al Ballarin, significa che vale la vecchia convenzione fino al 31/12. E siccome non ci pare opportuno al primo gennaio cambiare completamente le regole in corso di campionato, non come dice qualcuno in virtù di legge, ma in virtù di scelta politica di cui ci assumiamo pienamente la responsabilità, la convenzione sarà prorogata fino al 30 giugno, tale e quale. Auspichiamo ci siano diversi e più positivi rapporti fra le società durante questo campionato, auguriamo a entrambe le società di accogliere i massimi risultati e sulla base di questo andremo a discutere della nuova convenzione, che partirà dal primo luglio 2007.
Mi fermerei qua. Potrei stare su altre questioni, ma preferisco sinceramente non toccarle. Certo che dispiace quando l’Assessore allo Sport del Comune di Chioggia, quindi non il sottoscritto, ma la carica istituzionale deve rendere conto alla pubblica sicurezza e deve rendere conto alla Federazione che forse quei campi che noi riteniamo omologabili qualcuno dica che non sono più omologabili, guarda caso gli stessi attori che adesso stanno disponendo di quei campi. Quindi per questo ho esordito dicendo che la questione è parossistica.
In Comune di Chioggia si può giocare questo campionato su quattro campi, compreso l’Aldo e Dino Ballarin. La società ha ritenuto di volere il 100% delle partite; questo oggi non è possibile, domani può darsi e io mi auguro che questo “può darsi” si trasformi in effettiva realtà.
Durante l’intervento dell’Assessore Boscolo Nicola “Pecchie” è uscito dall’aula il Presidente; presiede il Vicepresidente Boscolo Massimo “Zemelo”.
VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Consigliere Gibin, prego. Vi ricordo che il tempo per le interrogazioni e le interpellanze è di un’ora, pertanto vi invito ad essere particolarmente... Prego.
CONSIGLIERE GIBIN FABIANO:
Assessore Pecchie, lei sa benissimo, da buon politico, che per offuscare un po’ la risposta portiamo la discussione e la risposta stessa il più a lungo possibile, in maniera tale da creare confusione, in maniera tale da non arrivare al nocciolo, cioè a rispondere alle domande che le erano state fatte.
Sposto un po’ la questione e mi rivolgo al Sindaco, se mi è concesso, Presidente. Sindaco...
VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Le ricordo solo i cinque minuti che lei ha a disposizione.
CONSIGLIERE GIBIN FABIANO:
21.25, 21.30-31 massimo ho finito. Sindaco, dovete smetterla di dire “ma voi, ma voi, ma voi”. Sindaco e Assessori siete voi, quindi dal 12 giugno scorso dovete rispondere voi. Siete la svolta, siete il nuovo, eccetera, dovete essere... Ieri il Consigliere Giuseppe Palo diceva: “Noi abbiamo perso, abbiamo preso poco”, eccetera. Adesso siete voi la maggioranza, non dovete dire: “Noi siamo come voi perché anche voi l’avete fatto”, punto e basta. Adesso dovete rispondere, perché voi giustamente siete legittimati dai cittadini. I cittadini hanno detto: “Voi siete i migliori e dovete governare”, punto e basta. Smettetela di dire “ma voi, ma voi, ma voi”.
Assessore Pecchie, lei non ha risposto per niente, mi scusi, alle domande che io le avevo posto.
Noi, voi più che altro, noi in senso lato, cioè Amministrazione, eccetera, non avete colto quello che in sostanza la società proponeva alla città, proponeva in termini economici, in termini di visibilità, in termini anche di socialità della questione, ed è questo di cui non si tiene conto. Tant’è che sarà mia cura, visto e considerato che anche il regolamento comunale lo prevede, convocare una Commissione consiliare ad hoc, una Commissione consiliare con un unico punto all’ordine del giorno per discutere su questo, visto e considerato che, come è stato detto più volte, la convenzione scade il 31 dicembre 2007, quindi in maniera tale da arrivare a quella data fatidica con una discussione sulla questione, proprio perché delle ragioni che lei ha avanzato, Consigliere, io non ne giustifico nessuna. C’è una società con una prospettiva di sviluppo, usando un termine imprenditoriale forte, grande, anche in termini economici, e noi, cioè voi in senso lato, l’Amministrazione non offre queste opportunità, perché voi Giunta di centrosinistra, perché noi abbiamo fatto i quattro campi, perché noi i 104... Non date l’opportunità.
E se fossi anche cattivo, ma non lo sono perché purtroppo sono reputato un buono, potrei capire che ci possano essere degli interessi, delle affinità politiche e via dicendo, ma questo lo rifiuto a priori, cioè, non c’è questa volontà proprio di allargare l’opportunità, di creare la vera competizione, perché di sport stiamo parlando. La competizione si gioca anche su questo.
Che poi, tra l’altro, nella Giunta che andava dall’11 giugno scorso verso... tornando indietro, avevano chiesto di occupare lo spazio dell’Aldo e Dino Ballarin solo nelle giornate in cui non veniva usato, e basta. Abbiamo peccato noi, noi abbiamo peccato, ma voi non continuate a peccare, prendete la strada giusta.
Comunque, signor Presidente, sono perfettamente in tempo, non sono per niente soddisfatto.
VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Consigliere Gibin, lei ha ancora facoltà per la successiva interpellanza.
CONSIGLIERE GIBIN FABIANO:
Presidente, vista la mia facoltà... non vedo l’Assessore referente.
VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Rimandiamo?
CONSIGLIERE GIBIN FABIANO:
Vorrei saltare questa, manca l’Assessore informatico, quindi...
VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
E’ sempre di Gibin anche la prossima, se vuole approfittarne.
CONSIGLIERE GIBIN FABIANO:
Sì. Ho sempre cinque minuti per la presentazione e recupero il minuto però...
VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Avanti!
CONSIGLIERE GIBIN FABIANO:
Nella vita di ognuno, Presidente, ci sono dei fatti che segnano la vita di ognuno di noi. Una delle cose che ha segnato la mia seppur breve esperienza politica è stata l’acquisizione del compendio mercato ortofrutticolo di Brondolo.
Una delle cose veramente che ha impegnato la Giunta di centrosinistra è stata quella di tentare, ma a fronte di tutta una serie di premesse, proprio perché personalmente, ma anche la Giunta ci credeva, ci crede tuttora sul settore, anche se è ridotto di molto, anche se c’è una evasione, una fuga vera e propria dai campi, è comunque una questione anche di tipo culturale, tradizionale, di formazione il mantenere questa nicchia di un settore produttivo qual è l’agricoltura all’interno del nostro territorio. Noi ci abbiamo sempre creduto. Siamo riusciti ad acquistare questo mercato, questa area di circa 8 ettari e abbiamo predisposto strada facendo, in collaborazione con la Camera di Commercio e con la positiva collaborazione dell’allora Segretario della Camera di Commercio, attuale Sindaco del Comune di Chioggia, abbiamo predisposto un progetto, visto, rivisto, condiviso con tutti, e quando dico con tutti intendo tutti, cioè dal produttore al massimo esponente del settore della categoria economica e via dicendo, abbiamo predisposto un progetto. Ma c’è di più.
Una delle questioni per cui il comparto - posso anche sbagliare - dell’orticoltura è andato in crisi è proprio perché il nostro territorio, infame anche, se vogliamo, sotto certi aspetti per morfologia e anche per una questione di strumenti urbanistici non proprio adatti ad un settore qual è quello orticolo, hanno bloccato, hanno precluso la possibilità ai nostri agricoltori di costruire sul proprio territorio quelle strutture, tipo capannoni, prima gamma, seconda gamma, terza gamma, quarta gamma, eccetera. Nella misura in cui abbiamo predisposto questo progetto molti chiedevano: “Ma perché l’area antistante il mercato...”, e quando parliamo di mercato intendiamo la parte recintata, dove ci sono le strutture, “Ma perché l’area fuori non viene utilizzata, visto che adesso è di proprietà del Comune e in comodato d’uso?”, non lo so, troviamo la formula per dire ai nostri casi amici agricoltori, ortolani, coltivatori e via dicendo: “C’è questa disponibilità, facciamo capannoni, facciamo depositi, diamo un’area per i servizi cosiddetti”.
Cosa capita? Capita che l’Amministrazione comunale mi fa il campo sportivo, anzi, mantiene il campo sportivo. Non stia ad offendere, Consigliere...... voci fuori microfono ... io sono buono ma posso portarmi anch’io allo stesso livello ... voci fuori microfono ... (consigliere Guarnieri Fortunato: adesso te ne devi stare zitto, sta li e governa, senza fare il furbo e senza fare il balilla, hai capito? stai li, fai l’assessore senza fare il balilla! va bene? ascolta senza essere intollerante ... voci fuori microfono ...)
VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Zitti! ... voci fuori microfono ... Signori! Prego, Consigliere Gibin, prosegua. ... voci fuori microfono ... Basta così! Prego. Prego. ... voci fuori microfono ... Andiamo avanti, per cortesia.
CONSIGLIERE GIBIN FABIANO:
Dicevo, quando non più lontano di 3-4 mesi fa, per una sciocchezza, per una dimenticanza, per una mia colpa, in corso del Popolo si trovavano tanto di trattori, di strumenti meccanici per l’agricoltura e si protestava perché l’Assessore alle Attività Produttive e all’Agricoltura non aveva... e qua me ne assumo la responsabilità, non aveva avvisato chi di dovere sulla questione abbastanza anche superficiale, perché c’era poi tutto il tempo per informare, era proprio una questione di contingenza; ora come ora, e questo in maniera anche amichevole, cioè, al settore agricoltura non date nessun significato. Quello che io mi aspettavo veramente era che la Giunta, la nuova Giunta, la svolta... nel momento in cui qualcuno ha acquistato questa area, cari operatori agricoli, cari operatori orticoli, c’è questa area. Il tavolo agricolo io pensavo che si riunisse entro pochissimi giorni. Sono passati 3-4 mesi e non si è riunito. No invece, non si fa questo, ma si vanno a mettere 104 mila euro, e mi creda, Assessore Pecchie, io le auguro di rimanere su quella sedia o su qualche altra comunque di quel semicerchio per 5 anni e, mi creda, quel campo rimarrà lì per altri anni, per altri anni, mi creda amico e Consigliere Giuseppe “Palo” terza volta, il campo sportivo rimarrà lì e i nostri amici agricoltori... non è un’offesa, è un riferimento, perché so che il settore sta a cuore anche a lei. Purtroppo non si farà niente. ... voci fuori microfono ... Leggo l’interpellanza.
VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Prego. ... voci fuori microfono ...
CONSIGLIERE GIBIN FABIANO:
Nel Consiglio comunale del 23 luglio ultimo scorso, a seguito di una interpellanza sulla necessità manifestata dai vertici della squadra di calcio A.S.D. - mi ricollego a quella di prima - di poter costruire il campo sportivo, l’Assessore allo Sport sostenne che per andare incontro a tale necessità si sarebbe intervenuti sulla struttura sportiva di Brondolo per portarla a dei servizi di minima richiesti dalla FIGC per squadre che giocano in promozione, grazie anche ad un contributo della Regione pari a circa 104 mila euro. Di fatto, però, l’area su cui sorge il campo sportivo fa parte di un’areale ben più vasto, su cui insiste il mercato ortofrutticolo di Brondolo, acquistato dalla passata Amministrazione dopo 40 anni di tentativi falliti. Per tale struttura esiste già un progetto concordato con le associazioni di categorie per la messa normativa delle strutture per un rilancio del settore orticolo. Inoltre tutta l’area dove esistono costruzioni dovrebbe essere a supporto del comparto e messa a disposizione degli operatori e degli imprenditori agricoli, al fine di poter avere quella disponibilità di strutture e servizi che attualmente non possono avere anche a causa di strumenti urbanistici restrittivi.
Di fronte a queste osservazioni si chiede alla Signoria Vostra se l’intenzione di questa Amministrazione è quella di proseguire in questo senso, sottraendo ancora una volta la possibilità di rilancio di questo settore in grosse difficoltà e contemporaneamente non dare una risposta esauriente e dignitosa alla società sportiva.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Prego, Assessore.
ASSESSORE BOSCOLO NICOLA “PECCHIE”:
Io posso anche scusarmi per il termine che ho usato, però, vede, Consigliere Capogruppo Gibin, quando lei dice che, in risposta alla interrogazione, a tutte le domande non è stata data risposta, lei può dire che non è d’accordo, lei può dire non può condividere, lei può dire che la nostra posizione politica è una posizione suicida, ma non può dire che non abbiamo dato risposta. Dica: “Non condivido ciò che avete fatto voi. Noi la pensiamo in maniera diversa” e via così, ma non si dica, come ha fatto nell’esordio della sua seconda interrogazione, che non è stata data risposta, perché mi pare che la risposta, e qui siamo 31 Consiglieri comunali, qualche Assessore, un po’ di pubblico e un po’ di funzionari... Le risposte sono state date, ma con tutta la serenità possibile, quindi non si può riprendere dopo cinque minuti, dieci minuti l’intervento dicendo che non è stata data nessuna risposta. Quando noi facevamo questo all’opposizione qualcuno ci diceva dall’altra parte: “Ecco perché voi non governerete mai questa città”. Non stiamo a fare polemica su questo, andiamo avanti, perché lei dice di guardare avanti.
Perché ho usato quel termine? E le chiedo scusa se il termine è stato offensivo, ma non ritengo sia offensivo. Perché abbiamo appena detto nell’interrogazione precedente che quell’intervento a Brondolo non si fa. Non si fa quell’intervento sul campo di Brondolo, perché, benché ci sia il finanziamento regionale disponibile, non c’è per motivi legittimi la volontà di compartecipare da parte del soggetto privato, chiunque esso sia. Quando ci sarà una revisione da parte del soggetto privato perché si ricrederà e potrà essere disponibile, perché il finanziamento è prorogabile per cinque anni, quando ci sarà un altro soggetto privato risalterà fuori la questione del campo di Brondolo. Ci sarà il campo di Brondolo esattamente come era gli scorsi anni, senza nessun intervento, tranne un prefabbricato richiesto Dalla Federazione, amovibile quando vogliamo, che si possa rendere omologabile il campo. Quell’intervento non si sa, quindi non ci si può inventare una preoccupazione rispetto al mercato orticolo.
Le dico di più, e vado su una competenza che non è mia: quel campo probabilmente lo daremo per una convenzione annuale, in modo tale che non ci sarà un pericolo nel triennio se poi quell’area dovesse servire al campo di Brondolo. Però mi permetta di ravvisare la palese contraddizione, nel momento in cui lei dice che non diamo risposte al Sottomarina Calcio e poi, però, mi dice: “Attenzione che, se sistemate quel campo, c’è il problema che non diamo risposte all’orticoltura”. Allora, se vogliamo dare risposte all’orticoltura, ad esempio, chiudiamo completamente il campo che abbiamo dato al Sottomarina Calcio e gliene troviamo un altro. Potrebbe essere questo.
Per quanto riguarda poi il progetto del mercato orticolo, sicuramente lei si è speso, noi ci spenderemo su questo intervento, cercheremo che ci possa essere il massimo di condivisione su questo progetto del mercato orticolo, ma su questo risponderà l’Assessore Conselvan, però anche quel progetto presentato nel 2004 non mi pareva avesse tutta la massima o la completa condivisione da parte del mondo orticolo. Non mi risultava fosse sottoscritto da tutte le organizzazioni, ma questa è sinceramente una parentesi,
Quindi nessun pericolo per l’orticoltura perché quell’intervento di 230 mila euro non si fa. Omologare quel campo non significa fare quell’intervento.
Ultima cosa. Lei ha detto prima: “Voi rispondete di quello che governate in questo momento, dal 10 giugno in poi”. Eh, certo. Noi in tre mesi abbiamo quattro campi in cui si potrà giocare a fine settembre, voi in dieci anni non siete stati capaci di fare questo.
SINDACO:
Mi permetto di rispondere sull’altra parte di interrogazione che riguarda il mercato di Brondolo. Ai primi di luglio io e l’Assessore abbiamo avuto un incontro con tutte le categorie del mondo agricolo, sia dei commercianti che dei produttori che dei gestori dell’attuale mercato, prendendo in esame tutte le problematiche, sia della commercializzazione dei prodotti sia della produzione, della tutela delle produzioni tipiche, della certificazione di qualità del prodotto. Abbiamo fatto un esame generale delle problematiche. Questo nel mese di luglio. Ci siamo ripromessi dopo la paura del mese di agosto, che è una paura per tutti, di riprendere in mano la questione, lo faremo la settimana prossima con il tavolo agricolo, in cui la prima parte è riservata anche ad una breve discussione rispetto al tema posto dalla mozione del Consigliere Giuseppe Boscolo.
Credo fermamente personalmente in quel progetto, perché l’ho condiviso anche nella fase di costituzione. Fra l’altro entro il mese ho un incontro con la Camera di Commercio di Rovigo, il Comune di Rosolina, eccetera, perché la problematica dei mercati è una problematica di crisi non soltanto del nostro mercato, ma anche delle due strutture di Lusia e di Rosolina. Quindi dobbiamo certamente ragionare insieme anche con loro se vogliamo fare sistema, perché le problematiche che abbiamo noi le hanno anche loro, forse in maniera meno accentuata, perché la situazione è stata presa un po’ per tempo e trovando anche delle soluzioni migliori.
Per poter decidere riguardo a quei progetti serve del tempo. La cosa che preoccupa di più è la sicurezza del compendio. Io penso, anzi, sono sicuro che rispetto alle tematiche della sicurezza le affronteremo a breve. So che ci sono delle risorse accantonate, su queste magari anche l’Assessore Convento può dare una puntualizzazione.
ASSESSORE CONVENTO GIAN PAOLO:
Sì, un valido contributo al Consigliere Gibin, che conosce bene il problema. Stiamo lavorando su un progetto. Era un progetto complessivo, però in questa fase ci vediamo anche costretti dalle condizioni della struttura a fare degli interventi innanzitutto per mettere in sicurezza l’immobile, perché in questo momento ci sono problemi anche di sicurezza dello stabile. Poi, insieme al Sindaco, insieme all’Assessore alle Attività Produttive e all’Agricoltura, vedremo un attimo le strategie per mettere in atto un piano che sia sostenibile, in collaborazione anche con gli altri enti. Però io come Lavori Pubblici mi sto già attivando per operare un intervento di messa in sicurezza dell’immobile. Grazie.
VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Gibin, così poi terminiamo qui la tornata delle interpellanze.
CONSIGLIERE GIBIN FABIANO:
Non mi ritengo per nulla... lascio in sospeso il mio giudizio, visto che c’è questo progetto, mettiamo un punto di domanda. Sì, comunque da sempre quando si è seguito il progetto la prima questione da affrontare era legata proprio alla sicurezza dell’immobile. Quello che poi segue... e anche su questo, Sindaco, ci sono finanziamenti sulla base dell’intesa programmatica d’area, una cosa come 1.340.000 euro... Patti territoriali, intesa programmatica d’area, sulla ripartizione siamo riusciti a portare a casa un altro milione e 340 mila euro, più i duemilioni e 500 mila per la messa in sicurezza.
Facciamo presto, fate presto, ma fate presto anche e soprattutto per quanto riguarda la disponibilità dell’area esterna, perché proprio c’è questa necessità da parte degli operatori di avere delle aree, di avere delle superfici dove trasferire i loro impianti di trasformazione. Comunque mi riserverò un parere più individuale magari più avanti. Grazie.
DELIBERA N. 78 DEL 12.09.2007
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Procediamo con l’ordine del giorno al punto 8, un punto che risulta particolarmente importante e significativo perché è già stato oggetto di studio in più Commissioni. Tutti i Consiglieri hanno avuto modo di vedere il procedere del lavoro. Ora siamo arrivati ad una fase conclusiva.
Dedicheremo questa seduta consiliare per l’illustrazione delle linee programmatorie con le quali è stato affrontato il problema delle controdeduzioni alle risposte di modifica della Giunta regionale del Veneto relative all’approvazione della variante generale del PRG, ex articolo 46 della legge regionale 61/85.
Siccome si tratta di informare anche il pubblico di quello che stiamo trattando, io vi chiedo, per cortesia, che ci sia una maggiore tranquillità di quella che c’è stata finora, di modo che tutti possano apprendere e sentire quelli che sono i dati informativi che noi diamo, che saranno dati innanzitutto da parte del Sindaco, al quale passo la parola, e successivamente dalla dottoressa Pacchiani, redattrice del progetto della variante. Prego, signor Sindaco.
SINDACO:
Grazie, Presidente. Viene proposta questa sera all’approvazione del Consiglio questa delibera di controdeduzioni alla Regione, una delibera formata da planimetrie, allegati, documenti che sono stati consegnati durante il corso delle Commissioni che si sono tenute. Sono controdeduzioni date alla Regione proprio in attuazione della legge approvato con proposte di modifica ai sensi dell’articolo 46 della legge 61/85, la variante proposta.
Siamo dunque nell’ambito di una approvazione di controdeduzioni che viene fatta entro i 90 giorni previsti dalla Regione e quindi entro il 22 settembre. Noi ci siamo assunti l’impegno di farlo entro questo tempo e credo che il percorso che è stato individuato ci porterà a realizzare questo risultato, posto che è stato fatto in questo periodo un lavoro notevole, credo anche con grande profitto. Ne approfitto subito per ringraziare chi a questo ha lavorato, innanzitutto il personale dell’Urbanistica, che ha lavorato anche di notte in taluni casi, i nostri consulenti, la dottoressa Pacchiani in particolare, i tecnici e soprattutto l’Assessore che ha affiancato il lavoro, incontrando, come io ho fatto, numerose persone, gruppi, associazioni che hanno partecipato al lavoro di questo periodo.
Dicevo prima che abbiamo fatto quattro Commissioni consiliari, alle quali forse per la prima volta, visto l’argomento di grande interesse, hanno partecipato anche i privati, anche molto pubblico, cercando di capire, di intervenire e di assumere tutte le informazioni.
E’ stato consegnato con grande trasparenza e con grande puntualità a tutti il materiale, anche strumenti informatici, identificando sempre con puntualità, accompagnando il lavoro della Giunta con il lavoro della Commissione. I criteri che sono stati adottati e le scelte che abbiamo operato sono stati puntualmente comunicati ai Consiglieri nel corso del lavoro delle Commissioni.
Abbiamo anche avuto diversi incontri con la Regione in questo periodo per fare in modo che ci sia un raccordo puntuale su tutte le osservazioni e le controdeduzioni che tendono a difendere il più possibile lo strumento che è stato adottato, soprattutto sul fronte della residenzialità, delle attività economiche, delle attività produttive, considerando anche da parte nostra, da parte mia, che comunque questa variante non rappresenta la visione strategica del futuro della nostra città e dello sviluppo della nostra città, come in molte occasioni ho avuto modo di dire, ma dà soltanto alcune risposte.
Ritengo che lo strumento con il quale indicare le scelte programmatiche, le scelte di indirizzo per la nostra città, di riposizionamento e quindi anche strategico ed economico della nostra città, è quello che adotteremo attraverso il piano di assetto del territorio, al quale questa Giunta, questa Amministrazione ha iniziato a lavorare.
Dicevo prima che nelle varie Commissioni ho già detto dei criteri che sono stati adottati per definire le controdeduzioni che, ripeto, abbiamo in via confidenziale, nel rapporto buono che abbiamo con la Regione, anche ragionato preventivamente. Riassumo brevemente quali sono stati i criteri adottati.
Innanzitutto ascoltando e ottemperando al voto della Commissione tecnica regionale è stata inserita nella cartografia la variante ai patti territoriali, accogliendo questa indicazione che la Regione ci ha dato, ma anche apportando... accogliendo delle osservazioni in parte che non alternano la zonizzazione. La Regione ci aveva chiesto di inserire queste osservazioni così come sono nella cartografia, senza alterare il contenuto dei patti territoriali, che proprio, essendo uno strumento pattizio, avrebbero bisogno, necessiterebbero di un nuovo strumento, di una modificazione al contenuto dei patti territoriali. Quindi questo obbligo lo abbiamo ottemperato inserendo questo strumento nella cartografia.
E’ stato tenuto conto inoltre nell’area dell’articolo 21 a) del PALAV di salvare, per quanto è possibile, le nuove residenze, sia nelle frazioni di Valli, di Ca’ Pasqua e di Ca’ Bianca. Su questo punto comunque c’è l’impegno che ho già annunciato in Commissione la settimana scorsa, lunedì scorso anzi, che se è necessario, visto che il PALAV è uno strumento anche datato, faremo le nostre iniziative, tutte le iniziative possibili affinché questo strumento, che non è, come ho detto l’altro giorno, la bibbia o il vangelo, possa essere modificato, anzi, adeguato alle nuove esigenze dello sviluppo della nostra città.
E’ stato preso atto inoltre della carenza del piano della circolazione, della viabilità e ci siamo impegnati a realizzare un piano del traffico e dei parcheggi, che è datato ormai di dieci anni, nel più breve tempo possibile.
Altro aspetto: è stato individuato un contorno del parco degli Orti, salvando tutta la residenzialità a sud del viale Mediterraneo e ad est di via Morosini, correggendo anche delle osservazioni e del contenuti in parte errati che la Regione ci aveva proposto, rinviando comunque la definizione di un piano attuativo che provvederà sia a realizzare degli standard a servizio della città, quindi tutta la problematica dei parcheggi, a riqualificare il territorio dal punto di vista... quel territorio così pregiato e importante dal punto di vista paesaggistico, a salvare e mantenere gli approdi lungo il fiume Brenta, a promuovere un’edilizia di qualità, come ho detto in Commissione, ad ovest di via Morosini, e a prevedere in quell’area strutture sportive, la cittadella dello sport, la cittadella... lo spazio anche per le attività ricreative e la musica, con possibilità, ma questo lo verificheremo in sede di piano attuativo, di servizi cimiteriali senza che siano in contrasto con il paesaggio.
Ancora, crediamo, come ho detto prima, che lo strumento utile per lo sviluppo vero del diportismo e dell’economia nautici nella nostra città sia comunque il PAT, il piano di assetto del territorio. Noi su questo strumento valorizzeremo ulteriormente la vocazione nautica della nostra città, della nostra realtà economica, anche se in questa sede, come ho detto, abbiamo cercato di salvare il più possibile gli spazi che sono stati individuati per lo sviluppo del diportismo nautico sul Brenta, ma anche sul Novissimo e sul Gorzone.
Sul tema del bosco Nordio, sarà oggetto - l’abbiamo inserito nelle controdeduzioni - di uno specifico studio ai sensi della legge 40, che prevedrà un pre-parco con attività di servizio, attività sportive, ricreative, culturali, eccetera.
E’ stata compartimentata anche l’area del piano regolatore del porto oggi vigente, anche se riteniamo che la legge 84/94, la legge sui porti, come si diceva ieri sera, va interpretata nel senso che l’Amministrazione comunale sia sovrana nel proprio territorio, determinando la zonizzazione dell’area e prevedendo comunque delle intese con gli organismi che hanno il compito di regolamentare le attività portuali. Nel porto dei Saloni le intese ci sono già. E’ prevista la stazione marittima marittima, le confermiamo, il mercato ittico e un polo ittico, anche se è mia convinzione che sarà necessario comunque prevederlo in un’area diversa dal porto dei Saloni. Su questo punto e sulla localizzazione apriremo un confronto con tutti, in particolare con il mondo della pesca e della commercializzazione dei prodotti. Alcune idee ci sono, le confronteremo e le renderemo pubbliche nel momento in cui saranno pronte. Ai Saloni sono stati inseriti nella cartografia sia i PIRUEA approvati che quelli in itinere.
Altro aspetto: nonostante la Regione abbia stralciato buona parte dei nuclei rurali, abbiamo cercato nei ragionamenti proposti dalla Giunta e anche in Commissione di difendere il più possibile il ridimensionamento proposto, salvando il più possibile, proponendo quindi alla Regione un ampliamento dei nuclei rurali. In ogni caso attraverso i piani aziendali e gli strumenti che oggi le leggi vigenti ci danno, è possibile, l’abbiamo detto anche a molti cittadini che l’hanno chiesto, in particolare di alcune frazioni, che gli ampliamenti fino a 800 metri cubi sono possibili, si possono realizzare per le esigenze familiari, così come è possibile, attraverso piani aziendali di sviluppo delle imprese agricole, prevedere anche in aree agricole nuova residenzialità.
Abbiamo cercato di salvare la zona produttiva di Brondolo, che era stata in un primo momento stralciata dalla Regione. Questo per mantenere un impegno che anche noi ci siamo assunti di prevedere nel nostro territorio nuove aree produttive che diano la possibilità di allocare le imprese che oggi si trovano in difficoltà sotto il profilo dell’espansione, che negli anni passati ha costretto molti a spostare dalla nostra città. Questo lavoro è stato fatto cercando di salvare anche nella zona tra la ferrovia e via dei Venturini sia gli ampliamenti edilizi che quelli produttivi, come ho detto.
Abbiamo previsto ancora un progetto speciale numero 6, in modo tale da riqualificare con uno strumento successivo tutta l’area strategica, a mio parere, di Sottomarina, un progetto speciale che preveda in quell’area attrezzature pubbliche, parcheggi, una riqualificazione edilizia complessiva. Abbiamo inserito una viabilità di collegamento tra il lungomare, la strada di Ghezzi, come la Regione ci aveva proposto, e la possibilità di una ristrutturazione e ampliamento anche in questo caso della residenza.
Ancora, nell’isola dei Saloni, dei Canali e Saloni, vi è una situazione di degrado che va sicuramente eliminata. Abbiamo previsto un ampliamento delle attività produttive esistenti, così come il trasferimento del mercato ittico con le modalità che ho detto prima, cioè aprendo un confronto con tutti su questa tematica, su questa problematica. Abbiamo previsto in quell’area, quindi, una riqualificazione della viabilità, attraverso un piano particolareggiato che ci consentirà di intervenire in maniera proficua e sotto il profilo anche della qualità dell’edilizia da realizzare.
Per quanto riguarda poi lo sviluppo alberghiero, altro tema importante che era stato sottolineato, difendiamo e facciamo nostre le osservazioni degli albergatori per venire incontro alle tante esigenze di riqualificazione delle strutture ricettive, prevedendo degli ampliamenti, ma ci proponiamo attraverso un piano di riqualificazione dell’intera area del lungomare di prevedere nuovi standard e la possibilità con questi strumenti anche di derogare quei vincoli che oggi le norme statali ci impongono attraverso una proposta planovolumetrica che ci consente di superare anche questi vincoli normativi che oggi sono cogenti.
Avvieremo presto lo sportello unico previsto dalla normativa per agevolare le attività produttive e consentire anche in deroga agli strumenti urbanistici di sviluppare le attività produttive, in particolare quelle alberghiere, con i limiti che ho detto prima, cioè nei limiti delle norme che oggi ci sono. Comunque sia, lo strumento dello sportello unico è uno strumento che va subito attuato anche nella nostra Amministrazione, dando questa possibilità a tutti gli operatori.
Il piano prevede anche l’inserimento di tutta una nuova viabilità, sia via Morosini che anche il collegamento con la rotatoria da Brondolo fino al centro di via Mediterraneo, una strada importantissima, un’arteria fondamentale, strategica per lo sviluppo della città, che consente attraverso la rotatoria di Brondolo di poter prevedere un nuovo accesso alla città che oggi soffre, in particolare durante il periodo estivo, gravemente. Questa strada l’abbiamo inserita all’interno dei comparti in modo tale da avere la possibilità di predisporla attraverso la compartecipazione dei privati che realizzano la parte edile, la parte delle nuove abitazioni. In parte, quindi, questa nuova strada sarà realizzata con scomputo degli oneri di urbanizzazione.
Ancora, nella parte normativa è stato fatto un lavoro molto puntuale e certosino, accogliendo molte delle osservazioni che sono state fatte e inserendo anche tutta la nuova normativa come prevedeva la Commissione tecnica regionale. Abbiamo oggi un corpo normativo che credo sia aggiornato alla legislazione vigente e sarà - credo - più facile per tutti, sia per gli operatori che per i tecnici, ma anche per gli operatori che devono gestire gli strumenti urbanistici, avere una normativa chiara, che dia risposte in tempi brevi e soprattutto certe per tutti i cittadini. Preannuncio già da questa sera che verrà istituito uno sportello unico per l’edilizia, che ci consentirà in maniera veloce di dare delle risposte valutando i DIA nei tempi previsti e soprattutto senza bloccare l’edilizia, magari iniziata attraverso strumenti di contenzioso che oggi sono così forti tra l’Amministrazione comunale e chi deve costruire.
Il piano conclude un periodo di lunga carenza di pianificazione della nostra città dal 1976 e si apre, quindi, una nuova stagione di pianificazione. Noi abbiamo intenzione di avviarla subito attraverso lo strumento del PAT. Come dicevo prima, definirà le linee strategiche dello sviluppo urbanistico futuro della nostra città. Questo piano verrà inserito come piano operativo nell’ambito del PAT, quindi con possibilità poi di modificarlo senza approvazioni regionali. Questo creando uno strumento molto più flessibile, che dà autonomia al territorio, che dà autonomia nelle scelte dell’Amministrazione con celerità e con grande flessibilità.
Questo piano è privo di un regolamento edilizio, anzi, il regolamento attuale in molti casi contrasta in alcune parti con le norme tecniche di attuazione del piano. Sarà cura di questa Amministrazione di aggiornare presto il regolamento edilizio, sia nel livello locale sia nel livello di adeguamento delle norme regionali e statali in tema di risparmio energetico, di acustica, di bioedilizia, eccetera.
Adesso abbiamo la necessità di avere un piano regolatore, uno strumento urbanistico che per noi è uno strumento che va sicuramente approvato subito, che responsabilmente abbiamo assunto e che responsabilmente nei tempi previsti licenzieremo, assumendoci nel senso della continuità amministrativa tutta la nostra responsabilità da questo punto di vista.
Ritengo che il lavoro fatto sia un lavoro positivo, un lavoro utile, quindi ne approfitto ancora per ringraziare tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione di questo corposo lavoro di carte, di documentazione che è stata puntualmente consegnata a tutti, facendo in modo che il lavoro fatto sia trasparente, certo, noto, fatto con puntualità, soprattutto con grande attenzione alle esigenze che in questo periodo ci sono poste.
Io ho finito la mia relazione introduttiva. Per gli aspetti tecnici adesso...
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Prima di passare la parola alla dottoressa Pacchiani, io credo di interpretare il pensiero del Consiglio comunale, dei Consiglieri comunali ringraziando per essere qui presenti l’ingegner Napetti, il geometra Bellemo Denis e Oscar Ballarin. Li ringrazio in modo particolare perché per loro questo è un aggravio di lavoro in un periodo nel quale sono sottoposti ad una pesante situazione di impegno personale, proprio e di tutto l’Ufficio. Li ringrazio.
Ha chiesto la parola il Consigliere Tiozzo.
CONSIGLIERE TIOZZO LUCIO:
Solamente sull’ordine dei lavori, Presidente. Siccome credo che il Sindaco abbia fatto un’esposizione abbastanza ampia e importante sul profilo programmatorio, su quello che dovrà essere il futuro urbanistico della nostra città, nonché gli elementi di sviluppo importanti, volevo chiedere, se era possibile, sulle linee di principio indicate dal Sindaco fare una discussione preliminare che ci permetta poi di entrare... perché corriamo il rischio di perderci rispetto ad elementi nodali che sono stati posti dal Sindaco, legati a rinvii, legati alle strategie anche che dobbiamo mettere in campo.
Siccome credo che la dottoressa Pacchiani poi entrerà nel dettaglio delle proposte accolte, volevo chiedere al Consiglio e a lei se era possibile una breve discussione, magari con un intervento per gruppo consiliare, sugli aspetti di proposta generale fatti dal Sindaco.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Questo non rientra direttamente nei programmi che sono stati fatti, perché questa era una serata principalmente dedicata all’illustrazione, in modo che ci fosse il tempo e il modo per cui l’illustrazione venisse ad essere ampiamente sviluppata. I termini sono abbastanza brevi. Se lei ritiene che sia fondamentale un intervento già subito, immediatamente, su quanto ha detto il Sindaco, si può prendere in considerazione, però i lavori mi sembra che correttamente possano procedere in questa maniera. Abbiamo davanti a noi il tempo e il modo di sviluppare quelli che sono il riscontro ed uno scontro magari anche politico nelle prossime giornate, quindi io dedicherei più a questo, anche per dare modo alla dottoressa Pacchiani di poter diffusamente illustrare al Consiglio e al pubblico quelle che sono le linee vere e proprie del...Prego.
CONSIGLIERE BOSCOLO ROBERTO “Chio Bisto”
Non ho ancora capito se la proposta del Consigliere Tiozzo sia stata accolta, ma mi pare doveroso puntualizzare la necessità che è stata posta. Io credo - e ringrazio il Sindaco - che la relazione introduttiva del Sindaco sia stata molto importante, soprattutto perché ha fatto una traslitterazione da un linguaggio tecnico ad un linguaggio comprensibile a tutti. Tutti quanti noi stasera, grazie a questa mediazione anche lessicale del Sindaco, abbiamo colto significati che molto difficilmente per un tecnico vero e proprio riescono a far capire la materia ai meno preparati.
Siccome nella relazione del Sindaco ci sono degli aspetti programmatori importanti, io credo che due o tre interventi della maggioranza e della minoranza siano utili per chiarire ulteriormente alcuni aspetti che potessero essere male interpretati. Pertanto ritengo utile, signor Sindaco, che lei in qualche maniera concordi su questa proposta. Le garantiamo che restiamo su un tempo breve, ma credo sia molto importante, anche perché, signor Sindaco, abbiamo la fortuna che la sala è abbastanza gremita di persone e credo che dopo la relazione, pure interessante, che farà la dottoressa Marina Pacchiani, probabilmente i livelli di attenzione si attenueranno e le cose interessanti che ha detto rischiano di perdere l’efficacia che meritano.
CONSIGLIERE MANTOVAN BRUNETTO:
Ritengo che le riunioni dei Capigruppo servano per organizzare l’attività del Consiglio comunale. In particolar modo abbiamo svolto cinque Commissioni consiliari dove il Sindaco ha espresso, ha indicato in maniera chiara qual era il tipo di impostazione nel lavoro per la preparazione di questo importante documento. Su queste sue indicazioni si sono svolte le quattro o cinque Commissioni successive, seguendo i passi indicati, dando la documentazione e via dicendo. Il pubblico c’era, forse molto più numeroso, durante quelle cinque Commissioni rispetto a questa sera.
Ritengo che, avendo concordato a livello di Capigruppo che ci fossero la relazione del Sindaco, la relazione del relatore dottoressa Pacchiani, eventualmente un intervento da parte dell’Assessore, dopo subito si poteva cominciare a ragionarci sopra. Credo che questa sia la cosa più logica, che ci permette già da questa sera, se la dottoressa Pacchiani magari riesce a restringere, a sintetizzare i suoi concetti, possiamo già aprire, finite le relazioni, un primo dibattito. Per cui io sarei dell’idea di sentire l’accordo trovato all’interno della Commissione dei Capigruppo.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Io penso che la programmazione in questo caso è tale per cui la programmazione e i tempi sono sempre abbastanza limitati, la programmazione è fondamentale. Il rispetto di questa programmazione è legato direttamente alle possibilità che vengono date ai Consiglieri di poter intervenire. Questa sera era una serata di illustrazione, la prossima volta possiamo pensare che i vostri interventi possono essere i primi su quello che è successo oggi, in modo che non ci sia questa perdita di tensione che è temuta, ma venga mantenuta. Del resto abbiamo avuto già diversi incontri e abbiamo già sviluppato parecchie sezioni di discussione, quindi io credo che in questa fase quello che è il programma vada rispettato.
I tempi sono limitati e vanno quindi rispettati in riferimento ai programmi che sono stati decisi.
Prego, dottoressa Pacchiani.
CONSIGLIERE BOSCOLO ROBERTO “CHIO BISTO”:
Io prendo atto che c’è una differenza tra l’ecumenica pacatezza con cui il Sindaco ha parlato e la volontà di stare sui tempi rispetto ad un rigido programma pre-ragionato in Commissione Capigruppo. Speravo che la proposta venisse accolta per dare un’ulteriore opportunità per chiarire meglio gli aspetti del Sindaco, che sono aspetti importanti su questioni che potevano essere esposte anche in maniera molto meno tecnica. Grazie comunque.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Io mi auguro comunque che lei tenga nota di quello che è stato detto questa sera, che quindi la prossima volta la sua risposta sia pertinente a quelle che sono le sue esigenze.
Prego, dottoressa.
DOTTORESSA PACCHIANI MARINA:
Buonasera. Volevo intanto anch’io ringrazio l’Amministrazione, la Commissione consiliare che in questi tempi abbastanza ristretti che avevamo a disposizione ci ha consentito di produrre il materiale che speriamo sia stato, al di là del merito, anche abbastanza chiaro per tutti, visti appunto i tempi che ci sono di fronte.
Mi pare sia stato importante fin dalla prima Commissione consiliare aver chiarito quello che è l’oggetto del provvedimento, il provvedimento che oggi viene esaminato dal Consiglio comunale, che è stato l’oggetto del nostro lavoro, che sono le controdeduzioni alle proposte di modifica molto puntuali contenute nella delibera della Giunta regionale. Esaminando il piano verrebbero anche molte idee per approfondire determinate questioni, però dobbiamo attenerci a quello che è il nostro compito, controdedurre alle proposte di modifica, che rappresentano un passaggio molto importante nella procedura di approvazione del piano, che prevede che il Comune entro 90 giorni, che scadono il 22 settembre, debba controdedurre alle proposte di modifica. Anche su questo punto - l’abbiamo già ben analizzato in Commissione - abbiamo questa possibilità che è consentita dalla legge regionale 61 di aprire una fase interlocutoria, che è in qualche modo un tipo di procedimento che viene sempre di più introdotto nella legislazione regionale e nazionale, cioè quello di proporre delle modifiche, dare la possibilità all’ente o anche al privato in altri procedimenti di controdedurre, per poi arrivare a formare una decisione.
Quindi quella della formazione delle decisioni su uno strumento così importante com’è il piano regolatore di una città ha tutte queste fasi di coinvolgimento della cittadinanza con le osservazioni, ma anche di rapporto tra ente e Regione, che mi sembrano molto importanti per poi arrivare alla definizione delle scelte migliori.
Il lavoro è stato innanzitutto quello di analizzare il voto del CTR, a cui principalmente la delibera della Giunta regionale fa riferimento la delibera della Giunta Regionale fa riferimento a questo voto del CTR chè è molto puntuale, articolato in 44 punti in questi 44 punti molto puntualmente dice quali sono le carenze di questo piano, quali sono le parti che devono essere migliorate e soprattutto quali sono quelle parti che possono essere in contrasto con la legislazione o con la strumentazione sovraordinata principalmente con il PALAV. E’ stato un lavoro molto intenso di analisi di questo voto, perché da quello dobbiamo partire, non da altro, che ha impegnato la Commissione, ma anche gli stessi Uffici nel capire, nell’interpretare questo parere abbastanza complesso.
Una parte molto importante del lavoro è stata quella della ricognizione, perché non dimentichiamo che c’è una parte del piano che è immediatamente vigente e quindi c’era l’urgenza di sapere anche da parte degli Uffici e dei cittadini qual è la parte del piano regolatore che è già immediatamente vigente, per cui la prima operazione è stata quella della ricognizione di quello che è lo strumento urbanistico che, volendo, per alcune parti è già vigente, sia dal punto di vista normativo che dal punto di vista cartografico. Quindi anche questo è stato un lavoro che, pensando che la vastità del territorio e la complessità delle questioni, l’inserimento delle osservazioni accolte dal Consiglio e accolte dalla Regione, ma a volte in modo non proprio chiarissimo, è stato anche questo un lavoro importante che è stato fatto in questa fase, che è stato in qualche modo la base da cui siamo partiti per dire: “Questo è il piano così come la Regione ce lo ha restituito per le parti non controdedotte, quindi immediatamente vigenti. Adesso entriamo nel merito di questi 44 punti”. Poi ci sono state tutte le osservazioni che il Consiglio comunale aveva accolto o parzialmente accolto e invece la Regione era di diverso avviso.
Quindi per tutta una serie di motivazioni molto articolate la Regione ha detto: “Questa no perché c’è la pubblicazione, questa no per i patti, questa no perché è in contrasto con le tali normative”, eccetera. Quindi anche questa è stata tutta una parte del lavoro nostro, ma insieme alla Commissione, all’Assessore e all’Amministrazione, che è stato effettuato analizzando puntualmente tutte queste questioni.
I punti che vengono sollevati dalla Regione, avrete avuto ovviamente tutti modo di leggere attentamente il parere della CTR che vi abbiamo distribuito nelle prime Commissioni, ovviamente non entra sulle questioni più puntali, sulle scelte che sono di competenza locale, ma soprattutto in rapporto a quella che è la strumentazione sovraordinata. Teniamo presente che Chioggia è una città di una grande qualità dal punto di vista ambientale e ovviamente il PALAV, al di là giustamente anche della volontà di rivedere alcune scelte, però è ovviamente stato su un territorio sul quale c’è stata molta attenzione da parte di questo strumento non solo nell’introdurre molte aree di interesse paesaggistico ambientale, in alcuni casi che hanno anche determinato qualche problema rispetto alla vivibilità delle frazioni, ma si è occupato anche della laguna, del centro storico. Ci sono ben cinque SIC nel territorio comunale di Chioggia, il SIC delle foci dell’Adige, del bosco nord, delle dune, della laguna, è stato individuato nel PALAV un parco degli Orti, un parco della laguna del Lusenzo. Diciamo che è un territorio che ha avuto da parte della strumentazione sovraordinata molta attenzione e che ovviamente è stato anche poi valutato rispetto a questo strumento. Quindi, se andiamo a vedere, a parte alcune questioni di rispetto della normativa o la questione dell’ambito portuale, ma in qualche modo anche questa rispetto allo stesso PALAV, c’è stata questa questione principalmente sollevata oltre ad altre. Quindi il lavoro è stato quello di rimotivare molte scelte che si volevano salvaguardare dal punto di vista della residenza, delle possibilità di sviluppo e di lavoro, cui ovviamente avete fatto riferimento, cercare di rimotivarle avendo presente che a volte le puntualizzazioni della Regione facevano riferimento soprattutto al problema di ordine ambientale, che in una città come questa è una questione da avere presente.
Andiamo a vedere punto per punto il lavoro come è stato fatto. In Commissione già l’abbiamo visto, per cui penso che questa sarà soprattutto una sintesi di questo lavoro così come è stato costruito in questi due mesi.
Già il Sindaco ha evidenziato tutti quelli che sono i punti salienti di questo ragionamento, per cui mi posso maggiormente supportare anche con l’ausilio della parte grafica ed eventualmente anche integrare con alcune precisazioni. Una prima questione che abbiamo dovuto affrontare è stata la questione della cosiddetta “variante patti territoriali”. Il Comune ha approvato una variante connessa al patto territoriale Chioggia-Cavarzere-Cona con un accordo di programma, accordo di programma che ha costituito variante urbanistica. Il piano regolatore aveva recepito la variante patti territoriali così come era nata all’inizio del ’99 circa e l’aveva anche modificata ampliando in qualche modo le aree, prevedendo anche norme un po’ diverse. La Regione dice che quello che è stato approvato con un patto territoriale deve essere inserito all’interno del piano tale e quale, così come poi è stato approvato definitivamente.
Rispetto a questa questione è stato preso atto di questa indicazione, inserendo il patto territoriale così come è stato approvato con decreto del Presidente della Giunta regionale a seguito della sottoscrizione dell’accordo di programma. Abbiamo però anche allegato nella relazione delle segnalazioni, cioè, il patto era stato inserito inizialmente nel ’99 con una determinata perimetrazione, una determinata organizzazione della viabilità. E’ chiaro che adesso, inserendo il patto territoriale così come è stato definitivamente approvato, si sono determinate anche alcune incongruenze: la rotonda di Brondolo che è più piccola di come era inizialmente nel piano regolatore o altre questioni di questo tipo che abbiamo analizzato in Commissione consiliare. Da questo punto di vista dobbiamo attenerci a quelle che sono le possibilità che abbiamo adesso, cioè, adesso noi possiamo inserire la variante patti territoriali, però possiamo segnalare alla Regione che ci sono alcune incongruenze che sarebbe opportuno che in fase definitiva di approvazione fossero dalla Regione stessa superate decidendo qual è la destinazione delle aree residue rispetto alla rotonda, che è un po’ più piccola, o ad alcune variazioni.
Per quanto riguarda la questione della variante patti territoriali è stata inserita. Sono state segnalate puntualmente alcune incongruenze che si sono determinate in alcuni ambiti, che rimarrebbero di fatto delle aree residue rispetto agli ambiti del patto territoriale, nella relazione sono ben evidenziate. Abbiamo anche chiarito come rispetto alle osservazioni che sono state presentate in alcuni casi queste possono essere anche accoglibili laddove non modificano la zonizzazione.
La Regione ha fatto presente come invece rispetto alla variante PALAV, che è una variante ordinaria, sia invece possibile che il Consiglio comunale abbia rispetto a quella variante voluto introdurre delle modificazioni. E’ il caso del centro abitato di Ca’ Lino, sono anche molte altre realtà.
Direi di poter vedere le frazioni: Valli, Ca’ Bianca e Ca’ Pasqua. La variante patti territoriali, come sapete, riguardava la zona di Sant’Anna, la zona di Valdario sud, per quanto riguarda gli insediamenti produttivi ed alcuni insediamenti turistici, quindi aveva questi due comparti, il comparto turistico Isola Verde, Punta Gorzone e Punta Molin, e il comparto produttivo Sant’Anna e diversi comparti a Valdario sud.
Siamo adesso sulle frazioni. Prima di affrontare il tema delle zone di interesse paesaggistico ambientale del PALAV che hanno comportato la richiesta di stralcio delle nuove aree di espansione delle frazioni, volevo anche far presente, proprio seguendo il voto della Regione, che si è provveduto ad adeguare la cartografia con un aggiornamento speditivo in quanto la Regione aveva evidenziato che la nostra base cartografica, che è la carta tecnica regionale del ’94, non aveva determinati aggiornamenti, quindi si è provveduto all’aggiornamento speditivo della cartografia e si è anche provveduto rispetto ad altre richieste che erano state fatte: l’introduzione delle fasce di rispetto stradale, l’aggiornamento della tavola 14 del dimensionamento con le controdeduzioni che vengono decise dal Consiglio comunale. Su questo rinvio alla relazione. Già ne abbiamo parlato ampiamente in Commissione, sono tutti adeguamenti chiesti dalla Regione che sono stati effettuati senza bisogno di controdeduzione da parte del Consiglio.
L’altra questione, come già evidenziava il Sindaco, è quella del fatto che tutti i territori rurali di Valli, Ca’ Bianca e Ca’ Pasqua sono stati individuati dal PALAV, il piano d’area della laguna di Venezia, come zone di interesse paesaggistico ambientale. Quindi da questo punto di vista c’era una richiesta di stralciare tutte le aree di espansione residenziale e produttiva che erano state previste a Valli, a Ca’ Bianca e a Ca’ Pasqua. Ovviamente questo comportava delle forti limitazioni allo sviluppo di queste frazioni, come pure l’eliminazione di tutti i nuclei rurali e ovviamente nessun accoglimento di osservazioni in questi ambiti.
Da questo punto di vista si propone al Consiglio comunale una controdeduzione, facendo presente che lo stesso articolo 21 a) del PALAV dice che limitate espansioni dei centri abitati sono possibili, purché siano limitati, purché sia dimostrato che non ci sono alternative e purché le destinazioni siano residenziale, turistico e di servizio. Con questa motivazione e anche con alcune modificazioni - nel caso, per esempio, di Valli viene introdotta una fascia verde a confine con la campagna proprio per inserire un elemento di mitigazione ambientale, o nel caso di Ca’ Pasqua con una sua leggera, diciamo, traslazione - sono state riconfermate queste previsioni. Quindi sia a Valli, che abbiamo già visto... ad eccezione della via produttiva lungo la via Pascolon in quanto le destinazioni produttive non sono compatibili nel 21 a) del PALAV.
Questa è la nuova soluzione che è stata prospettata per Ca’ Pasqua, quindi un leggero ridimensionamento e slittamento verso il centro abitato.
Per quanto riguarda Ca’ Bianca viene riconfermata la previsione del piano, sostenendo anche l’area produttiva, precisando, però, che in tale area saranno possibili solo destinazioni di servizio, proprio perché il 21 a) del PALAV dice: “Sono possibili solamente destinazioni residenziali oppure turistiche o di servizio”, quindi per non stralciare questa area prevista a sud di Ca’ Bianca, che è anche strategica per poter realizzare questo nuovo asse viario a sud del paese, questa tangenziale che può alleviare il traffico nel centro abitato, si è ritenuto fondamentale anche salvaguardare la previsione di questa area di Ca’ Bianca con questa destinazione a servizio.
Per quanto riguarda il 21 a) del PALAV queste richieste di stralci vengono di fatto riconfermate con queste motivazioni e con anche alcune leggere modificazioni proprio per sostenere questa precisazione.
Un’altra questione che era stata sollevata dal voto regionale e che aveva molto rilievo era quella relativa al parco degli Orti. C’è infatti un articolo sempre nel PALAV che dice che il Comune di Chioggia, in sede di adeguamento al piano d’area, quindi la variante generale è anche adeguamento al piano d’area, individua all’interno della zona orticola un parco degli Orti. Quindi di fatto veniva chiesto lo stralcio della nuova viabilità, quella che dalla rotonda di Brondolo dovrebbe, sottopassando la ferrovia, attraversando la via Venturini, arrivare al viale Mediterraneo e quindi alla via Morosini, pertanto una viabilità strategica per alleviare dal traffico viale Mediterraneo e consentire un nuovo accesso alla città e alle zone turistiche. Venivano chiesti lo stralcio di questa viabilità, lo stralcio dell’ampliamento dei parcheggi tra via Morosini e via Barbarigo, la zona residenziale a sud di via Mediterraneo e anche quella zona commerciale, artigianale e produttiva che è prevista tra via Venturini e la nuova viabilità. Quindi diciamo che si trattava di una proposta di modifica abbastanza pesante rispetto a quelle che sono le possibilità di sviluppo della città, che ha anche una conformazione fisica tale che l’unica area dove poter prevedere un’espansione, a parte la zona dei Ghezzi, è decisamente a sud di viale Mediterraneo, tenendo presente che a est e ad ovest abbiamo la laguna, la spiaggia, la Romea, quindi è chiaro che c’era questa indicazione.
Da questo punto di vista viene riconfermata la viabilità pur con alcune rettifiche, che hanno tenuto conto anche di un progetto in itinere predisposto dai Lavori Pubblici. Viene anche confermata la zona produttiva, tenendo presente che quella che è ad ovest della viabilità è in qualche modo una zona dal punto di vista orticolo già in qualche modo compromessa ed è quindi più una frangia urbana che un’area di particolare pregio dal punto di vista paesaggistico. Teniamo presente che su questa area, però, viene proposto un piano particolareggiato di iniziativa pubblica, quindi è un’area che in qualche modo l’Amministrazione garantisce che avrà comunque una conformazione che sarà non casuale, ma fortemente indirizzata anche dal punto di vista della qualità della sua progettazione, del suo asseto, quindi non sarà un’area produttiva casuale di capannoni buttati là, ma sarà un’area che dovrà avere una sua importanza. C’è anche, tra l’altro, un’osservazione accolta dall’Unindustria che prevede che il 50% della destinazione di quell’area sia di tipo direzionale-commerciale proprio per caratterizzarla come un’area a servizio della città, quindi un’area produttiva e artigianale pensata molto per le relazioni con la città.
Per quanto riguarda il comparto turistico viene riconfermato, anche perché lo stesso PALAV non ha individuato quella zona tra via Morosini e Barbarigo come zona orticola pregiata e quindi da questo punto di vista la controdeduzione è abbastanza forte e motivata, nel senso che dice che in quell’area lì già l’individuazione fatta a scala 250 mila è possibile mantenere questa zona.
La novità principale per quanto riguarda questa zona è sicuramente quello che è il vero e proprio parco degli Orti, dove, se vedete nella cartografia presentata, non c’è più quel vasto parcheggio e zona verde che in qualche modo come configurazione non teneva molto conto delle possibili relazioni con il parco degli Orti, ed è stata pertanto individuata un’area molto vasta, cioè praticamente tutta l’area delimitata dalla nuova viabilità fino alle foci del Brenta diventa il progetto speciale numero 7. Quella che prima era solo l’area destinata a verde e a parcheggio posta a sud della residenza, che era il progetto speciale numero 7, parco dei Parchi o parco dell’Accoglienza, non c’è più, c’è invece un grande parco degli Orti, all’interno del quale un piano particolareggiato di iniziativa pubblica individuerà lo stesso standard a verde e a parcheggio che prima era previsto, però la cui dislocazione e la cui conformazione verranno stabilite da un piano particolareggiato.
La restante area orticola non è più un’area in qualche modo residuale per possibili, non so, future espansioni, ma viene analizzata nel suo insieme. Ovviamente alla scala di piano regolatore si danno degli indirizzi, se ne evidenzia la strategicità, l’importanza per la città e anche per il turismo. Si dice che sarà un’area dove ci saranno impianti sportivi e per il tempo libero, ma che ci sarà anche una fascia che sarà un parco che ha come tema quello degli orti, che è il tema che propone il PALAV, oltre ovviamente la salvaguardia e la promozione, incentivazione di quella che è anche una parte orticola che comunque in questo comparto è importante che rimanga proprio perché il tema del parco degli Orti è anche la salvaguardia di questo paesaggio.
Importante è avere inserito in questo ambito anche tutta la zona lungo la fascia pluviale, dove avevamo questo progetto speciale numero 9 che si chiamava foci del Brenta, che ovviamente potrà invece dialogare con il parco degli Orti, quindi sarà un parco degli Orti che arriva fino al Brenta, pertanto avremo anche nella zona più a sud, dove avevamo previsto quel parco del fiume Brenta, il progetto sarà unitario, riguarderà il parco degli Orti e terrà conto anche di questa fascia lungo il Brenta, dove tra l’altro la Regione aveva chiesto anche lo stralcio di quelli che erano gli approdi previsti dicendo che il PALAV parla di approdi, mentre erano stata individuate alcune possibilità di realizzazione di darsene che non erano di fatto contemplate dal PALAV.
Questa questione della possibilità di realizzazione di approdi lungo quella fascia verrà analizzata nel contesto del parco degli Orti, anche perché può essere diversamente motivata una realizzazione di interventi turistici approdi rispetto ad una previsione di una zona a parco che non analizzando delle piccole striscioline lungo la fascia del Brenta. A queste possibili previsioni si può dare questo tipo di respiro.
Questa è la proposta per questo ambito, che in alcuni casi rinvia al piano particolareggiato, però è la stessa legge non solo regionale, ma anche nazionale che in qualche modo dice che per i piani regolatori poi per quanto riguarda le zone di trasformazione, non quelle di completamento, è necessario il passaggio di una strumentazione attuativa, che è di competenza del Comune, Giunta e Consiglio, e che quindi potrà consentire di ritornare con più tranquillità ad affrontare determinati temi per non fare delle scelte anche affrettate su questi così importanti.
C’è anche la zona residenziale che ha una novità. Le zone sono state mantenute. Abbiamo anche inserito l’accoglimento di moltissime osservazioni che chiedevano che anche la viabilità - andiamo a nord - fosse inserita nei comparti, cioè molte osservazioni avevano detto: “Io devo cedere l’area per l’esproprio per la strada e vicino è prevista un’area residenziale”. Quindi tutte le aree destinate a viabilità, che siano l’allargamento della Morosini, che siano le nuove viabilità, sono tutte state perimetrate all’interno dei comparti e quindi è stata accolta questa osservazione di inserire nel comparto e quindi di poter usufruire anche dei vantaggi che può offrire la realizzazione di questi nuovi interventi anche da parte di chi in qualche modo è coinvolto perché deve cedere le aree per realizzare le infrastrutture.
Già l’aveva fatto presente il Sindaco: all’interno del parco degli Orti, che avrà questa necessità di sviluppo di piano particolareggiato, rimane l’indicazione della possibilità di individuare un’area per la realizzazione del nuovo cimitero, che comunque rimane una questione per la città.
La questione della nautica. Chioggia è una città turistica e sappiamo come importante sia la possibilità di sviluppare le darsene, le portualità esistenti, ovviamente questo compatibilmente con tutti i vincoli ambientali e paesaggistici. Da questo punto di vista la proposta regionale chiedeva lo stralcio non tanto dei porti turistici, che sono confermati e già previsti anche dal PALAV stesso, cioè le realtà già esistenti di San Felice, Salina e altri porti previsti dal PALAV stesso, però aveva in qualche modo chiesto lo stralcio di molte darsene che erano state indicate nella variante generale e anche di alcuni approdi che erano stati previsti, per esempio, lungo il Novissimo, in corrispondenza di zone cosiddette per attrezzature sportive e ricreative all’area aperta. Da questo punto di vista la controdeduzione che viene presentata alla Regione rimotiva queste scelte, a parte il Brenta, su cui abbiamo detto che verranno riconsiderate nell’ambito del parco degli Orti, soprattutto evidenzia il fatto che si tratta di darsene esistenti. Quindi forse non era stato sufficientemente evidenziato o colto dalla Regione che non si sta parlando di nuove darsene, ma che tutto l’elenco delle darsene contenuto nella variante generale, l’Oasi, Marina di Brondolo, quelle all’inizio del Novissimo, eccetera, sono tutte darsene esistenti, di cui eventualmente vengono proposti un leggero ampliamento e la possibilità di realizzare e di adeguare le strutture a terra per offrire i necessari servizi che servono, appunto, per far funzionare queste attività.
Quindi sono state rimotivate queste scelte, in alcuni casi introducendo qualche accorgimento.
Per quanto riguarda San Felice, è stata inserita nella scheda la conformazione così come è stata poi definitivamente approvata con il piano particolareggiato da parte del commissario ad acta. Rispetto a questo colgo l’occasione per farvi una precisazione: nella prima cartografia che vi avevamo consegnato in Commissione non era stato perimetrato esattamente l’ambito del porto di San Felice, che poi invece abbiamo corretto, per cui colgo l’occasione per dirvi che nel dischetto che vi abbiamo consegnato nella prima Commissione c’è questa inesattezza, che abbiamo poi corretto riportando l’ambito esattamente così come è stato approvato e così come ovviamente è depositato agli atti e comunque già contenuto nelle schede. Quella è l’esatta conformazione del San Felice così come è stato poi definitivamente approvato il piano particolareggiato.
Bosco Nordio. Bosco Nordio è un sito di interesse comunitario, qui la questione è più normativa, però comunque è utile vederla. Vedete che è un’area molto estesa di Sant’Anna, dove abbiamo sia la vera e propria riserva naturalistica, il bosco Nordio, sia una vasta zona a pre-parco che più o meno da... non ricordo il nome di quella strada, a sud di Sant’Anna, arriva fin dentro il parco degli Orti. Qui abbiamo un vincolo che deriva dal fatto che c’è un sito di interesse comunitario e il PALAV stesso individua un parco degli Orti e un pre-parco. Il vincolo PALAV di fatto arriva fino alla strada. Nella proposta di piano c’era anche una parte più a nord. Qui la Regione dice: “Dovete prevedere quanto prevede la legge regionale 40 in materia di parchi e di riserve di interesse regionale”, quindi prevedere la redazione di un piano di tipo ambientale, che comporterebbe anche l’istituzione di un ente e determinate procedure per arrivare poi alla redazione e soprattutto all’approvazione di questo piano ambientale.
Nella proposta di controdeduzione alla Regione si recepisce questa indicazione, però prevedendo un piano particolareggiato con i contenuti degli articoli 4 e 9 della legge regionale 40, quindi una procedura più celere per arrivare di fatto allo stesso obiettivo, cioè quello di poter avere un parco ed un pre-parco con le attrezzature che possono essere previste. Da questo punto di vista la Regione non ha messo in discussione quelle che erano le normative che consentivano le pre-parco di poter creare sentieri didattici e tutta una serie di attrezzature che possono essere utili per valorizzare questo patrimonio che esiste nel territorio di Chioggia, anche abbastanza vicino ad ambiti di interesse turistico. Quindi è stata recepita questa osservazione pur scrivendola non come piano ambientale e attivazione delle procedure della legge regionale 40, che comporterebbero dei tempi molto lunghi, ma come piano particolareggiato con i contenuti comunque dell’articolo 4, che potrà poi consentire di partire con il bosco e anche con il pre-parco.
Per quanto riguarda gli ambiti portuali, io seguo come ordine il voto della Regione. Ormai ci siamo abituati in Commissione, mi pare, a questo ordine e mi sembra anche giusto che lo seguiamo proprio perché stiamo controdeducendo a questo parere.
Per quanto attiene le zone portuali la questione è abbastanza importante proprio perché viene posta la questione del rispetto del piano regolatore portuale, che sappiamo essere abbastanza datato dal punto di vista di determinati sviluppi che ci sono stati anche nella stessa attuazione del piano. Quindi, diciamo, si riconferma quella che è la controdeduzione, cioè la possibilità da parte del Comune di poter prevedere in sede di pianificazione anche delle scelte diverse, che però in qualche modo tengono conto anche della situazione di fatto, mi riferisco in particolar modo alla viabilità che si è venuta a determinare a Valdario sud, che non è quella prevista dal piano regolatore portuale, perché di fatto è stata realizzata un po’ più ad ovest, quindi ha delimitato una fascia tra la strada provinciale e la ferrovia in cui sono localizzate alcune attività produttive e anche alcune residenze.
Viene, quindi, riconfermata questa scelta per Valdario sud per quanto riguarda la fascia tra la strada provinciale e la ferrovia, dicendo, appunto, che la legge nazionale 84, che regola la materia della pianificazione in ambito portuale, afferma essere il piano portuale che deve uniformarsi alla pianificazione comunale, assoggettando comunque il tutto ad intese tra gli organi competenti.
Da questo punto di vista sono state accolte le osservazioni che erano state presentate, o parzialmente accolte e per quanto riguarda i Saloni, questione sollevata dalla Regione, c’è stata una conferenza di servizio ancora a febbraio con gli enti competenti per quanto attiene la possibilità per il Comune di normare diversamente alcuni ambiti portuali, perché tutti i Saloni e anche l’Isola dei Cantieri sono attualmente all’interno dell’ambito portuale. Pertanto facciamo riferimento anche al verbale di quella conferenza per dire che in quelle conferenze è stato detto che per quanto riguarda gli ambiti non di demanio marittimo in ambito portuale è possibile anche prevedere delle destinazioni diverse.
Per quanto riguarda la questione dei nuclei rurali, già è stato detto: nel punto della residenza, oltre alla questione delle frazioni, è stata posta questa questione dei nuclei rurali che effettivamente sia nell’accoglimento delle osservazioni sia nella loro conformazione iniziale avevano in alcuni casi, tenuto conto anche della norma che era stata presentata, forse una conformazione un po’ troppo estesa. Quindi rispetto a delle richieste drastiche di stralcio è stata fatta una rideterminazione dei nuclei rurali, soprattutto puntando di garantire anche ai lotti nuovi che si vengono a determinare la possibilità di avere un accesso diretto alla viabilità, che era la questione che veniva sollevata dalla Regione. Chiaro che soprattutto in ambito 21 a) del PALAV non è stato possibile oppure si è ritenuto fosse difficile risostenere alcune scelte, soprattutto l’accoglimento di molte osservazioni, perché diventava di fatto difficilmente sostenibile questa soluzione.
Per quanto riguarda il comparto produttivo, diciamo che da questo punto di vista, a parte una zona di Valli, perché l’altra zona di Valli vicina alla rotonda è stata approvata, diciamo che le nuove aree di espansione sono state approvate, quindi il vasto ambito Valdario sud, la nuova zona di Sant’Anna e altre zone sono stati di fatto approvati.
Una questione particolarmente rilevante era riferita a tutta quella serie di attività in zona impropria, ovvero in zona spesso rurale, che non erano state riconsiderate nella variante legge regionale 11, per le quali era stato messo un bollino ed era stata emessa una normativa. Esistevano moltissime osservazioni di imprenditori, di titolari di queste attività che chiedevano di poter vedere confermata la loro attività e chiedevano anche degli ulteriori ampliamenti. La Regione su questo ha detto: “E’ possibile prendere in considerazione queste cose unicamente con delle schede puntuali”, per cui sono state redatte le schede puntuali per tutte queste attività, prevedendo la possibilità fino al raddoppio della superficie, l’individuazione però di standard necessari e l’obbligo di convenzione come previsto dalla legge regionale. Quindi anche questa è una risposta importante, altrimenti poteva esserci lo stralcio di questi riconoscimenti di attività portuali. Ovviamente non tutte le attività sono state riconosciute, ci sono anche attività che all’interno del piano regolatore sono state non confermate, delle quali è previsto il trasferimento. Si tratta di alcune attività che per motivi proprio di compatibilità con il contesto ambientale non è possibile prevedere di mantenere né tanto meno di sviluppare.
Per quanto riguarda tutta la normativa, le osservazioni fatte dalla Regione diciamo che sono state ritenute abbastanza, a parte alcune questioni, diciamo, suggerimenti difficilmente contestabili, anche perché facevano riferimento a normative. Teniamo presente che anche molte osservazioni presentate o da tecnici o anche da associazioni, magari in modo parziale, penso per esempio all’osservazione che è stata fatta per la questione degli alberghi, eccetera, sono state accolte in normativa. Quindi nel testo che vi è stato consegnato vedrete che molto è in colore rosso, che è quello dell’accolto/accolto, quindi vedete che molte parti sono di fatto state accolte dalla Regione o recepite già dal Comune, quindi sono immediatamente vigenti.
In alcuni casi, però, si è ritenuto opportuno fare delle puntualizzazioni. E’ il caso della nautica che abbiamo detto prima, in cui evidenziamo che sono esistenti queste attività, o sono anche altre questioni, tipo il patto territoriale, dove si è ritenuto opportuno fare delle precisazioni, che mi pare siano state già abbastanza sviscerate in Commissione, però, appunto, se ritenete eventualmente possiamo ritornarci sopra.
Una cosa importante: la zona rurale. I riferimenti all’epoca erano la legge regionale 24; la legge 24 non c’è più. Già il voto del CTR è superato, perché fa riferimento alla legge regionale 33, neanche la 33 c’è più, adesso c’è la legge regionale 18, quindi abbiamo dovuto inserire l’aggiornamento alla nuova legislazione. I riferimenti alla legge regionale sui campeggi, anche quella non c’è più, come pure altre.
Altre questioni. Le osservazioni: avete avuto questo allegato numero 4. La colonna delle controdeduzioni evidenzia i punti sui quali si decide...Se sto andando troppo a lungo ditemi voi se devo tagliare.
Per quanto riguarda le controdeduzioni, questa è stata una cosa sulla quale si è prestata molta attenzione, perché sono una serie di contributi che hanno dato i cittadini tecnici rispetto al piano regolatore, quindi in alcuni casi erano state non accolte dalla Regione o per motivi di contrasto con le normative o perché erano in contrasto con i punti precedenti. In molti casi è stato rimotivato l’accoglimento.
In molti casi c’è questa colonna “note”, nelle quali viene specificato che l’osservazione non viene riconfermata, però ha trovato comunque una risposta nella rielaborazione del piano, per cui pensiamo a tutte le osservazioni che erano state presentate nella zona, non so, tra via Barbarigo e via Morosini, o nella zona del parco degli Orti; troveranno nel campo “note” scritto vicino “vai a vedere la nuova soluzione che abbiamo preparato per quanto riguarda l’ambito parco degli Orti”. Questa rielaborazione non solo ha tenuto conto delle proposte di modifica chieste dalla Regione, ma, laddove non in contrasto con il parere della Regione, sono state anche inserite tutte le osservazioni che erano state richieste in tali ambiti. Pensiamo, per esempio, alla realtà dei Saloni. Anche per i Saloni avevamo avuto moltissime osservazioni su alcuni sottoprogetti, ricorderete il sottoprogetto 5, quello della canaletta Molin, o quello relativo al nuovo assetto viario. Anche in questi casi abbiamo fatto presente per tutte queste osservazioni che il riferimento è alla nuova elaborazione della scheda dei Saloni, nella quale si è tenuto conto di queste osservazioni. In alcuni casi - e penso, appunto, alle osservazioni sulla canaletta Molin o alle osservazioni sulla viabilità - si è preso atto anche del tempo trascorso e delle situazioni mutate, con PIRUEA in itinere o con altre soluzioni che nel frattempo sono venute a maturare.
Come avrete potuto vedere, per quanto riguarda i progetti speciali in molti casi, a parte l’impaginazione, sono rimasti uguali, o con inserite le osservazioni presentate, quelle accolte dal Consiglio e accolte dalla Regione. Nel caso parco degli Orti, Saloni e Cantieri avete visto una nuova elaborazione, che rispetto a quella precedente ha in qualche modo individuato degli ambiti rinviando poi alla pianificazione attuativa, in quanto si è ritenuto, proprio per la molteplicità di osservazioni pervenute, difficile in questa fase entrare puntualmente su tutte le richieste di ampliamento della singola attività, del magazzino, dell’ambito, eccetera. Quindi sono stati individuati degli ambiti significativi, omogenei, dati degli indirizzi, dati dei dimensionamenti, per poi rinviare ad una scelta di pianificazioni attuative che potranno meglio entrare nel merito di tutta una serie di questioni che erano state sollevate.
Una serie di osservazioni, proprio per far presente quelle più significative, sono quelle che riguardano largo Europa e il progetto speciale numero 6 così come era stato inizialmente adottato da parte del Consiglio comunale. Per recepire tutte quelle osservazioni era stata all’epoca elaborata una scheda, che però aveva stralciato una previsione di area. quella controdeduzione del Consiglio comunale non viene... in accoglimento di quelle osservazioni viene respinta dalla Regione chiedendo di fatto una nuova rielaborazione, cioè dicendo: “Non può non esserci una connessione tra il lungomare, via Cristoforo Colombo e i Ghezzi, quindi quella scheda che avevate elaborato non consente di completare quello che è l’assetto viario urbano”. Pertanto si è proceduto alla rielaborazione del progetto speciale numero 6, con la valorizzazione di tutto il comparto pubblico per quanto riguarda la zona dell’arena, delle scuole, delle attrezzature per gli anziani esistenti, anche con possibilità nella zona per impianti sportivi, anche di attrezzature che possono essere al servizio del turista, quindi convenzionabili con altri soggetti ed associazioni. Per la parte residua di largo Europa è stata inserita la nuova viabilità, anche qui rinviando ad un piano particolareggiato dell’intero ambito, che potrà ritornare su questa zona che giustamente anche prima era stata definitiva strategica per tutta la città.
Direi che su tutte queste controdeduzioni ve ne sono molte che vengono riconfermate, e ce ne sono anche molte che vengono riconfermate, però le ritroviamo riconfermate andando a vedere il progetto speciale numero 6, il progetto speciale Isola dei Saloni e il progetto speciale degli Orti, quindi di fatto sono molto di più le osservazioni che vengono riconfermate, però la loro collocazione va vista all’interno di uno disegno organico, che è quello della rielaborazione di questi nuovi progetti speciali.
Per quanto riguarda le 24 osservazioni pervenute non solo fuori termine, ma anche pervenute direttamente alla Regione dopo che il Consiglio comunale si era già espresso, la Regione le ha restituite e ha detto: “Il Comune può, se vuole, rispondere a queste 24 osservazioni che sono pervenute direttamente in Regione prima del voto del CTR”. Ce ne sono state anche molte altre che sono pervenute dopo questa data, però la Regione ci ha restituito queste 24 dicendo: “Io non posso esprimermi senza il parere del Consiglio comunale. Quindi, se il Consiglio comunale lo ritiene - perché sulle fuori termine il Consiglio potrebbe anche dire che di fatto le respinge - si controdeduce”. L’indicazione è stata quella ovviamente di controdedurre a queste osservazioni pervenute direttamente in Regione e, come avete visto, c’è una proposta in alcuni casi di accoglimento, in alcuni casi di parziale accoglimento e in alcuni casi di non accoglimento.
Io in qualche modo ho finito questa esposizione, per chi ha partecipato ai lavori della Commissione sono in qualche modo temi che sono ritornati, per cui è stata anche un po’ una sintesi. E’ un lavoro molto consistente, voluminoso. L’attenzione per non fare degli errori abbiamo cercato di metterla, perché sappiamo quanto possa essere facile, diciamo, quando le questioni sono così complesse anche poter avere qualche svista, quindi abbiamo cercato insieme agli Uffici, che ringrazio tantissimo, perché senza questa collaborazione questo lavoro non sarebbe potuto essere fatto... Eventualmente se ci sono state delle sviste, degli errori che possono essere sicuramente umanamente fatti visti i tempi che abbiamo avuto, eventualmente diciamo che la procedura consente che ci siano queste segnalazioni per poterle eventualmente correggere. Noi abbiamo fatto del nostro meglio, ma il tempo ovviamente... Sicuramente l’apporto di tutti è stato utilissimo per fare questa sintesi finale di una vicenda, di un lavoro che ci era comunque noto per avere anche avuto in qualche modo l’occasione, con grande soddisfazione da parte mia, di poter completare.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ringrazio la dottoressa Pacchiani per la sua illustrazione. A questo punto io preferirei che vi fermaste un attimo perché vorrei illustrarvi quello che sarà l’ordine del giorno, le modalità con le quali procederemo la prossima volta.
Diciamo che in questa seduta abbiamo preferito ci fosse un momento di illustrazione e anche di riflessione, quindi la prossima seduta non avrà assolutamente più di un quarto d’ora di ritardo accademico, pertanto l’inizio inderogabilmente entro le 20.15. Le interrogazioni all’ordine del giorno sono sospese e sono rinviate a dopo il completamento dei lavori di cui al punto 8, che sono, appunto, le controdeduzioni e le proposte.
Avrà subito inizio la discussione, immediatamente, quindi quello che volevamo fare già questa sera e poi una discussione molto più diffusa e dettagliata avrà luogo a seguito. Quindi a fine seduta avremo la possibilità di passare all’approvazione degli emendamenti.
Io ho aggiunto un dettaglio specifico a questo proposito: se ci fossero degli emendamenti che arrivano in ritardo, che abbiano giustificati ritardi, e non hanno quindi avuto modo di poter essere trattati dal punto di vista del parere tecnico di merito, potranno essere rinviati alla seduta successiva e trattati fin dall’inizio della stessa.
Nella seduta del giorno 19 invece procederemo con la votazione a blocchi. Questa votazione a blocchi però ha una particolarità: nell’eventualità ci sia qualche Consigliere che ha degli interessi diretti nell’osservazione, dovrà avvisare precedentemente la Presidenza affinché si possa procedere al blocco estrapolando questa osservazione e trattandola a parte, singolarmente.
Visto questo, bisognerà arrivare senz’altro alla discussione finale e all’approvazione di quello che è il completamento, diremo, dell’ordine del giorno numero 8.
Per quanto riguarda tutti gli altri punti che restano fuori oltre il numero 8 e le interrogazioni, se il tempo ci sarà verranno fatte nella giornata del 19, altrimenti vedremo di passarle nella giornata del 21. Io credo che questo sia un programma ragionevole. E’ un programma che mette in condizioni tutti i Consiglieri di poter avere la possibilità di esprimere i propri pareri e naturalmente l’Amministrazione comunale e la Giunta di dare delle risposte che siano accettabili e concrete nella loro completezza.
Se c’è qualcuno che ritiene di dover avere delle delucidazioni o proposte diversificate in questo, io vedo già che si è iscritto il Consigliere... Ogni volta mi trovo... ho pensato a lei come Assessore, ma passa subito. Consigliere Roberto Bisto, prego.
CONSIGLIERE BOSCOLO ROBERTO “CHIO BISTO”:
Attenendomi scrupolosamente al programma che avete concordato preventivamente, chiedo soltanto che venga preso atto di una richiesta informale che ho avuto modo di discutere con l’Assessore a margine di precedenti Commissioni, ma anche ieri sera, perché so che si era concordato come termine per la presentazione degli emendamenti venerdì 14. Allora, in ottemperanza anche dell’articolo 57 del regolamento del Consiglio comunale, ma al di là delle questioni puramente regolamentari, credo che la portata degli emendamenti e anche il tono abbastanza collaborativo che si è avuto in Commissione su alcuni temi importanti, e l’aver riconosciuto reciprocamente l’importanza di costruire degli emendamenti al massimo condivisi, e viste l’importanza e la corposità del lavoro che deve essere fatto in termini di scrittura degli emendamenti, credo sia opportuno derogare dal 14 a lunedì mattina, lunedì quindi 17. Questo ci consentirà i giorni di sabato e domenica anche per sedimentare alcune questioni che possono portare la discussione sul provvedimento ad una approvazione più celere e alla costruzione di un percorso meno periglioso possibile.
Penso non ci siano problemi, sottopongo quindi questa richiesta non solo al Presidente del Consiglio, ma anche ai Consiglieri di maggioranza.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Se qualcuno ha da obiettare sulla proposta fatta adesso dal Consigliere... Prego, Assessore.
SINDACO:
Capisco la necessità perché la questione può comportare anche delle riflessioni in questo periodo, però ritengo che il tempo lo abbiate per poter ragionare. Il termine di venerdì alle 12 è previsto perché il regolamento prevede che due giorni prima della discussione dell’argomento, anche della possibilità votazione dell’argomento, coincidano con venerdì, perché il sabato e la domenica non sono contemplati.
Allora io dico, per fare una mediazione, teniamo il termine di venerdì alle 12, però gli emendamenti possono pervenire anche successivamente, salve le... dipende anche dalla natura degli emendamenti, anche dalla corposità degli emendamenti, se riusciamo sotto il profilo tecnico poi a costruire anche una valutazione, un parere tecnico in tempo utile per la seduta del martedì.
Allora, dico, teniamo fissa la data di venerdì, le 12, come fissata. Valutiamo anche sotto il profilo tecnico emendamenti che possono essere presentati successivamente, anche lunedì, compatibilmente alle disponibilità poi e alla complessità degli emendamenti proposti e al parere tecnico di cui questi emendamenti necessitano. Quindi non è una preclusione, è una necessità operativa da parte dell’Ufficio di poter procedere a dare il giusto parere e una giusta valutazione anche sulla proposta di emendamenti.
CONSIGLIERE BOSCOLO ROBERTO “CHIO BISTO”:
Non ho motivo per opinare alcunché su quanto ha detto. Mi interessa però che venga ulteriormente confermato che gli emendamenti che saranno presentati sicuramente lunedì mattina avranno la stessa dignità di quelli che saranno presentati...
SINDACO:
Anche gli emendamenti presentati in corso di riunione hanno la stessa dignità, perché il nostro regolamento ce lo consente. L’aspetto del parere tecnico però facciamo fatica a garantirlo, soprattutto se sono presentate all’ultimo minuto.
CONSIGLIERE BOSCOLO ROBERTO “CHIO BISTO”:
Non voglio assolutamente essere polemico, perché se ci costringete a fare gli straordinari li facciamo volentieri. Ma mi pare che adesso ai sensi del regolamento l’articolo 57 preveda due giorni prima della discussione. La discussione è il giorno ... voci fuori microfono ..il voto quando è previsto? ... voci fuori microfono ...
CONSIGLIERE TIOZZO LUCIO:
per tutta la seduta di fatto scattano le 48 ore, quindi di fatto si legittima in maniera regolamentare che noi possiamo presentarli lunedì mattina.
SINDACO:
E’ stato proposto anche in corso di riunione. Non c’è problema di legittimità, è solo un problema di dare il tempo tecnico agli uffici di esprimersi con serenità. ... voci fuori microfono ...
CONSIGLIERE TIOZZO LUCIO:
... voci fuori microfono ... questa tempistica, perché riteniamo che comunque martedì lo utilizzeremo sulla discussione. Martedì non entreremo negli emendamenti.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ci terrei a precisare che noi il giorno 19 oppure il 21, se dovessero esserci delle difficoltà di spostamenti, eccetera, abbiamo intenzione di arrivare alla votazione generale. In quell’ambito abbiamo la possibilità, proprio nella parte finale, di arrivare fino agli emendamenti, quindi non credo che ci siano altre discussioni, mi pare vada bene così ... voci fuori microfono ...
CONSIGLIERE MANTOVAN BRUNETTO:
Invitiamo l’opposizione a fare uno sforzo per venerdì. Poi, se non riesce a farlo completo, lo presenta lunedì e discuteremo quello che è possibile discutere tra martedì e mercoledì. E’ chiaro che poi avremo tutti gli emendamenti per poter passar al voto.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Consigliere Mantovan, io ho precisato che ci devono essere delle motivazioni, che siano motivate le condizioni per cui non viene fatto questo, cioè, non viene fatto entro il termine di venerdì.
Se non ci sono altri interventi io desidererei chiudere. Ci sono altri che vogliono intervenire? Ci siamo detti tutto quello che dovevamo dirci e siamo d’accordo. Arrivederci alla prossima seduta.
Sono le ore 23.20.
Proposta di Deliberazione di Consiglio Comunale
PROPONENTE SEGRETERIA GENERALE\\UFFICIO CONSIGLIO COMUNALE
ANNO 2007
NUMERO 82
OGGETTO APPROVAZIONE VERBALE SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 19 SETTEMBRE 2007.
(Estrapolazione effettuata dalla ditta Meeting Service giusta determinazione n. 34 del 20.01.2006)
Sono le ore 20.40 quando il Presidente invita il Vicesegretario Generale, dott. Paolo Boscolo, ad effettuare l’appello.
DELIBERAZIONE N. 80 DEL 19.09.2007
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
27 presenti. Prego, allora riprendiamo i lavori da ieri che abbiamo interrotto. Ieri avevamo interrotto gli emendamenti, fermandoci all’emendamento fatto da Giorgio Varisco. Io direi che sarebbe opportuno ripartire da questo punto e quindi andare a ultimare i vari emendamenti che sono stati formulati per quanto riguarda le quattro residenza. Ecco, io chiedo all’Assessore Perini di illustrare le impressioni che ha avuto anche ieri e oggi quello che pensa di dovere aggiungere a quanto ha detto, eventualmente, e poi anche la Dottoressa Pacchiani che provvederà a illustrare i vari emendamenti per arrivare in fondo a una votazione unitaria ed unica, prego.
ASSESSORE PERINI CARLO:
Sì, ieri sera abbiamo visto e votato gli emendamenti con regolarità tecnica e gli emendamenti con regolarità tecnica negativa. Questa sera vedremo invece gli emendamenti relativi ai nuclei rurali. Questi emendamenti relativi ai nuclei rurali sono stati presentati e noi proponiamo... e noi proponiamo una ridefinizione dei nuclei rurali tenendo conto, tenendo conto dei nuclei rurali così come erano stati approvati dall’Amministrazione, cioè come erano stati introdotti dall’Amministrazione l’altra volta. Quelli che hanno tre, mi sembra, tre emendamenti sospesi da ieri che andremo ad illustrare, uno dei quali è l’emendamento sul quale voglio dire due parole ed è l’emendamento di Rifondazione Comunista, il quale emendamento propone che nelle aree di espansione, nelle aree C2 venga prevista, venga previsto il 40% di edilizia residenziale pubblica e di questo 40% il 50% sia di edilizia sovvenzionata. Noi, come Amministrazione, avevamo introdotto già il 40% di edilizia residenziale pubblica e avevamo detto l’altra volta che per quanto riguarda l’edilizia sovvenzionata prevista nell’osservazione precedente, alla quale ci collegavamo come nelle nostre considerazioni, noi abbiamo detto che per quanto riguarda l’edilizia sovvenzionata, in questa fase, cioè nella fase del piano regolatore generale è opportuno precisare quanto è la percentuale ditta sovvenzionata o convenzionata o agevolata e andavamo successivamente in una... con il regolamento successivo andavamo a definire le varie percentuali perché in questa fase non possiamo sapere quali sono le esigenze, le opportunità previste dalla edilizia sovvenzionata, quelle soprattutto dell’ATER, mentre nell’edilizia sovvenzionata normalmente fanno le fanno le cooperative. L’edilizia agevolata è un’edilizia di cooperative ma che ha delle sovvenzioni da parte dello Stato e pure ha qualche, si sovvenzioni da parte dello Stato. Quindi noi andremo, come Amministrazione, pur essendo l’emendamento di Rifondazione Comunista un emendamento dal punto di vista tecnico regolare, cioè ha la regolarità tecnica, però noi proponiamo, proprio come quelli che detto poc’anzi, proponiamo di respingerlo.
CONSIGLIERE VARISCO GIORGIO:
Ringrazio l’Assessore per la chiarezza che ha avuto nel proporre di respingere l’emendamento presentato da Rifondazione Comunista, ma votato dal Consiglio Comunale nel 2002. Io credo che alla fine poi tutti voteranno il piano regolatore. Un secondo e dopo intervengo subito sull’emendamento, perché il centrosinistra lo ritiene, ha ragione, una sua creazione, il centrodestra lo voterà perché, con una serie di modifiche magari, lo riterrà perfettibile. E poi si basa tutto, anche perché il piano regolatore tutto sommato io l’ho chiamato uno scatolone vuoto, ma in realtà è così un dire non reale, però questa Amministrazione, con i piani attuativi, in pratica può capovolgere. La vera anima del piano regolatore saranno i piani attuativi perché sarà lì che poi si farà la battaglia e il fatto, e poi mi dà ha ragione il fatto che questa Amministrazione dica di respingere questo emendamento e dice poi faremo un regolamento in seguito, si rimanda, si rimanda. Allora, quando noi abbiamo presentato questo emendamento nel 2002 cosa intendevamo, intendevamo dire che salvaguardando i cittadini che possono permettersi con le cooperative, col sistema cooperativistico, possono permettersi di comprarsi la casa, quando i sacrifici noi tutti sappiamo cosa vuol dire comprarsi una casa quando si ha magari un monoreddito, ma intendevamo anche salvaguardare quei cittadini che pur facendo sacrifici per vivere, per vivere alla giornata, non riescono a comprarsi la casa nemmeno col sistema delle cooperative e quindi volevamo salvaguardare l’edilizia residenziale sovvenzionata, che è quella ad affitto, per intenderci, giustamente dice l’ATER, ma non solo l’ATER può fare case, non solo l’ATER. Io credo che in questa nostra città il problema dell’abitazione sia drammatico, come e drammatico dappertutto, ma comunque noi parliamo, noi siamo di Chioggia e parliamo di Chioggia. E quindi riservare un 20% che non è il 50%, attenzione, è il 20% del 40%, quindi è il 50% di un 40%, quindi diventa un 20%, all’edilizia residenziale sovvenzionata, io credo che non sia scandaloso, anzi sia doveroso per un’Amministrazione che intende salvaguardare, appunto, i ceti più popolari. Ma io credo che dire di votare questo emendamento, che tra l’altro ha il parere, la regolarità tecnica mi sembra, quindi non è campato in aria, io credo che sia significativo magari di una concessione, di una concessione che magari vede privilegiare il sistema delle case in cooperativa, è chiaro. La nostra storia si fonda sulla cooperazione, come si fonda sulla cooperazione la storia del movimento cattolico, quindi... Però ripeto, garantire alle cooperative, al sistema cooperativistico di edilizia residenziale il 20% è importane così come è importante, a mio parere, garantire una quota del 20% anche per l’edilizia cosiddetta popolare. Rinviare significa che magari poi questo 40% arriveremo al 39% per l’edilizia cooperativistica e magari l’1% per l’edilizia popolare. Quindi io invito il Consiglio Comunale a votare questo emendamento che credo che sia un emendamento di alto spessore sociale, di alto spessore sociale. Si potrebbe emendare questo emendamento, non so se sia possibile dire che rimane fermo il 50 e 50, però non mi scandalizzerei se, ma credo che in tanti Comuni questo avviene, se le aziende di costruzione edile intendono fare case per l’affitto, per la locazione, potere usare una parte di questo 20% o per le cooperative o direttamente per i privati che intendono fare case per la locazione, cioè per mettere in affitto. Questo potrebbe essere una soluzione diciamo equa. Io ho preparato una pagina di un emendamento, ma lo metto là come idea, l’emendamento all’emendamento della proposta numero 16: dopo edilizia sovvenzionata, se leggete l’emendamento, aggiungere “in taluni casi particolari queste aree, e mi riferisco al 20% di edilizia residenziale popolare, queste aree possono essere destinate anche all’edilizia convenzionata di tipo cooperativistico” e va in contro anche all’edilizia privata, purché gli alloggi di nuova costruzione che ricadono in queste aree siano riservati per un periodo di almeno dieci anni dalla loro costruzione, alla locazione abitativa con affitti di natura sociale da concordare con l’Amministrazione Comunale. Io credo che questo potrebbe benissimo aprire, intanto apre una nuova fase sull’edilizia e si va in contro anche alle esigenze della popolazione che questo emendamento vuole tutelare. Questa è una proposta, altrimenti io mantengo ancora l’emendamento così com’è, lo votate. In democrazia si vota liberamente, il Consigliere Comunale ha la facoltà di votare come la coscienza e il suo credo lo... e quindi io, ripeto, potremmo discutere questa modifica all’emendamento altrimenti votiamo l’emendamento, mettiamo ai voti l’emendamento così com’è. Se viene bocciato vorrà dire che ne farò una ragione di tutto il complesso della discussione di questa sera in commissione, quando abbiamo cominciato a ragionare di piano regolatore. Io credo, ripeto, che dovremmo garantire i cittadini meno abbienti e credo che questo emendamento vada in questa direzione. Rimandare a domani i regolamenti futuri è puramente procrastinare, andare avanti e non fare niente insomma.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
C’è qualcuno che intende intervenire? Il Consigliere Mantovan Brunetto.
CONSIGLIERE BRUNETTO MANTOVAN:
Comprendo la preoccupazione del Consigliere capogruppo di Rifondazione Comunista, però bisogna tenere conto di un fatto importante: noi abbiamo deciso che il 40% dell’edilizia sia per l’edilizia residenziale pubblica, questo è un dato che abbiamo applicato la norma di legge a tutte le aree in discussione. Avere definito questo non significa che abbiamo terminato, significa che abbiamo cominciato ad entrare in una, diciamo così, in un settore che deve essere programmato e dove in cui la legge prevede il PTA del PEP che dice che cosa il PTA del PEEP dobbiamo distinguere quali aree vanno in utilizzo di superficie e quali aree vanno in utilizzo di proprietà. All’interno di queste aree dobbiamo decidere quanto viene fatto per l’edilizia sovvenzionata, quanto per l’edilizia convenzionata e quanto per l’edilizia agevolata perché c’è anche l’agevolata. Allora, questo lavoro, io ho l’esperienza del 1977, quindi non parlo di adesso, parlo del 1997, una volta che è stato definito il piano è stata presentata una proposta che all’interno di questi progetti ha definito le aree di superficie del diritto di proprietà e all’interno di questi quali erano in edilizia sovvenzionata, convenzionata e via dicendo. Questi sono atti che conseguono alla decisione del Consiglio Comunale di prevedere che il 40% dell’intera edilizia di espansione sia destinata ad edilizia residenziale pubblica. Però io capisco che ciascuno di noi ha la propria esperienza di Consigliere Comunale e quindi, all’interno della propria esperienza si fa anche un concetto che le cose devono per forza andare così. Io invece faccio un altro discorso, l’Assessore Varisco ha fatto l’Assessore a casa e capisce con quanti problemi della nostra città ha in questo campo. Il centrodestra, che nonostante si voglia farlo passare come partito che è contro, che è contro la residenza pubblica, l’edilizia pubblica, in realtà non solo in questo frangente ha portato al 40%, essendo noi contestati da una parte dei cittadini di essere più comunisti dei comunisti, dico le cose come le abbiamo viste, ma in secondo luogo, in determinati momenti in cui ricordo per esempio io il caso del PIRUEA dell’ex cementificio, noi abbiamo sollevato, come partito di opposizione, la necessità in quell’operazione di avere una quota parte di 300 appartamenti che venissero destinati all’edilizia residenziale pubblica. Il fatto che voi avete fatto ... voci fuori microfono ... sì, ma sulla base delle nostre osservazioni ricordate che lo ha fatto l’attuale Assessore Convento in Consiglio Comunale, gliel’ho preparato io l’emendamento quindi io lo dico, io lo dico. Allora, in quel frangente in cui avete modificato la convenzione, avete modificato ed avete proposto i 30 appartamenti il centrodestra effettivamente lo ha votato, quindi cerchiamo di inquadrare le questioni nella giusta dimensione. Successivamente, quando è stata data la possibilità di gestire alcune aree PEEP, parlo di quelle di Brondolo parlo di quella di Valli, parto di quella di Ca’ Lino, che quella veramente è una vergogna, io dico che quella è una vergogna dove sull’edilizia economica popolare non abbiamo mai messo un metro quadro che ha dato a disposizione per l’edilizia convenzionata e le ditte che operano, operano quasi più in regime di libertà che in regime di edilizia convenzionata. E lì bisognerebbe che le nostre strutture, quando parlo di strutture dell’Amministrazione Comunale, dove noi si è preparati a supportare e a controllare che quanto viene deciso dal Consiglio Comunale poi viene effettivamente realizzato. Ecco, non voglio entrare in un altro ordine di idee per poi avere la Magistratura qui in casa, non nei confronti, proprio per il modo con cui è posto in essere il passato, etc.. A Valli abbiamo dato il 7% o il 4, a Cavanella il 7% a Brondolo abbiamo dato 0, a Ca’ Lino 0, allora dico, se c’era tutta questa buona volontà di mettere in condizioni l’istituto autonomo case popolari o ATER ad intervenire nella nostra città, vedo che questa dimostrazione si poteva dare in quel momento no adesso. Allora noi diciamo una cosa molto semplice, individuiamo il 40% e lo destiniamo all’edilizia residenziale pubblica. Appena il piano è fatto ci impegniamo a predisporre il cosiddetto PPA del PEEP, così veniva chiamato una volta, all’interno del quale individuiamo quali aree stanno in diritto di superficie e quali vanno in diritto di proprietà, all’interno di queste definiamo anche le aree da mettere a disposizione per i tre casi. È chiaro che oltre all’edilizia convenzionata di cui, ripeto, interviene generalmente l’ATER, potrebbe intervenire qualche altro organismo di interesse pubblico, in passato c’erano altri... le società di assicurazioni che investivano in questo settore, va bene, che mettiamo a disposizione, e cerchiamo di creare con l’ATER un rapporto tale che ci permette, appena ci sono dei finanziamenti, gli mette a disposizione subito delle aree perché possano intervenire, perché tante volte l’ATER non è intervenuto a Chioggia perché non gli abbiamo messo a disposizione le cose. No, no sono cose che ho vissute io in prima persona e se volete faccio tutta la commissione di 30 anni di interventi qui a Chioggia, gliele faccio io, va bene. quindi, lo dico perché c’è la mia esperienza diretta, diretta. La seconda questione, c’è la convenzionata, quindi le cooperative ed è giusto che se ci sono dei cittadini che per venire in contro alle loro esigenze si associano e quindi cooperano per arrivare allo stesso obiettivo, utilizzando altri fondi pubblici per avere la (inc.) mettiamola. Ma c’è anche l’agevolata, e l’agevolata significa che ci possono essere delle imprese che possono avere anche dei contributi statali che operano in questo settore e che attraverso le convenzioni applicano il prezzo di vendita concordato con l’Amministrazione Comunale e via dicendo e abbiamo diversi casi. Purtroppo in passato queste cose sono state mal gestite o gestite diciamo non con la giusta attenzione che aspetti così delicati della vita amministrativa meritavano. Ora, io ritengo che questa sera, la cosa di venire in contro, anche se abbiamo già definito che il 40%, di decidere che il 40% di edilizia, l’edilizia del cittadino sia destinata ad edilizia residenziale pubblica è una cosa che ormai tutti noi siamo d’accordo. Ci impegniamo perché la Regione, non è il fatto di andare ad intervenire, dare stimolo a in questa fase, qui c’è un passaggio, dice fai la cosa successiva e la cosa successiva è qui, ed intendo che io mi prendo a nome del mio gruppo, dell’intero gruppo della maggioranza, quindi dobbiamo predisporre questo piano per la gestione dell’edilizia economica popolare e in questo frangente definiremo tutti i vari aspetti che prima avevo accennato e credo proprio che mi devono mettere sempre a ripetere. In questo io do la mia massima disponibilità, da l’ho data all’Assessore, l’ho data al Sindaco e su questa linea credo che l’intero Consiglio Comunale si possa muovere, garantendo che la nostra sensibilità per le classi meno abbienti non dipende dalla collocazione politica, ma dal fatto che noi siamo quel servizio della città, ci sono anche questi cittadini che hanno bisogno di essere seguiti con attenzione ed aiutati a trovare la soluzione al loro problema abitativo, grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ci sono altri consiglieri? Prego.
CONSIGLIERE BOSCOLO ROBERTO “CHIO BISTO”:
Ma io ritengo che la posizione che ha espresso il Consigliere Varisco sia una posizione comprensibile e anche una posizione condivisibile. E lo è nella misura in cui le cose che ha detto il Consigliere Brunetto Mantovan, che sono anch’esse rispondenti al vero nel senso che le preoccupazioni che pone il Consigliere Varisco sono riferite non tanto alla costruzione di edifici e alloggi da destinare alla proprietà o al diritto di superficie, ma a quel patrimonio pubblico che ha il compito di assolvere le emergenze abitative che in questa realtà paiono essere oggetto portante della quotidianità. L’intento dell’emendamento di Varisco era quello di mettere in condizione l’Amministrazione pubblica di assumere a patrimonio pur anche sapendo che la costruzione di questi alloggi comporta finanziamenti, comporta impegno finanziario, comporta sicuramente non un business amministrativo, ma è un intento, quello dell’Amministrazione, di assumere quindi a patrimonio aree da destinare ad edilizia residenziale pubblica di patrimonio comunale per coprire le emergenze abitative che si guardi, si badi bene non è quella delle 14, 15, 20, 30, 100 famiglie che da domani entreranno in tensione per le problematiche che ha esposto tante volte il Consigliere Varisco e quindi che sono sfrattati, non hanno la possibilità di pagare l’affitto o non hanno un tetto sotto il quale abitare e dormire, il problema e risolvere la questione che in tutti questi anni, riprendendo un po’ il filone della discussione che abbiamo fatto ieri sui trent’anni di politica negativa dentro questa città, ha comportato scelte scellerate, che ha concentrato e ghettizzato alcuni tipi di soggetti che abitano la residenza pubblica a Chioggia, in tre o quattro realtà che sono diventate realtà problematiche dal punto di vista autogestionale e che comportano anche oneri manutentivi. Quindi occorre, Signor Sindaco e Assessore, che in qualche maniera o attraverso uno strumento programmatorio che deve essere delineato in tempi rapidi o attraverso una chiara indicazione che abbia comunque una connotazione di flessibilità, si comprende perfettamente che non si può introdurre in un processo di trasformazione elementi e legacci alle imprese, sia per l’edilizia residenziale convenzionata sia per quella agevolata, ma anche per quella privata rispetto a questo vincolo, ma che sia chiara la volontà dell’Amministrazione di affrontare quindi i casi dell’emergenza, ma anche e soprattutto la dismissione, il trasferimento e la, a questo punto, vendita di quegli alloggi che sono il condominio Santa Modica, il condominio in via Barbarico, il condominio di via ALga ed altre realtà diffuse sul territorio che hanno di fatto prodotto dei ghetti di sottocultura sociale. Non mi preoccuperei tanto rispetto alla soluzione di questo problema dell’elemento di appesantimento dell’impegno finanziario e quindi dell’impegno sulla spesa corrente. Oggi, mi pare di avere capito anche dall’intervento, avendo condiviso anche l’intervento che ha fatto il Consigliere Mantovan, sui nostri strumenti che sono quelli del leasing immobiliare, che sono quelli della società di progetto che ci consentono, ovviamente previe varianti urbanistiche, di reperire quelle aree e di mettere a spesa corrente una somma all’anno, abbiamo fatto anche un calcolo sulla casa qualche mese fa, da un minimo di 200 ad un massimo di 400 – 450.000,00 euro per dare definitiva soluzione a questo problema, che va risolto quindi con delle residenze e con degli edifici dignitosi, con la responsabilizzazione degli utilizzatori attraverso la diminuzione dell’effetto condominiale e della responsabilizzazione diretta sulla gestione di questi immobili. Frattanto o si passa questo emendamento che noi doverosamente condividiamo oppure si stabilisce, con un provvedimento adatto o attraverso un accoglimento di altra natura di questo emendamento, l’individuazione in un territorio di aree a basso costo che possono essere destinate alla soluzione del problema della emergenza abitativa, quindi della creazione di nuovo patrimonio residenziale pubblico da destinare alle fasce più svantaggiate. Io ritengo, parlo a titolo personale, ma mi pare di capire che intanto trattasi di una osservazione accolta dalla Presidenza dell’Amministrazione, noi non possiamo che non votare e con maggior sforzo, per le motivazioni che ho appena esposto, l’emendamento del Consigliere Varisco.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ci sono ulteriori Consiglieri che intendono intervenire in questo argomento? Prego Consigliere.
CONSIGLIERE GUARNIERI FORTUNATO:
Io riparto da quello che stava dicendo Roberto Bisto, ma non solo perché è qualche cosa che avevamo già introdotto nel piano regolatore, quindi non ci si può chiedere questa sera di non difendere qualche cosa che è stato generato nel momento in cui quel piano è stato elaborato. Ma non è una questione, io credo l’abbiamo presentato quella volta e siamo forzosamente, per una questione politica, costretti a fare questo, no non è questo. È, semmai, un ragionamento che credo non sfugga a nessuno dei colleghi, né di qua né di là, o tanto meno ai banchi della Giunta, che non è nemmeno oggetto di discussione per quello che è stato detto in campagna elettorale, sempre che non sollevare le ire dell’amico Tiozzo Massimiliano, dopo ti spiego, sì è che sta colloquiando, ma perché è una vicenda che parte da valutazioni oggettive che sono nella coscienza di tutti. È una città dove l’emergenza abitativa ha fatto la storia degli ultimi vent’anni; è una città, lo avete detto voi come lo abbiamo detto noi, dove il calo demografico è stato determinato da tutta una serie di fattori, molti di difficile valutazione, ma sicuramente dei fattori sono fondamentali: da un lato la crisi di tipo economico, da un lato la crisi del lavoro, da un lato tutte le vicende legate al lavoro nei suoi vari aspetti illeciti, illegittimi, non etici, amorali qualche volta, ma sicuramente una fuga da parte di tante persone nelle aree limitrofe legate, appunto, da un lato alla vicenda lavoro dall’altro al costo della casa. E mentre una volta questo era un problema che veniva a pesare nelle fasce più deboli, le cosiddette fasce deboli di una volta, e io ricordo a tutti che ormai le fasce di povertà, non è povero uno che sta lì, ormai ci sono degli elementi che hanno identificato in cinque fasce addirittura di povertà, ormai dico non è più quel povero lì ma rischiamo di trovarci di fronte, e forse lo siamo già, a persone addirittura non i classici monoreddito, ma coloro i quali hanno famiglia, hanno due redditi, due redditi, hanno un figlio che va all’Università e magari un altro figlio che sta ancora facendo le scuole dell’obbligo. Queste persone fanno fatica a pianificare per se, per se, per la loro famiglia, fanno fatica a pianificare una vicenda legata per esempio all’acquisto di una casa e alla cessione di mutuo, e non mi spendo nel quadro della discussione sulle questioni dei mutui, da quello che sta avvenendo negli Stati Uniti e quanto questo sui variabili, sui tassi variabili di questi giorni, ho sentito proprio questa sera, come si è appesantito il costo di coloro i quali hanno acceso un mutuo negli ultimi due, tre, quattro anni con tasso variabile. Allora se è vero questo, se è vero che la questione casa per questa città rappresenta uno dei nodi fondamentali, poi possiamo fare tutti i ragionamenti di questa terra, possiamo fare tanta filosofia, possiamo ammannire noi stessi e edulcorarci la realtà, ma non possiamo sfuggire a un dato ineludibile e chi ha vissuto le vicende, e le sta vivendo anche lei Signor Sindaco e chi è addetto alla casa come le abbiamo vissute noi, quanta difficoltà ha la politica quando governa nel dare risposte vere, efficaci a coloro i quali tutti i giorni bussano alla porta dell’ufficio casa, degli Assessori, dei dipendenti, gli impiegati, etc.. Credo che è una delle questioni più gravi, più difficili da affrontare da parte di un amministratore. Non faccio nemmeno il furbo dicendo che state governando, fateci vedere da oggi a tre mesi, cinque mesi, sei mesi, un anno cosa siete in grado di fare perché so che non ce la fareste, ma non ce la fareste non perché siete incapaci, non ce la fareste perché è una questione di una tale portata, di una tale portata che qualsiasi bella idea che possiate avere non riuscirà a incidere sensibilmente su questo fenomeno. Noi abbiamo provato tante cose, è inutile che ci mettiamo qua a fare, non ce l’abbiamo fatta, dobbiamo testimoniare che questa è una delle pecche, questa sì, è una delle vicende più di insoddisfazione ecco di questi dieci anni passati di Amministrazione. Allora tutto questo, se ne vogliamo fare tesoro non per speculazioni, ma perché deve servire alle coscienze di chi in questo momento e per i prossimi anni ha la possibilità di invertire un ordine di tendenza, se sarà possibile, lo si fa unicamente se ragioniamo in qualche cosa di straordinario, un piano Marshall della casa, non attraverso provvedimenti straordinari. Citava poco fa il collega Roberto Bisto, dividiamo delle aree per potere fare... ce l’abbiamo già avuta Roberto questa idea e non si adatta, conosce talmente tanti problemi che è difficilissimo, è difficilissimo. Ed è naufragata nel momento in cui abbiamo fatto una discussione su quell’emendamento lì, non dimentichiamo che in quei giorni, su questa cosa di Rifondazione Comunista abbiamo ragionato non dieci minuti ma giorni e giorni per accettare o non accettare quella cosa e allora come oggi ci siamo appropriati della responsabilità e della coscienza che il problema case in questa città è un problema gravissimo. Non c’è solo il “povero disgraziato” che ha questo problema, ma ormai lo sentono coloro i quali, lo percepiamo tutti i giorni, c’è gente che ci viene, ci veniva, ci viene e vi verrà a chiedere dammi una soluzione di questo e sono persone che hanno un lavoro, ce l’hanno da vent’anni, hanno messo su famiglia, hanno fatto studiare i figli. E ce ne sono molte, attenzione, che non vanno all’ufficio casa a chiedere perché la dignità, non perché non sia dignitoso andare nell’ufficio, ma la dignità molte volte è talmente perversa che la vergogna di andare in quell’ufficio a chiedere li tiene lontani e quindi penso che abbiamo una fascia di persone che cercano di lavorare in maniera alternativa per dare una risposta al lavoro problema. È una cosa enorme e se è enorme, se condivide questo, io credo che questo è non nella panacea, non è la soluzione di tutti i problemi, ma è il segnale che noi vogliamo incidere fattivamente sul futuro urbanistico di questa città. Non lo so, non lo so, anche qua ci sarebbe da fare tutta una discussione, ma almeno noi qui oggi, ora, fra poco diamo il segnale che siamo vicini alle migliaia di persone che in questa città non sono mai riuscite ad avere una casa propria, non coloro i quali hanno i conti in banca e comunque vengono a chiedere, attenzione, coloro i quali oggettivamente non hanno la possibilità di fare ciò. Se questo facciamo, se riconosciamo che c’è questo problema non possiamo non votare questo emendamento. Votare contro, non è ricattatoria, poi fate a meno insomma, non c’è problema, figuriamoci, non dirò niente, domani mattina non vado sui giornali giuro, non andrò sui giornali a dire che voi avete votato contro i poverini che sono senza casa, non lo farò perché questa è una vicenda, questa della casa, che non può essere speculazione da parte di nessuno. Faccio appello alle vostre coscienze perché questa cosa venga fatta come atto di giustizia nei confronti di nostri tanti concittadini.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ci sono altri Consiglieri che intendono intervenire? Prego Avvocato Aprile.
CONSIGLIERE APRILE MASSIMO:
Sì, io vorrei cercare di portare un piccolo contributo di carattere un po’ più tecnico rispetto a quelli assolutamente rispettabilissimi, che sono già stati fatti in particolare l’ultimo del Consigliere Guarnieri e mi riferisco a quello di Roberto Bisto, a quello del presentatore dell’emendamento, il Consigliere Varisco, ex Assessore alla casa, a cercare, in definitiva, di spiegare che la posizione sostenuta già dal mio capogruppo Brunetto Mantovan non è poi una posizione, a mio avviso, meritevole di essere venduta come quella di chi non ha assolutamente intenzione di dare la casa appunto a quella fascia di cittadini in indigenza, come è stato in qualche modo prospettato dal Consigliere Guarnieri, ma è in realtà una posizione che io giudico rispettosa di principi di buona amministrazione perché, vediamo appunto da un punto di vista tecnico che cosa sta succedendo in relazione a questo problema. Noi stiamo trattando le zone residenziali di nuovo insediamento, cioè stiamo gestendo le migliaia di nuove abitazioni che con lo strumento urbanistico che adesso andiamo a approvare, quando sarà definito completamente il suo iter, appunto verranno edificate. Io credo che innanzitutto dobbiamo chiederci quante migliaia, di quante migliaia di appartamenti, di nuovi alloggi si tratta e questo è un dato che credo debba necessariamente essere tenuto in considerazione perché altrimenti rischiamo di fare dei discorsi così, avulsi dalla realtà perché pensiamo che in presenza di un numero ingente di alloggi, ci troveremmo ad avere un numero altrettanto ingente di alloggi, destinati all’edilizia sovvenzionata col rischio che in qualche modo possano anche rimanere inutilizzati. Voglio dire che l’emendamento, o meglio la soluzione finale che noi intendiamo dare a questo problema è quello di riservare, riservare, appunto ad un successivo piano attuativo, la determinazione, io comunque parlo in particolare rivolto all’estensore dell’emendamento, se poi ha intenzione eventualmente di replicare, è soprattutto nel suo interesse. Prego, ecco va bene, insomma io intendo apportare un contributo, eventualmente costruttivo, insomma cerchiamo anche di chiarirci, è chiaro che se devo parlare solo per me stesso, faccio la mia votazione ed è risolto il problema, ecco. Allora, dicevo cerchiamo di renderci conto che il tipo di soluzione che vogliamo dare al problema è un tipo di soluzione che consente una flessibilità di gestione in relazione a quel 40% di nuova edificazione che consente di fare delle scelte proporzionate ed adeguate a quello che sarà il numero di alloggi che verranno successivamente edificati. Io credo che non ci sia nulla di male nel mantenersi un margine di, appunto, di rischio. Credo che sia più intelligente potere verificare, in concreto, qual è la disponibilità di alloggi sui quali intervenire, piuttosto che essersi ingessati preventivamente con un 50% da destinare subito, da subito, a scatola chiusa aprioristicamente all’edilizia convenzionata col rischio che restino anche poi delle aree sostanzialmente identificate perché non si trovano i soggetti attuatori, non ci sono i soldi, non ci sono i finanziamenti, etc.. Quindi io credo che il predeterminare questa soglia di almeno il 50% potrebbe violarsi anche un numero, ma comunque controproducente proprio per il bene dei cittadini rispetto ad una riserva, diciamo, come l’ho già detto, di flessibilità che invece si intende indicare con questo tipo di risposta all’emendamento.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Altri Consiglieri che intendono intervenire? Non ce ne sono più? Prego Consigliere .
CONSIGLIERE TIOZZO LUCIO: Solamente alcune riflessioni che reputo importanti per agganciarmi alle ragioni del nostro voto favorevole all’emendamento presentato da Rifondazione. Credo che Rifondazione abbia fatto bene a porre questa questione perché apre tra di noi anche un elemento di confronto su una tematica che è stata già annunciata come una tematica sicuramente di grande impatto sociale, economico nella nostra città. Va detto e dobbiamo essere in grado anche di analizzare questo elemento, Chioggia è nella media regionale e nazionale per quanto riguarda la proprietà degli immobili. Gli italiani voi sapete hanno, per scelta, per scelta e per grande sacrificio, hanno fatto l’operazione di acquisto della casa, quindi siamo di fronte all’80% delle famiglie, l’80% delle famiglie che sono proprietarie di immobili. Noi dobbiamo pensare e rivolgerci, tentiamo anche di analizzare la nostra azione, come l’ammiriamo, quali sono i nuovi bisogni, le nuove povertà che stanno emergendo. Uno dei punti per esempio su cui penso sia giusto pensare che fare nei prossimi mesi è il tema dell’affitto. Ci sono delle situazioni monoreddito che difficilmente riusciranno, anche in caso di messa a disposizione di immobili in maniera abbastanza diciamo forte, sicuramente non avranno la possibilità reddituale di intervenire con l’acquisto, per esempio noi dovremo pensare ad una politica per gli affitti, dovremmo pensare, provate a pensare le giovani coppie, l’anziano che vive solo, l’anziano che vive solo. So che magari faccio uno sgarbo agli amici della Lega, provate a pensare anche agli extracomunitari, credo che non sia positivo che ci siano persone che non vivono in una situazione decorosa dal punto di vista della residenza, quindi abbiamo dei problemi dal punto di vista dell’interpretazione dei nuovi bisogni che vanno letti e diciamo le risposte devono essere molto probabilmente più puntuali. Sul punto però dobbiamo essere chiari, io credo che le Amministrazioni locali non possono essere lasciate sole. I cittadini devono sapere che o ritorniamo su scala nazionale e su scala regionale a reinvestire sui finanziamenti per esempio per l’edilizia agevolata, l’edilizia agevolata. Se non cominciamo a mettere dei soldi pubblici, pubblici, guardate la risposta privatistica ai bisogni di casa, ai bisogni di affitto, ai bisogni di risposta di alcune categorie, i single per esempio, i single spesso hanno difficoltà a trovare case adeguate dal punto di vista dello spazio, ma anche dal punto di vista economico e abbiamo tantissimi nuclei familiari, diciamo che sono formati da una sola persona. Quindi vedete che c’è un’articolazione ormai dei bisogni a cui bisogna sapere dare una giusta caratura, se vogliamo intervenire in termini seri. Però, ecco, non ce la può fare da sola un’Amministrazione se non c’è un intervento straordinario dello Stato e anche della Regione su questa materia. Non sarebbe male, lo dico ai colleghi anche di maggioranza, che da questo Consiglio ne uscisse un ordine del giorno che inviamo al Governo e alla Regione Veneto per segnalare che su queste tematiche, da una realtà di crisi come la nostra, da una delle realtà in cui diciamo le difficoltà sono più forti, ecco, far sentire un segnale unitario dove accanto ai livelli di programmazione urbanistica, accanto alle azioni che possiamo mettere in campo, le più disparate dal punto di vista del recupero dei terreni, se poi non ci sono risorse, non ci sono scelte strategiche, ecco, che devono essere fatte a livello centrale, secondo me non ce la facciamo. Quindi la proposta che fa Rifondazione, che noi solo sosterremo, deve diventare l’elemento, ecco uno dei punti su cui insisteva molto anche Roberto Bisto e che in parte è stato recuperato dall’intervento del capogruppo di Forza Italia, c’è bisogno di una programmazione generale, di un progetto per il tema casa della nostra città. Lo facciamo partendo da qua, però in una logica anche di confronto che deve essere più ampia.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Interviene il Consigliere Comparato.
CONSIGLIERE COMPARATO ANDREA:
Io ho ascoltato con attenzione tutti gli interventi che mi hanno preceduto e anche soprattutto ricordo bene l’intervento dell’ex Assessore Bisto di ieri sera, in cui, senza fare nessun tipo di polemica, anzi rinnovo il mio dispiacere di ieri, che c’è stata diciamo una polemica che si poteva lasciar perdere, però diceva che in questi anni praticamente la vera, diciamo, chi ha perso veramente è stata la politica che ha in realtà danneggiato e annunciava tutti quanti i trent’anni, diciamo che non c’è stata una politica edilizia adeguata. Però io questa sera, ripeto, ascoltando un po’ tutti, più che altro ascoltando anche l’ex Sindaco Guarnieri, non voglio fare polemiche però bisogna dire che, diciamo i problemi che ci sono, che abbiamo perso popolazione, che la casa è diventata diciamo un’impresa acquistarla e tutto quello che segue, non sono solo cause diciamo di difficile valutazione come dice l’ex Assessore, l’ex Sindaco Guarnieri, ma io credo che sia una responsabilità soprattutto delle vecchie, dei vecchi dieci anni di amministrazione della vostra precedente Amministrazione. Quindi questa sera, cioè io sono uno di quelli che ha detto sempre, in questi Consigli Comunali ho sentito spesso il fatto che non siete opposizione, come invece dicevamo prima noi, ma siete minoranza e quindi siete pronti a collaborare. Però se fosse proprio così, anche su questo emendamento ci si sarebbe confrontati prima, cioè prima di arrivare qua ci si poteva concordare e parlare e vedere. Io ho ascoltato con attenzione anche gli interventi dei Consiglieri di maggioranza che prima mi sembra che abbiano spiegato dettagliatamente la posizione, quindi francamente mi sembra più che altro il solito giochino della politica, quando in presenza, apro una parentesi, sono certo delle intenzioni positive di buon governo dell’ex Assessore Giorgio Varisco, di cui ho la massima stima. Però mi sembra che molti interventi siano stati fatti più che altro così, per mettere la pezzetta su questa diciamo, su questo emendamento, tanto per dimostrare che voi siete, diciamo proponete cose positive, noi invece vogliamo in qualche modo ostacolare. E allora, io credo che anche questo tipo di sistema dovremmo smetterla, abbiamo detto cerchiamo di proporre soluzioni positive e invece qua da parte vostra, in questo momento non mi sembra. Voglio ricordarvi che ieri vi abbiamo approvato tutti i vostri emendamenti e ogni tanto da parte vostra qualcuno ridicolizza la nostra campagna elettorale in cui parlavamo di fare una svolta. Io vedo già dei segni di svolta perché nei cinque anni della vostra Amministrazione e credo anche nei dieci anni precedenti non c’è stata una volta, una, una volta in cui la vostra ex maggioranza ha approvato un nostro emendamento, non mi ricordo. Qua ci sono diversi testimoni degli cinque anni passati, non c’è stata una volta. Noi ieri sera vi abbiamo approvato tutti gli emendamenti, li abbiamo fatti propri tutti quanti, quindi sinceramente io credo che dovremmo, capisco che c’è il pubblico, capisco che soprattutto l’ex Sindaco Guarnieri vuole sempre diciamo fare un po’ di, così di qualche sceneggiata che è abituato, anche l’altra volta alla quinta commissione diceva che non vogliamo farlo parlare, lasciamo perdere, lasciamo perdere che se c’è qualcuno che non vuole fare parlare l’opposizione è proprio lei ex Sindaco. Quindi, io inviterei, adesso dopo voteremo, io credo che il nostro voto sarà diciamo negativo verso questo, non ho avuto occasione di consultarmi con i colleghi, ma credo che sarà negativo, ma questo ripeto non è senz’altro la volontà di non venire in contro a tutti i problemi che sappiamo, come ho già detto, della mancanza, cioè delle abitazioni che, appunto, ha dei costi ormai proibitivi, etc. etc. Quindi io inviterei l’intero Consiglio comunale, ma soprattutto i colleghi della minoranza, se hanno effettivamente volontà diciamo di fare una opposizione costruttiva, di non fare i soliti giochetti così, soprattutto quando c’è il pubblico, ci si vede prima, ci si concorda e vedrete che sicuramente da questa parte c’è tutta la buona volontà di trovare soluzioni. L’ultima battuta, quella volta del... l’ultimo punto, quella volta dell’approvazione allora cambiamento della variazione d’uso, della destinazione d’uso del cementificio, è vero che l’emendamento, quella volta l’aveva fatto Rifondazione Comunista, però noi dell’opposizione di allora lo abbiamo votato tutti quanti. Dopo ovviamente ci siamo astenuti perché, insomma, sulla votazione del cambio di destinazione d’uso, però quella volta, quindi noi l’avevamo fatto proprio, siete voi che in tutti questi cinque anni, ogni volta che noi abbiamo proposto qualcosa ce l’avete sempre bocciato. E ripeto, dai primi Consigli Comunali questo, da parte nostra nei vostri confronti, non è mai successo, grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Prego Consigliere Penzo.
CONSIGLIERE PENZO MANUEL:
Allora, mi riallaccio all’intervento dell’ex Assessore e Consigliere Boscolo Bisto e Lucio Tiozzo. Dunque, Lucio giustamente dicevi che il problema casa a Chioggia esiste, indubbio. Però l’intervento tuo e l’intervento dell’ex Assessore Varisco sono contrastanti perché, perché Varisco parla ancora di sfrattati per morosità e via, via, via, indigenti, tu invece giustamente parli delle giovani coppie che non ce la fanno a fare il mutuo, non ce la fanno a pagare l’affitto completo e con te sono pienamente d’accordo. Restando al discorso di Roberto, Roberto è la seconda volta che tu dici, la seconda volta che tu dici che sono trent’anni che la città è stata abbandonata in questa materia. Ti ricordo che per vent’anni guida Lucio Tiozzo, Pellegrini e dieci anni Guarnieri avete governato voi, con intermezzo Todaro, perciò le colpe sappiamo, visto che c’è il pubblico sappiamo di chi sono, punto. Sappiamo di chi sono. Sto altro tipo di discorso qua, Varisco 20%, 40% ma sappiamo o no, giustamente come diceva Lucio, che a Chioggia siamo 21 mila nuclei familiari? Sappiamo che l’80% di 21 mila fanno 17 mila? Sappiamo o non sappiamo che fra case comunali, case popolari e i 150 appartamenti, e poi entro nel merito, fanno altri mille. Di fatto, di fatto Chioggia, e qua mi riallaccio anche al discorso dell’Avvocato Aprile, di fatto a Chioggia sono 3 mila nuclei familiari che vivono in affitto, che sicuramente non vanno sotto il Comune, ha ragione Guarnieri quando dice che certa gente ha la dignità di non andare sotto il Comune o all’ufficio casa a domandare, vuol dire che ce la possono fare in qualche maniera. Rispondo all’Assessore Varisco, 254 domande Assessore Varisco, ex Assessore Varisco sono state presentate per la casa popolare, dei quali 20 per sfratti per morosità. Però andiamo ad analizzare perché sono stati fatti, quante giocate alle macchinette e quanti viaggi in Jugoslavia. Lo dico mi con cognizione di causa Varisco, ... voci fuori microfono ... ecco perciò fatto sto tipo di ragionamento, fatto sto tipo di ragionamento... fatto sto tipo di ragionamento, ... voci fuori microfono ... sono pienamente d’accordo con Roberto Bisto quando dice che è opportuno oggi vendere Alga, Barbarigo e Barbarigo. Però dico ancora di più Roberto, che sono d’accordo anche a vendere i 154 appartamenti che lo Stato ci ha regalato e con quei soldi ci facciamo costruire le case per quelle persone che diceva Lucio, per quelle famiglie che sono state già create o si devono creare che non ce la fanno a fare un mutuo o a fare l’affitto. Mettiamo un equo canone a quelle persone là, no a sfratto per morosità, no a 20 persone che ogni volta vanno in albergo, è una costante, ogni volta negli alberghi arrivano 25 persone. Poi di fatto, perché qui gli alberghi sono pieni ve lo dico io, è la strada per l’anticamera della casa, perché poi l’Amministrazione dice mi costano 45,00 euro al giorno, mi conviene trovare una casa. In barba a quelle 254 persone che hanno fatto domanda regolare. Allora ricordo a tutti qua dentro che nei dieci anni, nove anni di Amministrazione Guarnieri, sono stati spesi per gente in albergo 3.373.000,00 euro pari a 6 miliardi e mezzo, pari a sei miliardi e mezzo. Ditemi voi o mi dica lei Roberto Bisto quante case venivano costruite con quei soldi là, ma non per le morosità per le persone che diceva Lucio, su quello sono d’accordo e sono d’accordo con Lucio quando dice che ora è tempo che cominciamo a fare un discorso serio sulle case a Chioggia ma con queste modalità, non con le modalità di Rifondazione Comunista, grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Prego Consigliere Fornaro.
CONSIGLIERE FORNARO DARIO:
Presidente, Signor Sindaco, io vorrei portare un’esperienza che ho avuto come Vice Presidente del Consorzio Regionale dello I.A.C.P. nel 1991 e credo che questa mia proposta questa sera possa essere collegata a quanto detto dal capogruppo dei DS Lucio Tiozzo del PDI, futuro PDI Lucio Tiozzo. Noi siamo abituati con l’ATER di solito di dare dei terreni, di dare la disponibilità di costruire a Ca’ Bianca, a Valli, zone limitrofe dove i nostri concittadini, magari pescatori o categorie abbienti, devono andare là e magari non hanno la macchina, c’è il problema di traffico. Io all’epoca, come vice Presidente del consorzio dello I.A.C.P. ho avuto la possibilità col Presidente dell’ATER, architetto Tofano, di... Sindaco la vedo sorridente, c’è... sì, sì. Allora, all’epoca l’architetto Tofano mi aveva in qualche modo delegato a intervenire a Chioggia per quanto concerne le case dello I.A.C.P. e eravamo a conoscenza che a Bologna gli I.A.C.P. avevano fatto un intervento nel centro storico, dimostrando una certa sensibilità per i concittadini che non sempre devono essere isolati e relegati nelle zone limitrofe più lontano e più difficoltose, ma bensì di trovare delle case, di manufatti vecchi in centro storico per acquistare, attraverso delle agenzie, ed eventualmente poi costruire appunto questi alloggi. Io direi, visto che anche Lucio Tiozzo ha detto di fare un documento eventualmente alla Regione e al Governo per questo problema, io direi di avere un contatto anche adesso, abbastanza presto, ristretto col Presidente dell’ATER, il Sindaco di Cavarzere proprio per vedere cosa possiamo assieme all’ATER e a noi come potere fare eventualmente di fare un intervento nel centro storico, grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Altri Consiglieri che intendono intervenire? Prego, una replica rapida perché poi ha un intenzione di dare il suo contributo il Sindaco.
CONSIGLIERE VARISCO GIORGIO:
Va bene, no, no volevo una replica velocissima, velocissima su quanto ha detto il Consigliere Penzo, ma non lo vedo. Volevo solamente dire l’unica esperienza che ho avuto nei circa tre anni che sono stato Assessore alla Casa è che nessuno usciva dall’ufficio dell’Assessore piangendo. In qualche altro ufficio la gente usciva piangendo, non solo questo mi dà la certezza di avere operato con coscienza, posso avere sbagliato, possiamo avere sbagliato senz’altro, infallibili non ce ne sono. 3 milioni di euro in dieci anni sono tanti, sono 300.000,00 euro all’anno su un bilancio di 30 milioni di euro annuali, fate voi il conto quanto sono. Sono però comunque sempre tanti, sempre tanti. Avremmo potuto fare due tre appartamenti all’anno, è vero di questo di assumiamo questa grossa responsabilità. Diceva un grande giurista napoletano, Giovanni Leone, piuttosto, piuttosto che un innocente in carcere è meglio due colpevoli fuori. Allora, piuttosto di avere sotto il municipio una persona, una persona onesta, è meglio anche a volte far finta di non capire qualche furbo e può darsi che giustamente che furbi, siamo il paese dei furbi, che furbi ce ne sono tanti. Comunque, come diceva il Consigliere Guarnieri, errori ne abbiamo fatti, ci mancherebbe altro. Sulla casa ci siamo trovati davanti a problemi enormi, come vi troverete voi. Se riuscirete a risolverli avrete il nostro sostegno, ma ci mancherebbe altro, non siamo mica qua a giocare sui problemi della gente, soprattutto per quanto riguarda la casa. L’emendamento, l’emendamento che ho presentato io era solamente per creare un principio. Guarda che state facendo un grosso errore di calcoli, parlate del 50%, è il 20%, è il 20% non il 50%, è il 20% da riservare all’edilizia residenziale sovvenzionata. Per quanto riguarda poi le ATER, beh io sono, appartengo e mi onore di appartenere a un partito che da anni chiede lo scioglimento degli ATER che sono il più delle volte dei carrozzoni che non hanno risolto il problema delle case, il problema abitativo e noi chiediamo che il patrimonio delle ATER venga dato ai Comuni perché sono i Comuni che hanno in mano il polso della situazione. Ma questa è un desiderio, una speranza e una prospettiva nostra, è chiaro. Quindi, ripeto, approviamo questo emendamento, approviamo questo emendamento, creiamo una barriera solida, poi possiamo fare tutti i piani che vogliamo, però quando abbiamo questi paletti riusciamo a ragionare e a fare con serenità, altrimenti ci troveremo persone e interessi che ci verranno addosso perché vorranno avere non il 20, vorranno avere il 30, il 40 e quindi alla fine ci troveremo come sempre senza aree per costruire case popolari, case per l’affitto questo è il problema, case in affitto. Qua non stiamo parlando di case che uno si costruisce la casa facendo tanti sacrifici e dobbiamo riconoscerlo, qua si tratta di gente che non riesce a pagare l’affitto, quindi case per l’affitto o case popolari. Dopo possiamo fare tutti i discorsi che vogliamo sugli affitti e via di seguito, però case per l’affitto questo è il dato maggiore di questo Comune, di questa nostra città e questo lo facciamo se mettiamo dei paletti, cioè che il 20% di queste aree riservate a edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e convenzionata, il 20% sia per l’edilizia popolare vera e propria, questo è il senso, grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
C’è qualcun altro? Prego non l’aveva visto.
CONSIGLIERE DONIN RENZO:
Grazie Presidente. Come si fa a non essere favorevoli a una situazione proposta dal Consigliere Guarnieri. Io vivo quotidianamente una situazione del genere. Ben vengano gli interventi, sia della maggioranza e anche della minoranza, però secondo me questo è un problema che si è radicato, giustamente, Manuel Penzo ha detto che in trent’anni non è che si è fatto molto. Noi, io mi scontro tutti i giorni con dei ragazzi che vengono dal meridione con degli stipendi dico, mi permetto di dire miserevoli, che non riescono a trovare abitazioni, 1.400,00 euro al mese, due figli e devono per forza lasciare la moglie giù nel meridione e loro vivere qui e mandare quel poco alla famiglia. Poi, quando vanno per acquistare una abitazione cosa si trovano, si trovano delle situazioni che rasentano l’illegale, si trovano a disposizione... rasentano l’illegale. Questa è una cosa che purtroppo anche io lo dico, mi sono fatto fronte anche di parlare con i miei superiori per queste situazioni dove l’imprenditoria locale qua fa speculazione. Allora cerchiamo un attimo di sanare una situazione del genere, qua ci sono migliaia di case a Chioggia, ci sono dei case non è che non ci sono, però è una situazione inaccettabile, che penso che in poche parti di Italia si trovano queste situazioni ecco. Io penso che sanare una situazione del genere, grazie Presidente.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ci sono altri che intendono intervenire? Ci sono altri? No, prego Signor Sindaco.
SINDACO:
Sì, io mi permetto di intervenire per dare una contributo ma che dice anche un po’ una, così, una linea di indirizzo sulla quale io vorrei, assieme alla Giunta, muovermi e è la seguente: allora, guardando la situazione ed anche la proposta che vi abbiamo fatto, un breve calcolo è fatto proprio a portata di mano, con la variante al piano regolatore, abbiamo la possibilità di costruire C2 residenziali, circa 1 milione di metri cubi di abitazione. Il 40% significa 400 mila metri cubi di edilizia residenziale pubblica. Se fosse nell’ipotesi di destinare il 50% all’edilizia sovvenzionata vuol dire fare, realizzare, posto che un appartamento medio è di circa 60 – 65 metri, circa mille appartamenti nuovi a Chioggia di edilizia residenziale sovvenzionata. Mille appartamenti che andrebbero a essere fatti con sovvenzioni pubbliche, va bene, che dovrebbero essere poi gestite anche da chi realizza questi appartamenti. È un dato importante, un dato significativo ... voci fuori microfono ... bene, il ragionamento che volevo fare poi è questo, allora noi abbiamo quattro tipologia di domanda di edilizia. La prima, chi la casa se la può costruire, permettere e la paga a qualsiasi prezzo, no, qualsiasi sia il prezzo se la paga, se la compra e non ha problemi. Il secondo: una tipologia di domanda che è fatta da persone che hanno un reddito medio e che possono anche permettersi di, attraverso il pagamento di un mutuo, costruirsi la casa in cooperativa oppure farsi un mutuo per costruirla ad un prezzo accettabile, anche da imprese private. Un terzo livello di domanda che è data da persone che hanno stipendi o un monoreddito bassi, che possono permettersi solo un affitto decente. Una quarta fascia di domanda che è fatta da soggetti indigenti che hanno bisogno di essere assolutamente aiutati. Ecco, rispetto a questa tipologia di domanda, l’offerta che in questi anni è avvenuta nella nostra città non ha mai incontrato queste domande, nessuna di queste domande, né nella prima tipologia né nella seconda né nella terza né la quarta perché, da una parte perché la domanda e l’offerta di abitazione non ha mai trovato un punto di incontro visto che l’offerta abitativa è stata messa in circolo con tempi assolutamente inadeguati rispetto alla domanda, cioè la lentezza con cui si è costruita la casa, le case nella nostra città è stata tale per cui i prezzi sono sempre superiori rispetto a quelli che la domanda può permettersi. Allora noi diciamo analizziamo bene questa situazione, diamoci non mezz’ora, non un’ora di discussione, anche se so che nel passato si è discusso per tantissimo tempo. Diamoci il tempo che serve per potere analizzare questa situazione. Condividiamo poi, attraverso uno strumento regolamentare, delle regole che ci diamo va bene, condivise da tutti, in maniera tale che sia un passo questo che facciamo, che sia importante per la nostra città, che valorizzi, che tenga conto di questa domanda e di questa offerta, le scriviamo bene e poi in base a questa condivisione operiamo in tempi rapidissimi, in tempi severissimi perché non è un problema, quello che ci ha fregato in questi anni non è la mancanza di case, ma il tempo con cui le case sono state immesse nel mercato. Allora, questa è una proposta semplice, ragionevole, che non si condiziona ma che comunque dà un indirizzo, che non è quello di mantenere un mercato drogato dell’abitazione nella nostra città, ma di fare in modo che il mercato diventa tale da far sì che tutte queste quattro tipologie di domanda di abitazione possano trovare una adeguata soddisfazione. Ecco, questo è il ragionamento, ripeto, coerente, ragionevole, con il quale vogliamo affrontare questo tema, proporvelo in Consiglio Comunale, condividerlo e quindi operare, tenendo conto che oggi gli strumenti attraverso i quali intervenire non sono quelli di una volta ma sono i più vari, non c’è solo la cooperazione, c’è anche una edilizia sovvenzionata, che possono fare imprese, cooperativa etc. dove sia possibile acquistarsi la casa in proprietà, ma dove sia possibile anche costruire case per l’affitto diciamo a prezzi che siano equi per quella terza fascia di domanda di cui parlavo prima. Ecco questi sono i ragionamenti insomma che sono da fare, da condividere e da portare avanti su questo impegno che questa Amministrazione e la Giunta intende portare avanti.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Se nessun altro intende intervenire, io passerei alla votazione. Prego Consigliere.
CONSIGLIERE MANTOVAN BRUNETTO:
Cioè vorrei che non venissimo equivocati, noi vogliamo il 40% dell’edilizia sia residenziale e pubblica lo diciamo in maniera chiara. Il discorso qua del Consigliere Varisco è un passo in avanti e quindi ripeto, quello che noi diciamo non è questo il momento in cui andiamo a definire queste questioni, le intendiamo definire quando definiremo il PPA del PEEP, ad oggi si chiamava così, adesso non so se ha ancora questo nome. E le soluzioni che dobbiamo andare a trovare sono nella linea indicata dal Sindaco. Vedi, in questo momento noi siamo costretti a votare contro il provvedimento, però ripeto, io vorrei che immediatamente e subito dopo venisse proposto la proposta della Giunta, cioè venisse messa in discussione la proposta della Giunta che riguarda il punto, l’osservazione 64 e si trova a pagina 3 dell’allegato 4, dove la Giunta dice: “si ritiene opportuno riformulare controdeduzione, riconfermando il parziale accoglimento dell’innalzamento di ogni C2 al 40% e rinviando al regolamento di attuazione le modalità di attuazione”. Questo è quello che noi vorremmo, che subito dopo questo emendamento venisse messo alla discussione solo per chiarire che qui nessuno è contro l’edilizia economica popolare, ma che ci sono modi diversi di vedere come intervenire. La proposta di Varisco ci può anche andar bene, però non è questa la sede, lì c’è anche la Regione, in cui andiamo a definire questi parametri.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Consigliere Varisco, se per cortesia interveniamo...
CONSIGLIERE VARISCO GIORGIO:
Tanto per essere chiari, io non credo che voi vi siete contro le case popolari, nessuno lo mette... Quando abbiamo proposto e giustamente lo ricordava anche il Consigliere Comparato, quando abbiamo proposto gli emendamenti che andavano per favorire la costruzione o l’acquisizione di case popolari, anche il centrodestra votava favorevole, quindi leviamoci, dico io, questa volta dalla testa che qualcuno pensa che voi non siete favorevoli. Il discorso è solamente questo, buone le parole del Sindaco, buoni i propositi del Sindaco, buoni i propri propositi del Consigliere capogruppo di Forza Italia, però sono buoni propositi. Io credo che l’emendamento invece che dice, che mette dei paletti e che dice tot aree per l’edilizia convenzionata e tot aree per l’edilizia sovvenzionata siano una chiarezza che poi non puoi andare fuori, non puoi magari venire travolti da qualche furbacchione che c’è sempre. Questo è esattamente una sicurezza, una garanzia. D’accordo poi facciamo il piano, facciamo quello che si ritiene più giusto fare e ci troverete strettamente d’accordo, ma ci mancherebbe altro, però ripeto ci vogliono dei paletti fissi altrimenti poi non si decide più niente, altrimenti poi rimaniamo nel vago. Per questo ritengo che sia giusto votare l’emendamento che ho presentato, che va poi nella direzione che poi sostenevi tu e che sosteneva anche il Sindaco.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Intende intervenire? Lei precede, si è messo d’accordo di precedere il Consigliere Mantovan.
CONSIGLIERE TIOZZO LUCIO:
Al fine di non rompere sto lavoro che abbiamo fatto assieme in questi giorni, volevo proporre al Presidente e anche al Consiglio questo tipo di ipotesi, naturalmente se il collega di Rifondazione è d’accordo. Siccome partiamo dal fatto che tutti condividiamo l’idea, ed è già inserita all’interno del piano, che il 40% di quello che si andrà ad edificare sarà destinato all’edilizia economica popolare. Mi sembra che gli elementi di divisione, se mi lasciate passare il termine in questo momento, sia sulla tempistica e sul fatto che Rifondazione, ma un po’ anche noi, sentiamo il bisogno, come si dice, di prefissare degli elementi di particolarità del governo di quel 40%. Allora la proposta che mi sento di fare è questa, e che va in contro anche allo schema che è stato dato dal Sindaco che io sostanzialmente condivido, ed era diciamo patrimonio anche delle cose che dicevo quando parlavo del tema dell’affitto, è inutile che noi mettiamo tanta nuova residenza PEEP sul mercato, quando magari la gente poi non ha le risorse per poterla acquistare, quindi c’è il problema dell’affitto. Donin ha messo in campo un altro tema molto importante che mi ero dimenticato, il tema della mobilità, oggi ci sono famiglie, lavoratori che si muovono nel nostro territorio con grande rapidità, una volta a casa legata all’ambiente, al posto di lavoro, oggi non è più così, con il lavoro che cambia rapidamente spesso c’è bisogno di non avere una casa fissa ma di avere, ecco, le case in affitto a prezzi che siano ragionevoli, che siano dignitosi. Allora, siccome non so se votiamo questa sera la chiusura del piano regolatore, no faccio una proposta, potrebbe essere che decidiamo di votare tutti gli emendamenti, di lasciare questo da parte e aggiungiamo, e aggiungiamo un ordine del giorno, un ordine del giorno dove diciamo, in qualche misura può essere l’elemento di condivisione, dove diciamo c’è bisogno di creare più affitto, di creare interventi per le giovani coppie, per i single, insomma mettiamo in fila alcuni elementi che sono emersi dalla discussione di questa sera. Rendiamo utile ecco la discussione, non la rendiamo sterile attraverso un voto di contrapposizione. Allora, potrebbe essere che questo emendamento non lo votiamo, non lo votiamo adesso, si fa, si stila da qua a domani un ordine del giorno, e quindi è un elemento di indirizzo che diamo all’Amministrazione ed è quell’elemento di indirizzo che è frutto delle cose che sono emerse dalla discussione che non ci vedono distanti. Siccome tutti quanti siamo d’accordo al 40%, abbiamo parlato di affitto, di situazioni particolari e così via, molto probabilmente varrebbe la pena di lavorarci su in maniera più diciamo puntuale.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Il Consigliere Mantovan aveva chiesto di intervenire su quell’altra cosa, beh io ritengo che il nostro compito, prego...
CONSIGLIERE GUERNIERI FORTUNATO:
Ma io apprezzo la buona volontà del Consigliere Tiozzo di tirarci fuori tutti da questa empasse per non segnare, su questo argomento, una differenza per chi magari vuole essere, insomma, a favore della edificazione della povera gente o comunque per chi ne ha bisogno e chi invece no. Lo abbiamo detto dall’inizio non è come dice male, come è solito il Consigliere Comparato, che lo facciamo ad uso e consumo dei presenti, sono 30 presenti contro i 50 mila che ci sono fuori, figuriamoci se qui stasera prendiamo un voto, mezzo o un quarto, anzi forse ne perdo un paio se magari li dovessi avere acquisiti. Io credo che invece, cioè tradurre Lucio tutto ciò che, attenzione, è oggetto di una decisione già sancita dal centrosinistra nel piano regolatore. Cioè qua dobbiamo decidere, qua si decide e, ripeto, non lo diciamo più, domani mattina non parliamo più, io almeno non parlo, non parlo, si decide se quella decisione di allora, messa nel piano regolatore, non è che l’abbiamo messa per scherzo, non è che abbiamo scherzato quella volta. Quella volta, ripeto per chi non ha capito, è stata una discussione lunga, dove tutti abbiamo partecipato, magari qualcuno anche che sta dall’altra parte, e abbiamo detto quella volta così lo vogliamo, sennò lo avremmo voluto come magari è stato suggerito da qualcun altro, facendo magari le stesse valutazioni. Lo abbiamo concepito così attraverso un lavoro di confronto e anche di contrasto e che è stato partorito in questa maniera, lo vogliamo mutare? E mutiamolo. Lo vogliamo trasformare in un ordine del giorno Lucio? E trasformiamolo in un ordine del giorno, attenzione però, nulla di più fugace ed effimero ed etereo è in un ordine del giorno, è tanto per passiamo la nottata e ci ritroviamo la prossima volta con un ordine del giorno votato da tutti, ma l’ordine del giorno come è noto non è sancire un elemento di vincolo dal punto di vista urbanistico, può essere un vincolo dal punto di vista politico forse, ma quel vincolo lì, se poi immediatamente dopo non intervengono degli eventi di natura amministrativa reale, è aria fritta, è fumo, è niente. Allora, per carità, votiamo l’ordine del giorno, però lo voto per senso di fiducia di appartenenza al centrosinistra e a questa opposizione, cioè questa è la valutazione che faccio non perché non voglio segnare ancora una volta questa sera, poi Giorgio farà il suo mestiere, ma lo voto per appartenenza politica, non lo voto perché sono convinto che questa cosa diventa efficace rispetto al problema che allora e questa sera è stato rappresentato perché non è così, perché sappiamo che non andremo da nessuna parte. E in questa maniera si segna la differenza fra chi vuole una cosa e chi non la vuole. Va beh vedete voi ... voci fuori microfono ...
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Consigliere per cortesia, per cortesia ... voci fuori microfono ... il Consigliere Comparato si era iscritto ad intervenire ... voci fuori microfono ... non si può iniziare in un modo e finire in un altro Consigliere Guarnieri, Lei ha iniziato giustamente, Lei ha iniziato ... voci fuori microfono ...... no, no, no Lei ha, no io sto attento, Lei ha iniziato molto bene, adesso lei mi attacca ... voci fuori microfono ...... va bene. Va bene starò attento, starò attento. Prego Consigliere Comparato.
CONSIGLIERE COMPARATO ANDREA:
Allora, vedo che il dottore Guarnieri continua a dimenticarsi che non è più Sindaco e non siamo più in campagna elettorale ... voci fuori microfono ... allora, abbiamo parlato anche troppo di questo argomento. Allora, parlo a titolo personale, noi siamo maggioranza, votiamo, io personalmente sono contro l’emendamento, con tutto il rispetto di Rifondazione Comunista, invito a votare... ieri abbiamo votato tutti gli emendamenti. Ripeto, voi in dieci anni non lo avete fatto una volta, okay, basta non dico altro, quindi votiamo e finiamo.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ritengo che la discussione sia terminata. Deve aggiungere delle cose nuove? Prego, mi raccomando che siano dei discorsi nuovi perché altrimenti non riusciamo più a finire una discussione che diventerebbe sterile.
CONSIGLIERE BOSCOLO ROBERTO “CHIO BISTO”:
Credo che lei non abbia smesso di riconoscere la mia dignità di Consigliere Comunale e di darmi il diritto di esprimere la mia opinione. Io credo, Consigliere Varisco, di potere interpretare alcune posizioni, quelle che io definisco caratterizzate da una certa onestà intellettuale, non quelle che stanno tentando di porre la discussione su un binario che non accetto e che sono quelle della rissa verbale, e che sono quelle di ritornare indietro ad un clima che abbiamo tutti quanti affermato di voler superare, che è quel clima che non combina niente alla fine. Vediamo di essere costruttivi, alcune cose si sono dette. Io credo e faccio anche mie alcune preoccupazioni perché mi dispiace, come dispiace a tutti, fare una cosa, mettere in campo una serie di opportunità per la città che poi, in qualche maniera, attraverso meccanismi e attraverso strumenti poco pensati possono disincentivare la possibilità che quelle trasformazioni e quelle operazioni possano essere fatte. Quello che voglio dire, il Sindaco dice mettiamo sul mercato uno stock immobiliare potenzialmente sufficiente a tutti i tipi di domanda. Se leghiamo a questa possibilità edificatoria dei lacci e a dei laccioli troppo rigidi rischiamo di disincentivare l’operazione di coloro i quali, in aggregazione o singolarmente, vogliono intraprendere una azione imprenditoriale, con tutti i rischi connessi, per arrivare a definire e a realizzare gli obiettivi del piano. E allora, se è vero come è vero che c’è bisogno di una risposta alla quarta gamma di domanda che ha ben elencato il Sindaco, è anche vero che non si può preventivamente stimarla e renderla in qualche maniera obbligata perché ripeteremmo gli errori di questi 30 anni. In questi 30 anni abbiamo stabilito, lo ricordiamo bene a coloro i quali pensano di ripetere l’esperienza di questi 30 anni con il nuovo piano. I vecchi comparti, ed è questo probabilmente uno dei motivi per il quale varianti non ce ne sono state e c’è stata la stasi urbanistica di questa città e c’è stato il rallentamento a cui faceva riferimento il Sindaco che ha determinato la droga nel nostro mercato immobiliare, che è quello che si sono stabiliti pedissequamente, in maniera rigida, il 40% di ogni area dei comparti, delle aree di espansione C, il 40% a edilizia residenziale pubblica o meglio a piani di edilizia economica popolare, laddove all’interno trovavano risposta tutte e tre le soluzioni e che i realizzatori e le imprese che realizzavano questi interventi si portavano sulla parte privata un addendo, un addendo capacità edificatoria tant’è che lo 0,4 che era stabilito per ogni area unitaria dell’intervento era diventata quella parte privata un 0,8 e abbiamo crescere e identificare tanta parte del territorio senza dare risposte adeguate alla nostra cittadinanza. Per cui io credo che l’intervento di Lucio Tiozzo, che in qualche maniera va sulla linea del Sindaco, che è quello di sollecitare una programmazione che faccia in modo che attraverso un regolamento o un atto del Consiglio Comunale, un atto programmatorio del Consiglio Comunale dell’Amministrazione, stabilisca attraverso dati certi, tecnicamente rilevati, il fabbisogno da qui a dieci anni, venti anni e stabilisca puntualmente che nell’area 1, di quel 40% di edilizia residenziale pubblica, il 5% deve essere destinato a patrimonio residenziale pubblico, I.A.C.P. o Comune o altre forme di... Nel numero 3 il 60%, nel numero 4 il 25%, quindi evitiamo che la necessità probabilmente legata alla conoscenza dei dati di base, alla distribuzione di questi potenziali sul territorio e a delle scelte politiche che lo localizzano in alcuni siti piuttosto che in altri, la politica di investimento pubblico, per l’edilizia residenziale pubblica, tralasciando quindi una linea che era quella che qualcuno ha già enunciato che era quella di periferizzare il malessere sociale attraverso la collocazione di queste famiglie in ambiti poco consoni alle loro necessità. Quindi condivido il senso di appartenenza, condivido la correttezza politica di votare questo emendamento, ma esprimo, con tutta l’onestà intellettuale, le stesse perplessità che sia io che lei, Consigliere Guarnieri, allora Sindaco, avevamo. Io credo che questo Consiglio Comunale in qualche maniera debba recuperare un po’ di dignità per le istituzioni, si deve alzare in piedi quando si parla, ci si deve rispettare e ci si deve dare del Lei. Quindi, in quel frangente per lungo tempo abbiamo trattato di questo argomento, ci siamo fatti carico delle preoccupazioni, ci siamo fatti carico di non fare strumenti che alla fine poi non sortissero gli effetti che speravamo e quella volta, per dignità e anche per inottemperanza a un rispetto di maggioranza, abbiamo approvato quella indicazione di Rifondazione Comunista e anche stasera lo faremo, tenendo presente che le perplessità di allora sono anche le perplessità di adesso e l’onestà intellettuale non la buttiamo nel cestino.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Bene passiamo ... voci fuori microfono ... Che mi sembra estremamente importante e congruo. Le do, proprio per ... voci fuori microfono ... mi scusi, eventualmente prima Fornaro che aveva chiesto di intervenire. È intervenuto una volta, io le ho dato la possibilità di replica, entro i termini.
CONSIGLIERE FORNARO DARIO:
Io da capogruppo, da capogruppo del socialisti chiedo un quarto d’ora di bloccare il Consiglio perché non voglio per questo emendamento, che si è creata una situazione abbastanza diciamo non buona, visto che è 30 anni che aspettiamo sto piano regolatore, visto che 10 anni è stato fermo, adesso lo volete un emendamento veramente di valenza e di portata, io credo che un quarto d’ora di sospensione, come abbiamo fatto ieri sera...
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Quindi lei chiede un quarto d’ora di sospensione, un quarto d’ora di sospensione.
CONSIGLIERE FORNARO DARIO:
Sì, sì grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Bene, io metto a disposizione, dando atto di questa proposta e nel frattempo aveva chiesto anche di intervenire il Consigliere Tiozzo.
CONSIGLIERE TIOZZO LUCIO:
Allora, io condivido e quindi (Presidente del Consiglio: allora basta....)
No, no, no attenzione Presidente lei mi deve lasciare parlare perché sono attento, non intervengo mai, quando Lei mi dà la parola, mi ha dato la parola? Allora io ho fatto una proposta e quindi in via preliminare lei ha l’obbligo, dopo il quarto d’ora se siamo d’accordo di pausa, di mettere in votazione la mia proposta, io ho fatto una proposta di presentare un ordine del giorno, un rinvio per predisporre un ordine del giorno, quindi la mia proposta chiedo che venga messa eventualmente in votazione, quindi mi bocciate la mia proposta e poi eventualmente vi votate...
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Se mi permetto di avere capito bene, la sua proposta però ha la condizionata a ritirare l’emendamento, ecco.
CONSIGLIERE TIOZZO LUCIO:
Rinviare, rinviarlo o lo votiamo, scriviamo, scriviamo... benissimo Sindaco. Un quarto d’ora, accettiamo la proposta di Fornaro e passiamo alla trattazione del Consiglio per questo. Prego.
CONSIGLIERE MANTOVAN BRUNETTO:
Con l’impegno che sia un quarto d’ora ecco, dopo predisponiamo questo ordine del giorno, mi può anche andare bene il discorso di rinviarlo alla fine eventualmente il voto, però che questa comunque si voti e l’argomento sia definitivamente assolto ecco.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Prego. Votiamo, via. Va bene.
La seduta viene sospesa sono le ore 22.15.
La seduta riprende sono le ore 22.40
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Si proceda all’appello.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
29 presenti. La parola che ha chiesto il Consigliere Mantovan.
CONSIGLIERE MANTOVAN BRUNETTO:
Allora, dalla riunione appena svolta abbiamo concordato, di fatto, di aderire al discorso che ormai il 40% è un fatto proprio da tutti. Purtroppo per questioni, diciamo così, anche di opportunità politica, chiamiamolo in questo senso, visto che il Consigliere Varisco insiste perché l’emendamento venga votato, noi siamo costretti a votare contro, però vogliamo votare contro con la precisazione che il Sindaco immediatamente dopo leggerà un ordine del giorno in cui vengono definiti in sostanza, per questioni fondamentali per la linea politica che il Consiglio Comunale si dà per la gestione della politica della casa e nella quale abbiamo constatato che c’è la convergenza totale dei capigruppo e quindi penso dei Consiglieri Comunali.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Prego Consigliere.
CONSIGLIERE VARISCO GIORGIO:
Due cose sole per dire non si tratta, tra virgolette, di opportunità politica, si tratta che a questo documento ci credo e per questo chiedo che venga messo al voto. Poi per quanto riguarda l’ordine del giorno, siamo tutti d’accordo perché il presidio poi rimane su... anche se l’ordine del giorno certamente non è un emendamento.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Quindi, prego. Allora passiamo alla votazione dell’emendamento presentato dal Consigliere Varisco. Votazione. Sì 12, no 19, astenuti nessuno. Hanno dato i risultati, 19 no, ah scusate perché è successo un inconveniente. Allora rifacciamo la votazione, scusate è successo un inconveniente tecnico. Votazione. È confermata la votazione precedente, 12 sì e 19 no, nessuno astenuto. E i contrari sono Giorgio Vianello, Tiozzo Romano Pagio, Bullo Claudio, Mancini Massimo, Comparato Andrea, Da Re Andrea, Boscolo Massimo Zemelo, Boscolo Giuseppe Palo, Dolfin Marco, Marangon Sandro, Gorini Marcello, Dianin Silvano, Mantovan Brunetto, Aprile Massimo, Penzo Manuel, Di Giovanni Giovanni, Varagnolo Sandro, Tiozzo Massimiliano e Casson Giuseppe. L’emendamento risulta respinto. Prego il Sindaco.
SINDACO:
Allora, leggo l’ordine del giorno che è frutto della discussione che abbiamo fatto prima. Allora il Consiglio Comunale, nel respingere l’emendamento di Rifondazione Comunista, presentato dal Consigliere Giorgio Varisco ... voci fuori microfono ...il Consiglio Comunale, per respingere, in questo momento... va beh niente. Il Consiglio Comunale condivide la necessità che la definizione del 40% destinato ad edilizia residenziale pubblica dovrà essere oggetto di un apposito atto regolamentare che dovrà definire la percentuale da destinare ad edilizia residenziale, pubblica sovvenzionata o convenzionata; dovrà tenere conto della prioritaria esigenza dei nuclei familiari indigenti; B) dei nuclei familiari che attraverso lo strumento della cooperazione intendono acquisire un’abitazione in proprietà; C) dell’altrettanto prioritaria necessità di immettere nel mercato abitazioni, costruito attraverso sovvenzioni pubbliche, da destinare alla locazione; D) dell’opportunità di utilizzare da parte delle imprese il mondo della cooperazione, nuovi strumenti finanziari legislativi. Sollecitano le istituzioni nazionali e regionali a porre in essere strumenti legislativi regolamentari efficaci, soprattutto sotto il profilo delle risorse, da destinare ai progetti di edilizia residenziale pubblica. Impegna la Giunta a predisporre uno studio analitico sulle reali esigenze abitative della città che sia di ausilio alle determinazioni che il Consiglio dovrà adottare in sede regolamentare.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Passiamo alla votazione di quest’ordine... L’esito della votazione è 30 sì e nessun no, nessun astenuto. La votazione è stata approvata all’unanimità. Ah scusatemi non ha votato Guarnieri, scusate perché non si è visto, non ha votato Guarnieri, ha votato, sì, è soltanto un errore evidentemente. Completata questa fase, continuiamo per quanto riguarda la restante parte degli emendamenti che sono emendamenti di carattere rurale. Prego Dottoressa Pacchiani. Dopo le riprenderemo, procediamo secondo un ordine preciso in modo che riprenderemo dopo quelli.
DOTTORESSA PACCHIANI MARINA:
Diversi emendamenti presentati da diversi Consiglieri li abbiamo tutti raggruppati in una pagina, che vi è stata consegnata, sono quelli in colore blu, riguardano appunto gli utili rurali. In particolar modo, molte osservazioni o fanno riferimento alla nostra proposta di controdeduzione alla Regione che abbiamo formulato anche con riduzione di alcuni nuclei rurali, oppure chiedendo che alcuni osservazioni di cittadini, che erano state accolte e respinte dalla Regione, venga nuovamente confermato l’accoglimento. Nel riformulare con lo controdeduzioni i nuclei rurali, abbiamo così seguito determinati criteri, l’esistenza di una viabilità di accesso ed individuato dei lotti che avessero circa una profondità di 30 metri in presenza di questa viabilità. Quindi, si propone diciamo dal punto di vista tecnico, anche per non creare diciamo delle disparità tra le varie situazioni, che se il Consiglio Comunale intende, appunto, approvare questi emendamenti e quindi proporre alla Regione nuovamente l’accoglimento di queste osservazioni dei cittadini, che si faccia riferimento a determinati criteri. Per rendere maggiormente, più espliciti questi criteri abbiamo pensato di proporvi una cartografia, anche perché l’emendamento una volta accolto, noi la mattina dopo lo dobbiamo inserire in cartografia e quindi non avere una decisione chiara del Consiglio potrebbe essere un elemento di difficoltà e pertanto è stata predisposta questa cartografia, che quindi verrà poi allegata all’allegato 4, cioè quello delle osservazioni respinte dalla Regione che si intendono invece riconfermare. Allegato che, come sapete, è anche soggetto a pubblicazione per cui anche tutte queste osservazioni che il Consiglio Comunale eventualmente propone di riapprovare con questa formulazione sono poi anche soggette a pubblicazione e quindi anche a eventuali piccoli aggiustamenti da questo punto di vista. Allora, l’osservazione 17 e adesso mi scuso se eventualmente non si è tenuto... ecco no perché a volte succede che abbiamo diversi firmatari e quando è stato completato questo elenco, magari appunto è stato solo citato il nome di un Consigliere, però ovviamente molte di queste osservazioni sono appunto presentate da più Consiglieri e, appunto, l’osservazione numero 17 avrebbe, in effetti, come primo firmatario il Consigliere Aprile. Ecco, allora qui siamo vicino a Ca’ Lino, siamo vicino a Ca’ Lino. Voi avete presente che poco dopo la Busiola c’è la nuova viabilità, c’è già una attività esistente e c’è appunto, c’era un’osservazione che era l’osservazione numero 289, accolta dal Consiglio respinta dalla Regione. L’emendamento dice: riproponiamo il parziale accoglimento di queste osservazioni. Noi, in analogia con quanto fatto negli ambiti limitrofi, avremo ridimensionato la richiesta della 237, anche perché già a suo tempo il Consiglio Comunale aveva detto si accoglie limitandone l’estensione. La Regione diceva cosa vuol dire limitandone l’estensione, e quindi abbiamo pensato di produrre questa cartografia che riconosce gli edifici esistenti, individua questo lotto. Tengano presenti che si vede anche una nuova viabilità tratteggiata, è la nuova viabilità che dovrebbe essere alternativa alla via Margherita attuale, quindi eventualmente con la freccetta fai capire qual è il nucleo rurale. Allora quello a sud è un nucleo rurale che già è stato inserito nel piano, la richiesta è di quel nucleo rurale a nord, quella era l’osservazione 289 che il Consigliere chiede venga riconfermata. Se vi va bene perché ovviamente abbiamo un accordo che la Regione ha fatto questo discorso dei criteri uguali, diciamo sarebbe accolta con questa limitazione. Cosa faccio, le faccio tutte? Perfetto, e c’è anche l’allegato.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Mi sembrava che intendeva intervenire il Consigliere Mantovan, no? No. Ah si vede la relazione, ah ecco, quindi è specificato il suo intervento, sì quindi possiamo procedere alla votazione. Votazione. Ha cambiato idea? ... voci fuori microfono ...
CONSIGLIERE MANTOVAN MAURO:
No, chiedo scusa Presidente, quando dicevo...
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Abbiamo votato, no dico se ha intenzione di intervenire...
CONSIGLIERE MANTOVAN MAURO:
Pensavo che la Dottoressa illustrasse a tutti quanti.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
No, no, no. Varisco e Donin, non c’è, sono assenti. Sono 29 i sì e nessun no, quindi l’emendamento è approvato. Passiamo all’emendamento numero 18.
DOTTORESSA PACCHIANI MARINA:
L’emendamento 18, sempre presentato appunto dal Consigliere Aprile, Mantovan e altri, riguarda una località nord di Cavanella d’Adige. Questa è l’osservazione 251, 252, 245. Qui c’erano appunto diverse osservazioni, l’osservazione chiede che venga ripresa questa osservazione che riguardava quel piccolo nucleo.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
C’è qualcuno che intende intervenire? Passiamo alla votazione.
CONSIGLIERE BULLO CLAUDIO:
Presidente, una cosa, posso sapere almeno di cosa si tratta? Ma cos’è, cos’è, è una cosa esistente?
DOTTORESSA PACCHIANI MARINA:
Allora, scusate.
CONSIGLIERE BULLO CLAUDIO:
Io che non sono addetto ai lavori vorrei almeno capire di cosa si tratta, cosa stiamo votando perché là vedo un disegno giallo, un po’ più scuro di là e un coso rurale lo votiamo va bene, ma cos’è?
DOTTORESSA PACCHIANI MARINA:
Sì, sì adesso... mi scuso che sono stata un po’ sintetica. I nuclei rurali sono stati previsti dalla legge regionale 24, che adesso non c’è più, che riconoscono l’esistente in zona agricola di piccoli aggregati di abitazione che di fatto sono delle piccole zone residenziali, quindi in zona agricola, oltre ad esserci diciamo la zona agricola, soprattutto nel Veneto, sappiamo esistono questi cosiddetti nuclei rurali, sono degli aggregati abitativi, definite zone E4. La zona E4 consente la possibilità, una determinata possibilità di edificazione e quindi anche di completamento, di ampliamento dell’edificio esistente, quindi un lotto libero può anche essere edificato. Nel piano regolatore, così come era stato adottato e trasmesso in Regione, erano stati individuati dei nuclei rurali un po’ troppo vasti, quindi la Regione ne aveva chiesto in gran parte lo stralcio o ne aveva chiesto anche una diversa normativa. Quindi abbiamo provveduto a ridisegnare i nuclei rurali e anche a riaccogliere determinate osservazioni. In questo caso questa era l’osservazione che avevano presentato nel 2002 determinati cittadini, erano le osservazioni 251, 252 e 245 e riguardano quel area marroncina che è un nucleo lungo la via del canale di Valle. Ora al nucleo del canale di Valle quei cittadini avevano chiesto ci sia riconosciuto il nucleo rurale, il Consiglio Comunale aveva detto va bene, accolta l’osservazione, la Regione aveva detto respinta perché non ha le caratteristiche di nucleo rurale perché è troppo vasta, in realtà era vastissima. Allora il Consiglio Comunale, riaccoglie, dice la Regione riaccogliamo l’osservazione di questi cittadini con una configurazione un po’ più limitata, può darsi che sia approvata ecco, questo è il senso dell’emendamento che mi permetto di sintetizzare.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Passiamo alla votazione, votazione. La votazione dà 30 sì, nessun no, nessun astenuto, quindi l’emendamento è approvato. Prego, possiamo continuare Dottoressa.
DOTTORESSA PACCHIANI MARINA:
Sì, l’emendamento 21 sempre del Consigliere Aprile, Mantovan ed altri, adesso tutte le firme non le riesco a riconoscere, siamo nella località Piovini, qui la situazione è anche un po’ più delicata perché è una zona 21A del PALAV, anche qui avevamo dei nuclei rurali già previsti che sono stati un po’ ridotti e avevamo delle osservazioni che il Consiglio Comunale aveva accolto dicendo, limitandone l’estensione, la Regione non ha accolto e questo emendamento chiede che gli emendamenti 284, 268, 265 e 285, che queste quattro osservazioni siano in qualche modo riproposte alla Regione, limitandone in qualche modo l’estensione. In un caso, quello più a est, l’emendamento chiederebbe anche una parte sotto però non era presente nell’osservazione e quindi non essendo presente nell’osservazione presentata all’epoca c’è questo problema. Dalle altre parti abbiamo un po’ limitato alcune parti che erano un po’ vaste e quindi questa è una... potrebbe essere riproposta, anche queste vengono pubblicate, quindi diciamo c’è anche la possibilità se c’è qualche difficoltà di comprensione, di magari definirla maggiormente.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Nessuno interviene, passiamo alla votazione. Votazione. La votazione ha dato 28 sì, nessun no e nessun astenuto. Diamo una controllata adesso alla parte scritta. Non ha votato Massimo Mancini che non c’è, Varisco Giorgio e Boscolo Roberto, Boscolo Roberto Bisto? Sì. Allora va corretta, 29 sono i voti positivi, quindi il provvedimento, l’emendamento è approvato. Prego, passiamo al 26.
DOTTORESSA PACCHIANI MARINA:
Vado avanti?
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Sì, sì.
DOTTORESSA PACCHIANI MARINA:
26 A1, anche questo emendamento presentato da, appunto, Roberto Bisto, Lucio Tiozzo e altri del gruppo consiliare, che chiede che venga riconfermato il parziale accoglimento dell’osservazione 397. Qui siamo a Valli, è la strada del piano dei sette laghi, sedici, ecco, ho sbagliato il numero, dopo il cimitero sulla destra, dopo un nucleo rurale esistente c’è una ampia zona agricola. L’osservazione 397 riguardava quest’ampia zona agricola, dove non abbiamo diciamo abitazioni esistenti, quindi riteniamo che l’unica possibilità sia quella di consentire questo lotto in contiguità del nucleo rurale esistente proprio perché il nucleo rurale ha come presupposto che esistano un gruppo di case, quindi può essere accolta parzialmente mettendola limitrofa al nucleo rurale esistente.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Votazione. La 26 A2, prego. La votazione abbiamo fatto questa di adesso, l’altra non... Mancini e Scarpa? Abbiamo 29 votanti sì e quindi la proposta è approvata.
DOTTORESSA PACCHIANI MARINA:
Ecco, per quanto riguarda questo gruppo di osservazioni la A2, la A3 e la A4 che riguardano la località di punta Gorzone avevamo già, appunto, se vedevate c’era anche la regolarità tecnica in sospeso, è stata presentata dal Consigliere, appunto, Roberto Bisto e Lucio Tiozzo, Boscolo, Boscolo Guerino e altri, che appunto c’era un punto che non era molto chiaro in quanto faceva riferimento a delle osservazioni presentate dai cittadini, la 36, la 37 e la 84 però appunto c’era un allegato cartografico che non era chiaro e per cui, eventualmente se vuole il Consigliere specificare questa cosa.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ha terminato Dottoressa?
DOTTORESSA PACCHIANI MARINA:
Sì, io ho terminato, mi sembra che sia giusto che la specificazione la spieghi il Consigliere.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Sì, prego, prego, prego Consigliere.
CONSIGLIERE BOSCOLO ROBERTO “CHIO BISTO”:
Allora, noi abbiamo ritenuto, forse avremmo fatto meglio a fare come ha fatto appena adesso il Consigliere Brunetto Mantovan, di rapportarle per zone, abbiamo ritenuto di fare un emendamento per ogni osservazione e ci sono stati degli ovvii refusi dove pare che l’accesso a zona dello stesso emendamento più volte e quindi in alcuni casi c’è stato anche qualche errore di copia incolla, ma però mi pare di potere affermare con sicurezza che nella misura in cui gli emendamenti che sono votati fino ad adesso si riferiscono alla totale conferma delle previsioni del piano adottato, come adottato, in riferimento a questi tre emendamenti e di confermare i nuclei rurali che a suo tempo erano stati mutati, quindi per l’estensione che avevano in origine.
DOTTORESSA PACCHIANI MARINA:
In località Gorzone, così adesso magari anche spiego collegandola alla cartografia, siamo in località Punta Gorzone e il Consiglio Comunale aveva già approvato una previsione di nuclei rurali più estesa di questa. La Regione aveva chiesto lo stralcio di questi nuclei rurali in quanto siamo anche qui, come Piovini, in zona 21A del PALAV. Negli elaborati che vi abbiamo consegnato per il Consiglio Comunale non avevamo previsto la riconferma di questi nuclei rurali, avevamo previsto lo stralcio, cioè accoglievamo lo stralcio di questi nuclei rurali, sì ecco. Quindi, di fatto, questo emendamento chiede che vengano riconfermati i nuclei rurali altrimenti non si potevano accogliere, diciamo, delle osservazioni se non c’erano neanche ovviamente i nuclei rurali riconfermati. E quindi, mancando l’allegato grafico, si è chiarito che si tratta di una conferma dei nuclei rurali, però anche in questo caso ridimensionati rispetto a quella che era la proposta iniziale, così come i criteri che sono stati
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Prego, ha da aggiungere qualcosa?
CONSIGLIERE:
Sì, quindi i pareri dottoressa, lei prende atto di quanto è stato appena detto.
DOTTORESSA PACCHIANI MARINA:
Abbiamo, per maggior chiarezza, proprio perché poi... oltre ad avervelo mostrato al video perché ovviamente ogni Consigliere Comunale vuole sapere le osservazioni degli altri, a tutti gli emendamenti ovviamente abbiamo allegato tutta la cartografia perché sia chiaro cosa vota il Consiglio Comunale, proprio perché non si creino problemi ecco.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Passiamo alla votazione, votazione. Tutti e tre assieme? Dobbiamo rivotare perché la macchina non ha funzionato correttamente, vi invito a rivotare sempre con gli stessi criteri. Pronti, via. Scusate, abbiamo la macchina che ha pensato di fare le bizze. Infatti, adesso vediamo. Bene, io direi che a questo punto facciamolo per alzata di mano e poi vediamo se riusciamo a risistemare il tutto. Riproviamo allora, altrimenti passiamo all’alzata di mano, votazione. Sembra che abbia dato esito, adesso vediamo per iscritto. Qui abbiamo astenuti Dolfin, Dolfin è astenuto? Sì, Marangon, Gorini. Assenti non votanti Mancini, Da Re, ha votato scusate, Da Re ha votato e Giorgio Varisco è assente, quindi 26 hanno votato affermativamente e 3 si sono astenuti. L’emendamento è approvato. Abbiamo detto gli astenuti, sono Dolfin, Marangon e Donin. Dottoressa se può procedere?
DOTTORESSA PACCHIANI MARINA:
Sì. La 26 A5, sempre appunto Lucio Tiozzo e Bisto e altri Consiglieri, riguarda il nucleo rurale di Valli, in questo caso non c’è il recupero di una osservazione dei cittadini, ma c’è una osservazione rispetto a come noi abbiamo ridisegnato il nucleo, questo piccolo nucleo rurale che inizialmente era molto esteso e arrivava a sud, sino quasi al fossato quindi era molto esteso. Lo avevamo, lo abbiamo ridotto, l’emendamento chiede che sia ripresa quell’area, quindi che sia leggermente rettificato diciamo il suo confine e abbiamo comunque mantenuto quello che avevamo già inserito nella proposta di controdeduzione, quindi in questo caso è un emendamento alla proposta di controdeduzione alla Regione, non è un emendamento che fa riferimento ad osservazioni dei cittadini.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Procediamo alla votazione del 26 A5, votazione. Quindi i voti positivi sono 27, nessun no e nessun astenuto, l’emendamento è approvato. Passiamo al primo Dottoressa. Procediamo.
DOTTORESSA PACCHIANI MARINA:
Ah, scusate. L’osservazione 26 A7, siamo a Ca’ Lino e questo è un emendamento proposto sempre dal Consigliere Lucio Tiozzo, Bisto ed altri che chiedono che sia riconfermato il parziale accoglimento dell’osservazione 577. Questo piccolo col nucleo rurale è al nordest di Calino, quindi siamo nella zona degli orti, è a nord di Ca’ Lino, non so se vedete, lì si vede il centro abitato di Calino, c’è una stradina rurale e c’è questa piccola località. È un nucleo rurale, l’osservazione 577 riguardava quel piccolo pezzettino posto a est della viabilità, quindi è un completamento diciamo, cioè ovviamente accogliendo questo emendamento si ripropone il parziale accoglimento alla Regione. Questa sarà soggetta a pubblicazione, come le altre, e poi si vedrà appunto cosa deciderà la Regione perché poi il Consiglio Comunale esprima un parere.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ha chiesto la parola? Prego.
CONSIGLIERE BOSCOLO ROBERTO “CHIO BISTO”:
Come si può ben vedere nella cartografia, il nucleo rurale, rispetto alle previsioni del piano adottato, ricomprendeva anche quell’angolino in alto a sinistra, eccolo, quello lassù. Ed era, il precedente riguardava anche una parte a ovest, più a sinistra e infatti se leggo l’emendamento, leggo la premessa e il testo e poi spiego probabilmente dove c’è stato il refuso. La tavola evidenzia, la tavola precedente a questa ovviamente, evidenzia la riduzione significativa del nucleo in questione, del nucleo di Calino e se ne eccepiscono parzialmente le motivazioni. Il contesto si dimostra caratterizzato da significativa presenza residenziali di immediata accessibilità alle pubbliche vie. Si chiede invece che l’osservazione abbia caratteristica assimilabile a quelle già controdedotte positivamente. Il punto dell’emendamento era sia modificato l’elaborato grafico, recuperando le parti stralciate del nucleo di Ca’ Lino. Visti la prossimità con il centro della frazione, con le espansioni PEEP immediatamente a sud e rilevando le caratteristiche tipiche del nucleo rurale in contesto già edificato, con la presenza di manufatti legittimi e di accessibilità alla pubblica viabilità. In poche parole si voleva intendere, come prima, il recupero della previsione intera di quel nucleo di Ca’ Lino e di fatto, accentando soltanto questo tipo di proposta, si determinerebbe una iniqua posizione perché su quel nucleo c’erano due osservazioni, la 577 che è stata scritta e la numero 11 che ci siamo dimenticati di scrivere, che si riferisce alla parte vicina. Quindi io chiedo di scusare il refuso, probabilmente c’è stata una interpretazione sul testo dell’emendamento che si è concentrata soltanto su una osservazione, ma Signor Sindaco si determina una iniqua approvazione di un nucleo e non se ne conferma un’altra parte che ha le stesse identiche e medesime caratteristiche. Mi sono spiegato Dottoressa?
DOTTORESSA PACCHIANI MARINA:
Io voglio al massimo aiutare il Consiglio Comunale ad esprimersi, appunto, ma su questo caso bisogna che siano chiare proprio perché la mattina dopo le carte sono pubblicate e non possiamo avere, appunto, dopo a noi il compito di interpretare le cose. Adesso, guardando la cartografia a noi risulta che a suo tempo a nord non era inserito quel lotto come nucleo rurale, quindi a suo tempo non hanno fatto l’osservazione e quindi è un po’ difficile che adesso lo inseriamo. La 11, ho capito la 11... ... voci fuori microfono ...
CONSIGLIERE BOSCOLO ROBERTO “CHIO BISTO”:
...vedono detratta la possibilità di entrare nel nucleo e una la accettiamo e una no, il senso era quello di recuperarlo tutto per intero il nucleo di Calino per le motivazioni che ho detto.
DOTTORESSA PACCHIANI MARINA:
Sì, sì ecco, io volevo solo precisare che... Quindi, allora per quanto riguarda la zona a ovest, quella non era inserita nelle tavole, ecco quindi io devo dire che quella... e quindi inserirla adesso sarebbe una osservazione fuori termine che abbiamo sempre detto che non è possibile ecco, quindi la 577 ad est, la 11 riguarderebbe, l’osservazione numero 11 riguarderebbe una parte a sud, ecco, che io ho difficoltà ad illustrarvi sul video proprio perché non so come fare, perché appunto lo avremmo diciamo inserito se appunto viene proposto adesso. Ecco, se volete eventualmente guardarla voi e decidete voi. Mi pare che il Consigliere dica, oltre a volere riproporre il parziale accoglimento della 577, chiede il parziale accoglimento anche della 11 che era una osservazione presentata dai cittadini di questo nucleo che riguardava la parte sud. Ovviamente è una modifica dell’emendamento che eventualmente dal punto di vista strategica penso che non sia una questione molto complessa e si possa ovviamente già sentire anche l’ingegner Napetti risolvere velocemente, però ovviamente non vi abbiamo potuto fornire la versione grafica. Se volete quello che potete vedere è qual è l’osservazione numero 11 e lì io la posso fare...
ASSESSORE PERINI CARLO:
Su questo tipo di nucleo rurale viene presentato, viene ovviamente pubblicato. Allora in sede di pubblicazione, senza che noi adesso complichiamo l’iter, in sede di osservazione, è presente l’osservazione e questa non vedo motivo di non accoglierla perché anche adesso, parlando con l’Ingegnere Mappetti diceva che dal punto di vista della regolarità tecnica non ci sono difficoltà. La difficoltà è soltanto perché l’emendamento è stato presentato con chiarissimo e quindi dovere rifare l’emendamento, guardare, in sede di osservazione era...
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Passiamo alla votazione, votazione. Gli astenuti sono Boscolo Giuseppe Palo, Dolfin Marco, Marangon Sandro, siamo in molti qua non votanti quindi non ha funzionato. I non votanti sono (inc.) Giorgio, Bullo Claudio, Mancini Massimo, Comparato Andrea quindi c’è tutta una fila e quindi vuol dire che qualcosa non ha funzionato, o la ripetiamo oppure andiamo uno per uno, ecco allora procediamo uno per uno. Bullo Claudio sì; Mancini Massimo non c’è; Comparato Andrea sì; Boscolo Massimo Zemelo non c’è; Gorini Marcello, astenuto; Dianin Silvano, sì; Mantovan Brunetto sì; Penzo Manuel è uscito; Giovanni Di Giovanni astenuto; (inc.) Sandro non c’è; Tiozzo Massimiliano non c’è; Tiozzo Lucio non c’è; Varisco Giorgio sì. La votazione ha dato 20 sì e 5 astenuti, l’emendamento è passato. Prego Dottoressa se può procedere al prossimo.
DOTTORESSA PACCHIANI MARINA:
Sì, l’emendamento A8 riguarda il nucleo rurale di Cavana grande, siamo a nordovest di Cavanella D’Adige e c’è questo consistente nucleo rurale, uno dei più consistenti. Nella proposta di controdeduzione alla Regione, era stato individuato un ambito, magari facciamo uno zoom, per il quale era stato anche previsto un piano attuativo con possibilità anche di realizzazione di nuova edificazione e anche zone a standard, a 2000 metri quadri a verde parcheggio. Siamo proprio nella zona vicina al centro civico, e quindi diciamo che questo è un nucleo che ha anche le caratteristiche, non dico di frazione ma di piccolo centro abitato. L’emendamento chiede l’inserimento anche di un’area a sud che era l’osservazione 427 del comitato civico di Cavana, che aveva chiesto un’area C2 di vaste dimensioni. Questo, diciamo, emendamento chiede che venga riconsiderata l’osservazione 427, a suo tempo accolta, limitando l’estensione a quel lotto rispetto a quello precedente che era molto più vasto, credo arrivasse più a sud, ecco. Questa è l’osservazione, l’emendamento A8 che chiede che venga riconsiderata l’osservazione 427, quindi che verrebbe inserita all’interno dell’ambito soggetto a piano attuativo, piano particolareggiato di Cavana.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Passiamo alla votazione, votazione. Non hanno votato Penzo Manuel non c’è, Varagnolo Sandro non c’è, e Tiozzo Massimiliano. Quindi il totale dei votanti sì è 28, il provvedimento è stato approvato. Procediamo all’ultimo emendamento, il numero 29.
DOTTORESSA PACCHIANI MARINA:
L’emendamento 29 è stato presentato dal Consigliere Andrea Da Re e riguarda la località Canal di Valle e chiede che venga riconsiderata l’osservazione 237 che a suo tempo il Consiglio Comunale aveva parzialmente accolto. Su questo abbiamo l’elaborato cartaceo e non quello diciamo video, ci dispiace di non averlo fatto però è un’osservazione del 18, quindi di fatto è più recente e quindi non ci ha consentito di farlo, anche perché abbiamo dovuto recuperare un emendamento del Consiglio Comunale perché l’osservazione 237 riguardava un ambito. Poi c’era stato un emendamento approvato dal Consiglio Comunale all’epoca che abbiamo dovuto recuperare negli archivi del Comune, il quale aveva appunto individuato questo ambito. Siamo nella località, presentato a Canal di Valle, quindi abbiamo un emendamento, così come... abbiamo un’osservazione così come emendata dal Consiglio Comunale. Questo è il centro abitato di Sant’Anna e quindi abbiamo questo emendamento. La proposta è di accoglierlo con gli stessi criteri parzialmente, cioè senza ovviamente questa parte non edificata che è compresa all’interno di questa ansa, anche per motivi di ordine diciamo ambientale. Comunque abbiamo dovuto recuperare l’emendamento del Consiglio Comunale del 2001 perché sennò l’osservazione 237 non era diciamo uguale di quello che era stato poi emendato dal Consiglio Comunale, questo è il motivo. Però anche qui abbiamo l’elaborato grafico. Abbiamo dovuto fare questa ricerca dell’emendamento perché con questi emendamenti a volte... c’è la regolarità tecnica, abbiamo dovuto andare alla ricerca in archivio dell’emendamento del Consigliere fatto a suo tempo, però alla fine poi abbiamo recuperato e quindi abbiamo una...
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Passiamo alla votazione, votazione. Scusate, dunque abbiamo Penzo Manuel non c’è, Varagnolo Sandro non c’è; Tiozzo Massimiliano non c’è e Varisco Giorgio non c’è, ah sì c’è scusami, votato, sì. Allora abbiamo 28 sì, nessun no e nessun astenuto, l’emendamento è approvato. Adesso vediamo gli ultimi emendamenti che sono rimasti dalla Dottoressa Pacchiani, vediamo gli emendamenti che sono rimasti arretrati.
DOTTORESSA PACCHIANI MARINA:
Sì, allora in sospeso c’era la 26 D3. La 26 D3 era un emendamento sempre presentato dai Consiglieri Tiozzo, Bisto, Boscolo Guerino ed altri che riguardava la zona rotatoria parcheggi sulla testata sud della nuova via Morosini. Se avete presente, adesso non so se qui abbiamo un video, comunque diciamo è proprio una piccolissima diciamo, un emendamento che riguarda, cioè noi abbiamo ridisegnato la parte terminale della via Morosini. Avendo controdedotto all’osservazione della Regione che chiedeva lo stralcio di tutta la zona degli Orti, abbiamo ridisegnato la zona dei campeggi e anche la via Morosini, la zona della rotonda. Viene rilevato, appunto, che c’è una piccola di terreno che è stata il mappale, l’emendamento parlava appunto, foglio 43 mappale 129 parte, per quello avevamo detto ci riserviamo di esaminare dov’è il mappale 129 parte, e quindi si tratta di fatto di un piccolo appezzamento che era stato inserito in un ambito invece di stare insieme con l’ambito 4, in cui ha la prevalenza delle proprietà e quindi di fatto si tratta solo di rettificare il perimetro tra questi due ambiti per non andare, appunto, come dice l’emendamento, sia modificato l’elaborato grafico inserendo la piccola porzione di area ricadente nell’asse stradale di via Morosini all’interno della adiacente zona omogenea D3.3, senza modificare il tracciato della strada previsto dal piano. In quanto succedeva che questo titolare si ritrovava dentro tre comparti, il D3.1 , il D3.3, insomma c’era una proprietà che era dentro tre comparti e chiede di essere accorpata in un unico comparto. Comunque anche queste sono tutte zone soggette a pubblicazione. Ecco, la zona degli orti è stata completamente diciamo ridisegnata e quindi la zona degli orti, dalla Venturini alla Barbarigo, fino a viale Mediterraneo al Brenta è ovviamente una zona che è soggetta a ripubblicazione. Comunque, dal punto di vista tecnico, si tratta solo di ridelimitare i comparti, tra gli ambiti di questi due comparti, facendo sì che una proprietà non sia spezzettata tra due comparti, questo è l’emendamento, quindi la regolarità tecnica c’è.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Questo provvedimento è risultato sospeso e quindi rinviato ad oggi. C’è qualcuno che vuole intervenire? Procediamo alla votazione, votazione. Bullo Claudio, non c’è; Penzo Manuel, non c’è; Varagnolo Sandro non c’è; Penzo Giuseppe, non c’è. Quindi abbiamo 27 sì, nessun no e nessun astenuto, l’emendamento è stato approvato. Ora vediamo l’altro emendamento che era rimasto sospeso nel voto, è il 26/C5.
DOTTORESSA PACCHIANI MARINA:
C5.
CONSIGLIERE BOSCOLO ROBERTO “CHIO BISTO”:
È stato richiesto di ritirarlo che era quello C7, quello relativo alla Word Fish. Quello relativo alla Word Fish che mi era stato risposto che l’istanza con la quale l’osservante intendeva far valere la propria presenza nel territorio veniva palificata ad un’osservazione e quindi, facendo riferimento alla data di quell’istanza, la si considerava una osservazione fuori termine e quindi non esaminabile. Allora, io sono anche disponibile a ritirare questo emendamento, però ieri sia il capogruppo della maggioranza, di Forza Italia e anche il Sindaco mi hanno detto che se è vero come è vero che in questi anni si sono sviluppate attività relative alla festa nel territorio, in qualche maniera occorre che queste realtà vengano riconosciute e legittimate. Gradirei un intervento del Sindaco o dell’Assessore o comunque dell’Amministrazione che mi confortasse rispetto a qual è il procedimento e l’impegno che ci si assume rispetto a questo importante problema. Ripeto, si tratta di una attività economica esistente, consolidata e legittimata in zona impropria e ha la stessa dignità di miriade di altre attività in zona improprie che sono state regolamentate e riconosciute dalla strumentazione di cui stiamo facendo i provvedimenti di stasera. E pertanto creiamo un meccanismo di iniquità fra coloro i quali hanno avuto a suo tempo la malizia o l’esigenza di far valere le proprie ragioni e altri che se ne sono accorti in ritardo.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Mi scusi Consigliere ma avevano già predisposto, avevamo alcuni sospesi, quindi volevo prima procedere secondo l’ordine che si era detto e poi... Va bene allora l’Assessore...
CONSIGLIERE BOSCOLO ROBERTO “CHIO BISTO”:
Allora io la ritiro a condizione che prima del mio ritiro ci sia una risposta adeguata da parte...
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Va bene, allora l’Assessore risponda.
ASSESSORE PERINI CARLO:
Le attività produttive in area non idonea sono previste dall’articolo 30 della legge regionale 61, il quale in sede di piano regolatore generale non prevede l’automatico inserimento delle attività, ma prevede la possibilità che siano inserite quelle attività che in qualche modo vogliono ristrutturare, vogliono ampliare etc. etc. quindi non c’è un automatismo su questo. Penso che l’Amministrazione precedente, in questa linea, abbia inserito quelle attività che avevano chiesto di essere inserite e quindi quelle attività sono state inserite. Adesso ci troviamo in difficoltà proprio da un punto di vista procedurale perché non abbiamo nessuna osservazione e non abbiamo niente per potere giustificare un inserimento perché sennò dovremmo andare alla ricerca di tutte le attività in aria impropria e inserirle dentro e questo non è previsto dalla legge. Io dico questo perché capisco benissimo il problema e anzi il problema va risolto. Noi vogliamo costituire lo sportello unico delle attività produttive. In quella sede quella attività presenta una proposta di ampliamento, di quello che è, di ristrutturazione e ovviamente anche variante urbanistica e io penso che siamo propensi ad accoglierla, sempre dopo avere visto la proposta, quindi in quella sede, nella sede dello sportello unico faremo questo sicuramente.
CONSIGLIERE BOSCOLO ROBERTO “CHIO BISTO”:
Va bene, siccome le cose che diciamo vanno messe a verbale, io intendo motivare il ritiro. Motivo il ritiro dell’emendamento con la soddisfazione rispetto alla risposta dell’Assessore Perini, che ha assunto pubblicamente l’impegno di procedere al riconoscimento delle attività economiche compatibili in zona impropria con l’attivazione dello sportello unico. Quindi ritiro l’emendamento.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Bene. Allora l’emendamento è stato ritirato, possiamo procedere, prego Dottoressa.
DOTTORESSA PACCHIANI MARINA:
L’ultimo emendamento è l’emendamento 26 C presentato sempre dai Consiglieri Bisto, Tiozzo, Gorini ed altri e si riferisce all’osservazione 425 che era stata presentata a Valli di Chioggia, siamo alle foci del Novissimo. L’osservazione 425 aveva chiesto che la scheda numero 10, attività sportive all’aria aperta, che è in prossimità delle foci del Brenta, dove ci sono appunto alcune, diciamo, approdi esistenti con concessioni del Genio Civile, prevedeva appunto alle spalle di queste realtà prevedeva un’unica area destinata, un unico ambito destinato ad attività sportive all’aria aperta. L’osservazione 425 chiedeva che fosse divisa in quattro comparti corrispondenti alle quattro, diciamo, realtà esistenti. Inoltre l’osservazione 425, a suo tempo parzialmente accolta dal Consiglio Comunale, chiedeva anche che fosse aumentata quella che è la dotazione di strutture a terra, quindi prevedeva di potere realizzare a terra diverse strutture per il rimessaggio, ricettive per attività turistiche, etc. La Regione non ha accolta questa osservazione 425, l’ha respinta, anzi la Regione nel punto 26 ha anche tolto quelle che sono le possibilità di approdo. Il Consiglio, nella proposta di controdeduzione della Regione, si è risposto che quelli sono approdi esistenti e per cui vengono riconfermate le possibilità di approdo in quel sito. Inoltre, viene anche ovviamente riconfermata questa zona. Per quanto riguarda l’osservazione 425, era stato proposto al Consiglio Comunale di riconfermare il parziale accoglimento dell’osservazione 425, consentendo la possibilità di realizzare a terra due metri quadrati per posto barca, che è uno standard che abbiamo assunto come riferimento dal PALAV stesso, che nei sussidi operativi prevede questa possibilità. L’emendamento dei Consiglieri, che eventualmente possono esplicitarlo, dice invece di prevedere due metri quadri per posto barca di strutture a terra, da dislocare in queste quattro sottozone, sia portato a 250 metri quadrati di superficie coperta più altri 0,5 metri quadri per i posti barca superiori a 50, quindi che sia modificata la norma che prevedeva due metri quadri per posto barca portandola a questa diversa superficie. Quindi questo è l’emendamento che ieri sera, appunto, avete fatto presente di volere discutere per cui, pertanto lascio a voi diciamo la discussione su questo problema. Faccio presente, appunto, che il motivo per cui la Regione aveva stralciato questi interventi è che siamo in zona 21 A del PALAV, per cui le proposte di insediamento in questa zona vanno calibrate proprio perché siamo in zona dove già erano stralciati i centri abitati, i nuclei rurali, ecco quindi diciamo facciamo presente, diciamo dal punto di vista tecnico questo tipo di attenzione. Forse va anche precisato, questi 250 metri quadri di servizi a terra sono riferiti ad ognuno dei quattro nuclei e quindi... comunque conoscete qual è la zona insomma, siamo alle foci del Novissimo, in prossimità della laguna lato sinistro, dove ci sono già degli approdi esistenti, quindi giustamente il Consiglio Comunale riconferma che in quella zona ci sono degli approdi esistenti, forse appunto la richiesta di stralcio era perché non era conosciuto il fatto che sono approdi esistenti. Il problema adesso sono le strutture a terra, quante strutture a terra nei quattro compartini, ecco. Se questo è il Novissimo, le aree interessate, qui più o meno diciamo siamo già arrivati alla laguna, questo è il canale Novissimo, questa è la Romea, questo è il comparto 1, questo il comparto 2, questo è il comparto 3 e poi c’è questo comparto 4, non tutti hanno lo stesso numero di posti barca. Questa è diciamo nelle premesse la motivazione di questa osservazione, cioè il fatto che prevedere tot metri quadri per posto barca, l’applicazione di questa norma rispetto a delle realtà che non hanno gli stessi posti barca. Quanti ne hanno esattamente.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Interviene il Consigliere Mantovan Bruno.
CONSIGLIERE MANTOVAN BRUNETTO:
Ieri ho chiesto di sospendere questo provvedimento per discuterlo oggi, a seguito di questioni che ci troviamo di fronte ad una situazione un po’ delicata, siamo all’articolo 21A del PALAV, e sappiamo che la Regione pretende l’inedificabilità subito. Contestualmente ci sono queste realtà e a mio avviso, se noi riconosciamo 250 metri quadrati sia della realtà che ha 30 posti barca e gli altri 250 più tutto quello, il rischio è che non, diciamo così, il rischio è quello che la Regione riprenda la decisione precedente e ci annulli tutto. Sappiamo però che queste attività hanno bisogno di un supporto, ma devono avere almeno un certo numero diciamo di barche per potere dire io sorreggo un’attività, con due posti barca o tre posti barca. Allora visto che sono quattro, sono quattro e la più piccola, ho fatto i conti, circa due metri e mezzo di linea di sponda per posto barca medio, può chiedere circa un 30 posti barca. Allora io sarei dell’idea che per l’attività che ha almeno 30 posti barca si possa dare un certo quantitativo, indico 60 metri quadrati. Da 30 metri quadrati fino a 200 aggiungere due posti di metri quadrati per ogni posto barca e se uno dovesse avere 200 posti barca va a 400, ma non arriva nessuno a questa qui. Oltre i 200 posti barca si rimane sempre sui 400, non so se ho reso l’idea. Allora le attività che hanno almeno 30 posti barca, diamo la possibilità di riconoscere una struttura a terra di supporto di almeno 60 metri quadrati, adesso ragioniamo, stiamo qua ragionando. Da 30 posti barca fino a 200 la differenza, si aggiunge per ogni posto barca in più due metri quadrati, come suggeriva la dottoressa. Se si superano i 200 metri quadrati si fa come se avessero 200 metri quadrati, cioè 400 metri quadrati. Visto che ho fatto i calcoli, c’è una realtà di circa 31 posti barca, i calcoli li abbiamo fatti alla sponda diviso 2 metri e mezzo per dire quanti posti barca pressappoco vengono fuori. Ce ne è un’altra che era circa 65, un’altra che ne aveva 100 e qualcosa, alla fine in tutto arriviamo a quei 300 posti barca e quindi diamo la possibilità di realizzare 600, a due posti, a due metri cubi, cioè due metri quadri per ogni posto barca, massimo 600 metri quadrati direi. Ecco, io credo che in questa maniera abbiamo realizzato anche una forma equa, di dare la struttura a terra in proporzione al numero di posti barca che ogni realtà gestisce, però ci deve essere un minimo, ecco per cui diciamo i 30 posti barca, e questi glieli aggiungono e per tutti gli altri aggiungiamo 2 metri quadri di posti barca eccedenti fino ai duecentesimi. Non c’è nessuna che supera i 200 metri quadri e quindi penso che abbiamo la possibilità di venire in contro alla necessità di queste aziende, ma contestualmente di non trovarci la Regione che vedendo delle strutture troppo grosse alla fine ci dica che essendo dentro l’articolo 21A del PALAV vuole l’inedificabilità subito. Questa è una proposta che mi sento di fare, non ho anche ascoltato il mio gruppo perché io ci ho pensato questa sera, ecco e ho appreso che visto il mio gruppo vuole una proporzionalità di fusione alle attività, ma tenendo conto che un minimo ci deve essere questa potrebbe essere una proposta che potrebbe andare.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Prego Consigliere Bisto.
CONSIGLIERE BOSCOLO ROBERTO “CHIO BISTO”:
Abbiamo detto che ci sono realtà che hanno una cinquantina di metri quadrati Consigliere? Abbiamo detto ce ci sono realtà che hanno 50 posti barca? ... voci fuori microfono ... Sì, allora convengo con il Consigliere Mantovan che la questione è delicata, ma è delicata perché noi stiamo facendo riferimento con l’occhio soltanto e esclusivamente sull’asta fluviale del canale Nuovissimo Consigliere. Però sulla 21A del PALAV ce ne sono altre realtà che per effetto, per effetto delle decisioni che abbiamo preso con questo piano, ma anche di un suo emendamento, quello di ieri sera dove veniva, dove chiedeva venissero riportate nelle grafie le raccomandazioni che il Consiglio Comunale aveva fatto nel novero dell’approvazione della variante urbanistica per la realizzazione di opera pubblica delle nuove porte vinciane di bronzo, quindi non vorrei che limitando a 200 posti barca per 2, quindi a 400 metri quadrati, il massimo della possibilità, ha detto che fino a 200 vale ... voci fuori microfono ... là non ce ne è nessuna, ma in altre parti del piano, cioè siccome ... voci fuori microfono ... No ma la norma vale per tutte le zone o vale solo per queste schede qua? Cioè l’indicazione dei 2 metri quadrati che lei ha fatto Dottoressa sulle controdeduzioni, si riferisce a solo queste 4 zone o a tutte le zone?
DOTTORESSA PACCHIANI MARINA:
Solo a questa, no, no è solo a questa.
CONSIGLIERE BOSCOLO ROBERTO “CHIO BISTO”:
Perfetto. Allora io entro nel merito del minimo, secondo me 60 metri quadrati sono decisamente niente, quindi io sono disposto a rivedere il mio emendamento in termini quantitativi, ma direi che meno di 180, 160 metri quadrati non si può fare come struttura minima. Visto e considerato che in quella realtà ci sono in corso di... ci sono in itinere di legittimazione pure di questa portata. Per cui io posso solo correggere il mio emendamento, che tra l’altro aveva il parere favorevole, modificando 250 con 160 e poi per la parte successiva.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Scusate, andiamo per ordine, io prima che intervenga lei Consigliere Mantovan, preferirei che ci fosse anche un intervento diretto da parte o dell’Assessore o da parte della Dottoressa Pacchiani per verificare la possibilità di trovare una strada alternativa oppure per inviare l’emendamento. Un momento allora. Sì, non avevo visto che aveva chiesto la parola, prego Consigliere.
CONSIGLIERE APRILE MASSIMO:
No, io prima di avere la risposta alle istanze di Roberto Bisto, volevo fare una domanda, non so se il dato è già conosciuto, ma c’è una previsione anche delle altezze di queste strutture? Quanto?
DOTTORESSA PACCHIANI MARINA:
3 metri e mezzo.
CONSIGLIERE APRILE MASSIMO:
Va beh, poi mi riservo eventualmente di...
CONSIGLIERE APRILE MASSIMO:
No io credo che l’emendamento sia chiaro e parte anche, parte da delle preoccupazioni che sono state enunciate in commissioni negli incontri, cioè stabilire un indice di 2 metri quadrati per posto barca, significa fare o troppo poco o troppo, cioè fare poco dove servirebbe un minimo e troppo dove non serve. Pertanto dicevo stabiliamo che ogni attività produttiva, lo ha confermato stasera il Consigliere Brunetto Mantovan, che la più ha 35 – 40 posti barca, stabiliamo che il limite non è 50 ma è 35, portiamo da 250 a 180 metri quadrati, oppure si accetta questo, cioè o l’Assessore in media tra la mia ipotesi e quella del Consigliere Brunetto Mantovan o si accetta l’emendamento. Cioè c’era una preoccupazione di ordine economico per le attività e anche di ordine paesaggistico.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Carlo scusami c’è il Consigliere Tiozzo che intende...
CONSIGLIERE TIOZZO LUCIO:
Ma le preoccupazioni di Mantovan non è che mi sfuggano e le condivido, però dal momento in cui sono state accolte le osservazioni ed è stato deciso, dal punto di vista programmatorio, che si riconosce il fatto ecco che ci siano queste realtà in quel territorio, tra l’altro mi riallaccio alle posizioni del Sindaco che ha sempre detto la nautica, il diportismo in questo nostro territorio è uno degli elementi fondamentali, naturalmente in una logica di rispetto anche ambientale. Noi dobbiamo trovare la soluzione che tenga conto da una parte delle preoccupazioni di Mantovan, ma dall’altra di rendere anche, come si dice, di dare un minimo vitale all’esistenza di queste strutture. Mantovan se alla più piccola, seguo il tuo ragionamento, gli diamo 60 metri quadri, capiamoci bene, vuol dire un box 60 metri quadri di struttura? No, che non diamo la sensazione, non stiamo parlando di residenza, di una struttura come questa, se porto una barca di 2 metri e mezzo di larghezza vuol dire che minimo sarà 6, 7, 8 metri, in una struttura come questa non ci sta neanche dentro, bene per fare il rimessaggio. Allora c’è un minimo di strutture che noi dobbiamo essere in grado di riconoscere e, se permettete, metterei un minimo e un massimo, quindi potrebbe essere che diciamo un minimo vitale per potere rendere diciamo vivibile e operativa una struttura, uno porta una barca dentro, ci fa la carena, ci fa una seria di attività che conosciamo, al coperto ha bisogno di almeno 160 metri perché questa mi sembra la logica che seguiva il Bisto. Allora minimo 160 metri, 2 per ogni posto barca fino ad un massimo di 350, di 400. Pare che in questo modo non stiamo, non creiamo, questo serve anche per i colleghi Consiglieri, non creiamo delle strutture faraoniche, creiamo delle strutture minimamente vitali per fare un minimo di manutenzione a questi natanti, sennò corriamo il rischio di avere permesso di fare gli approdi e di non mettere a disposizione quel minimo vitale di struttura per potere esercitare quel tipo di attività. Lo dico col buonsenso, quindi mi pare logico star dentro questi parametri.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
La parola al Consigliere Boscolo Palo. Un momento scusa, no volevo continuare perché poi l’Assessore facesse un discorso unitario di risposta.
CONSIGLIERE BOSCOLO GIUSEPPE PALO:
Io volevo solo precisare una cosa, è un principio quello espresso dal Consigliere Tiozzo Lucio importante, ad un’attività servono gli spazi vitali. Non c’entra niente con il ragionamento che facciamo delle darsene e con altro, io volevo solo ricordare e spero che poi questo principio possa essere trasmesso anche in situazioni diverse, quando sul parco degli orti si faceva riferimento al classico casone orticolo, i 4 metri per 5 e quando io dicevo guardate che 4 metri per 5, il trattore, il mezzo agricolo oggi non ci sta più dentro, però è stato bloccato il tutto a 4 metri per 5, vincolando di fatto una attività. Eravate proprio voi altri allora che avete vincolato. Allora questo principio o vale, bravo, c’è una evoluzione di pensiero e io sono d’accordo su questo principio, però voglio ricordarvi che dopodomani si parlerà anche di questo e spero proprio che ci siano gli stessi principi.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ora mi pare che l’intervento dell’Assessore può avere luogo.
ASSESSORE PERINI CARLO:
Sì, prima di tutto un tutto, una questione di procedura, cioè l’emendamento presentato dal Consigliere Roberto Bisto, nel caso fosse modificato, secondo le varie proposte, deve essere in qualche modo ripresentato, rivisto perché noi adesso abbiamo un emendamento che dice 250 posti barca minimo e 0,50 dopo. Se per caso viene accolta la proposta, non so del Consigliere Tiozzo o altri, bisogna che l’emendamento presentato dal Consigliere Roberto Bisto sia modificato e che stiamo discutendo questo emendamento, allora stiamo discutendo questo emendamento. La proposta del Consigliere Mantovan, non so, Brunetto Mantovan, non so se tutti l’avete colta, dice questo: con un minimo di 60 metri quadrati per ognuna, dopo per ogni posto barca vengono concessi altri 2 metri quadrati, si arriva che se uno ha 30 metri quadrati 60 più 60 e fa 120 ... voci fuori microfono ... Sì, cioè se noi mettiamo un minimo, prima di tutto bisogna che abbiano... bisogna che siano posti barca perché se non sono posti barca chiusa la discussione, mettiamo un minimo di 60 e poi per ogni posta barca 2 metri quadrati in modo tale da far sì che uno che ha 30 posti barca, ne ha in realtà 120, se uno ne ha 50 ne ha 160 e via discorrendo, in proporzione ai posti barca, con un minimo di 60. Perché se non si arriva a 250, che se uno ha pochi posti barca fa una roba di 250 avendo magari 2 posti barca che è un po’ eccessivo in quella zona. No adesso non so se... sì, e 30 quindi 120 ... voci fuori microfono ...
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Io inviterei il Consiglio a non eccedere in discorsi estemporanei, cerchiamo di attenerci a quella che è la votazione ed eventualmente pensiamo di fare discorsi generali, concreti e ben determinati nella sede appropriata che non è questa, che questa è soltanto una sede di votazione non di proposta.
CONSIGLIERE MANTOVAN BRUNETTO:
Allora, ogni realtà ha 30 posti etc., deve avere minimo 30 posti barca. A ogni realtà si riconoscono 60 metri quadrati più per ogni posto barca 2 metri quadrati, per cui si ha 60 più 60 per quanto riguarda le realtà più piccole, che fa 120, gli altri invece hanno 2 metri quadri per ogni posto barca più 60 e penso che così troviamo una calmierazione alla situazione.
CONSIGLIERE BOSCOLO ROBERTO “CHIO BISTO”:
Condivido l’impostazione, è soltanto il minimo sul quale non sono d’accordo, mi rivolgo all’architetto e gli dico fai i bagni, gli spogliatoi, fai l’officina, un minimo di deposito e di magazzino, cioè 60 metri quadrati sono... ho capito, ma è il minimo che... allora il minimo sarebbe 120, 120 è insufficiente, è insufficiente.
ASSESSORE PERINO CARLO:
Poi l’esistente puoi ristrutturarlo anche, non è detto, c’è anche l’esistente che puoi ristrutturare.
CONSIGLIERE BOSCOLO ROBERTO “CHIO BISTO”:
Io chiedo che invece di 60 almeno 120.
DOTTORESSA PACCHIANI MARINA:
È anche soggetta a pubblicazione questa cosa, quindi, è anche soggetta a pubblicazione se ci fosse un ragionamento più sensato.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Scusate, qui stiamo un po’ deragliando, ripeto qui deve essere soltanto chi ha presentato l’emendamento se si sente di modificarlo, quindi poi io devo procedere alla votazione, se non si sente di modificarlo passiamo alla votazione e basta. Siccome non sento che nessuno chiede di modificare, io passo alla votazione. La parola al Consigliere Bullo.
CONSIGLIERE BULLO CLAUDIO:
Sì, siccome noi siamo contrari col metodo della dimostrazione dell’emendamento, votiamo contrari, Alleanza Nazionale vota contrario.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Beh, allora se c’è da dire qualcosa di diverso venga detto, altrimenti passo alla votazione.
CONSIGLIERE MANTOVAN BRUNETTO:
Io propongo a questo punto i 60 metri quadrati, che intanto deve essere un’attività...
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Scusi, scusi, ma lei non può proporre, chi propone l’emendamento... Allora è uno scambio di posti.
CONSIGLIERE MANTOVAN BRUNETTO:
Allora, io ripeto devono avere minimo 30 posti barca, minimo 30 posti barca, ogni realtà che ha oltre 30 posti barca gli si riconoscono 60 metri quadrati, e.. ragazzi, noi proponiamo così, più di due metri quadri per ogni posto barca, questo lo abbiamo fatto delle difficoltà che a livello regionale questa nostra proposta venga accettata, perché alla fine poi volendo essere un po’ più realisti finiamo che l’emendamento ci viene anche bocciato.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Metto in votazione l’emendamento, votazione ... voci fuori microfono ... ma che discorso, ma insomma qui andiamo avanti in una maniera assurda, un emendamento, metto in votazione l’emendamento ... voci fuori microfono ... no, no non esiste c’è una originaria, c’è un emendamento presentato da questi signori che sono rappresentati qui da chi sta parlando e allora ci deve dire cosa intende fare. Lei, per cortesia, dica quello che intende fare ... voci fuori microfono ...
CONSIGLIERE BOSCOLO ROBERTO “CHIO BISTO”:
Allora io ho dato la disponibilità a modificare l’emendamento rispetto alle indicazioni che ha posto il Consigliere Mantovan. Allora mi si dica se devo presentare questo emendamento sapendo che mi viene bocciato o se questo emendamento posso proporre di modificarlo.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Lei deve fare quello che crede opportuno e quello che è stato detto dagli altri è una proposta che viene detta a titolo personale, lei deve decidere lei cosa deve fare perché è lei che ha proposto l’emendamento.
CONSIGLIERE BOSCOLO ROBERTO “CHIO BISTO”:
Allora può sollecitare come intendo modificare il...
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Benissimo.
CONSIGLIERE BOSCOLO ROBERTO “CHIO BISTO”:
Viene riconosciuto un minimo di edificabilità alle strutture che hanno almeno 30 posti barca. Il minimo è di 60 metri quadrati. Per ogni posto barca viene riconosciuto un indice di 2 metri quadrati di superficie coperta, fino ad un massimo di 400.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Possiamo passare alla votazione dell’emendamento così modificato?
CONSIGLIERE BOSCOLO ROBERTO “CHIO BISTO”:
Preciso, preciso che la proposta è come quella... Assessore, preciso 60 più io ho 30 posti barca, 60 più 30 per 2 che fa 60 e 60, 120.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Prima di passare... prima di passare alla votazione chiedo, per norma, la regolarità tecnica di questa modificazione. L’avrà probabilmente scritto perché è stato detto, la regolarità tecnica. È stato regolarizzato il tutto? Allora possiamo procedere alla votazione? Allora, per cortesia, chiedo una rilettura del testo. Chiedo una rilettura del testo. Una rilettura del testo, il Consigliere che ha espresso il suo emendamento, per cortesia se può leggere il testo.
CONSIGLIERE BOSCOLO ROBERTO “CHIO BISTO”:
Può leggerlo...
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Va bene, lo legga la Dottoressa, qualcuno legga il testo perché uno altrimenti non sa che cosa va a votare.
DOTTORESSA PACCHIANI MARINA:
Certo, allora il nuovo testo che viene proposto, appunto, dal Consigliere Bisto è questo qua: ad ogni struttura, avente almeno 30 posti barca, viene riconosciuta l’edificazione di 60 metri quadri di superficie coperta, più 2 metri quadri per posto barca con un massimo di 400 metri quadrati, quindi bisogna avere almeno 30 posti barca, vengono riconosciuti questi 60 metri quadrati e rimane la norma che già avevamo proposto, diciamo quella di 2 metri quadri per posti barca, diciamo che è una aggiunta a questi 60 metri quadrati per ogni attività. Quindi il testo è questo, a danni struttura avente almeno 30 posti barca, viene riconosciuta l’edificazione di 60 metri quadri su superficie coperta, più 2 metri quadri di posti barca con un massimo di 400 metri quadri.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Per cortesia. Quindi il parere di regolarità tecnica dottoressa.
DOTTORESSA PACCHIANI MARINA:
Questa è la norma di questa scheda, che poi ogni scheda ha la normativa perché ci sono darsene, approdi, porti quindi è chiaro che ci sono realtà diverse.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Passiamo alla votazione, c’è qualcuno che vuole intervenire? Prego, prego Avvocato.
CONSIGLIERE APRILE MASSIMO:
No, a me pare ... voci fuori microfono ...
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Scusate, ha chiesto la parola l’Avvocato Aprile.
CONSIGLIERE APRILE MASSIMO:
No io volevo solo cercare di capire un’ulteriore cosa, mi pareva che nei discorsi iniziali di presentazione di questo emendamento ci fosse anche un riferimento al, diciamo al criterio degli scaglioni dell’ ... di edilizia, cioè praticamente una progressività, cioè una riduzione, un parametro non fisso ma decrescente. Mi pare che sia sparito poi nella versione finale, cioè è un problema sostanzialmente, ecco ma possiamo fare un attimo quattro conti per vedere bene se ha ancora senso un’indicazione di questo tipo o se non è il caso invece di recuperare quel discorso che mi sembrava invece abbastanza ragionevole.
CONSIGLIERE BOSCOLO ROBERTO “CHIO BISTO”:
Confermo di avere ritirato il mio emendamento e di averlo riproposto, riformulato secondo l’indicazione del Consigliere Mantovan, che paiono condivisibili alla luce delle preoccupazioni che non venga accolta in Regione e comunque se già c’è la pubblicazione avremo modo di parlarne in seguito.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Vogliamo esprimerci su quanto abbiamo già detto. Prego, prego.
CONSIGLIERE BULLO CLAUDIO:
Direi di andare al voto e Alleanza Nazionale ribadisce il proprio no.
PRESIDENTE DLE CONSIGLIO:
Se non c’è nessun altro che ha intenzione di intervenire con qualcosa di innovativo rispetto a questo, io procedo al voto. Procediamo alla votazione.
CONSIGLIERE VARAGNOLO SANDRO:
Chiedo una sospensione di cinque minuti.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Va bene, facciamo la votazione allora e poi una sospensione di cinque minuti. Scusate, ha chiesto... ha chiesto una sospensione di cinque minuti, Consigliere, Consigliere lei conferma di avere chiesto questo? Allora passiamo alla votazione. Prego, votazione. Non è stato votato quasi da nessuno. Purtroppo deve fare la delibera e quindi deve essere preciso. Sentite, rivotiamo. Votazione. Insomma hanno votato, ci sono 13 voti sì, 4 no e 1 astenuto e altri che non hanno votato. Ad ogni modo, ci sono 13 voti sì e quindi cinque minuti di sospensione.
La seduta viene sospesa. sono le ore 00.15.
La seduta riprende.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Si proceda all’appello.
Effettuato l’appello risultano presenti i seguenti 30 Consiglieri: Vianello Giorgio, Tiozzo Romano “Pagio”, Bullo Claudio, Mancini Massimo, Comparato Andrea, Da Re Andrea, Boscolo Massimo “Zemelo”, Boscolo Giuseppe “Palo”, Dolfin Marco, Marangon Sandro, Gorini Marcello, Dianin Silvano, Mantovan Brunetto, Aprile Massimo, Penzo Manuel, Di Giovanni Giovanni, Varagnolo Sandro, Tiozzo Lucio “Fasiolo”, Penzo Giuseppe, Gibin Fabiano, Casson Giuseppe, Tiozzo Massimiliano “Caenazzo”, Scarpa Gianfranco, Mantovan Mauro, Boscolo Roberto “Chio Bisto”, Salvagno Maurizio, Boscolo Guerino “Cocuccia”, Donin Renzo, Fornaro Dario, Guarnieri Fortunato
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
30 presenti, 1 assente. Invito l’Assessore Perini... ma l’emendamento non è questo, è questo qua, è questo scusa, è questo qua.
ASSESSORE PERINI CARLO:
Allora riassumo un po’ la situazione di questo emendamento. Dunque noi parliamo di un emendamento su una proposta dell’Amministrazione. Qual era la proposta dell’Amministrazione? L’Amministrazione proponeva di difendere il minimo di approdi sul Novissimo, approdi che erano stati stralciati dalla Regione. Nel difendere questa proposta, nel difendere questo l’Amministrazione proponeva 2 metri quadrati per ogni posto barca, cioè se uno ha 30 posti barca fa 60 metri quadrati. 60 quadrati non sono un rimessaggio, sono i servizi igienici, quel minimo che occorre per fare vivere degli approdi. Su questo, il Consigliere Roberto Bisto ha presentato un emendamento, in questo emendamento chiedeva che ci fosse un minimo di 250 posti barca, 250 metri quadrati. Noi abbiamo detto che non ritenevamo opportuno avere un minimo di 250 metri quadrati perché questo, perché ci poteva essere un approdo che avesse pochissimi posti barca e quello ne avrà di più e non era opportuno che tutti avessero 250 metri quadrati. E abbiamo proposto al Consigliere Roberto Bisto di una progressività, c’era un minimo di 60 metri quadrati, c’era la possibilità di avere l’ampliamento di 2 metri quadrati per ogni posto barca però alla condizione che ci fossero almeno 30 posti barca. Il Consigliere Roberto Bisto ha accettato questa proposta dell’Amministrazione, ha modificato il proprio emendamento e adesso andiamo al voto su questa modifica dell’emendamento del Consigliere Roberto Bisto.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Passiamo alla votazione se non c’è nessuno che ha chiesto di intervenire. Votazione. Abbiamo 2 no, Bullo Claudio e Massimo Mancini, non ha votato Varisco Giorgio, abbiamo quindi un totale di 28 sì, 2 no e gli assenti che non c’entrano. Il provvedimento, così com’è stato formulato e scritto, è passato. Ora procediamo ad un altro provvedimento, ad evadere un altro provvedimento che è pervenuto in data 19 settembre del 2007. Questo provvedimento, questo emendamento scusatemi, questo emendamento che era relativo all’osservazione 461, nonostante i tempi brevi che erano stati concessi, ha avuto un parere lo stesso di regolarità, un parere di regolarità tecnica che risulta sfavorevole. Per quanto riguarda l’applicazione dell’articolo 59 bis, l’ultimo comma afferma che non potranno in alcun modo posti in votazione emendamenti presentati oltre i termini, con parere negativo di regolarità tecnica e/o contabile. Quindi il provvedimento non può essere né votato e né accolto. Quindi procediamo alla fase finale e importante, do la parola all’Assessore Perini per illustrare quello che è il voto finale che raccoglie tutte le votazioni parziali che finora noi abbiamo eseguito e per portarle ad una approvazione finale della variante, prego Assessore.
ASSESSORE PERINI CARLO:
Noi in questi giorni, sia in Commissione consiliare sia in Consiglio Comunale abbiamo discusso abbondantemente sulle proposte di modifica della Regione e sugli emendamenti, e sulle controdeduzioni proposte dall’Amministrazione Comunale. Avete visto, c’erano vari punti, varie proposte di modifica, noi abbiamo difeso il piano regolatore controdeducendo alle proposte di verifica regionali. C’erano poi una quantità di osservazioni, anche su queste abbiamo fissato dei criteri sui quali abbiamo discusso abbondantemente e anche su questo siamo andati in discussione. Ora si tratta di arrivare al voto finale, cioè al voto sull’approvazione delle controdeduzioni e proposte di modifica proposte dall’Amministrazione Comunale. Già i Consiglieri con gli emendamenti presentati ieri e oggi hanno contribuito alle controdeduzioni dell’Amministrazione Comunale. Ovviamente io penso che adesso, avendo fatto tutti gli emendamenti si possa arrivare al voto finale completo su tutto, cioè e su questo io direi che si può benissimo accogliere una minima discussione e poi andare al voto.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ci sono interventi da parte dei Consiglieri? Quindi passiamo alla votazione. Votazione, così emendato. Varisco Giorgio era assente, quindi abbiamo 30 voti sì, nessun voto contrario e nessun astenuto.
DELIBERAZIONE N. 81 DEL 19.09.2007
Bene, dopo questo applauso, io proporrei che siccome il Consiglio del 21 non possiamo fare a meno di farlo e sarà vicino il Consiglio o il 26 o una data simile, la concorderemo domani nella assemblea dei capigruppo, io proporrei che l’ordine del giorno venisse trasportato direttamente nella parte finale che è stata la non evasa in quella giornata. Prego, è una mia proposta, prego Consigliere.
CONSIGLIERE TIOZZO LUCIO:
Presidente, è un po’ inusuale questa sua richiesta, noi saremo per mantenere quel Consiglio, ci sono tanti provvedimenti importanti da portare, da discutere. Eventualmente, siccome prima ho sentito i colleghi di Alleanza Nazionale che hanno dei problemi a partecipare a quel... ci possono essere dei punti importanti che vengono stralciati e rinviati alla seduta del 26 o 28. Per il resto, visto che c’è questa correlazione la facciamo.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Senta di questo discorso, cioè volevo capire, non ho capito bene mi scusi perché non sono stato molto attento. Il giorno 21 noi penso che non si dovrebbe convocarlo.
CONSIGLIERE TIOZZO LUCIO:
Perché, è convocato, ci sono dei punti ancora da portare avanti e lo facciamo.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Non è stato convocato, noi abbiamo la possibilità di continuare adesso per evadere tutti i punti. Allora, io intendevo dire che...
CONSIGLIERE GUARNIERI FORTUNATO:
Allora, se non ricordo male, il Consiglio Comunale, intanto è irrituale che un Consiglio Comunale venga convocato oggi, domani ed eventualmente dopodomani, quell’eventualmente non esiste. Però abbiamo, per buona pace abbiamo detto va beh andiamo avanti, ma di una cosa sono sicuro, che una volta stilato un ordine del giorno con più punti, deve essere consumato fino in fondo, deve essere consumato, cioè o dite che ritirate e tutto il resto, ove ne riparleremo o sennò lo dite, o dimentico qualcosa io del regolamento, chiediamo al Segretario Generale, però a me risulta questo, non esiste che uno fa un ordine del giorno e poi...
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Scusate, il discorso è molto semplice, se ognuno di noi possiamo continuare, facciamo adesso qui l’appello e continuiamo e terminiamo. Oppure il mio discorso era questo, siccome abbiamo scritto eventualmente e quindi non era fissata la data, invece del 21 lo portiamo al 26 in modo di portare questi provvedimenti singoli ed altri successivi, proprio perché hanno scritto eventualmente, in forma irrituale se vogliamo, ma in un certo momento che può fare interesse. Ad ogni modo sentiamo, prego, prego.
CONSIGLIERE PENZO GIUSEPPE:
Io chiedo che i punti all’ordine del giorno che chiaramente non sono stati consumati in questa seduta, vengano aggiornati al giorno 21 in esaurimento. Se ci sono problemi di alcuni provvedimenti delicati, dove i Consiglieri di maggioranza non sono pronti ad affrontarli, noi siamo anche disponibili a rinviarli ad altra data.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Prego.
CONSIGLIERE DOLFIN MARCO:
Sì, niente Presidente ci rifacciamo allo Statuto, articolo 64, qualora un prolungamento dei lavori oltre la mezzanotte consenta l’approvazione di tutti gli argomenti iscritti all’ordine del giorno o all’esame, l’approvazione di argomenti indifferibili ed urgenti, il Presidente, sentiti i capigruppo potrà disporre la continuazione della trattazione oltre il termine ordinario, pertanto penso che a questo punto sia doveroso sentire i capigruppo e dopodiché...
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Infatti. Va bene, ci sono altre richieste? Prego.
CONSIGLIERE MANTOVAN BRUNETTO:
Diciamo, ci sono alcune persone che, voglio dire, sono impegnate, mettiamola in questi termini, per cui si chiederebbe di spostare la seduta del 21 al 26 con l’ordine del giorno che domani concorderemo a livello di commissione consiliare, in maniera tale che così ci rispettiamo a vicenda, che quando qualcuno non può venire noi chiediamo che sia saltato l’ordine del giorno del 21, ossia la seduta del 21 e ci vediamo il 26. Domani concordiamo, alla riunione dei capigruppo, l’ordine del giorno, vi chiedo questo.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Prego.
CONSIGLIERE BULLO CLAUDIO:
Premesso che poi Lei ha la facoltà di decidere, è sovrano. Io propongo di ... voci fuori microfono ...
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Il Consiglio... andiamo, procediamo.
CONSIGLIERE BULLO CLAUDIO:
È lui che firma le convocazioni e quindi ritengo, è sbagliato il termine ma comunque io ritengo che sia così, ecco propongo che il Consiglio del 21 venga portato al 26, con votazione.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Siete d’accordo su questa proposta da adottare? Il 26 o il 27 questo sarà deciso dalla commissione dei capigruppo che ci sarà domani, prego.
CONSIGLIERE TIOZZO LUCIO:
Allora, se ci viene richiesto di rinviare perché ci sono dei gruppi consiliari che hanno delle attività da svolgere in quella giornata e può capitare, siccome, siccome serve fair play, dove opero a livello regionale spesso capita che anche noi chiediamo alla maggioranza, alla maggioranza di rinviare un Consiglio perché siamo impegnati in iniziative di ordine politico o altro, se i gruppi di maggioranza hanno questo tipo di problema ce lo chiedono in questo modo, allora io sono personalmente a accogliere questo tipo... se invece si vuole, siamo più forti, Presidente decida lei, strada sbagliata colleghi. Allora, allora formulate meglio la richiesta, se c’è la richiesta di rinvio perché c’è un gruppo consiliare, siccome capiterà in questi cinque anni che purtroppo o nel bene staremo insieme in questa, se il buon Dio ci guiderà con la salute, ecco allora potrà capitare anche a noi di avere questo tipo di esigenza, se ve lo proporremo occorre che ci sia l’atteggiamento che usiamo noi in questo momento, ci siamo? Bene.
CONSIGLIERE MANTOVAN BRUNETTO:
Allora, il giorno 21 in particolar modo ci sono alcuni amministratori che sono impegnati a incontri organizzati a livello regionale, per cui ci sarà la mancanza degli interlocutori fondamentali, per questo motivo chiediamo il rinvio della seduta a data che converremo domani nella riunione dei capigruppo e incontreremo tutti i discorsi, vi chiedo questo e mi scuso, certo, ci siamo capiti prima.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Passiamo alla votazione quindi per alzata di mano, scusate, procediamo normalmente perché ha difficoltà poi nella registrazione.
CONSIGLIERE TIOZZO LUCIO:’
Oralmente che deve mettere in votazione il rinvio di tutti i punti che non sono stati trattati, metta in votazione...
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Ecco, mettiamo in votazione il rinvio di tutti questi punti, i quali saranno trattati per primi nella seduta la cui data non è fissata adesso, ma verrà fissata. In ogni caso non sarà il 21, prego.
Sono le ore 00.53.

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