martedì 16 settembre 2008

Dall'Osservatorio di Renato Mannheimer del 14 09 08

Non mi sembra male che ne dite?

Dal corriere della sera del 14 09 08
L' Osservatorio
Popolarità, il Cavaliere batte il suo governo
Bocciature *** Oltre il 60% degli italiani promuove l' esecutivo. Negativo il giudizio sul Pd: il 75 per cento della gente è critica
Dopo vari mesi, prosegue la luna di miele tra l' elettorato e il governo Berlusconi. Un periodo di consenso così prolungato costituisce una novità rilevante nello scenario politico nel nostro Paese. C' è stato, per la verità, un momento di crisi subito prima dell' estate, ma ora la relazione di fiducia tra gli italiani e l' esecutivo sembra essersi ristabilita. Oggi, più del 60% dichiara di giudicare con favore l' operato del governo, malgrado l' emergere, proprio in questi giorni, dei primi screzi interni all' esecutivo. Si tratta grossomodo della percentuale già rilevata nel giugno scorso, simile peraltro a quella relativa al mese precedente. L' approvazione, più accentuata tra i giovani, nasce principalmente nel centrodestra: ma persino tra i votanti del centrosinistra, più di uno su cinque esprime apprezzamento per l' azione di governo. L' elevato grado di fiducia verso la compagine guidata da Berlusconi viene ricondotto soprattutto alla realizzazione di alcuni obiettivi (es. la questione dei rifiuti a Napoli) promessi in campagna elettorale e assai sentiti dalla popolazione, nonché all' aver dato l' impressione di una compagine volta più al «fare» che al «discutere». Ciò nonostante, il livello di approvazione risulta assai più alto per il governo considerato nel suo insieme che relativamente ai singoli settori di attività. Qui si riscontrano giudizi più critici e nessuna area, presa a se stante, ottiene una maggioranza di voti positivi, con valutazioni più severe per gli ambiti del fisco e della giustizia. Il molto maggior consenso per il governo nel suo complesso rispetto alle sue singole componenti indica che il successo dell' esecutivo va ricondotto più alla sua immagine in generale che a specifici provvedimenti. La fonte principale della popolarità appare, insomma, ancora una volta, la capacità comunicativa di Berlusconi. Che risulta facilitata dalla contemporanea debolezza dell' opposizione, trovatasi in qualche modo spiazzata. Sia perché oggettivamente d' accordo con qualcuna delle iniziative del governo (e quindi impossibilitata ad obiettare), sia, in altri casi, perché in difficoltà nell' esprimere proposte alternative. Un indicatore significativo dello stato di crisi dell' opposizione è dato dal giudizio espresso dalla popolazione, che è andato peggiorando in questi mesi. Più del 75% la valuta negativamente, una cifra mai vista in tanti anni di rilevazioni sui cittadini. Com' è intuibile, la critica nasce anche dalle file del centrosinistra, ove il 62% assegna un voto di insufficienza all' azione di Veltroni e dei suoi alleati. Naturalmente, nessuno può sapere se la popolarità di Berlusconi sarà di lunga o breve durata. Ma l' entità delle cifre suggerisce di dissentire da chi, qualche tempo fa, sosteneva la fine di un' opinione pubblica in Italia. Il successo del Cavaliere non si basa infatti sulla mera somma di interessi e valutazioni individuali: Berlusconi riesce, nel bene o nel male, a formare e mobilitare una vera e propria «opinione collettiva». Un fenomeno sociale con il quale è doveroso confrontarsi, più o meno criticamente.
Mannheimer Renato

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