Un momento del question timeL'ingegner Baggio del consorzio Venezia Nuova è venuto in rappresentanza del magistrato alle acque ad informare sullo stato dei lavori relativo agli innalzamenti dell'argine destro del fiume Brenta.
Il progetto è stato approvato nella metà del 2008, è un area di competenza del comune di Chioggia, comporta la risagomatura e la messa in sicurezza dell'argine dalle piene del fiume Brenta, per evitare situazioni come quella del '66 quando il fiume è esondato.
L'argine verrà portato in quota e ridimensionato in modo di garantire il franco di sicurezza per l'evento idraulico centenario. I lavori sono sufddivisi in due stralci e fanno parte di un progetto molto più ampio, i fondi sono di pertinenza della Regione Veneto e del Magistrato alle acque.
Prima di procedere con i lavori veri e propri sono state eseguite tutte le visite preliminari possibili, in modo tale da concordare anche con i privati in modo da ricorrere agli espropri il meno possibile.
Durante l'audizione a quanto gli chiedevano dell'isolotto sul Brenta all'altezza di Ca'pasqua, l'ing.Baggio ha precisato che quella situazione non riguardava i lavori di cui era oggetto l'audizione malgrado ciò ha espresso le perplessità del magistrato in quanto da perizie eseguite è emerso che l'isolotto crea problemi all'argine ( che in quel punto si presenta fessurato) e già presenta passaggi d'acqua tra il fiume e la laguna essendo poi a ridosso di una strada e di un ponte e di altre infrastrutture in caso di piena, se l'argine dovesse rompersi oltre a causare i precedibili danni al territorio causerebbero la perdita di quelle infrastrutture, quindi il magistrato alle acque sta valutando quale sarà il percorso più adatto, ovviamente non si potrà certo lasciare la situazione in quel modo.
Si è chiarito anche che le porzioni di terreno a ridosso dei lavori di ricalibratura dell'argine POTREBBERO essere anche utilizzati per creare una rete di piste ciclabili però è una cosa tutta da fare, che comporterebbe altri costi sia di progettazione che di acquisizione delle aree.
Ha voluto precisare, che se da una parte per l'esecuzione dei lavori andranno persi un certo numero di alberi, cosa che dispiace a tutti, dall'altra le imprese appaltanti si sono presi anche l'onere di di pulire i fossi, strapieni di tonnelalte di immondizie comprese anche rifiuti pericolosi come l'amianto che costringe le imprese a dei notevoli costi di smaltimento.
Questa prima commissione di informazione e di confronto con il territorio è stata sicuramente utile sia per i consiglieri che hanno potuto essere edotti maggiormente sulla situazione, sia per molti residenti della zona interessata ai lavori che hanno potuto anche chiedere maggiori delucidazioni.
L'ingegner Alberto Baggio
Nessun commento:
Posta un commento