lunedì 21 luglio 2008

perché Barack Obama non verrà in visita all'italia?

Dal corriere della sera di venerdi scorso:

Il caso

Barack «snobba» gli amici italiani Il Pd si divide: un' occasione persa

ROMA - Obama non verrà. Alla fine della prossima settimana il candidato democratico alla presidenza Usa si recherà in Europa, andrà in Francia, Gran Bretagna e Germania, ma diserterà l' Italia. E il Pd, che porta lo stesso nome del suo partito? Veste il lutto per «la grande occasione persa», ma si divide tra chi lega l' autorevole assenza a Berlusconi regnante e chi invece all' oggettiva, relativa, importanza dell' Italia nello scenario internazionale e, in particolare, in Europa. Analisti come Ettore Greco, direttore dell' Istituto Affari Internazionali, sostengono che «negli Stati Uniti c' è la diffusa percezione che i tre Paesi scelti siano quelli che contano» e che «l' Italia, su emergenze seguite attentamente dall' opinione pubblica americana, come quella dell' Afghanistan o dell' Iran, abbia assunto posizioni ondivaghe». Ma per l' ex sottosegretario agli Esteri, Gianni Vernetti, dietro la mancata visita ci sono altre motivazioni, molto più nostrane: «Siamo realisti: da noi ha vinto il centrodestra e hanno perso i democratici. E, lo dico con rammarico, con Berlusconi alla Presidenza del Consiglio, l' Italia conta meno in Europa». Quindi: «Se avesse vinto Walter Veltroni la musica sarebbe stata diversa e Obama non si sarebbe lasciato sfuggire l' occasione». Lo stesso pensa il veltroniano Giorgio Tonini: «Certo, non ne ho le prove, ma temo che non sia voluto venire perché altrimenti avrebbe dovuto incontrare, per forza di cose, anche Silvio Berlusconi. Più in generale, non fa piacere che l' Italia non venga collocata nella "serie A" dell' Europa dai democratici americani». Diversa è l' opinione di un altro ex sottosegretario agli Esteri come Umberto Ranieri: «Credo che Obama voglia semplicemente concentrarsi sui Paesi europei che considera fondamentali per la sua politica. La visita in Gran Bretagna è inevitabile, data la relazione speciale che gli Stati Uniti hanno da sempre con quella nazione, mentre la Germania e la Francia rappresentano, di fatto, il cuore dell' Europa». Berlusconi quindi non c' entra niente? «Sarebbe sciocco e provinciale affermarlo. E se è un peccato che non venga per il Pd, lo è per tutti gli italiani». Anche Giovanna Melandri esclude ogni legame con l' attuale governo italiano: «E perché allora non è andato in Spagna o in Polonia, due Paesi che rivestono comunque grande interesse nella nuova Europa?». Resta però il grande dispiacere: «È un peccato per l' Italia». E, in particolare, per il Partito Democratico. Basta pensare solo al fatto che Walter Veltroni ha ripreso, in tutta la sua campagna elettorale, lo slogan di Obama, traducendo «Yes, We can» in «Si può fare». Si consola la Melandri: «Ora non ha potuto, ma sono sicura che verrà da noi da Presidente».

Zuccolini Roberto



Non sarò certo al livello del giornalista Zuccolini però ci vuole poco a capire il motivo per cui Obama " disertera'" l'Italia, perché se avesse deciso di venire in Italia non avrebbe potuto fare a meno di incontrare Veltroni e Veltroni ( Yes, We Can) si sa PORTA SFIGA!!!! alla sinistra.



--
Andrea Comparato
via saloni, 37/f
30015 Chioggia ( Ve)
tel 041400135 fax 041 5509652
cel 348 3911979/59

Per visualizzare gli aggiornamenti sull'albo fotografico della campagna elettorale digita l'indirizzo
http://primalegislaturaromano.blogspot.com/

Nessun commento: