martedì 24 febbraio 2009

Sull'elezione di Franceschini

Si è parlato, e scritto, molto sulle dimissioni di Valter Veltroni dalla guida del Partito Democratico.
E’ vero che, al momento, sembra non finire l’elenco delle sconfitte a livello nazionale e delle problematiche interne al PD stesso, però da esponente della “ altra” parte credo sia doveroso fare degli opportuni riconoscimenti.
Innanzi tutto, anche se non in tutta Italia, il PD è di esempio, secondo me, come modello di compartecipazione più allargata della base di partito. Lo abbiamo visto con l’elezione di Franceschini, peraltro ex margheritino, lo abbiamo visto con le primarie di Firenze dove è emerso un volto totalmente nuovo.
Francamente mi sarebbe piaciuto che questo primato fosse del PDL ma al momento, lo sappiamo tutti, il massimo momento di partecipazione sarà per “ acclamare” al prossimo congresso nazionale la ratifica del nuovo statuto della PDL.
Tornando al Pd forse sarà anche vero che si è “ permesso” a Parisi di correre per la nomina del nuovo segretario sapendo che tanto non poteva vincere però questo non toglie un grammo dal fatto che c’è stata una competizione molto democratica interna al partito stesso.
E, non dimentichiamolo mai, un PD forte e concreto non può non essere che di stimolo e di proposizione ( speriamo) per il nostro governo nazionale che a fronte di un’opposizione decimata potrebbe correre il rischio di dormire sugli allori di Berlusconi e non del centro-destra.
Anche le continue contraddizioni e divisioni delle due anime del PD su tanti temi etici non sono molto distanti da altrettante “ distinzioni” in casa nostra, vedi le dichiarazioni di Giancarlo Fini dove nel caso Eluana Englaro ha appoggiato il capo dello stato schierandosi contro il premier e gli stessi suoi di An e in tutti coloro che all’interno della PDL nella migliore delle ipotesi ben si guardano dallo schierarsi su temi quali: aborto, “ protocolli” ( di morte) , testamento biologico, eutanasia.
Quindi, come ho già fatto in passato, pur da esponente del centro-destra vorrei incoraggiare i veri simpatizzanti e militanti del PD locale a non smarrire la linea tracciata da Valter Veltroni, perché , sempre per quel che può valere la mia opinione il futuro del paese non è guardando al passato con le logiche pluri-partitiche ma ai modelli degli altri grandi paesi occidentali dove i partiti che governano e che si alternano sono due massimo tre, non cinque, sei o quaranta come è stato in Italia fino a qualche mese fa.
Certo speriamo che il PD di Chioggia cambi registro a oggi non ha certo brillato per rinnovamento e discontinuità, lo abbiamo visto con le primarie di due anni fa dove il vincitore delle primarie è stato tranquillamente defenestrato per logiche di partito e con quelle dei giovani del PD di Chioggia che hanno eletto i figli dei capo-clan locali.

Andrea Comparato
Consigliere comunale di FI verso il PDL

1 commento:

Anonimo ha detto...

Se Weltroni come capo è fallito, anche Franceschini è destinato a seguirlo. I vecchi volponi, interessati alla poltrona, hanno trovato la vittima sacrificale, per arrivare ad ottobre. Solo dopo vedremo di che pasta è veramente fatto il PD, ora continua solo l'anti berlusconismo, condito da un po' di più giustizialismo dipietristico; Di Pietro dovrebbe guardare un po' più in casa sua, casa sua in tutti i sensi: parenti,
amici, partito, associazione; è proprio un contadino con il cervello fino, ha capito come fare per arricchirsi, senza guardare in faccia nessuno