IN PREPARAZIONE
Chioggia, 08.07.2008
OGGETTO: Convocazione Consiglio Comunale.
1. Interrogazioni
2. Comunicazioni del Sindaco circa il nuovo ospedale di Chioggia.
3. Designazione rappresentanti del Consiglio Comunale in seno all’assemblea della consulta per le pari opportunità.
4. Designazione di tre Consiglieri per la composizione del “Tavolo Azzurro”.
Relativamente al consiglio comunale del 13 luglio, dove, in pratica si è discusso solo dell'ordine del giorno sul nuovo ospedale, salvo la nomina dei rappresentanti del tavolo azzurro, ci sarebbero da dire molte cose.
Premesso che sarei un po' stanchino di continuare a scrivere di quanto male si comportano i rappresentanti del centrosinistra in consiglio comunale ( E FUORI), non posso riportare che anche con questa convocazione i vari Lucio Tiozzo e Guarnieri, pur separati in casa, hanno cercato di portare persone in consiglio con le solite strumentalizzazioni che non servono assolutamente a nulla.
Infatti come da manuale all'inizio del consiglio a parte uno o forse due cittadini interessati alla materia tutte le persone presenti nel pubblico non erano altro che i...non eletti ( mi hanno detto che scrivere trombati è poco educato) delle file dei comunisti, che , tra l'altro dopo un po' ( secondo me anche per le facezie dette dai loro amici-nemici che li rappresentano) hanno STANCAMENTE abbandonato l'aula.
Allora cosa dicono, cosa propongono i nostri " amici" della sinistra ex sindaci,ex assessori, tra poco anche ex consiglieri regionali ( anche questo mi dicono che è poco educato dirlo) sul tema nuovo ospedale? Praticamente il vuoto pneumatico, infatti invece di prendere una posizione ben precisa ( sì all'ospedale nuovo, troviamo il sito più adeguato per la città e per lo sviluppo dell'ospedale stesso) gli interventi praticamente di tutti i comunisti sono stati solo ed unicamente di critiche alla Regione, al presidente della Regione, e ai nostri rappresentanti regionali.
Invece, al contrario, il sindaco ha letto una sua lunga relazione dove ha sintetizzato i vari passaggi per cui ci troviamo di fronte a questa grande opportunità ( la regione " caccierà" cinquanta milioni di euro per il nuovo ospedale) i motivi per cui l'ospedale attuale, nato già vecchio, deve essere sostituito. E perché è interesse dela nostra comunità andarlo a costruire a Sant'anna di Chioggia rinunciando all'attuale posizione baricentrica.
Personalmente oltre le ragioni del sì, ben evidenziate dal sindaco nella sua relazione sotto allegata: impossibilità per l'attuale ospedale di poter ottenere le nuove certificazioni senza le quali il nostro attuale ospedale diventerà di terza categoria, la necessità INDISPENSABILE di mettettere il nuovo ospedale nelle condizioni di poter attrarre anche nuovi utenti di altri centri urbani altrimenti non ci sarà scelta che essere accorpati a qualche altra USL, con tutta una serie consequenziale di disastri: dalla diminuzione di personale a perdita di reparti in favore di altre usl.
E' evidente che non abbiamo altra scelta che prendere al volo questo treno, il bello che chi è più consapevole di questo sono proprio gli amici della sinistra, tanto è vero che alle due della mattina Lucio Tiozzo, con un retromarcione da manuale, ha dichiarato: "di non essere contrario alla costruzione del nuovo ospedale".
A quel punto proprio per dimostrare che si vogliono fare gli interessi della città il sindaco e la maggioranza ha acconsentito di rimandare l'odg al prossimo consiglio in modo di permettere ai komm di poterlo assimilare e di poter arrivare ad una votazione congiunta.
Vedremo al prossimo consiglio.
Intervento del Sindaco sulla questione della sanità e del nuovo Ospedale in Consiglio Comunale
DOCUMENTO DEL SINDACO LETTO IN CONSIGLIO COMUNALE
Dall’insediamento della Amministrazione in carica, il Consiglio comunale ha affrontato l’argomento della Sanità chioggiotta in varie occasioni. Quelle più significative che hanno generalo un documento programmatico di indirizzo sono state la seduta del 2 ottobre 2007 e quella del 31 luglio 2008.
Il primo ordine del giorno approvato partendo dalla prospettiva di migrazione di alcuni comuni del Padovano e della saccisica verso la Uls 16 analizza la peculiarità del territorio clodiense in ordine alle necessità dei servizi in rapporto alle situazioni epidemiologiche della popolazione afferente, ed individua la dotazione minima dei servizi sanitari necessari per mantenere un livello di qualità sufficientemente ampio ed equilibrato, sicuramente potenziato rispetto alla situazione attuale che a distanza di quasi 2 anni, salvo gli interventi sulla nuova cardiologia, sul pronto soccorso, ed il day surgery, rimane pressoché invariato. Il documento impegnava il Sindaco per svolgere tutte le necessario pressioni politiche ed istituzionali per mantenere in esercizio l’Usl 14 con la sua autonomia ed i soli comuni di Chioggia Caverzere e Cona allo scopo di riorganizzare la sanità chioggiotta senza accorpare a l’una o a talatra USL contermine il nostro territorio. A tal proposito si indicava anche i servizi essenziali necessari.
L’ODG impegnava anche il Sindaco a valutare la possibilità di attivare le procedure necessarie per verificare le condizioni per realizzare un Nuovo Ospedale a Chioggia, edificato su basi concettuali nuove e moderne. Il Documento raccoglieva l’unanimità dei consensi delle forze politiche segno evidente che su questi temi molta sensibilità è comune.
A distanza di 9 mesi da primo il secondo documento che ha come oggetto “Nuovo Ospedale e servizi socio sanitari: dopo le promesse è tempo delle realizzazioni” ricollegandosi al primo documento, pone in evidenza il fatto che l’idea del nuovo ospedale non costituisce una boutade ma un fatto reale che può dare una svolta alla nostra sanità essendo la unica vera risposta alla domanda di servizi sanitari adeguati del nostro territorio: gli interventi sulle strutture esistenti che rimangono obsolete antieconomiche e di difficile gestione se paragonate alle moderne necessità ad esempio di separare i flussi dei malati, dai servizi e dei visitatori vanno confrontati con le scelte di sana economia, visti i rilevantissimi costi che la collettività deve sopportare per rattoppare una struttura che rimane vecchia e carente. L’ordine del Giorno da mandato al Sindaco di verificare la volontà politica di realizzare il nuovo ospedale e di seguire l’evoluzione dei previsti finanziamenti e la tempistica di realizzazione. Anche questo documento fu votato all’unanimità segno evidente della forte coesione delle forze politiche presenti in Consiglio.
Frattanto la Uls 14 ha adottato il documento triennale di programmazione inserendo tra le opere anche la realizzazione del Nuovo Ospedale. E’ un documento importante che impegna fortemente la Regione e da attuazione a quanto dichiarato in più occasioni dal Presidente della Regione pubblicamente.
A distanza di qualche mese e precisamente il 16 ottobre 2008 si svolse un Convegno sullo stato dell’arte della sanità in un momento di profonda consapevolezza che la separazione tra la realtà chioggiotta e della saccisica avrebbe inevitabilmente accelerato i meccanismi decisionali in ordine sia alla separazione dalla USL 14 dei comuni Padovani ma sia soprattutto sulla decisione di accelerare il processo di realizzazione del nuovo ospedale che come ebbi modo di dire, deve sorgere all’interno del territorio comunale di Chioggia.
Anche il Presidente Galan intervenuto al Convegno successivo alla inaugurazione della nuova Cardiologia confermò la volontà della Regione Veneto di realizzare nel nostro territorio la nuova infrastruttura, nell’ambito della più ampia riorganizzazione dei servizi sanitari e della nuova organizzazione delle aree vaste che razionalizza taluni servizi, gli approvvigionamenti, la logistica, l’organizzazione sanitaria interna, ecc.
La legge regionale 5 dicembre 2008 n. 22 nel certificare l’uscita dall’Uls dei comuni padovani ha garantito all’ospedale di Chioggia la qualifica per Acuti mantenendo tutti i servivi attualmente resi e la prospettiva di un ampliamento.
Nel marzo del 2009 il Consiglio comunale ha approvato 2 ulteriori documenti che riguardano la proposta delle modifiche delle schede ospedaliere esprimendo forti preoccupazioni in ordine alla riorganizzazione proposta ma affermando almeno quello proposto dalla maggioranza la necessità di realizzare la nuova struttura ospedaliera collegata ad una adeguata perimentrazione territoriale che in altre parole significa che la sanità chioggiotta può trovare un suo sviluppo solo collegando la nuova struttura ospedaliera ed i servizi resi ad un ampio bacino di utenza che non può essere confinato ai 75.000 abitanti attuali compreso i turisti attualizzati. In questo modo il nuovo ospedale avrebbe vita corta e diventerebbe inevitabilmente un satellite che orbita attorno a poli ospedalieri di altri territori. Le specializzazioni attuali rischierebbero di essere ulteriormente ridotte diventando nel breve tempo una struttura marginale, un grande ma mero pronto soccorso. Tenendo conto che Chioggia non è Piove di Sacco dove a 18 km esiste un S. Antonio attrezzato, ma l’ospedale più vicino è Zelarino o Dolo con una Romea complicata da percorrere,l a qualità sanitaria della nostra città rischia veramente un ulteriore svilimento. Ci meritiamo questo scenario? Io Credo di no!!!
La garanzia di un adeguato investimento sanitario, all’altezza della sesta città del veneto che vuole svilupparsi e crescere dipende dalla qualità delle infrastrutture presenti nel suo territorio che sono sicuramente le strade, i porti, i mercati, ma anche le infrastrutture al servizio della persona come le scuole la pubblica amministrazione e la sanità. Attorno al n uovo polo ospedaliero se di dimensioni consistenti nasceranno inevitabilmente attività economiche ulteriori servizi, infrastrutturazioni di sistema che migliorano complessivamente la qualità della vita . non dobbiamo dimenticarci che una struttura ospedaliera dimensionata su 100/120.00 utenti garantisce occupazione e lavoro al personale medico e sanitario che già presente a Chioggia e che verrebbe ulteriormente implementato. Dubito che questa prospettiva possa realizzarsi in un ospedale ristrutturato che non sarà mai a norma o in un nuovo ospedale di limitate dimensioni destinato inevitabilmente alla chiusura considerate le prospettive di razionalizzazione della politica sanitaria regionale che qualsiasi governo dovrebbe attuare.
In questi ultimi mesi si sono intensificati gli incontri con le strutture tecniche della ULS approfondendo i vantaggi e gli svantaggi della scelta di spostare la realizzazione del nuovo polo ospedaliero dall’attuale sito ad un’area più a sud, baricentrica rispetto ad un potenziale di attrazione costituito dai comuni contermini e dell’area polesana.
Sotto il profilo tecnico la raggiungibilità di questa struttura è assolutamente equivalente a quella di Adria e Rovigo in termini di distanze. È questo ml’elemento di novità.
Una nuova infrastruttura ospedaliera ubicata tra Ca Lino e S. Anna a pochi chilometri dall’attuale ma sufficientemente baricentrica, ben strutturata sotto il profilo dei servizi può essere il livello che ci permette di mantenere nel nostro territorio l’infrastruttura con tutti i benefici che ho appena accennato, e nello stesso tempo consente una razionalizzazione più ampia che coincide con il primario obbiettivo della politica sanitaria regionale.
Un sacrificio ampiamente giustificato dai benefici diretti ed indiretti sul nostro territorio.
Ci sono le condizioni politiche per poter arrivar a questo risultato. Quando la politica si muove con lo stesso obbiettivo che è l’interesse generale i risultati si vedono. Il recente riparto ci da ragione, 20 milioni di Euro in più per rafforzare la nostra sanità sono l’esempio concreto anche su questa battaglia della nuova infrastruttura l’obbiettivo deve essere ampliamente condiviso al di la della superficialità con la quale molte volte siamo costretti, più per convenienza, a ragionare.
E’ compito della politica fare le grandi scelte ascoltando tutti sicuramente ma poi decidendo la soluzione migliore per i prossimi 20 o 30 anni, non si tratta di spostare un senso unico ma di potenziare in nostro territorio per il benessere dei nostri figli e dei figli dei loro figli.
40 anni fa con grande lungimiranza si è spostato l’ospedale da Riva Vena oggi per i prossimi 40 anni dobbiamo osare una scelta della stessa natura e sta alla nostra intelligenza valutare una complessità di fattori mettendoli tutti nella bilancia soppesando bene e poi decidere.
Vi sono senza dubbio aspetti di criticità:
La Romea e quindi la necessità di sviluppare una viabilità alternativa che consenta un facile raggiungimento del Polo Ospedaliero.
Un ospedale decentrato dai centri abitati, impone di individuare e di realizzare contestualmente le infrastrutture per la mobilità.
Abbiamo ottenuto proprio recentemente il finanziamento della viabilità alternativa alla Romea per arrivare al di là del Brenta, che si collegherà con Via Mediterraneo e quindi con Chioggia e Sottomarina. Oltre il Brenta sarà possibile disegnare una nuova viabilità interna che arriva fino alla Strada Margherita punto di snodo per la nuova Area industriale e per il collegamento con la Bretella della romea Commerciale.
Tenendo conto di questa programmazione viaria la nuova infrastruttura può essere collegata sia ad ovest della Romea e del Canal di Valle ovvero ad est, dove attualmente è prevista la realizzazione della nuova area produttiva direzionale commerciale.
E’ l’unica area di espansione del nostro territorio e veramente baricentrica a tutti gli insediamenti residenziali del Comune.
In questo contesto va studiata bene anche l’utilizzo della infrastruttura ferroviaria che potrebbe funzionare da metropolitana di superficie valorizzando meglio la struttura esistente assolutamente poco utilizzata. La ferrovia collega anche a Cavanella, Loreo con evidenti benefici di attrattività dell’ospedale per quei territori.
I costi dell’operazione sono stimati in circa 120 milioni di euro di cui la metà finanziati attraverso contributi regionali e la valorizzazione delle aree dismesse, e l’altra metà finanziata dai soggetti promotori della finanza di progetto.
Qual è lo scenario che si apre in questa prospettiva?
Mantenere la struttura attuale realizzando un minimo di standard che garantisca la deroga alla certificazione sanitaria che oggi deve essere confermata ogni anno.
Mantenere le dotazioni dei servizi esistenti potenziate con il finanziamento dei 20 milioni aggiuntivi già disponibili da recente riparto.
Avviare le procedure per la realizzazione della nuova infrastruttura di eccellenza, che deve prevedere anche un presidio nel territorio di Chioggia e Sottomarina che garantisca il pronto intervento i servizi di laboratorio e di radiologia. L’assistenza domiciliare e di base nel territorio.
La messa in funzione della nuova struttura nel giro di 4/5 anni se non ci sono intoppi burocratici.
Il programma potrebbe essere il seguente:
Delibera di indirizzo che conferma definitivamente la scelta della realizzazione del nuovo polo ospedaliero secondo i criteri e la localizzazione che tengono conto di un bacino di utenza tra i 100/110.000 utenti e quindi collocato in maniera baricentrica al territorio comunale e nell’asse polesano potenzialmente servibile, che da contestualmente mandato al Sindaco di procedere nella valutazione della fattibilità tecnica e di avviare l’adozioni dei provvedimenti amministrativi ed urbanistici necessari.
In questo contesto potrebbe essere utile costituire un gruppo ristretto di alcuni consiglieri che accompagnano la realizzazione del percorso individuato.
Approvazione dei provvedimenti di competenza del Comune ed in particolare della strumentazione urbanistica funzionali alla realizzazione del Polo ospedaliero e delle opere infrastrutturali ad esso collegate.
Concludo dicendo che questa prospettiva si situa in un momento di particolare attenzione nei confronti della nostra città ed è una opportunità che va sicuramente colta al di là di ogni singola appartenenza e convenienza politica.
Nelle riunioni alle quali partecipo colgo una vasta disponibilità a procedere speditamente nella strada che ho cercato di delineare. Consci delle difficoltà ma consapevoli che questa opportunità è forse unica ed irripetibile un treno che passa e che la nostra comunità non può permettersi di perdere.
Il Consiglio Comunale
Udita la Comunicazione del Sindaco che illustra gli sviluppi della Sanità del nostro territorio comunale con particolare riferimento alla necessità di realizzare un nuovo polo Ospedaliero;
Richiamati i Propri ordini del giorno approvati con deliberazioni 93 del 2 ottobre 2007; 106 del 31 luglio 2008; 23 e 24 del 11 marzo 2009;
Approva la relazione del Sindaco;
Conferma la scelta del nuovo polo ospedaliero e la collocazione nel territorio comunale secondo i criteri individuati nella relazione del Sindaco ovvero:
riferimento ad un bacino di utenza di non meno di 100.000 utenti gravitanti nell’ambito dell’attuale territorio dell’Asl 14 e dell’area polesana a sud ed ovest del territorio comunale;
posizione baricentrica in riferimento al territorio comunale ed extracomunale servito dalla nuova struttura di eccellenza;
collocazione nell’ambito della programmata infrastrutturazione viaria costituita dal nuovo ponte sul Brenta dalla nuova area produttiva e la viabilità connessa a queste opere, la realizzazione di un attraversamento della Romea in prossimità dell’attuale Via Margherita e collegamento con l’area della Val Grande attraverso le infrastrutture stradali di attraversamento del Canale di Valle collegate alla realizzazione della futura bretella di collegamento con la Romea Commerciale.
L’opportunità di utilizzo dell’attuale collegamento ferroviario Chioggia/Adria /Rovigo quale metropolitana di superficie a servizio del nuovo Polo sanitario;
La collocazione puntuale verrà definite valutando le migliori e più celeri soluzioni viarie per il raggiungimento dell’infrastruttura;
e conseguentemente impegna il Sindaco
a proseguire le iniziative necessarie:
per pervenire alla realizzazione del Nuovo Polo Ospedaliero secondo i criteri sopra individuati nel minor tempo possibile;
ad assicurare nel frattempo gli investimenti nell’attuale struttura che consentano in mantenimento ed il miglioramento degli standard sanitari necessari ad ottenere un livello adeguato alle esigenze ed ai bisogno della nostra popolazione.
7
2 commenti:
trovo assurdo aver speso milioni di euro per nuove palazzine e strade di accesso all'attuale ospedale sapendo che si aveva intenzione di costruirne uno di nuovo. parlando con chi lavora nel nuovo ospedale di mestre è chiaro che è stato un fallimento: l'ospedale è vuoto, nessuno vi si reca per visite ed analisi preferendogli le strutture convenzionate presenti in centro ma solo perché obbligato da una degenza. la faccenda è molto delicata e spero che chioggia non faccia lo stesso errore di venezia.
ti ho pubblicato anche se sei anonimo però sarebbe opportuno, e giusto,dichiararsi e capire che attività che fai, perché,sarebbe opportuno capire se la tua opinione è libera oppure è viziata perché magari hai degli interessi particolari.
Comunque, premesso che la verità in tasca non ce l'ha nessuno, dire che l'ospedale di Mestre è un errore mi suona un po' troppo fuori dalla righe. Però voglio documentarmi meglio. Insisto nel dire però che CHI ha avutoresponsabilità di governo e remi contro la costruzione del nuovo ospedale, alla fine solo per la speranza di prendere 3 voti in più, E' DA CRIMINALI, vuol dire non avere per niente a cuore il futuro della città. Certo che oltre a parlare di ospedale nuovo si deve parlareanche di nuova viabilità ed è precisamente quello che stiamo facendo.
Posta un commento